lo sguardo di Gesu' Cristo sul mondo

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
benimussoo
00mercoledì 4 gennaio 2006 08:15
"Chi segue me - dice il Signore- non cammina nelle tenebre" (Gv 8,12) Queste sono parole di Cristo, con le quali siamo esortati ad imitare, fin dov'è possibile, la sua vita e le sue virtù, se vogliamo essere illuminati secondo verità e liberati da ogni accecamento del cuore.

Perciò, il nostro grande impegno sia meditare la vita di Gesù Cristo. La dottrina di Cristo trascende tutti gl'insegnamenti dei Santi. Ma succede che molti, pur udendo spesso il Vangelo, ne sentono poco il desiderio, perchè non amano ascoltare.

Chi invece, vuole intendere appieno e con gusto spirituale la parola di Cristo, deve cercare di modellare la sua vita su di Lui.Cosa può giovare il discutere profondamente del mistero della Trinità, se manchi d'umiltà!

In realtà, non sono i discorsi profondi che formano il santo e il giusto; ma è la vita virtuosa che rende l'uomocaro a Dio. Se tu conoscessi a memoria l'intera Bibbia e le massime di tutti i filosofi, a che ti gioverebbe tutto questo senza la Carità e la Grazia di Dio?

"O vanità delle vanità! Tutto è vanità"(Qo 1,2), fuorchè amare Dio e servire Lui solo! Quindi è vanità ricercare le ricchezze destinate ad andare perdute, e porre in esse le speranze. Vanità è anche ambire ad onori e voler salire a posizioni di prestigio. E' vanita assecondare gli appetiti della carne e desiderare ciò per cui dovremo, poi essere puniti duramente.

Ricordati spesso di quel proverbio:"L'occhio non si sazia di vedere nè l'orecchio si riempe di ciò che ascolta!" Cerca, dunque, di distogliere il tuo cuore dalle cose visibili e di sollevarti a quelle invisibili.


Cari foristi è un 3d molto lungo...sarei lieta di sentire il vostro pensiero e confrontarci! Grazie per i vostri interventi Ciao Dana [SM=x511460]

[Modificato da benimussoo 04/01/2006 8.17]

[Modificato da benimussoo 04/01/2006 8.19]

[Modificato da Justeee 02/05/2007 14.15]

M.Tamburino
00martedì 31 gennaio 2006 11:10
Questo 3D nasce da una richiesta fatta da Barnabino e dalla contestuale (coincidenze, eh?) dipartita da noi di colui che è stata la guida del viaggio che sto per raccontare. owsr

Fine agosto - inizio settembre 1993. Da Milano Linate parte un gruppo diretto prima a Roma e poi a Tel Aviv per un pellegrinaggio nella Terra di Israele. Siamo complessivamente in una cinquantina, provenienti un po' da tutta l'Italia ed aderenti o simpatizzandi di quella realtà ecclesiale nota come Rinnovamento nello Spirito o Carismatico. Quelli noti come "holy rollers" insomma ... [SM=x511451]

Primus inter pares, il nostro mons. Dino Foglio che con voce profetica ci apostrofa con un "Tamarindi" cvbn quale funesto presagio dei grattacapi che gli procureremo (a lui, completamente calvo ...). Tamarindo era il suo più frequente complimento oltre ovviamente al "puffetto" (= vero e proprio schiaffo!) che distribuiva generosamente a mo' di benvenuto e che io mi ero già beccato quando avvicinandolo al check-in con un caloroso "ciao don Dino" mi son ritrovato con la guancia un pochino dolorante ... tryry

Primo piccolo incidente di percorso. Ci accompagnano altri due sacerdoti. Uno, giornalista, aveva deciso di regalare questo viaggio alla sua segretaria che giunta all'aeroporto si accorse di avere il passaporto scaduto e quindi dovette far ritorno a casa (vincendo su tutti il primo premio "tamarindo") tgbvn

