attendibilità della Bibbia

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sandraN
00sabato 11 giugno 2005 10:05
Ho letto in qualche post inserito da una persona che si definisce cattolica che nella Bibbia sarebbero inclusi miti e leggende presentati come fatti reali.

Per esempio tale postatore cattolico ha fatto un paragone fra personaggi biblici come Abramo e Noè con personaggi omerici come Ettore e Patroclo affermando che si tratta di personaggi di cui si può mettere in dubbio la reale esistenza in maniera analoga.

Dato che queste affermazioni sono state fatte, come ripeto, da un cattolico vorrei sapere se questo è il pensiero ufficiale della chiesa cattolica.

In effetti noi testimoni di Geova riteniamo che la narrazione biblica, e questo accade in particolar modo nell'AT, sia intimamente collegata con la storia, e che debba essere attendibile fino al punto e alla virgola trattandosi non di parola umana, ma di parola di Dio.

Noi TdG riteniamo perciò che tutti i fatti, i personaggi e tutto il resto che fà parte della Bibbia siano assolutamente reali e non paragonabili con i fatti e i personaggi dei miti e delle leggende umane.

Vorrei sapere se i cattolici la pensano come il loro coadepto che rende a mio parere la Bibbia priva di attendibilità o se il pensiero cattolico sull'argomento si avvicina al pensiero di noi Testimoni di Geova che riteniamo perfetta, ed esente da errori o da miti, la sacra parola di Dio.


owsr
ClintEastwood82
00sabato 11 giugno 2005 11:00
Non so se sia il pensiero ufficiale della chiesa cattolica, ma non il mio anche se sono in parte cattolico, anche perchè non considero favole nemmeno Ettore e Patroclo,in quanto potrebbero essere personaggi esistiti.


"In effetti noi testimoni di Geova riteniamo che la narrazione biblica, e questo accade in particolar modo nell'AT, sia intimamente collegata con la storia, e che debba essere attendibile fino al punto e alla virgola trattandosi non di parola umana, ma di parola di Dio. "

Pienamente d'accordo con te su questo, purtroppo sento dire, e sopratutto da cattolici, che la Bibbia è stata scritta da uomini influenzati dall'epoca, e quindi soggetti alle culture e fantasie di quel periodo, tutto questo per far posto a teorie come l'evoluzione e altre cose scientifiche o meno.

"ed esente da errori o da miti"

Veramente la Bibbia non svaluta ciò che è diventato mito, ma anzi a tratti descrive cose che combaciano con esso, come l'esistenza di false divinità del passato,ect etc.


"C'erano sulla terra i giganti a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi. " Genesi 6:4
sandraN
00sabato 11 giugno 2005 14:03
Concordo con te, per miti intendevo leggende, grazie per avermi dato modo di fare questa precisazione.


lawc
Polymetis
00sabato 11 giugno 2005 15:33
“Per esempio tale postatore cattolico ha fatto un paragone fra personaggi biblici come Abramo e Noè con personaggi omerici come Ettore e Patroclo affermando che si tratta di personaggi di cui si può mettere in dubbio la reale esistenza in maniera analoga.”

Veramente ho detto che non esiste prova dell’esistenza di nessuno di essi, non che io non credo alla loro esistenza; bisogna fare dei debiti distinguo: propendo per la piena storicità di Abramo e per la non storicità di Noè.

“Dato che queste affermazioni sono state fatte, come ripeto, da un cattolico vorrei sapere se questo è il pensiero ufficiale della chiesa cattolica.”

Nessuno, la Chiesa cattolica non si occupa di storia ma di teologia. C’è un pronunciamento sulla piena storicità del NT, in quanto il dato storico è indissolubilmente legato alla fede, ma che io sappia per l’AT non c’è un documento analogo.

“e che debba essere attendibile fino al punto e alla virgola trattandosi non di parola umana, ma di parola di Dio.”

Vallo a dire al signor Galileo, il quale ha avuto seri problemi col libro di Giosuè nel quale sia afferma che è il sole a muoversi.

