il disastro dell'AIDS in Africa

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purolator
00mercoledì 9 gennaio 2008 18:14
vabbè che sono di parte (anche se antiabortista), ma i clericali in effetti
sono sempre bravi a fare lezioncine morali a tutti, quando gli specchi a casa loro son rotti o mancano del tutto

www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/legge-194/moratoria-condom/moratoria-con...


il disastro dell'AIDS in Africa è in buona parte attribuibile alle negazioni della chiesa sull'uso del preservativo
benimussoo
00sabato 12 gennaio 2008 10:17
Re:
purolator, 09/01/2008 18.14:

vabbè che sono di parte (anche se antiabortista), ma i clericali in effetti
sono sempre bravi a fare lezioncine morali a tutti, quando gli specchi a casa loro son rotti o mancano del tutto

www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/legge-194/moratoria-condom/moratoria-con...


il disastro dell'AIDS in Africa è in buona parte attribuibile alle negazioni della chiesa sull'uso del preservativo



ma voi non avete idea delle stupidagini che dite , la crisi in africa è dovuta alla guerra , alla presenza delle dittature dei gruppi dirigenti , fame , sfruttamento .. il preservativo se venisse usato con la testa forse andrebbero veramente bene le cose , vedi malattie e trasmissioni varie ..
le migliaia di presenze come pastori , gruppi che aiutano e favoriscono l'educazione e la scuola sono svanite dalle stupidate che andate a scrivere in internet


purolator
00sabato 12 gennaio 2008 18:04


In molti paesi africani semplicemente - come noto- non esiste un sistema sanitario, né nazionale, né privato. L'assistenza sanitaria viene data con gli stanziamenti delle organizzazioni internazionali e/o direttamente con missioni laiche o confessionali.

In particolare strumenti, oggetti, medicinali (preservativi, alambicchi, siringhe, aspirine, ecc.) NON esistono in questi paesi. E quelli che ci sono non sono di proprietà dello Stato o dei privati ma delle missioni internazionali/straniere.

Cioè se tu vedrai mai un preservativo girare in Malawi, puoi star sicuro che (ovviamente non è stato prodotto lì) è stato portato dalle missioni internazionali o - in casi eccezionali - acquistato dal Governo con fondi internazionali(ma poi distribuito capillarmente alla popolazione dalle missioni).

Il governo non ha ovviamente né i mezzi, né le competenze tecniche per distribuire/usare/ far usare un oggetto sanitario.

In alcuni Stati il numero di alcuni mezzi (es. camion) in possesso del totale delle missioni è superiore a quello dei mezzi dello stato o dei privati adibiti a funzioni sanitarie.Certe operazioni umanitarie costano (es. Sudan) e certe associazioni anglosassoni hanno un giro d'affari, per le sole missioni in Africa, superiori al PIl di uno staterello africano. Non parliamo di dipartimenti, regioni, ecc. stati di Stati federali, ecc..

Peraltro un singolo preservativo ha un costo 'internazionale' che è una cospicua frazione del reddito mensile di un cittadino africano.

Ordunque, è successo che missioni di estrazione confessionale (non solo cattolica):

- hanno minacciato di ritirare ogni presenza (cinquantennale e oltre...)se il Governo avesse usato i fondi internazionali per acquisto di preservativi o per campagne sull'uso di esso (anziché sull'astinenza)
- hanno minacciato di ritirare ogni presenza e aiuto se il Governo locale non AVESSE DISTRUTTO tutti i preservativi eventualmente già acquistati.
- hanno minacciato di ritirare ogni presenza e aiuto se il Gov. locale non avesse cessato qualsiasi eventuale produzione in proprio di preservativi.
- hanno distrutto i preservativi enventualmente loro consegnati - insieme ad altro materiale - per la distribuzione
- ne hanno boicottato la distribuzione in vari modi
- ecc.

All'esito di queste pressioni, tra la metà egli anni 80 e oggi, si è avuta la conseguenza che il numero TOTALE di preservativi che entravano o circolavano in Africa (ovviamente Africa nera, in Tunisia non hanno problemi di approvvigionamento di profilattici) si è drasticaemnte RIDOTTO, per recuperare poi e metà anni 90.

E comunque non se ne conosceva utilità e uso.

Ad es. in Malawi, missioni finanziate dall'ONU del 2000 hanno registrato che tutti i soldi erano stati spesi, soprattutto da enti di estrazione battista/episcopale americana, esclusivamente per campagne per l'astensione e in lingua INGLESE (incomprensibile alla stragrande maggioranza) e che praticamente nessun preservativo era circolato/distribuito fuori della capitale.

Nel 2000, dopo 15 anni di campagne, il 99% della popolazione extraurbana del Malawi, non aveva ancora compreso che c'era un collegamento tra l'attività sessuale e la successiva orribile, morte anni dopo con strani sintomi, e con una incidenza spaventosa, né il motivo dell'ossessione astensionista...

La prima vera distribuzione dei preservativi capillare e la prima campagna PER LA PREVENZIONE (uso del profilattico, non astensione) itinerante per i villaggi, e in lingua Chichewa e altri dialetti, furono fatte dal 2001 !

Detto questo occorre spezzare una lancia a favore dei cattolici.

Le missioni cattoliche si sono distinte per una particolare (ma lo sappiamo...) elasticità, pragmaticità sul posto e discrezionalità rispetto alla linea ufficiale: il singolo religioso o il singolo medico diuna meissione cattolica, nel singolo villaggio, non diceva al singolo pescatore :"Non scopare", ma, 'a mezza bocca' "scopa stando attento, magari mettendo quel coso..." (che però non esisteva...)

Viceversa le missioni non cattoliche, in particolare battiste/episcopali, hanno mantenuto una assoluta rigidità, si sono distinte terroristicamente per

- il rifiuto di trasportare/stoccare/distribuire, in aiuto al Governo o a Missioni laiche, qualsiasi quantitativo di profilattici,
- la distruzione di qualsiasi quantitativo di profilattici rinvenissero;
- il rifiuto di spendere i loro mezzi finanziari (ingentissimi, decine di volte i cattolici e i laici)per altro che cure o campagne per l'ASTENSIONE
- l'assoluta coincidenza anche a livello micro con la linea ufficiale (dicendo al pescatore del lago Malawi: non devi più scopare per tutta la vita...ma ci rendiamo conto?)

Quindi non è che si è fatta una gara "leale" tra chi propugnava l'astensione (ma vi rendete conto?) e chi, missione laica, internazionale, ecc, propugnava l'uso del profilattico e LO DISTRIBUIVA.

Ma missioni confessionali hanno - per decenni - monopolizzato il 99% degli aiuti internazionali, degli stanziamenti dei governi locali e degli spazi di collaborazione logistica-medica-culturale con i governi locali, ecc., rivolgendoli al solo scopo (delle cure e) della prevenzione in forma di campagna per l'astinenza e DISTRUZIONE (o boicottaggio nelle altre forme viste) dei profilattici. E hanno evitato il mero arrivo del profilattico nelle mani dell'indigeno tout court.

Cioè non mi limito a dirti: 'non usare l'oggetto X perché è peccato, per me devi astenerti' mentre altri soggetti contemporaneamente facevano una campagna diversa e gli indigeni POTEVANO 'scegliere',

bensì:

Non solo non ho lasciato spazio a soggetti che facevano una campagna diversa,

ma per 15 anni sono quello che ha controllato l'afflusso dell'oggetto X nel tuo paese.

Se so che non esiste, sono sicuro che la mia campagna : 'non usarlo' (sotto forma di 'solo astieniti') avrà successo.
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