00 23/09/2005 17:12
Non so se sia il caso di ragionare in una discussione dedicata alla scientismo, vale a dire alle credenze degli atei poste nell'acritica accettazione di dogmi da parte di persone vestite con camice bianco (un simile assoggettamento mentale di gran parte degli atei è riscontrabile anche nei confronti dei macellai). tenendo presenti le credenze atee, parliamo di materialismo e ragione, senza ignorare i concetti si scientismo e scienza, con quest'ultima intendiamo solo le scienze naturali, quindi lo studio degli oggetti volgari del tutto privi di ragione. tuttavia, da buon amante della verità, accetto l'anti-metodologia metafisica del dubbio totalmente posizionale, anche se non c'è bisogno di nominarla invana in questioni sul(non "del", sarebbe patetico) mondo della vita(dicasi altrimenti sovrastruttura).
ora, supponiamo che io sia un archeologo o un paleontologo in una grotta preistorica e vi trovi incisa, su una parete, una scritta. per esempio:
"Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura
che la diritta via era smarrita".
supponiamo anche che io dica ai miei colleghi:"in quella grotta, a causa dell’erosione dell’acqua, della solidificazione dei carbonati e dell’azione del vento, si è prodotta, per caso, la prima terzina della divina commedia".
non mi prenderebbero per matto?
eppure non avrebbero nulla da ridire se dicessi loro che si è formata per caso la prima cellula vivente, che ha un contenuto d’informazioni pari a 5.000 volte l’intera divina commedia.