A Roma rimaniamo imbarcati sull'aereo per più di due ore, sotto un sole caldo ed un'aria afosa, aspettando un passeggero che non si era presentao al gate. Una suora accanto raccontava che a lei era già successo: sì, sì, fu durante un pellegrinaggio in Grecia. E sapete una cosa? Era un terrorista! Che aveva imbarcato la sua valigia con il tritolo ... no comment ... tyui

Dopo più di due ore di attesa e dopo diversi appelli fatti in aeroporto, il comandante si scusa dicendo che stavamo aspettando il passeggero XY. "Ma questa signora è con noi" disse una ragazza "Stai zitta, tamarinda! Parli a sproposito: noi ci siamo tutti".
"Ma don Dino, ti dico che è una dei nostri!".
"Ma cosa dici, ma se ci siamo imbarcati tutti!"

Ebbene ... era la segretaria rimasta a terra! L'agenzia per sveltire le operazioni aveva già fatto emettere le carte di imbarco e lei figurava nella lista di attesa ... tyurj

Comunque, alla fine, chiarito l'equivoco, riusciamo a partire ed arriviamo in quella Terra definita l'ombelico del mondo e da qui può riprendere il mio racconto che non sarà un vero diario di viaggio, cosa che non potrei più fare a distanza di più di dieci anni, quanto una condivisione di alcune fra le emozioni vissute e che ancora mi accompagnano [SM=g28000]

Faccio questo proprio in memoria di don Dino Foglio che ci ha lasciato in questi giorni. Ma lo faccio anche per cercare di trasmettervi un po' di amore per quella Terra e per quel Popolo che sarà sempre intrecciato con la Storia della Salvezza e la Storia della Chiesa. E perché questo suo nuovo popolo fatto dai due ascolti il battito dell'Agnello dalle mura di Gerusalemme come una sentinella che attende il nuovo giorno cvdf
M.Tamburino
00martedì 31 gennaio 2006 11:12
Voglio partire dalla fine ...
Lékha dodi likrate kala péné shabbat nékabéla
Gerusalemme. Un venerdì sera del mese di settembre.

Rispetto all’infuocato deserto di Giuda o all’afa che respiri nella depressione del Mar Morto, Gerusalemme posta a circa 700/800 m. di altitudine ti consente di avere delle fresche serate. È piacevole passeggiare per la città, anche la parte moderna: certo, per chi ha una “mente biblica” vedere una Gerusalemme moderna avverte come un colpo alla testa. Come quella volta che, osservando una vetrina di un moderno negozio, mi giro e mi trovo circondato da una ventina di coloni, ciascuno con il proprio fucile a tracolla.

Ma quel venerdì sera non voglio girare per quelle strade. Voglio dirigermi nel quartiere ortodosso perché è lì che viene celebrata l’accoglienza del Shabbat.

Ci mettiamo in movimento a gruppi di due o tre, non di più ma appena messo piede nel quartiere, avverto alle mie spalle il passaggio di un furgone che ci avvista e frenando torna indietro. Spunta dal finestrino un uomo (armato!) che mi urla qualcosa in ebraico. Sto zitto: che caspita vorrà? Non ricevendo alcuna risposta, penso che dovrò sloggiare dal quartiere. Invece, forse intuito che ero un innocuo “turista”, il furgone riparte sgommando.

Alle finestre della case sono appese delle tende o dei pezzi di stoffa spessi che impediscono agli occhi di curiosare ma i canti che provenivano dalle sinagoghe sono inconfondibili: Lékha Dodi (Vieni Fidanzata) o Mizmor shir le yom a-shabbat (Salmo per il giorno di sabato) lo confermano. È iniziata la grande festa e bisogna gustarne le delizie (oneg shabbat).