“Vorrei sapere se i cattolici la pensano come il loro coadepto che rende a mio parere la Bibbia priva di attendibilità”

Dio può insegnare anche attraverso miti? Dove sta il problema. Gesù forse non parlava in parabole?
Te lo ripeto: prendi in mano una Bibbia cattolica e leggi l’introduzione al Pentateuco, avrai la conferma che questo è il parere dei nostri biblisti.

Nel frattempo ti lascia un frammento da una lettera di Galileo (fervente cattolico) per riflettere:

"Il motivo, dunque, che loro producono per condennar l’opinione della mobilità della Terra e stabilità del Sole, è, che leggendosi nelle Sacre Lettere, in molti luoghi, che il Sole si muove e che la Terra sta ferma, né potendo la Scrittura mai mentire o errare, né séguita per necessaria conseguenza che erronea e dannanda sia la sentenza di chi volesse asserire, il Sole esser per se stesso immobile, e mobile la Terra.
Sopra questa ragione parmi primieramente da considerare, essere e santissimamente detto e prudentissimamente stabilito, non poter mai la Sacra Scrittura mentire, tutta volta che si sia penetrato il suo vero sentimento; il qual non credo che si possa negare esser molte volte recondito e molto diverso da quello che suona il puro significato delle parole. Dal che ne séguita, che qualunque volta alcuno, nell’esporla, volesse fermarsi sempre nel nudo suono literale, potrebbe, errando esso, far apparir nelle Scritture non solo contradizioni e proposizioni remote dal vero, ma gravi eresie e bestemmie ancora: poi che sarebbe necessario dare a Iddio e piedi e mani ed occhi, e non meno affetti corporali ed umani, come l’ira, di pentimento, d’odio, ed anco tal volta la dimenticanza delle cose passate e l’ignoranza delle future; le quali proposizioni, sí come, dettante lo Spirito Santo, furono in tal guisa profferite da gli scrittori sacri per accomodarsi alla capacità del vulgo assai rozo e indisciplinato, cosí per quelli che meritano d’esser separati dalla plebe è necessario che i saggi espositori ne produchino i veri sensi, e n’additino le ragioni particolari per che e’ siano sotto cotali parole profferiti: ed è questa dottrina cosí trita e specificata appresso tutti i teologi, che superfluo sarebbe il produrne attestazione alcuna." (G. Galilei, Lettera a Madama Cristina di Lorena Granduchessa di Toscana, anno 1615)

Ciao




[Modificato da Polymetis 12/06/2005 10.06]

sandraN
00sabato 11 giugno 2005 20:42
Vedi Plymetis che Giosuè disse "sole fermati" perchè in base alla sua osservazione il sole si muoveva e la terra stava ferma.

Avrebbe dovuto Geova fare una lezione di astronomia al povero Giosuè per spiegargli che il moto del sole era apparente e che era in effetti la terra a ruotare?

Se il cattolicesimo ha interpretato erroneamente questo passo in senso tolemaico vogliamo dire che è la Bibbia in errore? A me risulta che quando si pronuncia esplicitamente su questi argomenti precorre le conoscenze di quei tempi dichiarando che la terra è sferica ed è sospesa nel nulla. ( Isaia 40:22, Giobbe 26:7).

Ma ti rendi conto che stai svalutando la parola dell'Onnipotente?


[SM=g27994]m22:

LaseRiprova
00domenica 12 giugno 2005 02:35
Polymetis, ma ancora non hai capito che non serve a niente con tipi come lei? Vedi lei è capace di dire :


In effetti noi testimoni di Geova riteniamo che la narrazione biblica, e questo accade in particolar modo nell'AT, sia intimamente collegata con la storia, e che debba essere attendibile fino al punto e alla virgola trattandosi non di parola umana, ma di parola di Dio.

