00 31/07/2006 21:08
scrivo due righe agli amici tdg,in particolare a loro,essendo questa confessione parte integrante della mia vita.

per comodità e per ridurre le distanze mi vorrei rivolgere ad un tdg che apprezzo particolarmente e che ho conosciuto in questo forum.
mi rivolgo a barnabino sperando che queste mie riflessioni ci aiutino nella difficile strada del dialogo e della comprensione.

non mi aspetto di certo che i miei confratelli condividano il mio pensiero nè ho intenzione di fare proseliti ma se il dialogo può aiutare a capire l'altro,forse ognuno di noi riuscirà a comprendere che il rispetto delle proprie posizioni passa inevitabilmente per il rispetto di ciò che non condividiamo.

il punto barnabino,l'inestricabile nodo gordiano,è che tu credi di avere la "verità",ne sei convintissimo,ci mancherebbe ma questa certezza rappresenta da sempre ,in ogni epoca e cultura,il passepartout per esercitare un potere oppressivo sul singolo individuo costretto inevitabilmete a modificare la sua coscienza in funzione di quella collettiva.

e mi rivolgo anche all'amico husband70,sempre pronto a spezzare una lancia a favore delle microcomunità ghettizzate e discriminate.

non ci rendiamo conto che il potere esercitato in ogni movimento religioso gerarchicamente strutturato trae forza,giustificazione e legittimazione negli stessi assiomi autoreferenziali che sono all'origine del potere che la chiesa per antonomasia esercita da 2000 anni su tutta la società civile e che tanto ti indigna ?

è così difficile capirlo ?

ora io non sono neppure specificatamente contro la chiesa cattolica ma avverso il potere religioso in ogni sua forma,l'unico in grado di entrare nell'intimità profonda di un essere umano condizionandone gli aspetti più privati...chi mai potrebbe giustificarsi innanzi a Dio ?
eppure da sempre uomini fallibili si arrogano un potere che per la sua forza dirompente dovrebbe,nel caso,spettare solo a Lui.

appasionatamente
bruno

P.S.
questa è la mia posizione,spero possa aiutarci a discutere con più proficuità quando ci troveremo ancora una volta discordi.