Questo giro tra le abitazioni degli ortodossi, che di tanto in tanto escono dalle case per passeggiare con la famiglia e i bambini, indossando gli abiti più belli (su tutti quelli degli ebrei dell’est che, nonostante io stia bene in pantaloni e maglietta, indossano cappelli di pelliccia) è il giusto coronamento di quel viaggio che iniziato sette giorni prima e che mi ha portato nei luoghi che più di tutti nella mia mente fanno da sfondo non solo alla storia di Gesù ma anche a quella della chiesa.
M.Tamburino
00mercoledì 1 febbraio 2006 08:24
E fu sera, e fu mattina ... e con la mia Kippah in testa mi reco al Muro del Piano (o meglio della preghiera). Le donne a destra e gli uomini a sinistra. Attraverso alcune famiglie che festeggiano il bar mitzva di un figlio o di una figlia ed arrivo finalmente al muro. Appoggio la fronte, recito il salmo 101 «Poiché ai tuoi servi sono care le sue pietre
e li muove a pietà la sua rovina» e il 120

Canto delle ascensioni
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l'aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore,
che ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno,
il custode d'Israele.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è come ombra che ti copre,
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
Il Signore ti proteggerà da ogni male,
egli proteggerà la tua vita.
Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri,
da ora e per sempre»

Ai monti ... ora lo pensiero corre al Golgota, il monte da quale è giunta la salvezza.

Sì anche Gesù ha vissuto il suo Shabbat nel sepolcro e quando Israele la sera celebra la separazione dal Sabato o Avdala; prega sugli aromi perché come il profumo viene trattenuto dalle narici, così rimanga il ricordo e la nostalgia del Shabbat in attesa del prossimo; «E avverrà che, di novilunio in novilunio e di sabato in sabato, ogni carne verrà a prostrarsi dinanzi a me, dice l'Eterno» (Isaia 66:23).

La preghiera sugli aromi
Baroukh ata Adonai Eloénu mélèkth aolam boré chémèn arèv.
si fa quindi eco di quelli che portarono le donne al sepolcro ...

Sta per incominciare il «primo giorno della settimana», giorno della Resurrezione del Cristo. Sì, al mattino presto mi recherò alla Basilica dell'Anastasis o della Resurrezione. L'unico posto dove non si trova il Cristo perché «Non è qui, è risuscitato» (Luca 24:6).

[Modificato da M.Tamburino 01/02/2006 8.28]

M.Tamburino
00mercoledì 1 febbraio 2006 10:05
Punto la sveglia davvero presto. Non ricordo a che ora la basilica viene aperta, ma credo alle 5:00 del mattino [SM=g27993]

Alloggio nel quartiere cristiano dentro le mura antiche. Mi vesto silenziosamente per non svegliare i miei due compagni di camera ed esco furtivo dall'albergo.

Di giorno le strade che attraversano i mille negozi brulicano di gente ma a quell'ora tutto è chiuso. In più è veramente buio! Solo chi è stato in quella parte del mondo sa come il giorno e la notte arrivano improvvisamente ed improvvisamente se ne vanno.

Mentre mi dirigo alla Basilica, sento dei passi che mi seguono. Insomma, mi preoccupo un pochino ... Mi giro ma ... non c'è nessuno! Erano i miei stessi passi che rimbombano sulle pareti dando l'impressione di non essere solo! [SM=g27991]

Forse così si sentirono le donne che si recarono al Sepolcro quel giorno, timorose di essere seguite e che potesse capitare qualcosa di male.

Arrivo ed entro nella basilica aperta. I monaci ortodossi hanno già provveduto a spargere gli aromi e l'aria è impregnata da un tripudio di profumi.

Mi dirigo verso la tomba che oramai è un'edicola che custodisce una pietra su cui la tradizione vuole sia stato deposto il corpo di Gesù. Ho un appuntamento. Entro.

Lo spazio non consente a più di 4 o 5 persone di trattenersi e dunque l'aria è o sembra rarefatta. Lì, nei suoi paramenti sacerdotali bianchi c'è già don Eridano Torri, uno dei presbiteri che ci accompagna. E' il giornalista, quello che aveva regalato il viaggio alla segretaria ... la tamarinda, insomma!

