Testimonianza

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Tornelius
00giovedì 8 dicembre 2005 17:42
Cari utenti, in un bel forum cristiano come questo non posso fare a meno di raccontarvi l'incontro più importante della mia vita, quello con Dio.
Pochi anni fa iniziò per me una crisi di ideali. Avevo provato tutto nella vita ma non riuscivo ad essere soddisfatto. Non appena raggiungevo un obiettivo prefissato, lo gustavo momentaneamente per poi assuefarmici e quindi volgere lo sguardo altrove, alla ricerca di un altro obiettivo. Volevo voti alti negli studi, volevo una ragazza per sentirmi idolatrato, volevo amici con cui divertirmi, volevo mezzi di trasporto sempre più belli, volevo fumare per sentirmi più adulto, volevo bere e drogarmi per ingannare la tristezza, volevo farmi una cultura per possedere un fragile ponte su di un baratro di ignoto. Questa continua ricerca di felicità terrene era diventata ormai un anestetico ai grandi dubbi della vita: Chi sono? Da dove vengo? Dove vado? Qual è il senso della vita?
Quando ormai tutto ciò che cercavo l'avevo ottenuto, non potevo più evitare queste domande e sono stato costretto ad affrontarle. Così ho cominciato ad interessarmi alla filosofia, ponendo dubbi su qualsiasi cosa e cercando risposte con la forza della ragione. Sebbene, filosofando, si possano ottenere delle risposte, queste risposte sono solo un avvicinamento alla Verità. E' come se la ragione umana, più si avvicina alla Verità, più dimezza l'ampiezza del passo non potendo mai cogliere il cosiddetto Arkè, principio e fine di tutto. I filosofi greci, che hanno cercato la Verità con le proprie forze fino allo sfinimento, hanno ammesso l'impossibilità dell'uomo di raggiungerla. Da qui deriva il motto "conosci te stesso", che invita l'uomo a riconoscere la prorpia limtatezza e mettersi quindi in stato di ascolto: se non possiamo raggiungere la Verità, non è detto he lei non possa raggiungere noi.
Leggiamo a questo proposito le parole di Platone rivolte a Socrate, scritte nel Fedone:

"Perchè su tali questioni a me pare,
o Socrate, come forse anche a te, che avere
in questa nostra vita un'idea sicura, sia o
impossibile o molto difficile; ma d'altra
parte non tentare ogni modo per mettere
alla prova quello che se ne dice, e cessare
di insistervi prima di aver esaurita ogni
indagine da ogni punto di vista, questo, o
Socrate, non mi par degno di uno spirito
saldo e sano. Perchè, insomma, trattandosi
di tali argomenti, non c'è che una cosa
sola da fare di queste tre: o apprendere
da altri dove sia la soluzione; o trovarla
da sè; oppure, se questo non è possibile,
accogliere quell dei ragionamenti umani
che sia se non altro il migliore e il meno
confutabile, e, lasciandosi trarre su codesto
come sopra una zattera, attraversare così,
a proprio rischio, il mare della vita:
salvo che uno non sia in grado di fare il
tragitto più sicuramete e meno pericolosamente
su più solida barca, affidandosi a una divina rivelazione".

Ora, i filosofi greci chiamavano Logos quella forza soprannaturale che ordina il mondo, quella ragione che risiede nella materia ma non si sa nè da dove viene nè dove vada. Ad essa Platone ha fatto riferimento alla fine del testo citato, ed essa si è veramente Rivelata all'uomo. Infatti così annuncia Giovanni all'inizio del Vangelo:

"In principio era il Logos,
e il Logos era presso Dio
e il Logos era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto
di tutto ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l'hanno accolta". (1-5)

