Re:
Scritto da: barnabino 21/09/2005 0.44
Il problema è che solo Ignazio accenna ad una gerarchia di episcopi e presbiteri, nessuno degli altri Padri Apostolici cita mai la tripartizione che a tuo parere dimostrerebbe la precoce gerarchizzazione della Chiesa in episcopi, presbiteri e diaconi.
[Modificato da barnabino 21/09/2005 0.52]
"solo Ignazio", dici. come se ci fossero centinaia di scritti del I e II secolo pervenutici e solo uno ne parlasse. Ma ti dimentichi che gli scritti compresi entro il 130 d.C. si contano sulle dita di una mano, cosa pretendevi di trovarci, peraltro in un periodo in cui i cristiani non erano esattamente visti di buon occhio? Certo che se volevi un trattato di ecclesiologia sarà dura, ma non per questo puoi sostenere una tesi contraria alle fonti, per quanto esigue esse siano.
Per altro Clemente parla di "sorveglianti" al plurale come se a Corinto ve ne fosse più di uno, questo escluderebbe l'idea di un episcopo unico.
Allora, questo è il passo in cui Clemente parla di vescovi
"I ministri della Chiesa
XLII - 1. Gli apostoli predicarono il Vangelo da parte del Signore Gesù Cristo che fu mandato da Dio.
2. Cristo fu inviato da Dio e gli apostoli da Cristo. Ambedue le cose ordinatamente secondo la volontà di Dio.
3. Ricevuto il mandato e pieni di certezza nella risurrezione del Signore nostro Gesù Cristo e fiduciosi nella parola di Dio con l'assicurazione dello Spirito Santo, andarono ad annunziare che il regno di Dio stava per venire.
4. Predicavano per le campagne e le città e costituivano le primizie del loro lavoro apostolico, provandole nello spirito, nei vescovi e nei diaconi dei futuri fedeli.
5. E questo non era nuovo; da molto tempo si era scritto intorno ai vescovi e ai diaconi. Così, infatti, dice la Scrittura: "Stabilirono i loro vescovi nella giustizia e i loro diaconi nella fede".
Da questo, in cui si parla di "apostoli", tu evinci che nella chiesa di corinto c'erano "più vescovi" ?? Alla faccia dell'obbiettività!
Però, aprendo Ignazio a caso leggo: "...voi, perché riuniti in una stessa obbedienza e sottomessi al vescovo e ai presbiteri sia santificati in ogni cosa" (Ef,II)
Scusa quale teoria occorre rivisitare? Chi è "dogmatico" ?
Ed inoltre io non ti ho citato solo Clemente ma bensì altri autori del II secolo, come puoi vedere dai post precedenti.
Allora, questa sarebbe la tua citazione, che non riporta il riferimento (come richiesto dal buon senso, prima che dal regolamento), e che non dice assolutamente nulla
Anche in Erma a nella Didachè si parla solo di "vescovi e diaconi" mentre i presbiteri sono citati in altri passi e da soli, mai messi in contrasto con i vescovi, facendo pensare che anche per loro non vi fosse alcuna differenza tra il termine presbitero e vescovo.
Allora vediamo Erma, che dice esattamente il contrario di quanto affermi
Le pietre quadrate, bianche e che combaciano con le loro congiunture sono gli apostoli, i vescovi, i maestri e i diaconi, che camminando nella santità di Dio hanno governato, insegnato e servito con purezza e santità gli eletti di Dio (Erma, XIII,5)
Allora qui gli "apostoli" sono raggruppati in categorie, ognuna delle quali ha una funzione. I vescovi "governano", i maestri "insegnano" ed i diaconi "servono", perfettamente in linea con il loro senso etimologico. Se non ti sembra gerarchico e monarchico questo, non so proprio che farti.
La didaché, per conto suo, non dice praticamente nulla, se non una generica esortazione, rivolta a TUTTE le chiese, di eleggere "episcopi e diaconi degni del Signore". Se da questo tu vuoi tirare fuori dal cilindro teorie non suffragate da nulla se non dai deliri della WTS, fai pure, ma abbi il decoro di non sostenere di aver portato "prove", giacché le uniche prove che ci sono sono quelle contrarie alla tua affermazione.
E non è solo mia opinione, ti cito cosa scrive a proposito dei passi di Ignazio lo storico François Vouga ne il cristianesimo delle origini della Claudiana: "l'accettazione e la diffusione di tale struttura monarchica corrisponde più ai desideri dell'autore che alla realtà".
Ma guarda che strano, che un Protestante si scagli contro il concetto cattolico di Chiesa monarchica. Citare il parere di uno studioso di parte non è il massimo della serietà eh
In conclusione, l'unico argomento che porti è quello della WTS (che peraltro afferma che fu proprio Ignazio ad affermare che nelle comunità vi deve essere un solo vescovo, cfr. jv, 1993, p.35)...ma è la stessa WTS a dirci che il termine "sorvegliante" si applica "a coloro che detengono una posizione di autorità e responsabilità" (g83 8/8 p.12), simpatica perifrasi per cambiare la forma ma non la sostanza. Non si capisce bene su chi si eserciti questa "autorità", se si tratta di "parigrado" rispetto agli altri, ma tant'è...
Non solo, sempre la WTS racconta che nella CC "la parola italiana 'vescovo' finì per significare un dignitario religioso che esercitava autorità predominante su molte congregazioni in una vasta zona" (w76 15/5 p.314) , di fatto attribuendo sia al vecovo che al sorvegliante la caratteristica di esercitare autorità, il che comporta implicitamente una gerarchizzazione.
In conclusione in ambito patristico abbiamo visto che le poche fonti che abbiamo parlano tutte di UN vescovo che esercita autorità su, presbiteri, diaconi e laici.
Dal punto di vista "italianistico" la questione è del tutto futile, essendo i termini "vescovo" e "sorvegliante" del tutto equivalenti.
Le perifrasi con cui ci ammorba ossessivamente la WTS, che sostengono che "vescovo" sia un "titolo", mentre "sorvegliante" un "ruolo" (questionare sulle definizioni e non sul merito è pratica del tutto imbecille), lasciano perfettamente il tempo che trovano, traendo la loro origine solo dall'odio viscerale della Società verso la Cristianità (eggià siam tutti Babilonici), senza uno straccio di evidenza, ma del resto cosa pretendiamo pure noi.