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CONGREGAZIONE DEI TESTIMONI DI GEOVA BARI SAN PAOLO: posta raccomandata A R

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    irias
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    00 12/08/2006 23:38
    jyhu scusate la domanda,
    un tdG che ha presentato le dimissioni ha scritto

    Di conseguenza o ritiro la lettera di dimissioni o la considerano una dissociazione


    un altro scrive

    Mi hanno voluto incontrare per dirmi che non trovano differenza tra dimissioni e dissociazione quindi, preso atto della tua domanda, la consideriamo una richiesta di non essere più TdG.
    Gli ho chiesto diverse volte se faranno un annuncio in sala e non mi hanno risposto direttamente ma hanno detto: consideriamo la tua lettera una domanda di dissociazione.


    se allora dissociazione vuol dire espulsione (vd delibera dell'assemblea riportata da Luigi) che senso ha una autoespulsione dall'Organizzazione?
    Siria (che casino!!!!)
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    F.ebe
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    00 12/08/2006 23:42
    Dove si legge nella delibera che sono stati trattati anche casi relativi a dimissioni di soci?

    Io leggo casi di decadenza o di espulsione dalla Associazione
    deliberati ( non ratificati ) dall'assemblea norma di Statuto.

    Non vedo cosa ci sia di strano o di irregolare, o peggio ancora, di illegale nel definire un socio decaduto come tale con termine "dissociato".

    In quanto alla riunione, che come si evince è durata 45 minuti, sono più che sufficienti per deliberare la decadenza e/o espulsione di 300 soci circa su proposta dei comitati all'uopo delegati, dopo attento esame della correttezza statuaria e formale della delibera.

    Cordialmente, Ebe.

    [Modificato da F.ebe 12/08/2006 23.44]

  • il.gabbiano
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    00 12/08/2006 23:47
    Re: dissociazione= dimissione?
    Scritto da: irias 12/08/2006 22.54
    ---------------------------

    > Qui condivido quanto detto dal Sig. husband
    >

    dissociarsi o dimettersi da una associazione s
    > ono termini che hanno lo stesso significato


    > Se vogliamo essere pignoli dissociare deriva dal
    > la combinazione della particella dis+ sociare da
    > socio


    Gent.ma Siria,
    non ritenere questa mia come mera polemica. Se non fosse necessaria rinuncerei a farla.
    Giustamente dissociare deriva dalla combinazione della particella "di" anteposta a "socio".
    Lo stesso dizionario etimologico dice per "dimissioni" che deriva dalla combinazione della particella "di" anteposta a "missus" (mandare), che letteralmente significa mandare giù, abbassare, ossia, come dice giustamente lo statuto, "perdere la qualifica" (che qualifica?) di socio dell'ente giuridico CCTG.
    Se per dimissioni dobbiamo intendere dissociazione, allora, chiedo, quando i membri del CD si sono dimessi significa che si siano dissociati? No ovviamente, tant'è che sono soci significativi della WT, con tanto di diritto di voto. Si sono semplicemnte auto-abbassati di rango in seno all'ente giuridico.

    Un dimissionario intende abbandonare la carica di socio, quasi fosse un titolo, un incarico, e comunque rimanere un associato alla fratellanza internazionale. Non intende dissociarsi, altrimenti avrebbe chiesto la sua dissociazione e non le sue dimissioni.

    Il dissociato volontario diventa in automatico un disassociato dal movimento mondiale, rinnegandone principi ed ideologie.

    Cosa corrisponde religiosamente alla disassociazione?
    Da sempre sappiamo che il mezzo che i religiosi utilizzano per dire pressapoco la stessa cosa è
    SCOMUNICA, che è il contrario di COMUNIONE.

    Chi entra in una comunità entra in comunione con gli altri membri della comunità.
    Fra i primi cristiani entrare in comunità equivaleva anche a mettere in comune i propri beni, perchè fossero distribuiti equamente.
    Di conseguenza l'atto della scomunica era una vero e proprio atto di negazione della compagnia della comunità, un'estromissione da essa, un disconoscimento dello status di compagno (cessate di stare in compagnia di chi è...), accompagnato da vere e proprie sanzioni, come la privazione del saluto, di consumare un pasto insieme, o di socializzare etc. etc..
    Oggi un tale comportamento, se istigato e suggerito da un ente, è vera e propria discriminazione.

    Qual'è dunque l'affinità fra chi rinuncia ad una posizione ed uno che intende prendere le distanze dai suoi compagni di fede?
    Non vi è affinità.
    Al dimesso, difatti, è consentito continuare (almeno così dice TdGonline) ad essere un associato finchè non dimostra con la sua condotta di voler chiudere i ponti con la comunità.

