opinioni e contrasti

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parliamonepino
00sabato 15 ottobre 2005 01:37
Premetto che si tratta di una mia considerazione personale, quindi, discutibile.
Tutti scrivono, nel forum, con seri motivi e buone intenzioni, anche perché non ho diritto di giudicare le intenzioni come non buone.
Spesso si è male interpretati.
Quando gli altri non capiscono o non accettano i pensieri, che scriviamo,come noi li intendevamo, ci sentiamo mortificati.
Gli equivoci, specie con questo modo di comunicare, sono una delle ragioni principali per cui non si riesce ad andare d’accordo.
Non è facile dimostrare amore di fronte alla critica o al rifiuto d’altre persone. Eppure, dobbiamo rispondere con amore agli altri anche quando non ce la sentiamo.
Qualcuno mi ha detto “Se mi comportassi amorevolmente, quando non mi sento di farlo, sarei un ipocrita”. No, non siete degli ipocriti, anzi siete delle persone responsabili che dimostrano un comportamento ragionevole.
Se aspettassimo a comportarci con amore sino a che ci sentiamo pronti, molte cose verrebbero trascurate.
Quando i miei figli erano piccoli, per esempio, non sempre me la sentivo di cambiare i pannolini sporchi o di alzarmi nel mezzo della notte per occuparmi del bambino che stava male.
Quelli erano gesti d’amore che prescindevano dai sentimenti d’amore.
Non sempre me la sento di andare a lavorare, soprattutto, quando non sto bene.
Sono dunque un ipocrita perché vado a lavorare, anche se non me la sento?
No, sono una persona responsabile che fa ciò che è necessario.
Torniamo al nostro rapporto con le persone del forum. Ci sono delle volte, che dobbiamo rispondere con amore, non perché lo vogliamo fare, ma perché è quella cosa da fare.
Un individuo con un cuore pieno d’amore sa adattare il proprio comportamento, pur celandosi dietro uno pseudonimo, ai bisogni e alle preoccupazioni degli altri, senza badare se si sente di farlo.
L’amore cerca ad ogni costo di ridurre la tensione causata dal comportamento aggressivo.
L’amore ci aiuta a capire che gli altri rispetto a noi, hanno opinioni e processi mentali diversi. L’amore fa sì che siamo capaci di adattarci a tali differenze. L’amore cerca la collaborazione, i rapporti e i dialoghi proficui.
Non dobbiamo negare la nostra personalità od il credo personale per compiere gesti di vero amore.
L’amore ci aiuta ad ingrandire le caratteristiche positive degli altri. Ci aiuta a manifestare sentimenti a cui non siamo soliti.
Il fatto che compiamo gesti d’amore per gli altri non significa nemmeno che rinunciamo alle mete che ci siamo posti.
Al contrario, cerchiamo di raggiungerle adattando il nostro stile affinché gli altri si sentano più a loro agio.
Il seme della discordia ci allontana.
Possa Dio aiutarci tutti ad esseri attenti e sensibili, al Suo condurci nei luoghi tortuosi della vita imparando ad andare d’accordo con il prossimo.

Un Saluto a tutti
Pino
Sonnyp
00sabato 15 ottobre 2005 07:14
Grazie Pino. Hai percepito i miei sentimenti ed emozioni!
Purtroppo, caro Pino... il tuo scritto è una buona e ottima riflessione, ma... nonostante io abbia "provato" a manifestare amore nel cercare di avvertire i miei fratelli, come vedi è andata proprio come hai descritto. Sono spesso stato frainteso, preso per provocatore, offensivo, quando, tu mi conosci bene, il mio carattere e umano e sensibile.
Decido per il silenzio obbligato in quanto non voglio "Subire" l'ennesima mortificazione di essere sbattuto fuori anche da questo forum e.... quindi taccio. Grazie comunque del tuo pensiero. Sarebbe bello che facesse riflettere, ma... ne dubito molto. Grazie. Ciao,
Chi.dove.quando
00sabato 15 ottobre 2005 10:12
Troppo sfruttato il sentimento dell'amore, al punto che alcuni lo impiegano in ogni minestra, quasi fosse un incrediente atto a colmare ogni lacuna. Così una risposta all'aggressività altrui, una presa di posizione nei confronti degli irrispettosi e di quanti calpestano la dignità altri, il manifestare disappunto per il raccontare provocatoriamente ipotesi ed esperienze non sostenute dai fatti e dal rigore della prova, il doversi sorbire persone continuamente inpegnate in una lotta contro ogni buon senso con la scusa di avvertire gli ignari onde essere lui esente dalla colpa, peggio di Savonarola ecc. ecc. diventa una forma, più o meno grave, di mancanza di amore.

