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Diritti Umani: quali sono ? Analisi ?*

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    libero1978
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    00 01/04/2005 15:19
    Scusa amico comet, mi presento sono Libero e non parlo per difendere nessuno perchè non sono testimone di geova.

    E anche se non ho studiato però io ho capito una cosa dei diritti.

    Ti faccio un esempio. Io ho il diritto di prendere un pullman perchè ho pagato il biglietto. E ciò anche i miei diritti e le mie libertà.

    Ma se salgo sul pullman e mi metto a pestare i piedi degli altri
    e gli faccio pure male, gli altri ce l'hanno o non ce l'hanno il diritto e la libertà di buttarmi fuori dal pullmann?

    E poi ce l'ho il diritto di strillare perchè hanno calpestato i miei diritti dopo che ho pestato i piedi degli altri?

    Ciao
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    00 01/04/2005 18:00
    Preambolo della dichiarazione dei diritti umani:

    "Considerato che è indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l'uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l'oppressione;..."

    I tuoi diritti ti sono concessi nei limiti del rispetto dei diritti altrui e nel rispetto della dignità, dell'integrità fisica e psicologica altrui. Difatti se tu pesti i piedi agli altri succederà che, avendo tu varcato i limiti dei tuoi diritti ed avendo tu attentato all'integrità fisica degli altri, gli altri, stanchi ed oppressi dal tuo comportamento, nel caso non ottenessero giustizia dalle leggi, finiranno per sbatterti fuori dal pulmann.


    Art. 11. – La libera manifestazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell’Uomo; ogni Cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo rispondere dell’abuso di questa libertà nei casi determinati dalla Legge. (Francia)

    Art.21 – Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
    La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
    (Italia)
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    00 01/04/2005 18:11
    x Libero

    Carissimo amico,

    Come tu affermi è pur vero che non hai studiato, ma con la massima semplicità arrivi al dunque con tale acutezza e lucidità di cui neppure tante persone con lauree e titoli
    accademici sono capaci.

    Sicuramente hai compreso che io non ho mai negato il diritto di dissentire, nè ho mai negato che le opinioni degli altri devono essere rispettate.

    Nè proprio io, che sono oggetto di persecuzione nelle mie stesse mura domestiche a causa del mio credo religioso di Testimone di Geova, mi schiererei mai a favore di qualunque persecuzione, religiosa o politica o etnica o di qualunque altra natura.

    Io ribadisco il mio diritto di non stare necessariamente a contatto con persone che con il loro modo di parlare e di agire mi offendono e, cosa per me di somma importanza, offendono il mio Dio.

    Chiunque voglia identificarsi con il mio credo religioso e col nome del mio Dio, Geova, ma che nello stesso tempo reca
    reca biasimo a questo Nome con azioni e parole, mi ferisce
    nel profondo della mia coscienza e nessuno può interferire con essa e costringere nè me come persona, nè la comunità cui appartengo e che si riconosce in quel Nome, a continuare ad averne contatto.

    Ripeto, nessuno nega il diritto di dissentire o di avere diversa opinione, ma chi sono questi maestri che voglio privarmi del mio diritto e vorrebbero a tutti i costi obbligarmi a subire ciò che io non desidero!

    Persecuzione.....ma quale persecuzione, mica mi metto ad andare casa per casa a cercare tutti i dissenzienti per sottoporli chissà a quali crudeli torture!

    Desidero solo essere lasciata in pace. Ho il diritto di vivere la mia fede senza le turbative dei dissenzienti. Mi bastano quelle degli appartenenti ad altri credi religiosi e a quelle che subisco in famiglia.

    Vedi caro Libero, parlando più in generale e allargando il discorso, le repliche di tanti si uniformano a filosofie che in apparenza sono progressiste, ma che causano conseguenze devastanti.

    A causa di queste filosofie oggi viviamo in una società in cui i veri valori stanno cadendo in disuso, dove si dà sempre più enfasi ai diritti e si mettono sempre di più in secondo piano i doveri. La società in cui ognuno è libero di fare ciò che gli piace senza tenere in nessun conto i diritti altrui.

    Si è più portati alla tutela del diritto alla difesa del trasgressore e sempre meno alla tutela della difesa del potenziale soggetto passivo di trasgressione.

    Oggi leggi garantiste permettono a delinquenti di aggirarsi per le strade, essere presi magari pure in flagranza di reato ai danni di cittadini inermi che ne sono ingiustamente danneggiati.

