benimussoo
00martedì 17 gennaio 2006 12:14
Il ministro della salute Storace dichiara in merito a delle denuncie riguardo a dei consultori familiari...
E' mai possibile che bisogna vergognarsi di essere Cattolici... solo perchè si vuole approfondire realmente come si comportano i consultori familiari, nel riguardo della legge 194...
Nei consultori familiari troppi aborti...assistono la donna in stato di gravidanza, fral'altro =contibuiscono a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione di una gravidanza=, e mai possibile che possano agire diversamente...
Il ministro è stato accusato di essere troppo cattolico...secondo voi diffendere la vita di un bambino mai nato, ci si deve vergognare o bisogna etichetarlo " Cattolico"? Ciao Dana
purolator
00domenica 6 gennaio 2008 12:09
Da anni è in pericolo la legge Basaglia. ma è chiaro da almeno un decennio che l'obbiettivo ultimo è la legge 194.
Sostenere che l'obbiettivo ultimo è la Legge 194 significa sostenere che l'obbiettivo ultimo è la libertà di scelta della donna: l'obbiettivo sono le donne. Con la riforma indebita e autonoma che il governo della Lombardia sta introducendo, assisteremo a donne che viaggeranno in nosocomi di altre regioni per interrompere la gravidanza dopo la ventiduesima settimana. Poiché si tratta di una prova in modello, pronta a estendersi a livello nazionale mediante modifiche di legge approvate parlamentarmente, i cittadini e le cittadine italiane si troveranno in questa duplice e sequenziale situazione: l'impossibilità di decidere se queste modifiche sono eque e volute da quello che dovrebbe essere il popolo italiano; quindi, si troveranno a dovere espatriare per praticare l'interruzione di gravidanza o a trovare medici conniventi, con tutti i rischi che l'ondata degli aborti clandestini provocò prima della vittoria nel referendum del 1981.
E' questo che gli italiani vogliono?
Nei prossimi mesi, sarà la legge sull'aborto il banco di prova dell'esistenza o meno di una coscienza civile nazionale, tesa a preservare il valore e l'effettività di libertà conquistate, in uno Stato che non è confessionale ma laico. Si tratta di una battaglia che non concerne la politica, non concerne il nichilismo o il relativismo denunciati da quello scomodo ospite capitolino che è il microStato vaticano: concerne le donne. La scelta è loro e deve essere mantenuta tale. Nessuno può arrogarsi il diritto di sostituirsi alla libertà di coscienza di una donna. Libertà di coscienza che va esercitata in un momento delicatissimo a livello collettivo e a proposito di un momento delicatissimo a livello coscienziale: non conosco una donna che abbia praticato un'interruzione di gravidanza uscendone felice, contenta, euforica e gioiosamente spensierata da una simile sofferta esperienza.
Dall'81 gli aborti sono in costante calo. Le cifre e la scienza non aiutano però quando il sordo non vuole ascoltare. Non c'è discussione di bioetica che tenga. Da una parte, sono schierati i revisionisti con le loro ragioni tomistiche, con i loro articoli di fede fuori dalla storia e per nulla metafisici ma del tutto secolari, con le loro linee di principio che appartengono alla propria confessione che (a differenza di tutte le metafisiche) sostiene di essere detentrice dell'unica verità e che non sa nemmeno cos'è la vita mentre propaganda la difesa della stessa, a costo della perdita di pietà (qui svetta, su tutte le altre vicende, quella dei funerali negati a Piergiorgio Welby: una delle decisioni più vergognose della Chiesa cattolica contemporanea) e dunque della perdita di amore; dall'altra parte non c'è nessuna confessione e nessuna ideologia: ci sono le donne e c'è la loro libertà in pericolo.
E' auspicabile che, a fronte di una battaglia tanto decisiva, le donne e gli uomini italiani recuperino un poco di dignità, di rispetto per se stessi e per il proprio futuro, e si mobilitino massicciamente per difendere i diritti acquisiti - che questa volta sono decisivi. Dei dané possiamo fare a meno - della libertà, no.
mioooo
00giovedì 10 gennaio 2008 22:55
Re:
E' auspicabile che, a fronte di una battaglia tanto decisiva, le donne e gli uomini italiani recuperino un poco di dignità, di rispetto per se stessi e per il proprio futuro, e si mobilitino massicciamente per difendere i diritti acquisiti - che questa volta sono decisivi. Dei dané possiamo fare a meno - della libertà, no.
o bella conquista !!! , con tutte le vergogne che questo mondo stà creando ritorniamo ai tempi indietro , certo libertà a tutti i costi senza guardare nella faccia a nessuno
purolator
00venerdì 11 gennaio 2008 08:10
o bella conquista !!! , con tutte le vergogne che questo mondo stà creando ritorniamo ai tempi indietro , certo libertà a tutti i costi senza guardare nella faccia a nessuno
vorrei ricordarti che la legge sull'aborto ha contribuito significativamente alla riduzione degli stessi.