Chi l'ha mai ordinata questa ricetta?
Chi ha mai ordinato di far appello al sentimento dell'amore per assolvere ogni tipo di comportamento socialmente dannoso e scorretto nei confronti della dignità umana?
Chi ha mai ordinato di doversi sorbire ad ogni costo, nel nome del sentimento nobile dell'amore, persone che non sanno nemmeno che cosa sia il dialogo e che vanno diritti per la loro strada irta di incoerenze e di stupida voglia di danneggiare, col solo scopo di danneggiare, la reputazione altrui, nel presupposto che loro hanno appurato il vero e che ora devono smascherare i falsari?Che cosa centra l'amore con la presunzione di chi usa le parole senza criterio e senza sapere dove vanno a parare?

Chi ha mai ordinato di armarsi del sentimento dell'amore per essere atti a sopportate tutto e tutti, ed ogni insolenza?Questo è il tipo di amore che le religioni predicano ma che poi evitano scrupolosamente di applicare. Lo stesso Paolo che predica che l'amore sopporta ogni cosa dimostra con la sua vita d'essere insofferente e poco ben disponibile verso l'altrui pensare ed operare.
Se tu vieni a casa mia a dirmi che mia moglie ed i miei figli sono dei manipolati mentali e che io sono poco attento ai loro interessi propinando loro ogni sorta di falsità e giochetti infami, insegnando loro falsità come verità ed incantandoli con storielle ed illusioni da bravo incantatore di serpenti ecc, permetti che, dopo qualche ripetuta insistenza a contenerti nel linguaggio che usi, ti prenda con il bavero della giacca e ti sbatta fuori dicendoti di andare a rompere i bastoni altrove?
Oppure vorresti, nel nome del'amore, costringermi a sorbire personaggi del genere, con tutte le nefandezze che raccontano e che appartengono loro e di cui non si rendono conto?
L'amore, come la religiosità, è un sentimento che ognuno gestisce in modo autonomo...cos'è questa storia delle regole dell'amore a cui attenersi? E' una nuova relgione?
Io non credo nella religione dell'amore, ma credo nel sentimento personale dell'amore, così come credo nel RISPETTO ALTRUI E NEL RISPETTO DELLA DIGNITA' DI CHI MI CIRCONDA, ma ciò non significa che mi circonda, appellandosi al mio sentimento dell'amore, debba sentirsi libero di fare con me, o a casa mia, come piace e pare a lui, calpestando ogni criterio di pudore e di buon senso. Anche la pazienza, l'amore, il buon senso e la sfacciataggine devono o avere un limite, altrimenti qui, con la scusa dell'amore, permettiamo ad ogni pensiero infame di insudiciare noi con il mondo che ci circonda.
Scusami, Pino, se è poco...se appena si sta, qui, tentando di ergere un minimo di riparo alla propria dignità svilita e colpita da chi lancia frecciate a chi "coio coio". Sappiamo anche difenderci nel nome dell'amor proprio e dell'amore di chi ci circonda.

Apprezzo i tuoi inviti ad un amore più responsabile, ma, non avertela (la mia non è insensibilità nei confronti di quanto hai scritto) se la reazione che intento riservare a chi pensa d'avere la verità in tasca e che considera le altrui opinioni semplici e pure falsità, sia una reazione di respinta decisa di illazioni e voglia di danneggiare e screditare senza contegno.

