Re: Re: Re: Re:
Seyia, 22/01/2008 16.43:
mi pare che tu sia superficiale e non voglia capire la differenza tra masturbazione e polluzione... chi si masturba si provoca un'eiaculazione e erezione, chi dorme no... e comunque, come si diceva "masturbazione" in greco?? Inoltre veramente nella lettera ai corinzi, San Paolo, parlando di attività sessuale, afferma chiaramente che nemmeno le persone sposate hanno potestà del proprio corpo...figuriamoci chi non lo è..
1 Corinzi 7
4La moglie non ha potestà sul proprio corpo, ma il marito; nello stesso modo anche il marito non ha potestà sul proprio corpo, ma la moglie.
Scusami ma da quello che scrivi il superficiale sei tu, cosa vuoi dimostrare con quella scrittura? Ma lo hai letto il contesto? Cosa vuoi dire che non sono padrone di usare il mio corpo come meglio credo?
Allora rigiriamo la frittata, cosa vuol dire questa scrttura che posso fare al corpo di mia moglie quello che voglio? Allora perchè non praticate il rapporto anale o orale?
Come vedi non si possono usare le scritture al di fuori del loro contesto, la masturbazione non è mai condannata esplicitamente dalle scritture e chi lo fa è un represso e sessuofobo.
Nel mio trascorso da tdg adolescente ero molto piu fissato io col sesso (e tutti quei bravi fratelli che mi circondavano) che i miei amici del mondo, i quali benchè fossero liberi di fare quello che volevano, non erano affatto fissati sul sesso come noi e questo non era certo un caso, i sensi di colpa che ci venivano instillati per un atto che in se non ha nulla di male erano assurdi.
Le parole greche presenti nell'epoca neotestamentaria per indicare la masturbazione erano: "defo" (lett: praticare toccamenti), "knaomai" (lett: grattarsi), "tribein" (lett: sfregarsi). Da notare che S. Paolo non usa questa terminologia quando parla di impurita' e questo è indicativo.
Volevo infine ricordare che sono stati proprio teologi come Tommaso D'Aquino a far includere la masturbazione (chiamata da lui impropriamente onanismo)nei peccati gravi commessi "contro natura (Summa Theologiae II-II q. 154 a. 11) questo come retaggio agostiniano che vedeva nel piacere sessuale non atto alla procreazione un peccato (dal suo trascorso con i manichei).
Per una trattazione storica di questa pratica vedi qui:
http://www.psicologoinrete.com/Articoli/Masturbazione.html
da cui ho estratto quanto segue:
"Diogene stesso sembrerebbe che abbia affermato: “Raggiungerei la pace perfetta se potessi soddisfare nello stesso modo con una frizione il mio stomaco quando si lamenta per la fame” (Diogene Laerzio, VI, 2, 46). Parla di masturbazione anche Aristofane nelle Vespe (735-38). Nella cultura classica, e soprattutto a Roma, molti sono gli autori che hanno fatto nelle loro opere riferimento esplicito alla masturbazione. A questo proposito possono essere citati due esempi: Marziale (40-102 d.C.) con i suoi epigrammi satirici e Catullo (87-54 a.C.) nei suoi poemi su Gellio. I documenti del periodo classico che trattano della masturbazione sono moltissimi e, nella maggior parte dei casi, non esprimono giudizi negativi su essa."