ciò che so su Don Gelmini

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purolator
00venerdì 4 gennaio 2008 11:33
Sono stato giù a Terni il 17 agosto che era anche un venerdì (certo che se ero superstizioso...) e ho riferito agli inquirenti fatti ben precisi e circostanziati nel tempo che mi hanno visto testimone in prima persona e poi in seconda di quanto le accuse a Don Gelmini siano più che vere, che assieme al Gelmini pubblico che tutti conoscono-credono di conoscere- esiste un altro Gelmini, privato, segreto, inquietante, senza scrupoli, devastante, quell'uomo che io e molti ragazzi tossici ex tossici, ragazzi sbandati fuori casa ma anche boys scouts ,ragazzi dell'oratorio -ai tempi che si occupava di loro- hanno conosciuto, quella parte cioè in ombra, segreta e disperata di Gelmini, la sua sessualità maniacale che lui gestisce forse con il metodo di rimozione, o chissà come -per me è un mistero come ci riesca! - e più che il Vaticano qui dovrebbe darci una risposta uno psichiatra anche se mi pare ne abbia uno accanto che gli fa da badante 24 ore su 24 .


Gelmini l 'ho conosciuto a Roma nel 1968 quindi l'ho rincontrato nei primi mesi del 69, allora io ero uno di quei ragazzi sbandati che frequentavano il diacono francese-omosessuale- che aveva aperto le porte di una soffitta dietro Piazza Navona, a noi capelloni di Piazza di Spagna, Monsignor Gelmini - così si faceva chiamare- veniva con le borse della spesa e portafoglio aperto e macchinone da paura, faceva il samaritano, il predicatore del vaticano sensibile ai problemi e ideali di noi ragazzi beat ma mirava anche ad ottenere favori sessuali dai più gnocchi e ingenui. In seguito, sopravvissuto ai pericoli che quella vita portava- non sono diventato tossico cronico, ma attore e poi altre cose - le nostre strade-la mia e quella di don Gelmini ex galeotto - si sono più e più volte incrociate casualmente. Finii a vivere CASUALMENTE in un borgo della Sabina dove lui aveva preso la residenza per una questione burocratica , lì aveva messo su una comunità- spirituale ( almeno per il tipo di ragazzi che la occupavano un numero ristretto, tutti piuttosto avenenti ma poco spirituali perchè andavano di nascosto a comperare vino e alcolici in paese) a dispetto della sede ( un castello) erano un pugno di ragazzi Con un paio di costoro sono entrato in confidenza e mi hanno confermato quanto già sapervo. Sono a conoscenza - nomi e cognomi- di ragazzi da lui molestati e allontanati dalla comunità perchè scomodi o allontanatisi spontaneamente per non sottostare alle sue molestie , ho nomi di prelati -tutti ben in vista e anche molto televisivi- di Vescovi di Diocesi a cui ho confidato la cosa con le buone maniere e no. Nel 1997 feci uno scherzo da preti al Gelmini facendo credere all'ANSA che fosse stato arrestato per materiale pedo-pornografico a Fiumicino, questo per rompergli i coglioni e lanciargli un segnale forte che c'era chi sapeva bene chi fosse in realtà e doveva finirla con il predicare bene e razzolare male, -dello scherzo se ne assunsero indebitamente la paternità i Luther Blissett che gli diedero una motivazione diversa e contraria al mio intento- Di Don Gelmini mi da fastidio quello scagliarsi contro ciò che lui si permette di fare nel segreto. So anche perchè non fu la Diocesi di Milano- ma quella di Grossetto a ordinarlo prete-per il medesimo problema per il quale ora è accusato- e di certi "guai" che ebbe anche lì quando si occupava dei giovani della azione cattolica, tutte confidenze che mi fece Carlo Carretto scrittore cattolico e UOMO CORRETTO NON MOLTO AMATO IN VATICANO PER LE SUE IDEE LAICHE e con il quale avevo una profonda amicizia e presso il cui eremo a Spello incontrai uno dei ragazzi molestati e scappati da Mulino Silla. Con il tale ragazzo ora uomo padre di famiglia, mi sento, mi vedo tutt'ora. Forse agli occhi dei maligni e degli avvocati che difendono il prete per la vita che ho fatto non sono credibile, certo Carlo Carretto è morto, ma Mons. Salvatore Boccaccio Vescovo di Frosinone no, cosi Mons Giovanni d'Ercole ora funzionario della Segretreria di Stato pure, così Padre Federico Lombardi di Radio Vaticana della quale sono stato collaboratore anni 93/95 , il sindaco di Castel di Tora , l'impiegato comunale, l'allora Maresciallo dei Carabinieri di Ascrea e molta gente comune è viva e può testimoniare di quanto andavo dicendo DA SEMPRE sul conto del Gelmini.
Se non sono mai uscito con il mio nome prima d' ora era perchè avevo delle ragioni famigliari delicate ma anche perchè tutti alzavano le spalle o mi credevano matto. Uno di costoro era il Vescovo di Terni Mons Gualdrini . Il segretario della CEI mi chiuse il telefono in faccia, Don Ciotti era perplesso mi disse di avere le mani legate. Ora che sono stati scoperti gli altarini - reso noto il passato da canaglia del Gelmini che tutti ignoravano , - vediamo come se la caverà il Santo Abusatore. A naso sono molto più di 10 i ragazzi ex comunitari che ora lo accusano, gli altri sono saltati fuori quando il prete cominciò a inveire ed accusare gli accusatori di essere avanzi di galera e ricattatori. La rabbia li ha spinti a testimoniare spontaneamente quanto sapevano e non sono avanzi di galera, posso assicurarvi. E' tutto, o quasi di quanto potevo raccontarvi. Ora si vedrà se il prete non farà una mossa da teatro per sconvolgere la situazione- potrebbe togliersi la vita o farsi ammazzare da qualcuno per passare per martire innocente e salvare la sua immagine ai posteri. Potrebbe confessare e chiedere scusa, ma questo comporterebbe una coerenza con il cristianesimo che lui non ha perchè è il classico prete falso.

