Sbattezzo e lettera per non essere più cattolico.

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ShivaBhakta
00giovedì 14 settembre 2006 18:29
Salve a tutti.
Ritengo che questa sia la sezione giusta per postare il mio post.Nel caso io mi sbagliassi e il post dovesse essere spostato mi rimetto completamente alla volontà dell'amministratore.
Dunque,chi ha letto i miei post saprà già che professo l'Induismo.Giusto per precisare ho deciso di professare la denominazione induista Shaiva-Siddhanta,una corrente indù devota a Shiva.
Adesso tradurrò alcune cose dal libro How to Become
a (Better) Hindu
A Guide for Seekers and Born Hindus.



Il titolo di tale libro significa:Come diventare un (migliore indù) Una guida per gli indù cercatori e nati.

L'autore di tale libro è Satguru Sivaya Subramuniyaswami(1927-2001),che è stato un grande guru(maestro spirituale) della religione Shaiva-Siddhanta.
Tale immagine mostra il volto di questo grande maestro indù.


Non posseggo una copia cartacea del libro citato ma si trova online in versione integrale.
Devo dire una cosa:ufficialmente non posso essere considerato un indù.Invece posso essere considerato quello che Satguru Sivaya Subramuniyaswami definisce un ardha-Hindu cioè un "mezzo-indù".
Sarò un vero indù solo dopo che avrò legalmente cambiato il mio nome e cognome con un nome e un cognome indù e ricevuto in un tempio indù la cerimonia formale del namakarana samskara(ricevere sacralmente il nome).Comunque ancora prima di ricevere tale cerimonio dovrò cambiare legalmente il mio nome e cognome cosicchè io mi abitui già da subito al cambiamento e le persone che mi conoscono comincino a chiamarmi con il mio nuovo nome indù.
Non ho ancora potuto decidere il mio nuovo nome e cognome perchè prima mi serviranno dei chiarimenti che ho chiesto in un forum induista in cui partecipo.Dovrò scegliere l'iniziale del mio nome in base alla mia nakshatra,cioè la costellazione allineata con la luna al momento della mia nascita.Sto aspettando che in quel forum qualcuno mi dica qual è la mia nakshatra.

Ora per far comprendere la ragione del mio post tradurrò qualcosa dal capitolo 7 del libro già citato.Traduco da www.himalayanacademy.com/resources/books/hbh/hbh_ch-7.html


Dharmantarasya
Shatpadi
Sei passi verso la conversione

Per guadagnare modelli di chiara memoria subcosciente del passato per la sua futura vita religiosa,l'individuo che cerca di entrare nell'Induismo deve esaminare e rigettare tutti quei credi della sua precedente religione o filosofia che differiscono da quelli della setta indù a cui desidera unirsi.Poi lui deve esaminare ed accettare i credi indù che sono nuovi per lui.
Se lui fosse confermato o altrimenti iniziato in altra religione o ideologia,lui deve effettuare formale rottura dalla sua precedente religione o fede prima di entrare formalmente nella religione indù tramite tramite il sacramento di dare il nome.La piena conversione religiosa include l'informare il precedente leader religioso o filosofico,preferibilmente mediante un incontro personale,che l'individuo sta entrando in una nuova religione.
Inoltre,la conversione etica significa che i genitori e i parenti,anche,capiscono il momento di grande importanza che ha preso luogo.Questo riconoscimento societario,insieme all'iniziazione,al prendere voti e il cambiamento legale del nome sul passaporto e tutti i documenti,significa vera conversione su tutti i livelli dell'essere.Niente di meno sarà sufficiente.



Poi l'autore descrive i 6 passi verso la conversione.
Per il presente post mi interessa tradurre solo il numero 3.


3.Separarsi dai precedenti mentori
Se la separazione formale è richiesta,il devoto ritorna nella precedente istituzione e attende ai servizi o letture per poche settimane.Poi,accompagnato da un parente o amico come testimone,lui o lei incontra personalmente il precedente mentore.Nel caso di una persona sposata,lo/a sposo/a è preferito/a come testimone.Il devoto spiega che si unirà alla religione indù e desidera rompere i legami con questa chiesa o istituzione.
[...]
Noi abbiamo molti lettere di preti cattolici,anche arcivescovi,che attestano la piena conversione all'Induismo da parte dei loro precedenti parrocchiani.Nel caso di religione formali,il devoto richiede una lettera di rilascio,come un apostata(così come con la Chiesa Cattolica) o come un inattivo(come in moltissime denominazione di Cristiani Protestanti).Se il leader religioso concede una separazione verbale ma non la dà per iscritto,il testimone all'intervista scrive una lettera che afferma ciò cha preso luogo.Questa lettera è data più tardi alla guida anziana della comunitù indù a cui il devoto cerca di unirsi pienamente.
Anche se non c'è nessuna concessione di separazione,verbalmente o per iscritto,la conversione è ancora considerata completa,basata sulla legge del canone della Chiesa Cattolica(e che si applica ad altre fede per principio,come lo Giudaismo) che qualcuno che adotta un'altra religione è,ipso facto,un apostata.