Tanti saluti
Chidoqua

parliamonepino
00sabato 15 ottobre 2005 11:36
Caro Chi,
Innanzi tutto ti ringrazio per la franchezza della tua risposta.
Risposta che non sembrava rivolta a me, ma ovviamente, è inutile negarlo, più a Sonny.
L'amore nell'ordinamento finalistico della natura è il protagonista. Mantiene gli equilibri.
L'uomo ha snaturato, con il suo comportamento sciagurato, questi equilibri.
Voglio affermare che può sembrare insolito ed accattivante il mio scritto, ma è così che ho cercato di regolare la mia esistenza, giunta all'età di 50 anni. Ho un ottimo rapporto con tutti, infatti, non ho scritto tali cose, se non le avessi prima applicate nella mia, piuttosto travagliata, vita.
Certo ho commesso molti errori, anche Paolo, che tu citi, ne ha fatti, ciò non toglie che le cose che ha scritto sull'amore, in I Corinti 13, non siano valide. La nostra guida perfetta come esempio è Gesù Cristo.
Quando si parla di modificare il comportamento per ridurre la tensione e far sì che gli altri si sentano a proprio agio, si torna, inevitabilmente, sulla questione della motivazione personale. Io posso, infatti, modificare il mio comportamento e ridurre la tensione, non per amore, ma per motivi egoistici. Per esempio, potrei ridere alle barzellette del mio Titolare, anche, se non fanno ridere, così da piacergli e facilitare una mia promozione. Questo non è amore; è manipolazione.
Sappiamo tutti come cambiare il nostro comportamento per manipolare, sfruttare, usare o controllare gli altri.
Invece, la motivazione della modifica di un nostro comportamento deve essere il vero amore per gli altri. I gesti d'amore scaturiti da una motivazione giusta saranno segnati dalla sensibilità, il rispetto, l'integrità, l'onestà, la comprensione, l'armonia e la comunicazione.
Il mio invito è rivolto a tutti me compreso.
Questa "ricetta", a mio dire, funziona meglio dei diverbi personali che non portano da nessuna parte, se non a farsi cattivo sangue.
Caro Chi, capisco molto bene il tuo disappunto. Le cose che scrivi, le leggo sempre con interesse, perchè sono animate da una non comune sensibilità. Sei un uomo dotato di grandi sentimenti e questo, per quanto mi riguarda, non passa inosservato.
Grazie, della tua risposta.
Con affetto
Pino
Chi.dove.quando
00sabato 15 ottobre 2005 15:50
Re:

Scritto da: parliamonepino 15/10/2005 11.36
Caro Chi,
Innanzi tutto ti ringrazio per la franchezza della tua risposta.
Risposta che non sembrava rivolta a me, ma ovviamente, è inutile negarlo, più a Sonny.


Niente affatto vero...ma a tutti quelli che, come lui, non hanno alcun rispetto per la dignità umana, sempre pronti a calpestare i diritti altrui a pensare diversamente, credere diversamente, scegliere diversamente. Sono tutti quei signori che vogliono la resa dei propri simili per asservirli alle loro opinioni, non certamente, guarda caso, meno false ed ingannevoli. Se fossero cime del rispetto altrui i loro forum pullulerebbero di gente interessata alla costruzione di un dialogo socialmente utile a tutti.


Voglio affermare che può sembrare insolito ed accattivante il mio scritto, ma è così che ho cercato di regolare la mia esistenza, giunta all'età di 50 anni.


Ognuno deve regolare la propria esistenza partendo dalla esperienza altrui, se ne vuol tener conto, e dalla propria, oltre che dal buon senso. Pertanto ogni esperienza è a se stante.


Certo ho commesso molti errori, anche Paolo, che tu citi, ne ha fatti, ciò non toglie che le cose che ha scritto sull'amore, in I Corinti 13, non siano valide.

Punti di vista. NOn sono d'accordo sul fatto che l'amore CREDE OGNI COSA, SPERA OGNI COSA, SOPPORTA OGNI COSA. Non mi pare che il Maestro la pensasse alla stessa maniera. Sono le religioni che vogliono che il credente creda ogni cosa, speri ogni cosa, sopporti ogni cosa...ed i risultati di un tale modo di pensare sono sotto gli occhi di tutti...guerre interreligiose, dialogo distrutto perchè ognun vuol avere sempre e ad ogni costo ragione, dogmatismi, scomuniche, potere religioso, kamikaze, milioni di religiosi che pendono incantati dalle labbra di sedicenti santoni (d'ogni tipo e religone) ecc. ecc., si potrebbe continuare all'infinito.

La nostra guida perfetta come esempio è Gesù Cristo.

Quel che sappiamo di lui è poco e quel poco è abbastanza indecifrabile, tant'è che le lotte religiose per capirene il senso sono all'ordine del giorno. Bisognerebbe saper che cosa hanno fatto esattamente i manipolatori, quelli veri ed originali, non quelli a cui si fa riferimento oggi.


Invece, la motivazione della modifica di un nostro comportamento deve essere il vero amore per gli altri.

Questa è una tua opinione. Gli altri non devono dipendere dal mio amore, ma dal mio rispetto regolato dalle norme societarie.
L'amore è un sentimento personale che ognuno utilizza come meglio crede e del quale non deve essere chiamato a rendere conto, mentre può essere chiamato a rendere conto per aver infranto le regole della civile convivenza.