    E tutto questo impunemente perchè interverranno uomini di legge e di "diritto" che li metteranno immediatamente fuori di galera, invece di metterli al sicuro e gettare le chiavi.

    Hai fatto un bellissimo esempio, oggi gli arbitrii hanno preso il posto dei diritti, ognuno si sente in diritto di pestare i piedi degli altri e poi, se viene allontanato, si mette a reclamare i suoi diritti violati.

    Ma tu questo lo capisci, ma tante teste coronate di allori accademici questa semplice verità non la capiscono affatto.

    Libero, ti ringrazio di cuore.


    MARIA

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    chrystal65
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    00 03/04/2005 00:39
    ...

     



    il vero problema di base è che siamo e saremo sempre animali sociali.

    io stesso, pur considerandomi un orso, ho bisogno di contatti umani, sia fisici ma principalmente psicologici.

    quindi la necessità di far parte di un gruppo o comunque essere conosciuto come appartenente ad un gruppo, sia esso un forum di internet, una categoria lavorativa o cattolico o musulmano è più una necessità che una scelta.

    la vera libera scelta è nel decidere a quale gruppo appartenere.

    il bisogno di confrontarsi con gli altri è talmente forte in noi che siamo disposti, fisicamente e mentalmente, a qualunque cosa pur di essere parte di una comunità.

    questo è valido anche per gli anarchici, gli atei, i liberi filosofi e pensatori, i cui pensieri ci sono arrivati perchè avevano il bisogno di comunicare ciò che erano, pensavano o facevano.

    per ora non consideriamo gli aspetti programmatici o finalizzanti ad uno scopo quale può essere il prosetilismo. cioè può avvenire in un secondo tempo o non avvenire affatto.

    la religione è una sorta di guscio protettivo in cui entrare, un ambiente dove ci sono anche altre persone con cui dover stare, e in una forma di dipendenza sempre crescente, la maggior parte di noi ne diventa succube e non attivamente partecipe. 

    se per la scienza, la filosofia ed altre forme di arte astratta si ha un cammino spesso solitario
    (condiviso in seguito con altri)  dal punto psicologico,  nella religione il cammino è vissuto (almeno per quanto riguarda le esperienze personali in ambito
    cristiano, in quanto di queste io ho esperienza e conoscenza) in ambito sociale, con persone che condividono il tuo credo, i tuoi riti e i tuoi usi.

    io sono cristiano errante, ovvero, nella mia confusione, dovuta principalmente a "DEVO COMPRENDERE PRIMA DI ACCETTARE, DEVO ACCETTARE PRIMA DI CREDERE", ho avuto varie esperienze religiose, da cui sono rifuggito quasi immediatamente per l'atteggiamento quasi settario di queste comunità (preciso cristiane).

    non giudico questi atteggiamenti, in quanto riesco a capire la motivazione che spinge molte persone a rimanere in esse, nonostante spesso ci sono situazioni psicologicamente negative, ma non si può assolutamente tacere davanti ai fatti di plagio psicologico che si attuano nel momento in cui una persona, anche dopo anni di "affiliazione", vengono perpetrati in modo spesso distruttivi.

    quindi, pur essendo la carta dei diritti umani una cosa razionalmente ed emotivamente valida, è stilata in modo tale che ognuno legga
    principalmente quello che più gli interessa, ed è perfettamente
    comprensibile perchè ognuno di noi è portato a dire, scrivere, fare,
    comportarsi secondo criteri che gli permettono il beneplacito degli altri,
    o al più il suo interesse, pur negativo - PARLATENE MALE, PURCHE' NE
    PARLIATE.

    Purtroppo questi eventi di plagio psicologico, pur essendo molto comuni,
    vengono molto spesso taciuti proprio perché parlarne porterebbe
    conseguenze negative maggiori del plagio stesso.

    Quindi, rispetto le grida di chi professa attivamente una religione,
    qualunque essa sia, e l'ergersi a missionario che di porta in porta (TGD),
    o tramite "Catechesi per adulti" (NC) cercano nuovi adepti da
    infilare dentro le propria mura, ma non accetto che questi dicano agli
    altri, a quelli che non appartengono allo loro fede che NOI non capiamo e
    che chiunque non la pensi come loro sono dei paria.

    I veri credenti sono coloro che hanno dubbi, che costantemente ricercano
    la verità, che vivono secondo leggi di umanità e fraternità, e che nel
    dubbio rafforzano la loro fede.

