I “bamboccioni”…

…con questa infelice espressione il Ministro dell’economia Padoa Schiappa ha offeso soprattutto i giovani del sud e delle isole che vivono il dramma della precarietà, della disoccupazione, del lavoro nero!

Il Ministro ha pensato di dare un incentivo annuo di circa 1.000 Euro a quelli che erroneamente ritiene “bamboccioni” attaccati alle sottane di mamma…se i ragazzi hanno un reddito inferiore ai 15.000 Euro all’anno, ne possono usufruire per fittare casa, per pagare le bollette, la lavanderia e tutto il resto…insomma per andare a vivere da soli!

Evidentemente il Ministro dell’economia non è bravo neanche a farsi due conti…oppure proviene da un altro pianeta!!!

Mediamente il fitto di un appartamentino si aggira intorno ai 700 Euro al mese…mettici le spese di condominio, le bollette di acqua, luce etc. e si arriva tranquillamente a 1.000 Euro mensili…ma che cazzo gli resterebbe in tasca a questi ragazzi per vivere?

È vergognoso che Padoa Schiappa ignori o finga d’ignorare certe situazioni: quì al sud si sopravvive soltanto perché l’unione fa la forza…in mancanza di posti di lavoro veri e propri, papà, mamme, figli e nonni mettono nel “pentolone” tutto ciò che riescono a racimolare (da part-time, lavoro nero, pensioni minime etc.) e tirano a campare…ma tutti sotto lo stesso tetto per contenere le spese!

Probabilmente il Signor Ministro ha ragione, i ragazzi sono “bamboccioni”…ma soltanto perché non gli vanno a spaccare la testa!!!

già, ci sono situazioni nelle quali i ragazzi sono costretti a stare in casa

insomma, io e sonia vogliamo sposarci ma lei ancora non ha lavoro e io prendo circa 800 euro al mese.... non mi pare certo che ci sia sta gran scelta da parte nostra

forse per risolvere i problemi bisognerebbe fare in modo di creare + lavoro, combattere il lavoro nero e soprattutto controbattere efficacemente l'evasione perchè le tasse potrebbero essere tranquillamente la metà se tutti le pagassero

Questa sua parola mi ha dato davvero fastidio.
Sicuramente saranno anche molti i ragazzi che, pur avendo una buona posizione lavorativa, restano in casa per comodità. Ma tutti gli altri, pur volendo andarsene, non ci riescono.
Precariato, soldi che non bastano mai, impossibilità di farsi una famiglia e una casa. Immagino che il ministro non debba vedere i propri figli barcamenarsi in queste situazioni...ma noi gente comune in questa fossa ci sguazziamo.

appunto, finchè si riferisce ai figli dei benestanti e di ragazzi in grado di star da soli ma che preferiscono la casa ok, ci può stare tutto
ma deve ricordarsi che non è la maggioranza ad essere in quella condizione, la maggioranza è quella che non può far diversamente
o che se anche va a vivere da solo deve lo stesso dipendere dai genitori