Campionato 2004-2005, era tutto finto
sotto inchiesta un'altra raffica di partite
Gli illeciti erano rivolti soprattutto a pilotare le ammonizioni per favorire i bianconeri
Campionato 2004-2005, era tutto finto
sotto inchiesta un'altra raffica di partite
L'ex direttore della Juve Luciano Moggi
NAPOLI - Ci sono altre 15 partite del campionato di serie A 2004-2005, non emerse nella precedente fase delle indagini, al centro dell'inchiesta della procura di Napoli che ha portato oggi all'emissione di 48 avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Tra le novità, il coinvolgimento del Messina Calcio, rimasto sino a questo momento estraneo al procedimento. Il numero di gare sospette sale così complessivamente a quota 39. A spingere i magistrati napoletani a porre sotto indagine queste altri 15 incontri è stata la trasmissione delle intercettazioni che erano state disposte dalla procura di Torino, nonché l'esame dei tabulati delle telefonate fatte da diversi cellulari nella disponibilità dell'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi.
Nello stesso tempo sono uscite dall'inchiesta di Napoli tre partite che figuravano nei precedenti avvisi. Tra queste l'ormai famosa Reggina-Juventus quando, secondo l'accusa, l'arbitro Paparesta sarebbe stato "sequestrato" dai dirigenti juventini nello spogliatoio dello stadio calabrese. Gli atti relativi a questa vicenda sono stati infatti trasferiti per competenza territoriale alla procura di Reggio Calabria.
Questo l'elenco delle nuove partite incriminate: Udinese-Brescia 1-2 (26-9-2004); Siena-Juventus 0-3 (23-10-2004); Juventus-Chievo 3-0 (31-10-2004); Messina-Reggina 2-1 (31-10-2004); Messina-Fiorentina 1-1 (28-11-2004); Juventus-Milan 0-0 (18-12-2004); Roma-Parma 5-1 (19-12-2004); Brescia-Bologna 1-1 (6-1-2005); Cagliari-Juventus 1-1 (16-1-2005); Messina-Parma 1-0 (23-1-2005); Sampdoria-Siena 1-1 (30-1-2005); Siena-Messina 2-2 (13-2-2005); Palermo-Lecce 3-3 (20-2-2005); Reggina-Messina 0-2 (13-3-2005); Lazio-Juventus 0-1 (24-4-2005).
Ecco nel dettaglio quanto emerso su alcuni degli incontri nel mirino degli inquirenti.
Messina-Reggina. Il primo riferimento al Messina, è in una vicenda nella quale la società siciliana è coinvolta indirettamente: Messina-Reggina 2-1 del 31 ottobre 2004. Per quella partita risultano indagati per frode sportiva i soli Luciano Moggi, all'epoca direttore generale della Juve, e l'arbitro Salvatore Racalbuto. Secondo l'accusa vi sarebbe stata la "dolosa ammonizione" del giocatore della Reggina Mesto allo scopo di fargli saltare per squalifica il successivo incontro che la squadra calabrese avrebbe dovuto disputare in casa con la Juve.
Messina-Fiorentina. Sotto inchiesta anche la partita Messina-Fiorentina 1-1 del 28 novembre 2004. Per tale incontro risultano indagati Moggi, il direttore sportivo del Messina Mariano Fabiani, l'arbitro Gianluca Paparesta e il quarto ufficiale di gara Antonio Dattilo. Secondo l'accusa, Moggi e Fabiani sono coinvolti in qualità di "istigatori", mentre Paparesta e Dattilo si sarebbero adoperati "per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra siciliana".
Juve-Milan. Il nome di Fabiani spunta poi anche nella indagine sulla partita Juve-Milan (0-0) del 18 dicembre 2004. Fabiani e Moggi sono indagati in concorso con l'arbitro Paolo Bertini, per far conseguire un risultato favorevole alla Juventus.
Brescia-Bologna. Si passa poi all'incontro Brescia-Bologna del 6 gennaio 2005. Risultano indagati Moggi, Fabiani e l'arbitro Paparesta. I fatti illeciti sarebbero costituiti in particolare dalle ammonizioni di Guana e Mannini già diffidati, in modo che fossero squalificati per la successiva partita che il Brescia avrebbe dovuto giocare contro il Messina (9 gennaio, 2-0 per i siciliani).
Messina-Parma. E si va a Messina-Parma (1-0) del 23 gennaio 2005. Indagati: Fabiani, Moggi, Bertini e Dattilo che si sarebbero adoperati per far vincere il Messina.
Sampdoria-Siena. Moggi, Fabiani e Paparesta risultano indagati per Sampdoria-Siena (1-1) del 30 gennaio 2005 per l'ammonizione di Simone Inzaghi della Sampdoria, successiva avversaria della Juventus.
Siena-Messina. Il nome del dirigente del Messina compare poi, insieme a quelli di Moggi e di Bertini, nella parte dell'avviso che riguarda Siena-Messina (2-2) del 13 febbraio 2005: anche in questo caso si sarebbero adoperati per un risultato favorevole ai siciliani.
Inter-Fiorentina. Fabiani con Bertini è poi coinvolto per la vicenda delle ammonizioni dei calciatori della Fiorentina Viali e Obodo in Inter-Fiorentina del 20 marzo 2005 che, grazie alla squalifica, avrebbero dovuto favorire la Juve per il successivo incontro dei bianconeri a Firenze (3-3, il 9 aprile 2005).
Lazio-Juventus. Fabiani, con Moggi e l'assistente Marcello Ambrosini, è indagato anche per Lazio-Juventus 0-1.
Roma-Juve. La procura di Napoli ha poi raccolto nuovi elementi di accusa su Roma-Juventus del 5 marzo 2005 (finita 2-1 per i bianconeri), una partita già presa in esame nella prima tranche dell'inchiesta. In merito a questa gara sono indagati per frode sportiva, in seguito alle integrazioni dovute all'acquisizione di nuovi atti, l'allora dg della Juventus, Luciano Moggi, l'ex ad bianconero Antonio Giraudo, Paolo Bergamo e Pier Luigi Pairetto, allora designatori arbitrali, Mariano Fabiani, ds del Messina e Maria Grazia Fazi, impiegata della Figc, i componenti della terna arbitrale e cioè Salvatore Racalbuto, Narciso Pisacreta, Marco Ivaldi e il quarto ufficiale di gara Marco Gabriele.
L'accusa è di aver "compiuto atti fraudolenti che, alterando la corretta e genuina procedura di sorteggio del direttore di gara valida per il campionato 2004-2005, quella per la designazione degli assistenti del direttore di gara e del quarto ufficiale di gara predeterminavano il risultato dell'incontro tra Roma e Juventus". Terna arbitrale e quarto uomo, sostiene la Procura, "si adoperavano per il raggiungimento di un risultato comunque favorevole alla squadra del Moggi e del Giraudo".
(12 aprile 2007)