Se qualcuno pensa che la chiesa cattolica è diversa dalla chiesa del passato, avida di denaro, si sbaglia.
Tra non molto cominceranno gli spot per la destinazione dell'8 per mille alla chiesa cattolica suonando le fanfare degli aiuti al terzo mondo e ( in tono più sommesso ) del sostentamento del clero.
Innanzitutto quest'ultima voce è diventata, percentualmente, sempre meno rilevante (il 36,1% del totale).
Parrebbe infatti che la Chiesa cattolica prediliga destinare i fondi ricevuti dallo Stato alle cosiddette “esigenze di culto” (42,9%): finanziamenti alla catechesi, ai tribunali ecclesiastici, e alla costruzione di nuove chiese, manutenzione dei propri immobili e gestione del proprio patrimonio.
Ovvio che non vedremo mai alcuno spot su queste tematiche: ai tanto strombazzati aiuti al terzo mondo, cui è dedicata quasi tutta la pubblicità cattolica, va - guarda caso - solo l’8,6% del gettito.
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito
www.8xmille.it nel quale, cliccando di seguito sulle sezioni “rendiconto” e “scelte per la chiesa cattolica”, si accede a una pagina che riporta le percentuali di scelta di fantomatici contribuenti senza specificare se siano la totalità o si tratti solo di coloro effettivamente firmano per destinare l’Otto per Mille.
I marchingegni vaticani non sono mica finiti con Mons. Marcinkus.
Con compiacenti politici la chiesa cattolica continua a fare il bello e il cattivo tempo e continua a rimpinzare oltre misura le sue casseforti.
E noi paghiamo.