Però poi di fatto quando non gli torna comodo dice che la bibbia va interpretata e che è assurdo prenderla alla lettera ( e figuriamoci i punti e le virgole ), ma non solo, addirittura si permette di dire frasi tipo:

Se il cattolicesimo ha interpretato erroneamente questo passo in senso tolemaico vogliamo dire che è la Bibbia in errore?

E non si rende nemmeno conto che nel caso specifico, la chiesa cattolica, o chi per lei, è stata coerente a ciò che lei stessa ha detto prima, cioè che ha ritenuto di doversi attenere fino al punto e alla virgola a ciò che dice la scrittura.

Per cui che senso ha cercare il dialogo con chi quando gli citi la lettera dice che bisogna interpretare e quando si interpreta dice che bisogna prendere alla lettera?

Di una cosa sto cominciando a convincermi: che il solo unico obiettivo che hanno alcuni di loro, è cercare di dire male sempre e comunque della C.C., forse perchè è l'unico modo che hanno per farsi ascoltare visto che non hanno argomenti molto convincenti e coinvolgenti per quanto riguarda il loro credo, e non si rendono conto che spesso il loro fine produce effetti contrari.
Quanto appena detto ovviamente potrebbe non corrispondere alla realtà dei fatti e può darsi che mi sbagli a pensare questo, però comincio a essere veramente curioso di sentire cosa hanno di buono da proporre loro anzichè sentirli sempre criticare le altre religioni.
Polymetis
00domenica 12 giugno 2005 10:54
“precorre le conoscenze di quei tempi dichiarando che la terra è sferica ed è sospesa nel nulla. ( Isaia 40:22, Giobbe 26:7).”

Questo solo nella fanta-traduzione del Nuovo Mondo, o, meglio, nella fanta-intepretazione di Brooklyn:

“C’è Uno che dimora sul circolo della terra, i cui abitanti sono come cavallette, Colui che distende i cieli proprio come un fine velo, che li spiega come una tenda in cui dimorare.”(TNM)

“Egli siede sulla volta del mondo*, da dove gli abitanti sembrano cavallette. Egli stende il cielo come un velo, lo spiega come una tenda dove abitare” CEI

*Cioè la volta dei cieli.

Cito da un messaggio del dottor Nicolotti dell’Università di Torino apparso nel newsgroup firt, e che parla proprio di questo argomento:

---------........
“C’è Uno che dimora sul circolo della terra….”

TdG così commentano queste parole:

«La parola ebraica chugh, qui tradotta "circolo", può essere resa anche "sfera"» (ba p. 19).

Copiamo la definizione di questo termine data dal Theological Wordbook of the Old Testament:

"HUG: circuit, circle, compass" = circolo, cerchio, compasso

(http://www.blueletterbible.org/tmp_dir/words/2/1112450135-1474.html)

Indicazioni di circolarità, non di sfericità.

Ora cerchiamo su altri dizionari:

Brown, Driver, Briggs:
"vault; - only of vault of the heavens, Jb 22:14; Pr 8:27; Is 40:22"
= volta - solo della volta dei cieli, Jb 22:14; Pr 8:27; Is 40:22

Il Koeler-Baumgarten:
"circle; the earth conceived as a disc Is 40.22; the horizon on the sea Pr 8.27; the vault of heaven" Jb. 22,14; Sir. 43,12
= circolo; la terra concepita come un disco, Is. 40.22; orizzonte del mare, Pr 8.27; la volta del cielo, Jb. 22,14; Sir. 43,12

In definitiva, da questi lessici possiamo arguire che il termine indica la forma circolare, non la sfera.
Il passo intero va tradotto così: "Egli siede sopra il circolo della terra e i suoi abitanti come cavallette".
"Sopra" non significa che Dio è seduto sulla superficie terrestre, ma che è seduto sopra i cieli, da dove gli uomini sono così piccoli da sembrare cavallette.
Ma da nessuna parte si dice che la terra e sferica, anzi, il Koeler mostra che la terra "è concepita come un disco".
Su questo sono concordi tutti gli strumenti che si possono consultare; in italiano poi abbiamo il pregevole studio di Schiaparelli, "L'astronomia dell'antico testamento", e il volume di Ricciotti, "La cosmologia della Bibbia", dal quale cito (p. 1[SM=g27989]: «La terra era una distesa di forma circolare, attorniata da ogni lato dal mare inferiore; non era tuttavia una zattera che fluttuasse sulle acque, ma una specie di piattaforma saldamente basata su colonne chiamate fondamenta della terra».

