Buonasera a tutti
In quanto alla credibilità di Bergman dopo le testimonianze di Francesco e Damaride credo anch'io che abbia subito un durissimo colpo, un KO decisivo.
Io non conosco Bergman nè ho letto il suo libro sulla ‘Salute Mentale’. Personalmente non credo che i problemi di salute mentale che ci sono fra o Tdg siano di più di quelli riscontrabili fra i cattolici. Generalizzare il discorso è da insensati! Io non sono d’accordocol signor Bergman ma dire che ha subito un KO decisivo mi sembra alquanto frettoloso. Per valutare la validità di o meno di un’oera e del suo autore occorre almeno provare a leggerla, altrimenti compiamo lo stesso errore che fanno alcuni partecipanti di altri forum che hanno criticato aspramente il libro di Felice Buon Spirito senza averlo nemmeno letto.
Oltretutto risulta anche a me che i sorveglianti dei testimoni di Geova sono coppie di coniugi, ( qualche volta li ho ospitati a pranzo a casa mia ) e che gli anziani sono sposati e hanno figli come in quasi tutte le famiglie di questo mondo.
Verissimo, i sorveglianti possono sposarsi (ma non avere figli), gli anziani possono sposarsi (e loro avere anche figli).Ma com'era una volta? nel periodo degli anni '50? Ildiveito di matrimonio non era perentorio, ma chi della Betel si sposava poteva, perusare un eufemismo, non essere visto di buon occhio. Allo stesso modo come d’altronde come non lo sarebbe oggi un sorvegliante e sua moglie se avessero dei figli.
E il più grandicello dei miei figli sta al secondo anno di università, il secondo si diploma il prossimo anno e ha intenzione di continuare gli studi. Mia moglie è laureata e insegna matematica alle medie e tutti loro non sono soggetti a nessun ostracismo. Ma da dove verrebbe la proibizione di frequentare gli studi universitari!
Anche questo è vero! Infatti non si tratta di proibizione ma di consigli; la carriera migliore per un giovane testimone di Geova non è quella secolare, ma quella teocratica. L’incoraggiamento che viene dato è quello di porsi degli obiettivi spirituali come fare il pioniere regolare, andare a servire alla Betel, diventare missionarioe così via.
Almeno se Bergman o Sonny o chi per essi si vogliono inventare le cose si inventino cose meno smentibili dai fatti!
Ma Sonny qui non ha inventato nulla, caso mai è stato Bergman a inventare. Non entro nei meriti dell’esperienza discussa ma ho trovato qualcosa di interessante su un altro forum che fa comprendere qual era il punto di vista sul matrimonio alla Betel negli anni 50. Inserisco la citazione più un commento di quel forum.
Parte dell’esperienza del fratello Willi Diehl:
Torre di guardia del 1° novembre 1991, a pagina 29
Perseveranza nonostante le difficoltà
La consegna dei diplomi all’ottava classe di Galaad avvenne il 9 febbraio 1947, e tutti erano pieni di suspense. Dove ci avrebbero mandato? Per me, le “corde per misurare” caddero sulla neocostituita tipografia della Società che si trovava a Wiesbaden, in Germania. (Salmo 16:6) Tornai a Berna per procurarmi i documenti necessari, ma le forze d’occupazione americane in Germania concedevano l’ingresso nel paese solo a coloro che vi avevano abitato prima della guerra. Visto che io non ci avevo mai abitato, avevo bisogno di ricevere dalla sede centrale di Brooklyn un altro incarico. Questo incarico fu l’opera di circoscrizione in Svizzera, che io accettai confidando pienamente in Geova. Ma un giorno, mentre attendevo di ricevere questo incarico, mi fu chiesto di far visitare la Betel a tre sorelle. Una di loro era una pioniera di nome Marthe Mehl.
Nel maggio del 1949 informai l’ufficio di Berna che avevo intenzione di sposare Marthe e che desideravamo rimanere nel servizio a tempo pieno. La risposta? Nessun altro privilegio all’infuori del servizio di pioniere regolare. E cominciammo a svolgere questo servizio a Biel, subito dopo esserci sposati nel giugno 1949. Non mi era permesso pronunciare discorsi, né potevamo cercare alloggi per i delegati di un’assemblea che si sarebbe tenuta di lì a poco, nonostante che il nostro sorvegliante di circoscrizione ci avesse raccomandati per questo privilegio. Molti non ci salutavano più, trattandoci come dei disassociati, anche se eravamo pionieri.
Tuttavia sapevamo che sposarsi non era antiscritturale, per cui trovavamo rifugio nella preghiera e confidavamo in Geova. In effetti, questo trattamento non rifletteva il punto di vista della Società. Era semplicemente il risultato dell’errata applicazione di alcune norme organizzative.
Da qui il commento:
E' chiaro quindi che il matrimonio alla Betel era, a dir poco, disapprovato: chi si sposava non poteva avere particolari "privilegi" e non poteva restare alla Betel. E questo perché Knorr, il presidente della Società, aveva stabilito questa regola. Notate però come il protagonista di questa vicenda commenta l'accaduto:
Tuttavia sapevamo che sposarsi non era antiscritturale, per cui trovavamo rifugio nella preghiera e confidavamo in Geova
Pregavano quindi per essere aiutati a sopportare una situazione di discriminazione caustata dai loro stessi fratelli (che non facevano altro che applicare le regole stabilite dall'organizzazione), i quali erano altrettanto convinti di ubbidire a "Geova"!...Willi Diehl prosegue:
In effetti, questo trattamento non rifletteva il punto di vista della Società
E a chi era venuta l'idea di stabilire queste regole? Knorr non era "la Società" in persona ma ne era il Presisdente e quindi quello che lui diceva era "il punto di vista della Società". Willi Diehl conclude:
Era semplicemente il risultato dell'errata applicazione di alcune norme organizzative.
Ma chi aveva stabilito queste "norme organizzative"? E' chiaro che nessuno avrebbe potuto permettersi di agire in questo modo se non ci fosse stata l'approvazione della "Società" (= Knorr).
Solo quando Knorr ritenne opportuno accantonare tale regola, perché non faceva più comodo a lui, allora tali "norme organizzative" vennero abolite. Prima di allora se alla Betel di Berna avessero tollerato la presenza di un membro sposato, si sarebbero messi contro il Presidente della Società e le sue "norme organizzative".
Io personalmente so con certezza che i Tdg, essendo anch’io uno di loro, non hanno impedimento di alcun genere sul matrimonio e possono andare tranquillamente a servire alla Betel anche ammogliati. Ogni organizzazione religiosa, però, non matura tutta in un giorno ma solo dopo un lungo periodo di esperienza, durante il quale possono essere stati fatti errori o decisioni non propriamente ‘illuminate’. Ci tengo a precisare che questo non è squalificante verso l’organizzazione religiosa in questione, anzi significa che ha compreso i propri sbagli e si è evoluta, una cosa che richiede molta umiltà. Non è quindi un processo contro la WTS questo. Semplicemente dopo quanto letto sorgono dei legittimi dubbi sull’approvazione del matrimonio fra beteliti nei passati anni ’50.
Chi può darmi spiegazioni al riguardo?
La verità non è qualcosa di statico ma è basata su una conoscenza progressiva, in grado di mettere in discussione anche i precedenti concetti raggiunti usando il modello del metodo scientifico