Sono un comune essere umano fra miliardi. Perciò sono nessuno, o, se credete, 1/6.000.000.000 circa dell'umanità. Vivo, come tutti voi, in un mondo pieno di contraddizioni, anche perchè esse sono patrimonio proprio e comune ad ogni essere umano, e, di conseguenza, anche e soprattutto delle istituzioni dalle quali l'uomo è rappresentato,
ivi comprese le religioni. Personalmente ho ricevuto benefici, ma anche tanto danno dalla religione organizzata. Lo scopo per cui sono qui non è quello di convertire, perchè è praticamente quasi impossibile, nè quello di cambattere contro le religioni, perchè non potrebbe mai cogliere nel segno, ma unicamente quello di individuare il maggior numero di elementi possibili di compromessi accettabili, in grado di garantire una pacifica convivenza fra gli uomini, che vada oltre i confini della semplice tolleranza, che resterebbe, comunque, già un traguardo ragguardevole. Quello che penso è ben racchiuso in questi due pensieri di Gandhi:
Acquistiamo il diritto di criticare severamente una persona solo quando siamo riusciti a convincerla del nostro affetto e della lealtà del nostro giudizio, e quando siamo sicuri di non rimanere assolutamente irritati se il nostro giudizio non viene accettato o rispettato. In altre parole, per poter criticare, si dovrebbe avere un'amorevole capacità, una chiara intuizione e un'assoluta tolleranza ...
Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, I'imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un'insopportaibile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno (Mohandas Karamchand Gandhi)
Ed, infine, un pensiero che va oltre la tolleranza:
"La tolleranza dovrebbe essere una fase di passaggio. Dovrebbe portare al rispetto. Tollerare è offendere" (Wolfgang Goethe)
Troppa grazia!
Spero di poter essere utile nel dare e grato nel ricevere.
Chidoqua