    Non voglio insistere su queste posizioni, ma nemmeno posso accettare che le dimissioni dello statuto corrispondano e siano il corrispondente di dissociazione, sia per la differenza insita nei termini, che per come considerano i TdG gli uni e gli altri. E' su questa ambiguità che in realtà sta portando avanti la propria richiesta l'amico Luigi Fallacara.

    Tanti saluti

    Il Gabbiano
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    00 12/08/2006 23:52
    Scusi F.ebe

    In quanto alla riunione, che come si evince è durata 45 minuti, sono più che sufficienti per deliberare la decadenza e/o espulsione di 300 soci circa su proposta dei comitati all'uopo delegati, dopo attento esame della correttezza statuaria e formale della delibera.


    per pronunciare il nome Vito Pucci, se prende un cronometro occorrono circa 2 secondi, ne restano circa 6 per decidere dopo attento esame la sua espulsione!!!! fdgtr

    Siria
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    00 13/08/2006 00:00
    I membri del CD si sono dimessi da particolari cariche da essi rivestite, ma non si sono dimessi dall'Associazione dei Testimoni di Geova.

    Qui invece stiamo parlando di persone che si dimettono dall'Associazione dei Testimoni di Geova che legalmente rappresenta sia le Congregazioni sia i singoli TdG.

    Dal momento che l'Associazione dei TdG può non considerare più un dimissionario quale TdG, non vedo come possa essere stigmatizzato come illegale informare la Congregazione di competenza e relativi associati che il dimissionario non è più TdG.

    Ribadisco perciò il mio parere esposto nel mio penultimo post antecedente il presente.

    Cordialmente, Ebe.
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    00 13/08/2006 00:09
    ciao gabbiano,
    non ho colto nessuna vena polemica, anzi chi ha le idee più chiare fa bene a chiarirle anche agli altri.
    Sinceramente c'è molta ambiguità sull'uso di questi termini anche da parte degli anziani, mi sembra. cvbn
    ciao Siria

    PS. nella parola di-mettere la particella è "de" che significa moto da luogo, diversa dalla particella "dis"
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    00 13/08/2006 00:12
    Re:

    Scritto da: irias 12/08/2006 23.52
    Scusi F.ebe

    In quanto alla riunione, che come si evince è durata 45 minuti, sono più che sufficienti per deliberare la decadenza e/o espulsione di 300 soci circa su proposta dei comitati all'uopo delegati, dopo attento esame della correttezza statuaria e formale della delibera.


    per pronunciare il nome Vito Pucci, se prende un cronometro occorrono circa 2 secondi, ne restano circa 6 per decidere dopo attento esame la sua espulsione!!!! fdgtr

    Siria



    Non credo che debba essere necessario citare per nome in sede assembleare i nominativi inclusi negli elenchi, ma semplicemente prendere atto che gli elenchi includono proposte di decadenza e/o espulsione.

    Nè devono decidere nulla in merito ai singoli casi che sono stati esaminati e proposti dai comitati speciali, che come si legge dallo Statuto, sono forniti di potere di delega.

    Secondo il mio modo di comprendere ragionevolmente il fatto in questione, l'assemblea si limita ad esaminare attentamente l'osservanza delle norme statutaria, cosa fattibile in un tempo di 45 minuti e forse anche meno.

    Cordialmente, Ebe.
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    00 13/08/2006 00:45

    Non credo che debba essere necessario citare per nome in sede assembleare i nominativi inclusi negli elenchi, ma semplicemente prendere atto che gli elenchi includono proposte di decadenza e/o espulsione.


    ho fatto l'es. della citazione del nome per dare un'idea del tempo dedicato all'"attento esame"; se l'assemblea deve solo "prendere atto" dell'elenco di proposte di decadenza/espulsione, non delibera ma ratifica.


    l'assemblea si limita ad esaminare attentamente l'osservanza delle norme statutaria


    allora che significa il c.6 dell'art 5 dello Statuto?
    La decadenza e l’espulsione dei soci effettivi sono deliberate dall’Assemblea su proposta del Comitato Direttivo. La decadenza e l’espulsione dei soci aderenti sono deliberate dall’Assemblea su proposta del corpo degli anziani delle Congregazioni locali, ratificata dal Comitato Direttivo.
    Siria
  • il.gabbiano
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    00 13/08/2006 01:44
    Re:

    Scritto da: F.ebe 13/08/2006 0.00
    I membri del CD si sono dimessi da particolari cariche da essi rivestite, ma non si sono dimessi dall'Associazione dei Testimoni di Geova.