Don Eridano ricorda proprio in quei giorni il 25° anniversario della sua ordinazione ed è riuscito ad avere dagli Ortodossi il permesso di celebrare quella mattina una Messa sulla pietra del Sepolcro. Con don Eridano non ho particolare feeling ... lo ammetto. Durante il viaggio mi sono "scontrato" con lui su alcuni argomenti e, soprattutto, mi infastidisce il suo modo di controbattere. Ma sono contento di vivere con lui questo momento.
E' emozionato e grato al Signore per la sua dedicazione. E sono ancor più contento quando, la primavera successiva apprendo leggendo il giornale che è morto precipitando con un elicottero mentre faceva un servizio giornalistico per la testata dove lavorava ... [SM=g28000]

Vi racconto anche questo episodio. Non ricordo dov'eravamo (direi a Cesarea ma oramai le mie sinapsi sono artritiche ...).
Don Dino ci fa scendere la pullman e ci avvisa di non farci fregare alle bancarelle del mercatino lì vicino.

Al momento di salire, alla conta manca una persona: don Eridano!

Dopo essersi beccato la sua dose di "tamarindo", lo vediamo arrivare con due enormi sacchetti alle due mani. Dovevano essere pesanti perché don Eridano faceva fatica a camminare. Don Dino sempre più spazientito e desideroso di punirlo per non averlo ascoltato quando si avvicinava diceva all'autista di spostarsi di qualche centinaio di metri in modo tale da costringere al nostro don Eridano a correre ancora un po' sotto il sole cocente di Galilea.

Dopo due o tre volte, finalmente sale. Don Eridano, dopo altri due o tre "tamarindi", si scusa: si era fermato a comprare un servizio di piatti per la sua segretaria. Non era potuta partire ma voleva portarle qualcosa da quella Terra che era stata quasi alla portata ...

Era così don Eridano. Un po' burbero. Un po' so-tutto-io. Ma generoso. E si commuoveva. Lo ricordo così: nel sepolcro, nei paramenti bianchi che rimandano al giorno dell'anastasis, con gli occhi lucidi.

Nel frattempo arriva un vescovo ortodosso ed incomincia la Divina Liturgia. Non capisco un acca (dovrebbe essere greco, penso) ma mi piace pensare che in quel luogo si stia elevando questo inno dell'ortodossia a Gesù morto e risorto ...

Malgrado i sigilli sul sepolcro, ed i soldati a guardia del tuo corpo immacolato, Tu sei risuscitato il terzo giorno, donando la vita al mondo, Dio Salvatore.
E dall’alto dei cieli gli angeli ti cantarono, come alla fonte della Vita:
Gloria alla Tua Resurrezione o Cristo!
Gloria al Tuo Regno!
Gloria a Te che reggi ogni cosa, per amore dell’uomo!

[Modificato da M.Tamburino 01/02/2006 10.14]

M.Tamburino
00venerdì 3 febbraio 2006 11:12
L'ora giovannea
Gerusalemme è il luogo del compimento dell'ora descritta da Giovanni preannunziata dai profeti che videro il giorno in cui acque vive sarebbero sgorgate dal Tempio. Non è forse l'acqua sgorgata dal fianco di Cristo segno ed anticipazione della vita nuova che Egli è venuto ad inaugurare e portare?

Qualche giorno prima ci eravamo recati al Mar Morto, che si trova in una depressione quasi mezzo chilometro al di sotto del livello del mare, dove chiunque rimane stupito dalla salinità delle sue acque che impediscono di "affondare"! Provare per credere! [SM=g27988] Se un domani capiterete da quelle parti, non dimenticate il costume da bagno e tuffatevi ma ... attenti a non bagnarvi gli occhi altrimenti [SM=g28000] [SM=g28000] [SM=g28000]

Ho trovato questa immagine, non rende benissimo ma dà l'idea della zona desertica.

Quel luogo diventa però immagine del nostro uomo vecchio prima di ricevere l'acqua risanatrice del Cristo, che porta vita dove vita non può essere

Queste acque [che sgorgano dal Tempio]escono di nuovo nella regione orientale, scendono nell'Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà. Sulle sue rive vi saranno pescatori: da Engàddi a En-Eglàim vi sarà una distesa di reti. I pesci, secondo le loro specie, saranno abbondanti come i pesci del Mar Mediterraneo (Ezechiele 47)

Anni dopo sentii una meditazione che vi lascio a chiusura di quest'immagine.

