Scritto da: fr44 21/01/2005 0.55
Ho deciso di quotare anche questa tua affermazione. Per quale motivo?
Per il semplice fatto che vedo che ti sfugge una verità che invece dovrebbe esserti chiara. Tu dici che il Padre ha volontà di comunicare con Pietro e che questa sarebbe una sorta di investitura ad una dinastia o successione di papi. A parte che tutto questo non è neppure ipotizzabile ma quel che ti sfugge è un fatto della massima importanza e cioè che Dio ha comunicato anche con S.Paolo, con S.Giovanni con tutti i profeti ai quali ha trasmesso il Suo messaggio ispirato e che desidera comunicare direttamente anche con noi per mezzo del meraviglioso provvedimento della preghiera in risposta alle quali Egli sà come guidare le nostre azioni indicando la sua volontà per mezzo del suo spirito.
Come fai a non tener presente tutto questo?
Francesco
Modificato da fr44 21/01/2005 0.56
Eh no...sfugge a te.
Se non riesci a capire quanto Gesù ha fatto in quel momento è cosa assai grave.
E io non ho detto che Paolo è "solo", infatti anche oggi non è solo infallibile il Papa, ma anche il gruppo apostolico quando si riunisce per il concilio.
L'infallibilità Gesù l'ha vista in Pietro e tutti gli apostoli, ma è Pietro la pietra sulla quale ha fondato la Chiesa...
Osi forse dubitare della Parola di Gesù? Guarda che è chiara.
E certo che Dio comunica con noi direttamente, ma riguardo alle verità di fede, siccome satana è forte a creare scompiglio, Gesù ci ha dato la Chiesa come pilastro al quale appoggiarci negli sconvolgimenti e nelle tempeste che il maligno smuove.
Ovvio che ciascuno di noi deve avere un discernimento, non può fidarsi alla cieca di ogni cosa che gli viene detta TRANNE quando:
Parla il Papa di una verità di fede e di morale.
Il gruppo apostolico assieme al Papa si riunisce per un concilio.
Qui c'è infallibilità che deriva da Gesù Cristo.
E' l'azione "GUIDA" che Gesù Cristo ha assegnato alla Chiesa...altrimenti non avrebbe avuto motivo di esistere.
Serve come "pilastro della verità" per ognuno di noi.
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)