Tratto da Wikipedia:
L'entanglement quantistico costituisce una difficoltà, dal punto di vista epistemologico, per la teoria quantistica, in quanto è incompatibile con il principio apparentemente ovvio e realistico della località, per il quale il passaggio di informazione tra diversi elementi di un sistema può avvenire soltanto tramite interazioni causali successive, che agiscano spazialmente dall'inizio alla fine.
Ad esempio, secondo il principio di località, il mio pugno può colpire il tuo naso solo se io sono abbastanza vicino a te, o se sono in grado di mettere in moto meccanismi che, passo dopo passo, giungano fino al tuo naso.
Differenti interpretazioni del fenomeno dell'entanglement portano a differenti interpretazioni della meccanica quantistica.
All'inizio del XXI secolo, comunque, alcuni fisici hanno cominciato ad analizzare la meccanica quantistica nei termini dell'informazione quantistica contenuta in un sistema. Con questo approccio, l'entanglement e altri comportamenti tipici dei sistemi quantistici sono banali derivazioni di teoremi sull'informazione contenuta nei sistemi stessi.
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I concetti di
separabilità,
località,
realtà fisica e il loro rapporto con l’allora appena nata meccanica quantistica, furono alla base del "paradosso EPR" che vide
Einstein battersi per un completamento, in termini causali, della nuova teoria.
La fisica moderna (con il teorema di Bell) è riuscita a dimostrare, in una maniera semplice e definitiva, che la visione ingenua che l’uomo comune occidentale ha del mondo, come un insieme di oggetti
distinti,
concreti e
indipendenti, è definitivamente sbagliata.
Tale visione si basa su tre principi enunciati dai presocratici, che sono noti con il nome di
separabilità,
realtà e
località.
Essi dicono semplicemente che l’universo è costituito di sistemi limitati e distanziati nello spaziotempo, i quali hanno proprietà intrinseche e indipendenti dall’osservatore, e possono interagire fra loro solo quando siano sufficientemente vicini.
Il paradosso EPR (che nasce essenzialmente da una scorretta interpretazione della MQ) mette in luce un aspetto importante. Come coniugare la MQ con una visione maggiormente vicina al senso comune della fisica? Dobbiamo definitivamente rinunciare ad un simile progetto oppure e' ancora il caso di lavorare per far si che la nostra visione del mondo non sia solamente algoritmica? E' evidente allo stato attuale che la visione fornita dalla MQ e della TRG (Teoria della Relatività Generale) si basano la prima sulla
non località e la seconda sulla
separabilita'. Poiché entrambi i sistemi sono utilizzati nel lavoro dai fisici e' evidente la necessita' di coniugarli in qualche modo. A questo proposito, il dibattito
"Einstein vs Bohr" e' stimolante non solo perche' ci fa assistere allo scontro intellettuale tra due padri delle fisica moderna; ma anche perche' riassume i fondamenti delle principali visioni interpretative della Natura. E' auspicabile che dette diverse posizioni possano fondersi e migliorarsi in una formulazione che ci aiuti a capire maggiormente i misteri della Natura. Ma in quale modo ?
[Modificato da (Upuaut) 19/06/2007 14.49]