Il fatto che la terra fosse "distesa" è confermato dal salmo 136,6, appunto, dove Dio è detto "colui che stende la terra sulle acque".
Dall'Enciclopedia della Bibbia, vol. VI p. 884 ricavo che "la forma sferica della terra era sconosciuta ai Giudei".

Certamente non possiamo dire che questi autori dell'antico testamento dicessero il vero quando insegnavano che la terra era piatta, circolare, poggiata su un mare (da cui sgorgavano i fiumi) e sorretta da colonne, con sopra un cielo e acque dolci.

Anche la LXX ha tradotto hug con guros che vuol dire cerchio, circolo.
Cerchio, giro, non sfera. Cerchio piatto, poggiato su colonne, sopra il mare.
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“(Giobbe 26:7)”

Questo appartiene ad una fase più recente del libro di Giobbe, ossia quando anche i greci erano giunti alla stessa conclusione, con gente del calibro di Eratostene. Nello stesso libro infatti in 38,4.6 si parla della “terra solidamente fondata, i cui pilastri si immergono poggiandosi sopra una pietra d’angolo”.(TOB)
Evidentemente le due parti del libro sono opera di mani diverse. E non mi dare dell’eretico, è una cosa piuttosto comune nella Bibbia, ad esempio il libro di Isaia è opera di tre autori diversi.


ClintEastwood82
00domenica 12 giugno 2005 12:26
LAseRiprova, sull'interpretazione della Bibbia dove non fa comodo da parte di tdg o protestanti che siano sono daccordo, ma come mai molti cattolici, per far posto tipo all'evoluzione,svalutano la Sacra Scrittura? te lo dico da cattolico.
Polymetis
00domenica 12 giugno 2005 14:16
“per far posto tipo all'evoluzione,svalutano la Sacra Scrittura?”

E perché dovremmo svalutarla? Il racconto della Genesi non è storico, né vuole esserlo, siamo in una foresta di simboli. Quel racconto ha un messaggio teologico da comunicarci, e noi non lo svalutiamo.

Ciao
ClintEastwood82
00domenica 12 giugno 2005 15:12
Bè senza offesa, ma già dire che l'uomo discenda dalla scimmia io lo trovo poco rispettoso nei confronti del Creatore,e cmq sia le falle dell'evoluzione inziano pian piano a sbucare tutte, infatti molti scienziati si stanno opponendo a questa teoria, che sembra essere diventata più un credo;

Dal canto mio non ho mai creduto all'evoluzione,ma non avevo certo i mezzi per confutarla, ma vedendo cosa sta venendo fuori ultimamente, mi accorgo di aver fatto bene a dubitarne sin dall'inizio.
Polymetis
00domenica 12 giugno 2005 17:30
“Bè senza offesa, ma già dire che l'uomo discenda dalla scimmia”

Conosci poco la teoria evolutiva…. Le scimmie sono un altro ramo, noi discendiamo da primati antropomorfi.

“io lo trovo poco rispettoso nei confronti del Creatore,”

E perché? Io lo trovo ancora più maestro, visto che non credo ad un’evoluzione cieca alla Darwin o alla Dawkins ma ad evoluzione voluta e guidata da Dio. Un cervello come il nostro non nasce dal “caso”, che non possiede né creativa né inventiva.

“le falle dell'evoluzione inziano pian piano a sbucare tutte,”

Non è in discussione l’evoluzione, c’è il 98% di DNA che condividiamo con lo scimpanzé a dimostrarlo. E’ in discussione il modo in cui è avvenuta. I creazionisti sono capaci solo ad attaccare particolari della teoria evolutiva senza vedere la coesione dell’insieme. Si limitano a criticare le prove degli altri, ma loro non ne hanno nessuna.