Adesso copierò alcune cose dal sito dell'Unione Atei e Agnostici Razionalisti.
Da www.uaar.it/laicita/sbattezzo/#03

PERCHÉ CANCELLARE GLI EFFETTI DEL BATTESIMO?
Non certo per fare un contro-rito vendicativo: nessuna associazione laica lo riterrebbe una cosa seria.


Ci sono invece motivazioni ben più importanti per sbattezzarsi:

per coerenza: se non si è più cattolici non vi è alcuna ragione per essere considerati ancora tali da chi non si ritiene più degni della propria stima;
per mandare un chiaro segnale a tutti i livelli della gerarchia ecclesiastica;
per una questione di democrazia: troppo spesso il clero cattolico, convinto di rivolgersi a tutta la popolazione della propria parrocchia, "invade" la vita altrui (pensiamo alle benedizioni natalizie, o più banalmente al rumore prodotto dalle campane). Si crea così una sorta di "imposizione teocratica" e si diffonde la convinzione che bisogna battezzare, cresimare, confessarsi e sposarsi in chiesa per non essere discriminati all’interno della propria comunità. Abbattere questo muro è una battaglia essenziale per vivere in una società veramente libera e laica.
Per rivendicare la propria identità nei passaggi importanti della propria vita. Non essere più cattolici comporta l’esclusione dai sacramenti, l’esclusione dall’incarico di padrino per battesimo e cresima, la necessità di una licenza per l’ammissione al matrimonio (misto), la privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di ripensamento da parte dell’interessato. Significa quindi non dover sottostare alle richieste del proprio futuro coniuge di voler soddisfare la parentela con un rito in chiesa, non vedersi rifilare una estrema unzione (magari mentre si è immobilizzati), e avere la sicurezza che i propri eredi non effetturanno una cerimonia funebre in contrasto con i proprî orientamenti.
il catechismo della Chiesa cattolica ricorda (n. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere “obbediente” e “sottomesso” ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato. Nel 1958 il vescovo di Prato definì “pubblici peccatori e concubini” una coppia di battezzati sposatasi civilmente. La coppia subì gravi danni economici, intentò una causa al vescovo e la perse: essendo ancora formalmente cattolici, continuavano a essere sottoposti alla sua autorità. Ogni prelato può quindi tranquillamente permettersi esternazioni denigratorie nei confronti dei battezzati: perché rischiare?



Premetto che considero volutamente provocatorio il primo punto e che l'autore avrebbe dovuto evitare di mettere l'espressione "chi non si ritiene più degni della propria stima".

Adesso devo precisare una cosa:il prete che mi battezzò è ormai in pensione da diversi anni.
E credo che seguire il punto 3 dato da Satguru Sivaya Subramuniyaswami possa rivelarsi deleterio per me.
Copio un'altra cosa dal sito dell'Uaar.

COSA BISOGNA FARE PER NON ESSERE CONSIDERATI PIÙ CATTOLICI?se si conosce la chiesa presso la quale si è stati battezzati, bisogna semplicemente scrivere una lettera al parroco con la quale si chiede che sia annotata la propria volontà di non far più parte della Chiesa cattolica.

Non è necessario fornire alcuna motivazione. Disponiamo di una lettera modello, puoi scaricarla in formato *.RTF; è altresì disponibile in formato *.PDF.

se non la si conosce (oltre a fare un tentativo collegandosi a www.parrocchie.it), inviate un messaggio a soslaicita@uaar.it per esaminare le possibilità di inviare una richiesta al vescovo.

Consigliabile una raccomandata con avviso di ricevimento: indispensabile richiedere la conferma dell’avvenuta annotazione e allegare la fotocopia della carta d’identità. Non è necessario inviare ulteriori comunicazioni per gli altri sacramenti ricevuti (comunione, cresima, ecc), né l’abbandono della Chiesa cattolica invalida il matrimonio concordatario eventualmente contratto.