presso
00venerdì 4 gennaio 2008 13:55
Re:

Se non sono mai uscito con il mio nome prima d' ora era perchè avevo delle ragioni famigliari delicate ma anche perchè tutti alzavano le spalle o mi credevano matto. Uno di costoro era il Vescovo di Terni Mons Gualdrini . Il segretario della CEI mi chiuse il telefono in faccia, Don Ciotti era perplesso mi disse di avere le mani legate. Ornaglia del Gelmini che tutti ignoravano , - vediamo come se la caverà il Santo Abusatore. A naso sono molto più di 10 i ragazzi ex comunitari che ora lo accusano, gli altri sono saltati fuori quando il prete cominciò a inveire ed accusare gli accusatori di essere avanzi di galera e ricattatori. La rabbia li ha spinti a testimoniare spontaneamente quanto sapevano e non sono avanzi di galera, posso assicurarvi. E' tutto, o quasi di quanto potevo raccontarvi. Ora si vedrà se il prete non farà una mossa da teatro per sconvolgere la situazione- potrebbe togliersi la vita o farsi ammazzare da qualcuno per passare per martire innocente e salvare la sua immagine ai posteri. Potrebbe confessare e chiedere scusa, ma questo comporterebbe una coerenza con il cristianesimo che lui non ha perchè è il classico prete falso.a che sono stati scoperti gli altarini - reso noto il passato da ca



io credo che ti farebbe onore dare nome e cognome tanto se hai testimoniato , tutto verrà a galla , la cosa che mi premeva dire sono due cose ..

1° si è tolto la tunica come se fosse un laico per rispondere e difendersi dalle accuse

2° aspettiamo le indagini perchè alla fine può essere solo un buco nell'acqua






purolator
00domenica 6 gennaio 2008 13:05
Amelia, 26 dicembre 2007
Ore e ore di melassa e retorica che, al confronto, una convention del Pd è fitta di sostanza. Tra problemi di salute e supposte persecuzioni mediatico - giudiziarie di un sistema che, nonostante tutto, ha ancora da ridire sulla pedofilia, è mancata la persona dell’ottantenne Don Gelmini, che seguiva in videocollegamento da casa. Eppure la Comunità Incontro, nell’arco di una tre giorni natalizia all’insegna “della speranza di chi vuole uscire dal buio della droga” ha dispiegato tutte le sue impressionanti forze finanziarie, politiche e clerico-fasciste. Sono stati numerosissimi i partecipanti alla tre gioni, incensati da una telefonata di Silvio Berlusconi che, ancora una volta, ha ribadito il proprio sostegno economico alla Comunità, e dalle presenze di Maurizio Gasparri, Amedeo Minghi, i coniugi Ripa di Meana, Ronconi e tante altre belle facce del dagli-al-drogato.