LaseRiprova
00domenica 12 giugno 2005 18:13
ClintEastwood82, voglio ancora una volta precisare che io non mi reputo cattolico, nel senso che ho molte volte ferocemente attaccato alcuni punti della dottrina cattolica, per non parlare di alcuni casi dove mi sono trovato a dirne di tutti colori ad alcuni clericali o pseudocattolici. Precisato questo e premesso che secondo me cmq le altre religioni non reggono il paragone rispetto alla cattolica( cioè la reputo assolutamente al di sopra delle altre ), ti rispondo semplicemente dicendoti: il bigottismo non risparmia nessuno, compresi cattolici e a volte per fino sedicenti scienziati e atei, per cui non ti meravigliare se anche questi ultimi hanno qualche volta la smania di manipolare la scrittura secondo i loro torna conti. Comunque non credo che valga per ciò che ha detto polymicis, e basta solo rileggerlo per vedere che espone dei concetti senza avere mai la pretesa di essere assolutamente sicuro di non sbagliare. E sono d'accordo con lui quando afferma che un vero religioso si preoccupa più del significato teologico della scrittura anzichè delle veridicità storica. Inoltre voglio aggiungere che sinceramente non riesco ancora a capire perchè vi turba così tanto dover eventualmente scoprire e accettare che l'uomo possa discendere da una scimmia o da qualunque altra cosa. Cosa cambia scusa, non capisco. L'evoluzione qualunque essa sia stata, non dovrebbe essere considerata dal punto di vista del fine piuttosto che da quello storico? La stessa scrittura dice che per DIO un giorno equivale a mille anni e viceversa, per cui non vedo perchè vi lasciate scoinvolgere più di tanto. Noi siamo essere umani da qualunque cosa discendiamo! In quanto all'essere stati creati ad immagine e somiglianza di DIO, non fare l'errore che facevano i manichei che pensavano che DIO avesse aspetto umano, perchè va intenso in senso spirituale e non fisico.
ClintEastwood82
00domenica 12 giugno 2005 19:10
Ciò che sta scritto sulla Genesi riguarda la creazione dell'uomo, non teorie o pensieri scientifici sbucati chissadove. Puoi anche non considerare storico il libro della Genesi, ma sta scritto: " Ogni parola di Dio è affinata con il fuoco." Proverbi 30:5

L'evoluzione è in discussione eccome, cercherò di postare qualcosa di più al riguardo (magari con un apposito topic), fatto stà che si tratta di una bella messa in scena più che di una realtà.


"non riesco ancora a capire perchè vi turba così tanto dover eventualmente scoprire e accettare che l'uomo possa discendere da una scimmia o da qualunque altra cosa. "

Turba perchè l'evoluzionismo è una cosa che estromette Dio e non combacia con le Scritture; anche se è vero che molti credenti adattano l'evoluzione alla loro fede e quindi Dio può esistere anche credendo a suddetta teoria, la maggior parte dei suoi sostenitori non concepiscono l'idea di un creatore. Purtroppo qualunque cosa si proponga alla gente sul vassoio, questa abbocca senza fiatare e credendo ciecamente a ciò che sta scritto sui giornali o sui libri di scuola. Poi se si vuol dar retta a Piero Angela e a Massimo Polidoro, liberissimi, io me ne guardo.
LaseRiprova
00domenica 12 giugno 2005 23:13
Forse non mi sono spiegato bene. Io non sto avvalorando ne le tesi scientifiche che dicono che non esiste creatore, ne tanto meno la teoria dell’evoluzione ( che tral’ altro conosco vagamente ).
Mi sono limitato a dire ( tra le righe ) che una vera fede prescinde da queste fesserie, cioè non si poggia ne cade per queste teorie o tesi.
Per quanto riguarda invece il rinnegare per partito preso l’idea di un creatore, personalmente penso che sia più bigotto uno scienziato che nega a priori una mente ordinatrice, piuttosto che un “fedele” che non sa nemmeno cosa è la fede. Ma stiamo comunque attenti a non demonizzare la vera scienza, perchè si rischia di rinnegare la verità senza rendersene conto.
ClintEastwood82
00lunedì 13 giugno 2005 00:00
Non è che mi riferivo a te in particolare laser, parlavo generalmente, per quelle persone credenti che sostengono con tanta forza l'evoluzione,a tal punto da svalutare le Scritture, ne ho conosciuti e ne conosco parecchi.
ClintEastwood82
00lunedì 13 giugno 2005 11:59
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I DARWINISTI
«Troppo spesso gli scienziati e i divulgatori danno per scontato che l'evoluzionismo sia l'unica spiegazione accettabile dell'origine dell'essere umano fin dalla sua più remota origine»