    Io NON appartengo al gruppo di chi ha certezze, fondate e dogmatiche;
    quando sarò stanco di farmi domande, quando non ce la farò più a
    chiedermi che ci sto a fare qui, allora non ha avrà più importanza,
    perché sicuramente sarò morto.


    Auguro a tutti una sereno weekend.

    Angelo


     


     



    "Ci sono prigioni, che hanno le sbarre: solide sbarre che si vedono e si possono segare. Ci sono prigioni, che hanno le sbarre invisibili, che non possono essere afferrate e scosse con rabbia; mentre sorridendo vi dicono: "Ma siete liberi! La porta è aperta ... aperta! Potete uscire!". (Claud Buffet)

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    00 03/04/2005 17:26
    Re: ...

    Scritto da: chrystal65 03/04/2005 0.39

     





    ... ma non si può assolutamente tacere davanti ai fatti di plagio psicologico che si attuano nel momento in cui una persona, anche dopo anni di "affiliazione", vengono perpetrati in modo spesso distruttivi.


    Amico,
    concordo in linea di massima con quello che hai scritto, anche con quanto qui non espressamente riportato da me.
    Quello che scrivi dicendo "non si può assolutamente tacere davanti ai fatti di plagio psicologico ... (quando) vengono perpetrati in modo spesso distruttivi", si scontra un pochetto con quello che subito dopo aggiungi:

    "... quindi, pur essendo la carta dei diritti umani una cosa razionalmente ed emotivamente valida, è stilata in modo tale che ognuno legga principalmente quello che più gli interessa,... pur negativo - PARLATENE MALE, PURCHE' NEPARLIATE".

    E' vero che ognuno potrebbe leggervi quello che vuole, ma non è detto che abbia ragione. Che un diritto umano sia stato violato
    si determina, come tu stesso hai detto, dalle conseguenze "distruttive" arrecate alla persona. Chi dovrebbe determinare il danno che può derivare al credente? Dovrebbe essere il preposto al rispetto dei diritti umani, dopo averne ricevuto denuncia. Tu stesso dici dello spirito contrario al rispetto dei diritti umani insito in molte comunità cristiane.
    Bisogna ammettere che non è facile estirpare quest'erbaccia, in quanto la religione esercita ancora un fortissimo potere all'interno della società umana e, di conseguenza, non è facile indurla al rispetto dei diritti del credente, nè è semplice, nè è di pronta applicazione. La religione si fa forte della stretta asfissiante che ancora riesce ad imporre alla società civile, orientandone le scelte e punendo chi dissente.
    La società civile, d'altro canto, non è ancora abbastanza forte e matura per indurre la religione a stare al suo posto e ad impedirle di soverchiare con il suo potere il credente di pesi e misure restrittive che ne limitano la libertà di scelta, di coscienza, gli affetti ed il sociale, spesso anche l'esistenza ecc..
    Bisogna però dire che ora si sta meglio che 50 anni fa, molto meglio di 100 anni fa, meglio ancora di 1000 anni fa, allorchè, un post come questo avrebbe provocato l'accensione di qualche rogo.
    Ci auguriamo perciò che nei prossimi anni si conseguano libertà maggiori e maggior rispetto della dignità del singolo.
    Però è essenziale che ognuno di noi si renda edotto e consapevole dell'importanza dell'inviolabilità dei propri diritti. Solo allora le religioni potranno deporre dinanzi al rispetto della dignità umana il loro potere e la loro arroganza sanzionatoria, attuata oggi in barba ad ogni elementare e inviolabile diritto umano.


    Purtroppo questi eventi di plagio psicologico, pur essendo molto comuni, vengono molto spesso taciuti proprio perché parlarne porterebbe conseguenze negative maggiori del plagio stesso.

    CONCORDO.

    Quindi, rispetto le grida di chi professa attivamente una religione qualunque essa sia, e l'ergersi a missionario che di porta in porta (TGD), o tramite "Catechesi per adulti" (NC) cercano nuovi adepti da infilare dentro le propria mura, ma non accetto che questi dicano agli altri, a quelli che non appartengono allo loro fede che NOI non capiamo e che chiunque non la pensi come loro sono dei paria.


    CONDIVIDO IN TOTO.


    I veri credenti sono coloro che hanno dubbi, che costantemente ricercano la verità, che vivono secondo leggi di umanità e fraternità, e che nel dubbio rafforzano la loro fede.


    Molto bene, sono d'accordo con te nel ritenere che sia stato calpestato anche il diritto a dubitare, per cui... o si accetta... o si accetta, senza nessuna alternativa.


