00 15/12/2007 14:53
di Barbara Corte (www.psicologiaoggi.it)
Non più panico dell’attacco di panico

Come si manifesta
L’attacco di panico è un’esperienza molto spiacevole e piuttosto diffusa (8% della popolazione).
A livello corporeo l’attacco di panico è caratterizzato da sintomi come tachicardia, sensazione di soffocamento, vertigini, giramenti di capo, vampate di calore, brividi di freddo, tremori, sudorazione.
A livello psichico l’attacco di panico è accompagnato da un improvviso terrore, da una sensazione di morte incombente o di perdita del controllo delle proprie idee e azioni e il timore di stare sul punto di impazzire
Negli attacchi più gravi il soggetto può perdere il contatto con la realtà (derealizzazione) avere la sensazione di vivere in una realtà diversa o di non riconoscersi più (depersonalizzazione). La sintomatologia acuta dura da 15 a 30 minuti.

Le conseguenze del panico
La ripetizione di attacchi di panico lascia nel soggetto una paura di fondo che, se non affrontata in tempo, può far si che si strutturino gradualmente una serie di limitazioni. Dapprima il soggetto tenderà ad evitare luoghi e situazioni nelle quali teme possa ripresentarsi un attacco (come il guidare, il frequentare un supermercato, usare l'ascensore). Successivamente possono sorgere paure degli spazi aperti (agorafobia), fino ad arrivare all’evitamento delle situazioni sociali,alla paura di uscire di casa, all’isolamento e alla depressione.
Inoltre si può produrre uno stato di continua preoccupazione per la propria salute e timore di avere una grave malattia cardiovascolare.

Il messaggio dell’attacco di panico
L’attacco di panico è essenzialmente un’esperienza di angoscia pura e semplice, apparentemente sganciata dal contesto e da qualsiasi riferimento. L’angoscia è una forma di tensione che assomiglia alla paura, ma che si differenzia da questa perché manca l’esatta conoscenza della causa. In questo modo ha un effetto paralizzante, piuttosto che reattivo, in quanto si tratta di una situazione che non è spiegabile né affrontabile (in apparenza) e quindi fa sentire inermi.
Per questo è invece necessario convincersi, con l’aiuto di un esperto che il panico è affrontabile, spiegabile e risolvibile.

Rigirare la situazione: l’attacco di panico come amico
L’attacco di panico non è un sintomo slegato dal contesto, un nemico misterioso e pericoloso ma un segnale che ci avvisa che stiamo trascurando qualcosa dentro di noi o intorno a noi.
In questo senso può essere un amico che ci offre la possibilità prenderci uno spazio per interrogarci sulle nostre emozioni, che spesso non ascoltiamo, ignoriamo o controlliamo troppo, permettendoci di fermarci un attimo a riflettere su come possiamo migliorare il nostro stato di benessere.

fonte: www.psicologiaoggi.it/index.php?cmd=articolo_vis&id=384


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Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero (Oscar Wilde)