Il Mar di Galilea riceve le acque dall'immissario e le lascia fluire dall'emissario.
Il Mar Morto riceve le acque dall'immissario ma le trattiene, essendo sprovvisto di emissario.

Chi dona quello che ha ricevuto è portatore in sé di vita, come il Mare di Galilea. Chi trattiene esclusivamente per sé, avizzisce come il Mar Morto.

Come nella parabola dei talenti, insomma! Chi spende guadagna. Chi non spende, perde pure quello che ha ...

Buoni acquisti, cari amici! Che questo fine settimana sia all'insegna delle "spese" per tutti. E soprattutto ...

Shabbat Shalom!

[Modificato da M.Tamburino 03/02/2006 11.14]

spirito!libero
00giovedì 24 agosto 2006 09:33
Wadowice: una fontanella è collegata al basamento La statua di Wojtyla e il miracolo dell'acqua Migliaia di fedeli davanti alla statua nella città natale del Papa. Il sindaco: «Nessun imbroglio, il granito bagnato è più bello»

(Polonia)
Si buttano giù dal pullman della Mazurkas Travel, stirano i muscoli, si stropicciano la faccia. I pellegrini calati da Olsztyn, profondo nord baltico, dieci ore di strada, sanno già la liturgia: digitale carica e bottiglietta vuota, andiamo, è l’ora del lavacro. In fila. Come fedeli alla comunione. Come assetati del Sahel. Salgono per la ulica Wojtyla, attraversano la piazza Rynek e non c’è casa natale e papale da visitare, non c’è basilica dell’Immacolata dove pregare, a loro interessa solo la statua che sta sul sagrato e quello zampillo, quel rigagnolo appena che lucida il basamento di granito: l’acqua del Papa. Un segno della croce, una carezza al monumento e poi in ginocchio, accovacciati fra i sette vasi fioriti di rosso, piegati tutt’intorno alla pietra bagnata. Ad afferrare quel filo che sgorga da un forellino, proprio sotto il pastorale del Giovanni Paolo II di bronzo.

Bevono, leccano, c’inzuppano i fazzoletti, ci lavano i capelli, ci annegano rosari, ci sciacquano stampelle e carrozzelle. Fanno le scorte per il fratello malato, qualche casa da benedire e molte vite da raddrizzare. Tappini rosa delle bottigliette Nestea, pvc svuotato dalla Coca-Cola: al pellegrino importa il contenuto, non il contenitore. «Potrebbe anche essere grappa—dice Stanislaw Csàky, 26 anni, che è venuto da Lodz in moto —, esce dalla statua del Papa ed è come l’acqua di Lourdes». Uomini, ragazzini, famiglie intere: i Tappo-boys. In talare nera e severa, il parroco della basilica li guarda e un po’ se ne lava le mani: «Nessuno di noi — dice don Jakob Gil — ha mai detto a queste persone che l’acqua della statua è santa. Però la fede muove anche le cose impossibili. E se tutto questo serve ad annaffiare il seme, sia benvenuto».

L’acqua sgorga col contagocce. Sa un po’ di cloro. E una nuova vita, finora, l’ha data solo ai microbatteri che ci sguazzano. Perché non c’è nessuna sudorazione miracolosa: attraverso una normale conduttura, la fontanella pesca quattro metri più in là in un tombino seminascosto da un cartello di pamiatki, i souvenir. Beati gli assetati di miracoli, però: l’acqua del sindaco è diventata, chissaccome, fontana di Papa. Santa subito. È partito un passaparola e in poche settimane la credenza ha attraversato la Polonia, superato i confini: per toccarla, 2-300 persone ogni ora, a Wadowice arrivano comitive dagli Urali e torpedoni cechi. Una piccola Civitavecchia. Martedì, ore 14, spuntano a bagnarsi un gruppo di Recanati («Anche se non è benedetta, va bene lo stesso: è quello che tu credi, a contare ») e 43 pellegrini lecchesi di Casatenovo: «Non ne sapevo niente, l’altra volta questa fontanella non c’era», è un po’ scettico il prete che li accompagna.