    Io NON appartengo al gruppo di chi ha certezze, fondate e dogmatiche; quando sarò stanco di farmi domande, quando non ce la farò più a chiedermi che ci sto a fare qui, allora non ha avrà più importanza, perché sicuramente sarò morto.


    Ti auguro che le domande siano infinite, come di fatto lo sono, così come sono infinite e falsificabili le risposte.


    Con simpatia
    Chidoqua





    Auguro a tutti una sereno weekend.

    Angelo


     


     




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    00 03/04/2005 17:47
    TEMPI DURI PER CHI CHIEDE RISPETTO DELLA PROPRIA DIGNITA'



    "In televisione non li vedrete mai. Su tutte le reti Rai e Mediaset, non si contano le presenze di preti, suore, frati, vescovi e cardinali (per non parlare del santo padre). Nei vari talk show su argomenti religiosi vedrete anche rabbini e imam musulmani, forse persino pastori evangelici. Ma un ex sacerdote, che spieghi perché ha gettato la tonaca alle ortiche o perché lo hanno cacciato dai ranghi del clero, non si trova nemmeno a cercarlo con il lanternino. Eppure si tratta di un fenomeno molto più diffuso di quanto si creda, su cui Carlo Falconi (un autore che aveva vissuto quell'esperienza in prima persona) scrisse nel 1958 il bel libro ripubblicato adesso dalla Kaos Edizioni.

    Scorrendo le sue pagine, ci s'imbatte in una storia accuratamente occultata dagli stessi mass media pronti invece a suonare la grancassa per ogni conversione religiosa. E ci si accorge di quale istituzione oppressiva e intollerante sia al proprio interno la Chiesa cattolica." -recensione-

    (SOLO DELLA CC? -il grassetto è mio)

    ---------------------

    In questo libro i fatti riguardano la CC, tuttavia il problema è ascrivibile ad ogni comunità religiosa cristiana.


    lmof

    [Modificato da Chi.dove.quando 03/04/2005 17.49]

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    00 03/04/2005 19:14
    Re: TEMPI DURI PER CHI CHIEDE RISPETTO DELLA PROPRIA DIGNITA'

    Scritto da: Chi.dove.quando 03/04/2005 17.47



    "In televisione non li vedrete mai. Su tutte le reti Rai e Mediaset, non si contano le presenze di preti, suore, frati, vescovi e cardinali (per non parlare del santo padre). Nei vari talk show su argomenti religiosi vedrete anche rabbini e imam musulmani, forse persino pastori evangelici. Ma un ex sacerdote, che spieghi perché ha gettato la tonaca alle ortiche o perché lo hanno cacciato dai ranghi del clero, non si trova nemmeno a cercarlo con il lanternino. Eppure si tratta di un fenomeno molto più diffuso di quanto si creda, su cui Carlo Falconi (un autore che aveva vissuto quell'esperienza in prima persona) scrisse nel 1958 il bel libro ripubblicato adesso dalla Kaos Edizioni.

    Scorrendo le sue pagine, ci s'imbatte in una storia accuratamente occultata dagli stessi mass media pronti invece a suonare la grancassa per ogni conversione religiosa. E ci si accorge di quale istituzione oppressiva e intollerante sia al proprio interno la Chiesa cattolica." -recensione-

    (SOLO DELLA CC? -il grassetto è mio)

    ---------------------

    In questo libro i fatti riguardano la CC, tuttavia il problema è ascrivibile ad ogni comunità religiosa cristiana.


    lmof

    [Modificato da Chi.dove.quando 03/04/2005 17.49]





    purtroppo concordo con te.
    dico purtroppo perchè troppo spesso tutti hanno l'abitudine di nascondere i propri scheletri nei propri armadi.
    fortunatamente per chi vuole sapere ci sono non solo i libri, che qualche volta non sono distributi in mancanza di rispetto alla libera conoscenza e sapere, ma c'è anche internet, che è decisamente molto più difficile da imbavagliare.
    per chi volesse interessarsi, un qualsiasi motore di ricerca vi farà trovare siti dove ci sono esperienze firmate e dettagliate, qualche volta forse di parte, ma che almeno mettono in luce situazioni che non rasentano il plagio psicologico MA LO SONO!!!

    ps: ritengono valide solo alcune di queste "confessioni", in quanto personalmente informato (curiosita? non saprei, l'ho fatto e basta.)
    per altre situazioni non posso affermare che siano vere, ma penso che se si volesse sapere se sono vere o no, basta telefonare ai numeri telefonici qualche volta presenti o avere maggiori dettagli via email agli autori delle lettere scritte.