Su www.uaar.it/laicita/sbattezzo/modulo_parroco.pdf c'è un esempio di un modello di una lettera di richiesta per lo sbattezzo.Considero abbastanza eccessiva tale lettera.
Premetto che con questo post non ho alcuna intenzione di attaccare il Cattolicesimo,considerando anche il mio profondo rispetto per le religioni altrui e il fatto che il regolamento del forum Agape vieta di offendere qualsiasi organizzazione religiosa.
Vorrei sapere se mandando una lettera con richiesta di "sbattezzo" e non riconoscimento da parte della Chiesa Cattolica e di conseguenza ricevere un'apposita lettera di conferma dal parroco della chiesa in cui fui battezzato e presi la mia prima comunione sia sufficiente per essere ufficialmente uno che non pratica più la fede cattolica.
Cordiali saluti.






[Modificato da ShivaBhakta 02/10/2006 17.09]

M.Tamburino
00giovedì 14 settembre 2006 21:31
Non entro nel merito del c.d. sbattezzo ma vorrei fare una domanda. Che ne sappia io, l'Induismo non è una religione che né pratica né riconosce il proselitismo ovvero riconosce come Hindu quelli che non lo sono per nascita.

Tale pratica di conversione, fa riferimento a modelli di Induismo esportato nel mondo occidentale (tipo Hare Khrisna) e se sì, viene riconosciuto?

Dico questo perché ho recentemente visitato l'India ed oltre ad aver trovato templi (pochissimi per la verità) interdetti ai non Hindu ho ricevuto in risposta anche il fatto che "nemmeno Sonia Gandhi" vi fu ammessa.

Ora, nonostante il rispetto che gli Indiani hanno per Sonia Gandhi (davvero diverse persone alla notizia che ero italiano la menzionavano profondendosi spesso in elogi), non è questa la prova che l'induismo non riconosce come suoi quelli che lo sono per nascita? E dire che Sonia Gandhi ha fatto veramente di tutto per aderire alla cultura ed alla religione di quel popolo ... jyhu
ShivaBhakta
00lunedì 18 settembre 2006 15:44
Re:

Scritto da: M.Tamburino 14/09/2006 21.31
Non entro nel merito del c.d. sbattezzo ma vorrei fare una domanda. Che ne sappia io, l'Induismo non è una religione che né pratica né riconosce il proselitismo ovvero riconosce come Hindu quelli che non lo sono per nascita.

Tale pratica di conversione, fa riferimento a modelli di Induismo esportato nel mondo occidentale (tipo Hare Khrisna) e se sì, viene riconosciuto?

Dico questo perché ho recentemente visitato l'India ed oltre ad aver trovato templi (pochissimi per la verità) interdetti ai non Hindu ho ricevuto in risposta anche il fatto che "nemmeno Sonia Gandhi" vi fu ammessa.

Ora, nonostante il rispetto che gli Indiani hanno per Sonia Gandhi (davvero diverse persone alla notizia che ero italiano la menzionavano profondendosi spesso in elogi), non è questa la prova che l'induismo non riconosce come suoi quelli che lo sono per nascita? E dire che Sonia Gandhi ha fatto veramente di tutto per aderire alla cultura ed alla religione di quel popolo ... jyhu



Nel libro citato,Satguru Sivaya Subramuniyaswami spiega che la dottrina indù per cui si possa essere indù solo per nascita è falsa.L'Induismo,già in India che è il suo luogo di origina,accetta i convertiti.Solo alcuni templi si rifiutono di effettuare la cerimonia del nome per i nuovi arrivati.Il motivo per cui un bianco occidentale non viene ammesso in un tempio indù è da cercare nel pregiudizio e nel razzismo.Le scritture indù non proibiscono ai bianchi/occidentali di entrare in un tempio indù.Questa cattiva usanza non fa parte del canone induista.
L'Induismo ben accetta i convertiti!

presso
00lunedì 18 settembre 2006 18:49
Ciao shiva volevo porti un paio di domande , perchè lo sbattezzo ? nel momento in cui la tua fede è cambiata , sei già dalla'latra parte , e facendo i riti indu automaticamente esci dalla Chiesa di Cristo , (senza offesa è chiaro ) oppure vuoi farlo per una questione di numero , oppure perchè ritieni il rito Cattolico Divino e dunque vuoi liberartene ?
Ciao
ShivaBhakta
00lunedì 18 settembre 2006 19:07
Re:

Scritto da: presso 18/09/2006 18.49
Ciao shiva volevo porti un paio di domande , perchè lo sbattezzo ? nel momento in cui la tua fede è cambiata , sei già dalla'latra parte , e facendo i riti indu automaticamente esci dalla Chiesa di Cristo , (senza offesa è chiaro ) oppure vuoi farlo per una questione di numero , oppure perchè ritieni il rito Cattolico Divino e dunque vuoi liberartene ?
Ciao



Voglio farlo anche per una questione di correttezza numerica:ho letto che quando si vuole contare il numero di cattolici in Italia si contano anche persone battezzate ma non più praticanti.In questo modo il numero che risulta dal conteggio è spropositato rispetto al numero vero di cattolici in Italia.
Non è che coglio "liberarmene"!E' solo che voglio anche seguire il consiglio di Satguru Sivaya Subramuniyaswami,che considero una grande saggio.
E inoltre ho visto che un mio amico mi definiva ancora cattolico solo perchè non ho ancora ricenuto iniziazione da un maestro spirituale indù.Ci tengo a dichiarare la mia identitù religiosa.
Cordiali saluti.
M.Tamburino
00martedì 19 settembre 2006 17:51

Tale immagine mostra il volto di questo grande maestro indù

Ma è un indiano (dell'India, intendo)?
ShivaBhakta
00martedì 19 settembre 2006 18:12
Re:

Scritto da: M.Tamburino 19/09/2006 17.51

Tale immagine mostra il volto di questo grande maestro indù

Ma è un indiano (dell'India, intendo)?



No,lui è di origine occidentale ma fu iniziato da un guru indiano[SM=g27990]aramaguru Siva Yogaswami(1872-­1964).
Comunque anche Swami Vivekananda,un guru nato in India,diceva che l'Induismo accetta i convertiti.

M.Tamburino
00martedì 19 settembre 2006 18:20
Se lo dici tu ... va bene!
Io so solo che non potrei mai essere Hindu: ma come "caspita" si può pronunciare senza incespicare aramaguru Siva Yogaswami oppure Swami Vivekananda?? jyhu

Namastè, mio caro ... [SM=g27988]
ShivaBhakta
00martedì 19 settembre 2006 18:24
Re:

Scritto da: M.Tamburino 19/09/2006 18.20
Se lo dici tu ... va bene!
Io so solo che non potrei mai essere Hindu: ma come "caspita" si può pronunciare senza incespicare aramaguru Siva Yogaswami oppure Swami Vivekananda?? jyhu

Namastè, mio caro ... [SM=g27988]



Purtroppo c'è stato un errore nel mio post.E per sbaglio è venuta fuori l'emoticon al post della P.
Il nome esatto è: Paramaguru Siva Yogaswami

Poichè ho distaccato la P dai due punti,l'errore non dovrebbe ripetersi.
Nei forum induisti in cui partecipo i foristi ci salutiamo con Namaste senza accento sulla "e".
M.Tamburino
00martedì 19 settembre 2006 18:26
Pignolo [SM=g27990] (scrivilo in Hindi se ci riesci!)
ShivaBhakta
00martedì 19 settembre 2006 18:31
Re:

Scritto da: M.Tamburino 19/09/2006 18.26
Pignolo [SM=g27990] (scrivilo in Hindi se ci riesci!)



Guarda che la mia era una spiegazione e non una precisazione.Ho letto un'altra persone scrivere Namastè.
Molto probabilmente entrembe le pronuncie sono corrette.Per esempio in India,e non solo,c'è chi scrive Shiva,c'è scrive Siva e c'è che scrive Sivan.
Purtroppo non conosco la lingua hindi.
MauriF
00martedì 14 novembre 2006 21:00
Ciao!

Per la Chiesa Cattolica non ci si può considerare "sbattezzati".
Cioè si può essere apostati, ma il Battesimo è un sacramento indelebile.
Dubito quindi che possa esistere una documentazione seria in tal senso.

Non saprei però, burocraticamente, come si può risolvere la storia dei conteggi.

Il tuo problema burocratico è che, se segui quanto scritto dal maestro che hai scelto di seguire...dovresti interpellare il Papa stesso (se ho letto bene...si parla di "leader")....o, quantomeno, informalo della tua decisione.
Credo si intenda proprio il Papa perchè chi ti ha battezzato non è il "leader" della religione cristiana cattolica.

Spero di poterti essere stato di aiuto (e di non aver detto cavolate!).

Ciao
Mauri

ShivaBhakta
00mercoledì 15 novembre 2006 19:14
Ciao Mauri.
Mi sei stato d'aiuto.
Grazie per le tue parola.
Saluti
Orlando.
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