E Darwin inventò il razzismo

il gesuita. «Si deride come fondamentalista la posizione dei creazionisti protestanti americani e si è giunti persino a sospettare di truffa il paleontologo e teologo padre Teilhard de Chardin»Il «j'accuse» di Lucetta Scaraffia: neppure i più recenti seguaci del biologo inglese si accorgono delle tragiche derive eugenetiche che nascono dalle teorie di selezione della specie. Nessuno dice che la scoperta del Dna è un forte ostacolo alle ipotesi del cambiamento evolutivo


Di Lucetta Scaraffia

La modernità ci ha abituati a un luogo comune: la scienza rappresenta un punto di vista razionale, affidabile, sicuramente al servizio dell'umanità, e chiunque si oppone alla sua inarrestabile affermazione nella nostra società - come per certi aspetti la Chiesa cattolica - si macchia di oscurantismo e rivela un rifiuto di ragionevolezza in nome di dogmi oscuri e di paure irrazionali.

Soltanto la scienza avrebbe la capacità di spiegare l'essere umano fin dalla sua remota origine: da quando l'evoluzionismo darwiniano si è imposto in tutte le branche del sapere scientifico, solo alla scienza ci si rivolge per comprendere meglio chi siamo e per agire con l'intento di migliorarci. Programmi televisivi, articoli divulgativi, festival, tutto tende a darci della ricerca scientifica un'immagine compatta e rassicurante.
Se uno cerca di capire di più e di andare oltre questa vulgata ancora così pervasiva, pur non avendo competenze specifiche, si deve rivolgere ai libri di divulgazione scientifica, quasi tutti scritti in inglese e presto tradotti in italiano. Gli autori di successo - gli italiani Luigi Luca Cavalli Sforza e Massimo Piattelli Palmarini, fino al celeberrimo Stephen Jay Gould - si muovono tutti, se pure con qualche differenza fra loro, nella scia di Darwin, facendo della selezione naturale il quadro di riferimento portante per spiegare la storia del cambiamento evolutivo. Nei loro scritti i nodi originari dell'antica polemica non vengono più ripresi, ma viene dato per scontato che l'evoluzionismo sia l'unica spiegazione accettabile dell'origine dell'essere umano. Si limitano a segnalare - ma per deriderla - la posizione dei creazionisti protestanti oppure, come Gould, arrivano a sospettare di truffa il paleontologo e teologo cattolico Pierre Teilhard de Chardin.

Il fatto che la scoperta del Dna costituisca un ostacolo consistente alla teoria dell'evoluzione naturale - il Dna delle diverse specie è composto da un numero diverso di cromosomi - non viene mai affrontato e si lascia intendere che si sono verificati momenti di passaggio brusco, quasi violento, nel processo di evoluzione da una specie all'altra. A questo si aggiunge che la specificità intellettuale e spirituale umana è ben lungi dall'essere spiegata, dal momento che gli scienziati - e con loro i media - rifiutano di ammettere, anche solo per ipotesi, che almeno in quest'ambito non tutto possa essere spiegato con la scienza.