    Qui invece stiamo parlando di persone che si dimettono dall'Associazione dei Testimoni di Geova che legalmente rappresenta sia le Congregazioni sia i singoli TdG.

    Dal momento che l'Associazione dei TdG può non considerare più un dimissionario quale TdG, non vedo come possa essere stigmatizzato come illegale informare la Congregazione di competenza e relativi associati che il dimissionario non è più TdG.

    Ribadisco perciò il mio parere esposto nel mio penultimo post antecedente il presente.

    Cordialmente, Ebe.



    Forse tu, Ebe, non hai seguito queste repliche di TdGonline:

    "Si sente dire che ci sono, in Italia, di tdG che hanno rassegnato le dimissioni e in congregazione non è stato fatto alcun annuncio. Noi abbiamo l'abitudine di parlare delle cose che sappiamo. Non conosciamo i dettagli di queste vicende. Sappiamo che se avessero commesso una azione che le Scritture qualificano come peccato, dimissioni o non dimissioni, sarebbero stati espulsi e ciò anche a norma di Statuto. Se avessero insegnato pubblicamente in congregazione idee contrarie agli insegnamenti ufficiali dei testimoni di Geova, dimissioni o non dimissioni, sarebbe stati espulsi e ciò anche a norma di Statuto. Se invece uno semplicemente da le dimissioni da anziano (quindi da "socio effettivo") o semplicemente diventa inattivo e manda una lettera di dimissioni non si fa nessun annuncio e non perchè lo dice lui ma perchè lo prevedono le norme scritturali che seguiamo e lo Statuto."

    Ed anche l'ultima replica, su cui riprenderò la discussione nell'apposito thread, TdGonline parla di dimissioni accettate per le quali non viene fatto un annuncio, sempre che il dinissionario abbia una condotta irreprensibile.

    Perchè dunque dimissioni e dissociazione dovrebbero essere la stessa cosa?

    Tanti saluti

    Il Gabbiano
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    irias
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    Benvenuto
    00 13/08/2006 11:04
    ambiguità di termini
    Questioni di grammatica italiana

    De Mauro il dizionario della lingua italiana

    di|sas|so|cià|re
    v.tr. (io disassòcio)
    BU dissociare

    http://www.garzantilinguistica.it/interna_ita.html

    dissociare

    [dis-so-cià-re]

    Dal lat. dissocia¯re, comp. di dis- 'dis-1' e socia¯re 'associare, unire', deriv. di soci°us 'compagno' dissociare
    v. tr. [io dissòcio ecc.]
    1 separare, scompagnare idee o cose per solito unite: capitale e lavoro son due termini che non si possono dissociare (DE ROBERTO)
    2 (chim.) produrre una dissociazione ||| dissociarsi v. rifl. staccarsi, dividersi da altri; non aderire a qualcosa: dissociarsi dalla maggioranza, da una iniziativa

    disassociare

    [di-Sas-so-cià-re]
    v. tr. [io dissòcio ecc.]
    1 separare, scompagnare idee o cose per solito unite: capitale e lavoro son due termini che non si possono dissociare (DE ROBERTO)
    2 (chim.) produrre una dissociazione ||| dissociarsi v. rifl. staccarsi, dividersi da altri; non aderire a qualcosa: dissociarsi dalla maggioranza, da una iniziativa
    (sottolineature mie)


    Come si può vedere il verbo dissociare nella sua forma riflessiva “dissociarsi” è
    sinonimo del verbo dissassociare nella sua forma riflessiva


    spazioinwind.libero.it/grammatica/grammatica/verbo.htm


    I verbi predicativi transitivi hanno tre forme: quella attiva (quando il soggetto compie l'azione), quella passiva (quando il soggetto subisce l'azione) e quella riflessiva (quando il soggetto compie l'azione e questa ricade direttamente o indirettamente su di lui).

    http://www.garzantilinguistica.it/interna_ita.html

    dimettersi v. rifl. abbandonare volontariamente un ufficio, una carica, un impiego: il governo si è dimesso; dimettersi da
    presidente, dalla presidenza
    Confronto con il significato di "dissociarsi"


    Quindi le "dimissioni" comportano l'abbandono della carcia di socio, mentre la "il dissociarsi" "disassociarsi" la separazione dalla maggioranza, in questo caso dall'Organizzazione CCTG.

    Domanda: quale è la differenza nel rispetto dello Statuto tra
    dissociazione e disassociazione?
    Nella delibera del 3 luglio 2003 è riportato l'elenco dei DISASSOCIATI/DISSOCIATI. La barra di separazione divide due termini di significato diverso?

    Grazie Siria sdcx




    Siria Lozzi sdcx
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