“L'Antico Testamento è stato redatto dagli ebrei, giusto?
Non sono pertanto gli ebrei i migliori interpreti delle scritture da loro redatte?”
Nella stessa misura in cui tu, in quanto italiano, sei il miglior interprete di Dante Alighieri. Sfortunatamente qualcosa mi dice che la filologia e la critica dantesca non siano il tuo ambito di studi, come neppure il mio del resto, ci sono molti americani che capiscono l’italiano del duecento meglio di te e di me. Inoltre ti stai basando su un mito di continuità razziale: solo perché qualcuno discende da un altro per via del sangue non vuol dire che costui conosca il pensiero di un suo antenato vissuto millenni fa, specie se costui commette l’errore di ritenere che il pensiero ebraico sia uniforme dal primo all’ultimo libro dell’Antico Testamento e non sia variata la loro teologia nel corso degli anni.
“Non mi risulta che gli ebrei ravvedano in alcun passo nelle scritture da loro stessi prodotte alcuna allusione di carattere trinitario.”
In primis la dottrina della Trinità non si ricava dall’Antico Testamento, in secundis per un cristiano gli ebrei non sono qualificati a decidere cosa dica o non dica la scrittura riguardo a Cristo, visto che non sono neppure stati in grado di vedere che era lui il messia profetizzato e ancora oggi non se ne rendono conto. Irias non ha tentato di dimostrare che nell’Antico Testamento ci siano allusioni trinitarie bensì che nell’Antico Testamento non ci sono passi antitrinitari. Ovviamente queste mie ultime 5 righe sono l’ipotetica risposta di un cristiano convinto che la teologia delle Scritture sia la stessa dall’inizio alla fine, per un fautore del metodo storico critico invece è perfettamente normale non solo ammettere che nell’Antico Testamento non c’è traccia della Trinità (visto che Cristo venne dopo), ma addirittura che non è neppure possibile rintracciare un monoteismo solido prima di una certa epoca. Israele è passato dal politeismo alla monolatria per poi giungere al monoteismo e tutte queste concezioni sono rintracciabili nel testo biblico, più o meno celate. In definitiva se qualcuno vuol vedere allusioni trinitarie nell’AT è libero di farlo, sebbene io non ne veda la necessità, sia perché i testi grazie all’ispirazione divina spesso superano il senso che il loro autore materiale voleva conferirgli nell’immediato, e dunque riletti con l’occhio della fede possono rivelare perle che Dio vi aveva nascosto, sia perché gli ebrei attuali non hanno alcun privilegio nell’interpretazione rispetto a chi conosce come loro e meglio di loro il Vicino Oriente Antico negli anni in cui quei testi sorsero.
Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)