    Cordialmente
    Angelo
    "Ci sono prigioni, che hanno le sbarre: solide sbarre che si vedono e si possono segare. Ci sono prigioni, che hanno le sbarre invisibili, che non possono essere afferrate e scosse con rabbia; mentre sorridendo vi dicono: "Ma siete liberi! La porta è aperta ... aperta! Potete uscire!". (Claud Buffet)

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    chrystal65
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    00 03/04/2005 19:19
    re:
    A titolo di informazione, non ho specificato le parole chiavi sui motori di ricerca, in quanto lo riterrei inopportuno e offensivo nei confronti di qualsiasi religioso.
    la ricerca da me menzionata l'ho fatta per avere maggiori informazioni e non per avere conoscenze per attaccare chiunque si ritenga un religioso convinto del proprio culto.
    resta inteso che la parola chiave è "PLAGIO", seguito dal nome della religione che si vuole analizzare.

    Saluti.
    Angelo
    "Ci sono prigioni, che hanno le sbarre: solide sbarre che si vedono e si possono segare. Ci sono prigioni, che hanno le sbarre invisibili, che non possono essere afferrate e scosse con rabbia; mentre sorridendo vi dicono: "Ma siete liberi! La porta è aperta ... aperta! Potete uscire!". (Claud Buffet)

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    00 03/04/2005 20:19
    Re:

    Scritto da: damaride 01/04/2005 18.11




    Io ribadisco il mio diritto di non stare necessariamente a contatto con persone che con il loro modo di parlare e di agire mi offendono e, cosa per me di somma importanza, offendono il mio Dio.


    Non credo che tu sia costretta a stare con chi non ti piace, subendo, come dici, passivamente le sue offese, ed in particolare, con qualche dissidente o peccatore ex tuo compagno di fede. Se lo dichiari, dichiari una frottola. Anche perchè, se ti succedesse, avresti i mezzi necessari per difenderti, mezzi che, ancora tutt'ora, sono negati a chi, in quelle condizioni, chiede rispetto per la propria dignità.

    ... nessuno può interferire con essa e costringere nè me come persona, nè la comunità cui appartengo e che si riconosce in quel Nome, a continuare ad averne contatto.


    Ed è esattamente quello che avviene. Nessuno, di fatto, ti costringe...non avresti una sola prova. Mentre ci sono molte prove di persone costrette, loro malgrado, a tenersi alla larga dagli scomunicati, salvo fare la stessa fine. Su ciò è stato sufficientemente esauriente l'amico Chrystal65, allorchè scrivi di chi subisce il "plagio", ritenendo che il danno che gli deriverebbe dalla scomunica sia più grave del "plagio" stesso, finisce per continuare a rimanere nella comunità di appartenenza a malincuore. (Preciso che non è consono alla mia mentalità l'idea di plagio sempre e comunque, per cui l'ho citato perchè è stato citato, giusto per capire il punto).

    Ripeto, nessuno nega il diritto di dissentire o di avere diversa opinione,...


    Cominciamo a capirci!

    ... ma chi sono questi maestri che voglio privarmi del mio diritto e vorrebbero a tutti i costi obbligarmi a subire ciò che io non desidero!


    Come prima: non avresti una sola tesi dimostrabile a favore di questa tua ipotesi. Non potrai mai dire di nessuno che sia venuto da te ad obbligarti a subire la presenza di una persona sgradita.


    Persecuzione.....ma quale persecuzione, mica mi metto ad andare casa per casa a cercare tutti i dissenzienti per sottoporli chissà a quali crudeli torture!


    Semplicemente non è, per ora, un problema che ti tocca vagliare e con il quale trovarti, tuo malgrado, a dover fare i conti.
    Per questo non capisco perchè ti scaldi tanto, dal momento che, come tu stessa dici, se abbandonassi il tuo credo tutti a casa ti riceverebbero trionfalmente. Chi sta meglio di te, almeno per il momento e, mi auguro, per sempre! Non essendo tu direttamente implicata in prima persona saresti la meno indicata per valutare la serietà del problema.



    Desidero solo essere lasciata in pace. Ho il diritto di vivere la mia fede senza le turbative dei dissenzienti.