Quando ho sentito la necessità di uscire dalla situazione senza risposte in cui mi trovavo, mi sono rivolto a Gesù Cristo con tutto me stesso. Gli ho chiesto di entrare nella mia vita e di guidarmi. Subito ho sentito la sua presenza vicino a me attraverso il suo Spirito. Molte persone che hanno vissuto questa esperienza, hanno detto di essere nati di nuovo, di avere un posto prenotato nel Regno di Dio e il diritto di guardare gli altri cristiani dall'alto in basso. Questo atteggiamento ha purtroppo portato molti all'orgoglio. Spesso, accanto alla loro bella esperienza c'è anche orgoglio e discriminazione. Io, nonostante sentissi la presenza di Gesù presso di me e quindi avessi sperimentato quella che molti chiamano nuova nascita, dovevo però ammettere che continuavo a sbagliare e a ripiombare negli errori di sempre...in fondo non si trattava di una nuova vita, ma della stessa però con l'appoggio di Gesù. Il chè è buona cosa ma non basta. Infatti conoscere Gesù non è bastato agli apostoli. Loro erano stati chiamati direttamente da Gesù; con i loro occhi avevano visto e sperimentato la salvezza del Padre attraverso le opere del Figlio. Eppure erano imperfetti, tanto imperfetti che li ritroviamo nel cenacolo tremanti e pieni di paura, insicuri, dubbiosi. Ma a Pentecoste arriva la completa trasformazione della loro vita. A Pentecoste tutti i tre anni vissuti con Gesù trovano il pieno compimento. Perchè lo Spirito Santo completa l'opera di Gesù. Da quel momento lo Spirito di Cristo non li abbandonerà più, nè loro si lascieranno abbandonare, e tutto quello che succede dopo è il frutto di una comunione continua di questi uomini con i desideri e i pensieri del Padre, con l'amore di Gesù attraverso la sua forza creatrice e rinnovatrice. Da allora quest'esperienza si ripete, si ripete in piccoli movimenti di rinnovamento spirituale che indichiamo come ecclesia spiritualis, guidata dallo Spirito, in contrapposizione all'ecclesia carnalis, guidata dall'uomo. Quest'esperienza di Pentecoste si ripete ogni volta che l'uomo si apre all'azione dello Spirito Santo, che dimora stabilmente in lui. Non basta cercare Dio, non basta neanche conoscere Dio, ma ciò che conta è avere Dio dentro di sè.

Pochi giorni fa, dopo mesi di cammino catechetico, ho partecipato con la mia comunità ad un ritiro spirituale. In questi tre giorni di ritiro abbiamo tentato di ricominciare da capo, di tornare alla chiesa delle origini, di rivivere Pentecoste. Pochi minuti prima di ricevere lo Spirito Santo, ero preso da mille dubbi e incertezze, mi stavo chiedendo se ciò che stavo vivendo era sogno o reltà ed altre cose di questo tipo. Ero come Pietro che rischia di affogare nelle acque per mancanza di fede. Ma Gesù mi ha prontamente parlato per bocca di una sorella dicendomi "Non temere, ci sono io accanto a te e non ti lascerò finchè non sarò entrato in te". Gesù mi ha preso per mano, come ha fatto con Pietro, facendomi camminare sulle acque fino a quando non ha effuso in me il suo Spirito. Quando era giunto il momento del battesimo nello Spirito Santo, cinque fratelli mi hanno imposto le mani e abbiamo pregato affinchè lo Spirito di Dio scendesse su di me. Sentendo accanto a me la presenza di Gesù mi sono abbandonato alla suo Spirito che sentivo scendere in me. Ma, non volendo, nonostante tutto questo aiuto facevo ancora resistenza. Una sorella mi ha detto "Dio vuole che lo chiami Abbà". In quei momenti intensissimi ho chiamato Dio Abbà, che significa Papà, ma più intimamente. Significa quasi "Papi". Alla terza volta che ho detto Abbà, con tutta la voce che avevo dentro di me e alzando le mani al cielo, lo Spirito Santo ha suscitato in me una voce così potente da arrivare fino al cielo come canto in lingue. In quella frazione di secondo io stesso sono salito in cielo ed ho abbracciato Abbà.
E' stata un'esperienza bellissima, incredibile, il mio corpo era sulla terra ma io era volato per un attimo a toccare con le mie mani la Vita. L'Iddio Onnipotente mi ha concesso di chiamarlo Abbà, di sentirmi suo figlio.
Pian piano ho ripreso coscienza, come anche i miei fratelli che erano caduti a terra estasiati perchè avevano percepito il mio abbraccio con il Padre. Hanno detto di aver visto una Colomba posarsi sulla mia testa e una lingua di fuoco trapassarmi.
Sentivo una pace intima che mi avvolgeva, e la sento tutt'ora. Da quel momento ogni cosa in me è cambiata, tutta la mia vita adesso appartiene in Gesù, che dimora in me. Non più io vivo ma Cristo vive in me. Sono diventato buono, sorrido, provo amore per il prossimo e lodo Dio con felicità, come se mi rivolgessi ad un Padre. Proprio così, non è più Iddio sconosciuto ma è Padre initmo. Non è più Giudice ma Avvocato. Non sento più quella leggera paura nascosta di essere giudicato, ma sento che in cielo c'è Qualcuno che mi ama e mi attende a braccia aperte. Gesù mi ha donato un cuore nuovo dal quale sgorgano fiumi di acqua viva.