I divulgatori, in genere, sono preparati in discipline scientifiche, ma non nelle scienze umane, e naturalmente non hanno in genere nessuna conoscenza della tradizione culturale cattolica. Sembra infatti che conoscano solo la polemica contro l'evoluzionismo dei protestanti «creazionisti», venata di fondamentalismo, ma non la posizione dei cattolici che, pur accettando i dati scientifici relativi all'evoluzione delle specie animate, sottolineano come i dati biologici non bastino a definire dove cominci veramente l'umano.
Così Geoffrey Miller (il cui libro Uomini, donne e code di pavone è stato tradotto da Einaudi nel 2002) propone come novità assoluta un'ipotesi di evoluzione attraverso la selezione sessuale - i migliori si sposano e proliferano, gli altri si estinguono - che è di stampo genuinamente darwiniano. Miller sostiene che questa spiegazione dell'evoluzione - «La selezione sessuale è la più nota, potente, creativa, diretta e fondamentale forma di selezione sociale» - è stata trascurata per più d'un secolo dai seguaci di Darwin forse per pruderie e ne fa il centro del suo imponente studio in cui intreccia ricerca biologica e psicologia evolutiva.

Peccato che ignori la storia, e quindi le tragiche derive eugenetiche nate dall'applicazione della selezione sessuale ai fini di accelerare l'evoluzionismo, che hanno avuto conseguenze sociali e legislative anche in Paesi occidentali «civilissimi» (Stati Uniti e Svezia), come la sterilizzazione dei minorati fisici o psichici, per non parlare degli orrori nazi sti. Dietro queste politiche c'erano le teorie di eminenti scienziati darwiniani che intendevano migliorare il mondo attraverso la selezione sessuale. Ma Miller non lo sa e piuttosto vuole arrivare a una conclusione che giustifichi la scienza attuale. Le nuove tecniche di fecondazione artificiale che permettono di applicare scelte eugenetiche, scrive, non fanno che ripetere l'esperienza naturale: «Gli animali hanno cominciato a "giocare ad essere Dio" sin dal primo momento in cui hanno evoluto il potere di scelta sessuale».

Più attento ai nodi culturali è Jonathan Marks - autore di Che cosa significa essere scimpanzé al 98% (Feltrinelli, 2003), secondo il quale il Dna umano sarebbe quasi uguale a quello dello scimpanzé - che denuncia errori e conseguenze negative della ricerca genetica. Ben consapevole dell'uso sociale perverso di alcune teorie elaborate dai darwiniani in campo genetico - come la definizione di razza e la conseguente «prova» dell'inferiorità delle razze di colore («La razza è un concetto derivato dalla cultura, non dall'analisi biologica») - afferma senza mezzi termini che non possiamo stabilire con criteri scientifici chi sia «migliore»: infatti «siamo privi di test per valutare i potenziali individuali con cui la gente nasce, e non possiamo sbilanciarci in dichiarazioni scientifiche al riguardo».
Ugualmente fallimentari sono stati tutti i tentativi scientifici di trovare una differenza genetica negli omosessuali, come con presunzione scientifica si sosteneva nell'Ottocento, invece di riconoscere che ci sono «esseri umani che compiono atti omosessuali». Marks però, capace di uno sguardo critico sulle scoperte della scienza, non si accorge che le conclusioni a cui giunge sono le stesse che la tradizione cristiana insegna da duemila anni. E cioè che gli esseri umani sono tutti uguali in quanto figli di Dio, che non esiste un terzo sesso (come proclama «l'orgoglio gay») e che la responsabilità intellettuale e morale dell'uomo è totale pe rché si basa sulla libertà di ciascuno.

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[Modificato da ClintEastwood82 13/06/2005 12.01]

Polymetis
00sabato 25 giugno 2005 01:04
Non confondere il darwinismo, che è un paradigma scientifico, con i suoi possibili utilizzi filosofici, mai passati per la mente di Darwin, il quale era pure dottore in teologia.
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