addio libertà in Internet : legge Prodi Levi sui Blog

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alenis
00sabato 20 ottobre 2007 07:29
leggete qui:

www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/hrubrica.asp?I...

ed ecco che accade ciò che urlo da anni

qua c'è il link alla petizione per fermare la legge

www.petitiononline.com/noDDL/petition.html

qua c'è una proposta interessante su come inoltrarlo su altri blog

www.partito-pirata.it/?q=node/349

ah potete mandare mail a questo indirizzo


levi_r@camera.it
pcerini
00mercoledì 24 ottobre 2007 15:23
Justee
00giovedì 25 ottobre 2007 17:49
Re:
pcerini, 24/10/2007 15.23:




ciao e benvenuto nel forum , ho letto la petizione , devo dire che ho firmato l'unica cosa è che non ho capito se oltre all'abbonamento fatto con le case telefoniche c'è anche il pagamento per internet e anche il pagamento per il sito non è molto chiaro


@tiskio@
00lunedì 26 novembre 2007 17:51
Re:
alenis, 25/11/2007 22.03:




Ciao io so che in francia internet costa poco molto poco rispetto all'italia e probabilmente uno dei motivi è questo


alenis
00sabato 1 dicembre 2007 15:15
cioè? intendi dire che se costasse di più non la toglierebbero perchè poi le compagnie che la forniscono ci perderebbero troppo?
mps_rh
00venerdì 3 febbraio 2012 17:39
India, assalto ai giganti del web

I vertici di Google, Microsoft, Facebook e Yahoo! chiamati a rispondere della proliferazione online di materiale considerato osceno e in contrasto con i principi religiosi. Un giudice di Nuova Delhi minaccia oscuramenti in stile cinese






Roma - L'ordine è partito da una corte di Nuova Delhi, scatenando battaglia nei confronti di alcuni tra i principali protagonisti del web. I vertici di Facebook, Google e Yahoo! - ma c'è anche Microsoft e altre 17 aziende - dovranno presentarsi in terra indiana entro il prossimo 13 marzo, per rispondere alle accuse lanciate dal ministero delle Comunicazioni.

Diffusione online di materiale osceno e diffamatorio, in spregio ai principi religiosi dell'Induismo, dell'Islam e del Cattolicesimo. La prima pietra era stata scagliata dal cittadino indiano Vinay Rai, dalla redazione di un quotidiano locale. Trovati numerosi contenuti altamente offensivi, condivisi dagli utenti sul social network in blu o tra i meandri dei motori di ricerca di Google e Yahoo!.

E il giudice di Nuova Delhi ha severamente minacciato i grandi colossi del web. Che dovrebbero ora darsi da fare per rimuovere tutto il materiale ritenuto "osceno e diffamatorio", pena l'oscuramento. "Come in Cina", ha sottolineato la corte indiana.

Una prova di forza tentata dal governo di Nuova Delhi, dopo aver denunciato Facebook e compagnia per la proliferazione di contenuti in contrasto con il credo religioso. Google aveva già sottolineato come soltanto un'ordinanza firmata da un giudice possa obbligare un intermediario a censurare il materiale finito online. I dirigenti delle aziende incriminate rischierebbero fino a 7 anni di carcere e salate sanzioni pecuniarie.
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