Dopo il battesimo di Gesù, da non confondere con il battesimo di Giovanni, giunta la notte non volevo addormentarmi perchè temevo che al risveglio tutto sarebbe svanito come un bel sogno. Ma quando di buon mattino mi sono alzato, sentivo ancora quella splendida sensazione di pace intima dentro di me. Anzi, proprio quella mattina è stata addirittura Pentecoste nella comunità! Eravamo 200 persone, 50 delle quali, come me, dopo mesi di attesa, erano appena divenute corpo di Cristo con i restanti, che già lo erano. Abbiamo festeggiato e c'è stata festa anche in cielo. Abbiamo cantato in lingue e si è accostato al nostro canto un canto esterno, prodotto dagli angeli. Abbiamo cantato, ballato, lodato, addirittura fatto il trenino in chiesa cantando "Per la lode del Signor marciam, per la lode del Signor marciaaam" come se fossimo dei bambini che cercavano di attirare l'attenzione del loro Padre. Ed il Padre non si è nascosto, ma si è Rivelato dicedoci "Vi consacro come mia Sposa".
Ognuno di noi ha ricevuto un dono per edificare la comunità. Questi doni sono come tasti di un pianoforte che, suonato dall'Artista Spirito Santo, portano avanti una chiesa non guidata da uomini, ma guidata da Dio.

C'è un solo mediatore dato agli uomini: Gesù Cristo (Messia) Signore (Dio) e Salvatore (Redentore). Se vogliamo diventare figli di Dio, dobbiamo rivolgerci solo a lui. Quindi è errato cercare Dio attraverso dottrine, teologia, liturgia, uomini, denominazioni. E' cosa giusta cercare il Volto di Gesù e puntare solo ad esso. Una volta trovato, sarà lui a guidarci, a istruirci, a trovarci la comunità più adatta per noi.
Dio ama gli uomini e li salva. Li cerca ardentemente a tal punto da aver preso carne umana ed essersi sacrificato per liberarli dal peccato. Li cerca ardentemente a tal punto da voler porre in loro una parte di sè, il suo Santo Spirito.
Quando si riceve Dio presso di sè, comincia un'avventura straordinaria. Non so ancor cosa mi aspetterà perchè sono rinato pochi giorni fa, il 3/12/2005, data che ricorderò per sempre. Ma so che quello che sto vivendo è bellissimo: sono felice, non di una felicità umana ma di una felicità divina; come tale immensa e infinita.

Gloria ad Abbà poichè le mie mani hanno toccato la Vita.
claudio.42
00giovedì 8 dicembre 2005 18:04
Benvenuto nella Chiesa, SUO Corpo, Sua Sposa, fratello mio. La Chiesa "INVISIBILE" di cui da tanto tempo parlo. La Chiesa composta da membri che sono "nascosti" uno quà, uno là, ma che si riconoscono non appena vengono in contatto spiritualmente, come avevo riconosciuto te mesi fà. Gesù (ed io) ne stà aspettando altri che passano in questo forum, e per cui "lavoro" alle "dipendenze "SUE". Per indicargli la Via di Casa.

Che Papà, possa riempirti dei Doni Suoi, perchè tu lavori per la Gloria Sua, ma, più di ogni cosa, non ti faccia mai smettere di chiedere : "Che EGLI cresca e che io diminuisca".

Tuo fratello Claudio. 345



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