00 24/05/2006 22:17
Come è potuta sfuggirmi questa discussione ? tryry


Ciao a tutti, innanzitutto una piccola precisazione, il libro "Autobiografia di uno Yogi", che ho letto tanto tempo fa è di Paramahansa Yogananda.

Veniamo alla meditazione. Vedo che si parla di quella di derivazione indiana, mentre per quanto mi riguarda conosco quella Buddista. Esistono poi delle pratiche che si possono definire "meditazione in movimento" che sono prettamente di derivazione taoista.

La meditazione Buddista si divide anch'essa in diverse tipologie, diciamo che la più famosa è quella Zen (o Chan in cinese) ovvero la meditazione del distacco (o sul vuoto).

Al di là degli obbietivi metafisici, credo che i vangatti fisici, ossia sulla salute psico fisica, siano davvero importanti. Se praticata regolarmente, anche pochi minuti al giorno, la meditazione può aiutare a prevenire o attutire problemi pressori, altri problemi legati allo stress financo a problemi cardio circolatori. Difatti la pratica costante tende a regolarizzare sia la pressione arteriosa sia il battito cardiaco e a rilassare muscoli e sistema nervoso.

Vi sono forme molto semplici di meditazione, che in realtà sono unicamente esercizi di rilassamento che consiglio vivamente di praticare per un cert periodo prima di affrontare la pratica meditativa vera e propria. Non tanto per qualche pericolosità nella pratica, ma unicamente perchè in questo modo si inizia a prendere confidenza con il proprio corpo, ad ascoltarlo e a sentire sensazioni, rumori che non eravamo abituati a percepire. Queste nuove sensazioni possono portare inquietudine, occorre quindi abituarcisi per riuscire a rilassarsi completamente, operazione che sta alla base della pratica meditativa vera e propria.

Se avete domande su questi tipo di meditazione, sono quì per rispondervi.

ciao
Andrea