Benedetta acqua. La Chiesa non si pronuncia. Anche se la leggenda dei santi bevitori è cominciata dopo la visita di Benedetto XVI, il 27 maggio, quando in questa piazza fu annunciata a Wadowice e almondo la «gloria degli altari» per il beato Wojtyla. Tempo un mese ed ecco il cardinale Stanislao Dziwisz, l’ex segretario del Papa polacco ora arcivescovo di Cracovia, venire a scoprire il bronzo sul sagrato. Senz’acqua: «La fontanella l’abbiamo messa noi qualche giorno dopo—spiega il sindaco, Eva Filipiak —. Non volevamo imbrogliare nessuno, ci sembrava solo che il granito bagnato fosse più bello da vedere». Non ci sono cartelli, ad avvertire che quell’acqua è un semplice rubinetto dell’acquedotto di Wadowice: «Non ci è sembrato il caso di metterli. È evidente che si tratta solo di una fontanella. Se poi la gente vuole credere altro...».

Il miracolo per ora è (micro)economico. La Rynek, da quando è morto Wojtyla, sta diventando una piccola piazza affari stile San Giovanni Rotondo, il paese di Padre Pio che s’è gemellato con Wadowice. Aprono nuovi hotel, chioschi di dolci kremowki, botteghe di magliette, cartoline e copie della statua con lo zampillo. Per visitare la casa-museo di Karol bambino, si fanno venti minuti-mezz’ora di coda: il preliminare per venderla a una società, un milione di dollari, è ormai concluso. La vecchia Fso Warszawa della famiglia Wojtyla, una berlinetta del 1958, è finita all’asta da Christie’s. Un treno dipinto d’oro con la scritta Totus tuus, climatizzato, 155 poltrone e posti per disabili, trasporta i pellegrini da Cracovia trasmettendo film e foto sulla vita di Wojtyla. Non è il supermarket della fede di Medjugorie, ma nemmeno la commovente stanza degli ex voto di Sotto il Monte. «GP2 è un’etichetta di moda», ha titolato polemico Tygodnik Powszechny, settimanale di Cracovia, osservando che nella basilica dell’Immacolata l’immagine del Papa polacco è più grande perfino di quella del Cristo. E la memoria è un dogma: a Lublino, è stato cancellato un festival del cinema perché al botteghino vendevano t-shirt con la scritta «Non ho mai pianto per il Papa». L’acqua di Wadowice è la goccia che fa traboccare il vaso degl’indignati, adesso. «Una forma di adorazione naive», ha protestato ieri sulla Gazeta Wyborcza l’ex ministro Magdalena Sroda: «Un miracolo artificiale. La grandezza di Giovanni Paolo II non ha bisogno di queste cose».

Francesco Battistini
24 agosto 2006

fonte: corriere.it

[Modificato da spirito!libero 24/08/2006 9.35]

jwscientist
00martedì 1 maggio 2007 11:17





Ero malridotto e non riuscivo a capire cosa sentivo
Non riuscivo a riconoscermi
Vedevo il mio riflesso in una vetrina
e non riconoscevo la mia stessa faccia
Oh fratello mi lascerai
a consumarmi
Sulle strade di Philadelphia

Ho caminato lungo il viale finchè le mie gambe sono diventate come pietra
Ho sentito le voci di amici spariti e partiti
Di notte potevo sentire il sangue nelle vene
Nero e sussurrante come la pioggia
Sulle strade di Philadelphia

Non c'è alcun angelo che venga a salutarmi
Ci siamo solo io e te amico mio
I miei vestiti non mi vanno più bene
Ho camminato mille miglia
Solo per sfuggire a questa pelle

La notte è arrivata, sono sdraiato e sono sveglio
Mi sento indebolire
Quindi fratello ricevimi con il tuo bacio infedele
O ci lasceremo soli così
Sulle strade di Philadelphia

[Modificato da jwscientist 01/05/2007 11.21]

)Mefisto(
00martedì 1 maggio 2007 15:36
Come c'è stato gesù cristo ultimamente sulla terra e non c'era nessun paparazzo a cercare di fotografarlo?

Mi sembra strano, oppure non era lui, ma un'altro che voleva imitarlo.


Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 14:51.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com