    C'è qualcuno che, DI FATTO, non ti lascia in pace?
    Qualche dissenziente che viene ad importunare, DI FATTO, la tua esistenza turbandola?
    Se parli del forum, carissima, non ci azzecca più il mio "DI FATTO", perchè nessuno ti costringe a venire qui per vederti e sentirti turbata, così come nessuno potrebbe costringerti ad andare ad assistere ad un comizio. Se quello che succede qui, o ad un comizio, in tua presenza, offende la tua dignità tua o quella della tua comunità di appartenenza, avendone le prove, DI FATTO, tu potresti promuovere un'azione legale a difesa della tua dignità. Qui qualcuno ha tentato a parole, DI FATTO, a mettere mano alla legalità, ma, DI FATTO, non l'ha attuato, anche perchè le accuse devono basarsi, DI FATTO, sui FATTI e non sulle ipotesi.



    ... parlando più in generale e allargando il discorso, le repliche di tanti si uniformano a filosofie che in apparenza sono progressiste, ma che causano conseguenze devastanti.


    CONCLUSIONE PERSONALE ED ALTAMENTE OPINABILE E, SOPRATTUTTO, NON DIMOSTRATA. Potevi fare a meno di scriverla, in quanto campata al vento.


    Si è più portati alla tutela del diritto alla difesa del trasgressore e sempre meno alla tutela della difesa del potenziale soggetto passivo di trasgressione.


    Allora ce l'hai anche con la società in cui vivi, non solo, ma, come vedi e, DI FATTO, stai facendo, dissenti senza che nessuno per questo venga a prelevarti ed a limitarti in alcun modo.
    Se questa società non ti garba, perchè non ne scegli qualcuna più consona alla tue aspirazioni? (la mia è solo una domanda retorica, difatti per me puoi restare dove sei e, all'occasione, volendo, potremmo anche chiacchierare in piacevole compagnia in qualche buon ristorante della tua zona)



    Hai fatto un bellissimo esempio, oggi gli arbitrii hanno preso il posto dei diritti, ognuno si sente in diritto di pestare i piedi degli altri e poi, se viene allontanato, si mette a reclamare i suoi diritti violati.


    Esempio che non calza. Però è vero che c'è chi pesta i piedi nel nome di Dio e vorrebbe essere lasciato libero di continuare a pestarli, come, DI FATTO, li pesta (finchè sarà possibile).


    Ma tu questo lo capisci, ma tante teste coronate di allori accademici questa semplice verità non la capiscono affatto.


    " LA VERITA' VI RENDERA' LIBERI" ? Dici bene, tante teste coronate di allori accademici non capiscono proprio questa semplice verità, che è la "LIBERTA" in tutta la sua ampiezza, anche di scelta e di coscienza, di pensiero e di parola.

    Cordialità


    DIM]

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    damaride
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    00 03/04/2005 23:20
    Re: Re:

    Scritto da: Chi.dove.quando 03/04/2005 20.19




    Persone costrette a stare alla larga dagli scomunicati
    salvo fare la stessa fine?

    Innanzitutto quale fine? se uno vuol dissentire può dissentire quanto gli pare, è un suo diritto come è un mio diritto in comune con i componenti con la mia comunità a non volerci avere più a che fare?

    Noi aderiamo liberamente a dei principi biblici e liberamente
    desideriamo sia come singoli che come comunità a non avere a che dare con dissenzienti in osservanza a principi biblici. E non vedo chi o che cosa possa coercizzarci.

    Nessuno poi è costretto a stare alla larga dagli scomunicati.
    Starci o non starci a contatto è una sua libera scelta.
    I principi biblici comandano di stare alla larga dai dissenzienti, disubbidire a tali pincipi biblici è anch'essa dissenzienza e come tale và considerata.

    Se perciò si sceglie la compagnia dei dissenzienti in pratica
    ci si sta volontariamente dissociando dalla nostra comunità
    che ne deve solo prendere atto.

    Ma chi l'ha detto che uno debba per forza far parte di una comunità religiosa? Se non ci vuole stare può andarse quando e come vuole. E una comunità religiosa ha il diritto di ubbidire ad un codice di leggi di cui sostiene l'origine divina, ed applicarne tutti i principi in cui crede anche in materia di allontanamento degli adepti dissidenti.

    Siamo alle solite Chidoqua, quali diritti vanno tutelati?
    Tu sostieni i diritti dei dissidenti, io quelli dei fedeli.
    Tu ti attieni ad un ragionamento umano, io mi attengo a principi che ritengo divini. Penso che questo ping pong durerà all'infinito.


    MARIA

    [Modificato da damaride 03/04/2005 23.25]

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