Ma, a dire il vero, anche se il culmine è stato nel pomeriggio di Santo Stefano col rilascio di ben 300 giovani che possono finalmente tornare alla vita normale, di droga non si è parlato mai, tantomeno di tossicodipendenza e di uscita dal tunnel. Se dalla droga si esce è solo grazie a Cristo, che tra i tanti problemi del mondo trova sempre il tempo di occuparsi di coloro che non riescono a smettere nemmeno con lo spinello. Quindi, perché andare ad occuparsi di una qualsiasi metodologia del recupero?

“Don Pierino fa e farà con noi tantissime cose” ha gridato dal palco Maurizio Gasparri, suscitando l’applauso più grosso. Per l’imitazione riuscita di Neri Marcorè, vero idolo di casa, “l’obbedienza [il credere è implicito, per il combattere si vedrà] è d’obbligo per tutti noi. Oggi i ragazzi che lasciano la comunità non potranno condividere con Don Pierino, ma vorrei proporre che in primavera i 300 che partono tornino per un bis con Don Pierino, che così potrà farci anche le critiche pubbliche. Noi dobbiamo dire la verità a quelli che conosciamo, andare nelle tv locali, nei giornali, dire la verità di quello che fa la Comunità, di quello che fa Don Gelmini! Dobbiamo dirlo alla magistratura! Io mi auguro che, quelli che oggi giudicano, alla fine della loro vita, possano dire di averne salvata almeno una, quella di Don Pierino che, lui, di vite ne ha salvate migliaia. C’è da credere [eccolo], da testimoniare: oggi come ieri perché Don Gelmini e la verità vincano contro tutto e tutti. Viva la vita e abbasso la droga!”

Soltanto dai politici, a dire il vero, si è più o meno inconsapevolmente rievocato lo spettro del vero motivo per cui questi ragazzi finiscono in comunità: come Gasparri, così Berlusconi che ha parlato di uscire dall’assuefazione. Per il resto, tutta la comunità e i parenti dei ragazzi è solo un inno all’amore di Cristo e alla devozione per Maria, che, dall’alto dei cieli, guarda agli uomini con più tenerezza del solito, ora che il premio Madonna del sorriso 2008, hanno annunciato dal palco di Amelia, andrà proprio a Maurizio Gasparri.

Come Berlusconi, Don Gelmini raggiunge il pubblico di Amelia per telefono – secondo noi in un messaggio registrato – in questo “momento che possiamo chiamare di liberazione, di redenzione, un momento di vita. Quanto mi piacerebbe essere lì con voi, abbracciarvi, salutarvi! E voi gabbiani della libertà (per l’abuso della figura del gabbiano, si rimanda alla raccolta di poesie di Federico Sardelli, nota a margine sulla poesia contemporanea) e dell’amore tra poco volerete nel cielo della vita per dire ‘quanto è bella la vita’. Siete rinati! Siete rinati! Portate questa vostra luce nelle vostre case, portatela dove andrete a lavorare, dove formerete una nuova famiglia. E dalla vostra camera, la sera guardate la stella più luminosa. Io la guarderò benedicendovi”, chiude citando, cercando una figura letteraria assai ricercata, ma imbattendosi nella Tamaro di Va’ dove ti porta il cuore.

Si mette poi a piangere Marina Ripa di Meana che dal palco, subito dopo il messaggio di Don Gelmini, trasmette tutta l’emozione di una donna che, guardandosi indietro, non ha che da ergersi a icona di questo Cristianesimo del terzo millennio.

E fanno tutti a gara per chi ha fatto più colazioni con Don Gelmini, chi vi ha bisticciato di più, chi gli vuole più bene, chi gli ha parlato di più in questi anni (nessuno che gli abbia portato dei figli). Pure Amedeo Minghi si vanta di aver avuto come regista Don Gelmini per un proprio video della cui proiezione non veniamo risparmiati, mentre ci accorgiamo, nel suo stucchevole medley, che la base di Vita mia è identica a quella di Vattene amore.

Lasciamo Amelia, feudo della destra più clericale, di quella destra popolana laziale la cui violenza e intolleranza si percepisce ad ogni pié sospinto, con la sensazione che questi sanno proprio cos’è la vita, la propria e non quella degli altri, e l’amore, quello unicamente dedicato a se stessi e intriso di vanità.
Nelle nostre orecchie riecheggia il lunghissimo ed estenuante elenco non dei 300 giovani usciti dalla Comunità in questo Santo Stefano, ma del loro nuovo direttivo. Quante vite lacerate davvero dalla violenza, dall’ignoranza, dalla miseria e dalla droga! Quanti bei poster di Don Gelmini in camera da letto!
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