Caro Chi, capisco molto bene il tuo disappunto.

Non è un capriccio, ma il richiamo ad un dialogo che ha come base, non dico l'amore, ma il rispetto civico dell'osservanza delle regole che, in questo caso, sono quelle del forum, costantemente violate da gente che pensa d'arrivare qui e di scrivere le pagine delle rivelazioni sensazionalistiche; il che non è vietato, mentre è irrispettoso il modo in cui si conducono, senza ritegno ed un minimo di pudore nei confronti della dignità umana, che è anche carenza, se vuoi, del sentimento di un amore di cui ci si riempe la bocca ma manca...lasciamo condurci almeno dal rispetto, diversamente dovrò alzare le tende e partire per altri lidi. Perchè, e mi sembra chiaro, se a me fossero interessate le discussioni provocatorie ed animate da livore, come quelle qui avviate, non avevo bisogno d'arrivare sin qui, ma mi sarei fermato altrove, dove la guerra ideologica è pane quotidiano...ti pare?



Grazie, della tua risposta.
Con affetto
Pino


Tutto a rendere.
Chidoqua





parliamonepino
00sabato 15 ottobre 2005 23:04
Sai Chi.dove.quando.,

Mi chiedo:

1. Perché persone che potrebbero essere così dolci e buone, offendono e calpestano le opinioni degli altri?

2. Perché persone che trattano argomenti cristiani, si scambiano battute irriverenti e pungenti?

3. Perché persone che dovrebbero avviare dialoghi per una crescita personale, calpestano, inveiscono e ad ogni costo vogliono screditare chiunque non la pensa come loro?

4. C’è un modo più cristiano che ragionare ed esprimere la propria convinzione, senza per forza cadere nella provocazione?

5. Perché le persone che usano energie, talenti, risorse mentali, sprecano così il loro tempo?

Prima di rispondere a queste domande, me ne pongo delle altre:

1. Possiedo il controllo della mia vita?

2. Sono in pace con me stesso e con chi mi circonda?

3. Sono fiero dei risultati che ho raggiunto finora?

4. Sto godendo insieme alla mia famiglia i frutti del mio lavoro?

5. Mi ritengo soddisfatto?

Sono domande molto semplici.
Rispondere a queste domande, però, è difficile e spesso doloroso.
Doloroso perché, sinceramente è raro rispondere affermativamente a queste ultime cinque domande.

Aveva ragione Giobbe a dire: “L’uomo nato di donna, è breve di giorni e sazio d’inquietudine” (Gb 14,1)? Sofocle compiangeva il nostro vero destino, quando chiese: “Quale tormento è fuori della portata dell’uomo? Qual è il pesante fardello che non saprà sostenere?”; o Lucrezio quando intinse la sua penna nell’inchiostro e scrisse: “O miserabile mente dell’uomo! O bestie accecate! In che oscurità e attraverso quali pericoli deve passare la vita, qualunque sia la sua durata!”.

Ora, per rispondere alle prime cinque domande, caro Chi, ci si rende conto che è la nostra condizione di vita che non ci permette, sempre, d’essere sereno.
Così, siamo sopraffatti da forze che non siamo in grado di controllare e dalla stanchezza. Dopo aver esaurito le nostre risorse, ecco, arrivare la rabbia ed il “livore”, come lo chiami tu.
Sembra più facile la battaglia con gli altri di quella contro di noi stessi.
In questo mare di mediocrità, lasciamo che la ruggine corroda le nostre vere possibilità di dialogo.

La risposta a tutte le domande sono dentro di noi.

Riporto la preghiera di un umile servitore di Dio:

Signore, fammi strumento della tua pace;
dove c’è odio, fammi seminare amore;
dove c’è un torto, perdono;
dove c’è dubbio, fede;
dove c’è disperazione, speranza;
dove c’è oscurità, luce;
e dove c’è tristezza, gioia.

Caro Chi, non so come ti chiami, quanti anni hai e qual è il tuo vissuto.

Io mi chiamo Pino, ho 50 anni e il mio vissuto è, senza esagerare, da “odissea”.
Non sottovalutare queste parole.
Provengono da un uomo sincero e libero di dichiararsi a tutti, senza nessun problema.
Questo non mi rende superiore o presuntuoso ma libero e sereno.

Scegli la libertà!

[Modificato da parliamonepino 15/10/2005 23.21]

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