Cara SandraN,
Gli anziani non faranno altro che applicare quel che dice la Parola di Dio. La Bibbia ORDINA di ritirarsi da chiunque cammina disordinatamente.
Chi non si attiene a questo ORDINE di ispirazione divina a sua volta dimostra di voler camminare disordinatamente.
Pertanto l'ordine di ritirarsi da chiunque cammina disordinatamente renderà necessario che gli anziani provvedano affinche la Sacra Scrittura non sia disattesa e perntato i fratelli e le sorelle si ritirenanno ed eviteranno la compaglia di chi, frequentando i disassociati per motivi non necessari, è disubbidiente aòlla Parola.
Questo significa che gli anziani provvederanno scritturalmente alla sua disassociazione.
Anche ammettendo che la Bibbia per camminare disordinatamente intenda realmente il non essere sottomessi alla direttiva, mi trovi in totale disaccordo col fatto che comminare la disassociazione in casi come questi sia una prassi scritturale. Per chi cammina disordinatamente io so che la disciplina prevista è la segnatura, consistente in un discorso pronunciato dal podio da un anziano della congregazione, il quale tratta come soggetto un tema attinente al condotta disordinata tenuta dal fratello in questione. Questo però senza fare né nome né cognome del fratello.
Il fatto che poi si continui a 'camminare disordinatamente', nella fattispecie inteso come il continuare ad avere relazioni affettive con un disassociato, non implica scritturalmente automaticamente
l’espulsione. Un conto è evitare un fratello come buona compagnia, un altro è il rimuoverlo! Fra i peccati gravi meritevoli di espulsione non ho letto da nessuna parte nella Bibbia che lo sia il camminare disordinatamente. Semmai bisogna ‘ritirarsi’, il che non è automaticamente sinonimo di espulsione.
Fra l’altro non si può certo dire che il frequentare in privato un disassociato crei divisioni, in quanto per le divisioni occorre che ci sia da parte del fratello ribelle
la sobillazione. Onde per cui il fratello semmai non sarà visto come compagnia edificante da frequentare e stop! Ma da qui a dire che merita di ricevere l'espulsione ce ne passa, visto che la Bibbia non lo stabilisce come criterio nei suoi scritti.
Comunque dicevo, questa sarebbe la prassi da seguire (cioè quella del non considerare il fratello una compagnia edificante) se e solo se i cristiani che camminano disordinatamente fossero i disubbidienti alla direttiva. Spiacente ma non è così:
2 Tessalonicesi 3:6-12
6 Ora vi diamo ordini, fratelli, nel nome del Signore Gesù Cristo, di ritirarvi da ogni fratello che cammina disordinatamente e non secondo la tradizione che avete ricevuto da noi. 7 Poiché voi stessi sapete in che modo dovete imitarci, perché non ci siamo comportati disordinatamente fra voi 8 né abbiamo mangiato gratuitamente il cibo di nessuno. Al contrario, con fatica e lavoro penoso, notte e giorno, abbiamo lavorato in modo da non imporre un costoso peso a nessuno di voi. 9 Non che non [ne] abbiamo l’autorità, ma per offrirci a voi come esempio perché ci imitiate. 10 E infatti, quando eravamo con voi, vi davamo quest’ordine: “Se qualcuno non vuole lavorare, neppure mangi”. 11 Poiché udiamo che certuni camminano disordinatamente fra voi, non lavorando affatto ma intromettendosi in ciò che non li riguarda. 12 A tali persone diamo l’ordine e l’esortazione nel Signore Gesù Cristo che lavorando quietamente mangino il cibo che esse stesse guadagnano.
Estrapolare le scritture di un singolo passo senza mettere il passo insieme a tutto il suo contesto porta a deviare davvero dal reale insegnamento della Parola di Dio, creando dottrine errate. Innanzitutto c’è da dire che la parola ‘tradizione’ del versetto 6 non indica affatto tutte le dottrine e l’ortodossia della religione di cui si fa parte. Nella note in calce alla TNM troviamo che si può rendere anche con ‘insegnamento’. Ora, l’insegnamento non deve per forza avere a che fare con dogmi o dottrine. Niente affatto! Potrebbe anche indicare un insegnamento generale su un argomento. Ad esempio, se durante l’adunanza di servizio, un oratore dovesse dire al podio che quando si arriva in sala del regno, la macchina va parcheggiata all’indietro, in modo da consentire ai fratelli una fuga rapida nel caso di scoppio di incendio, questo è un insegnamento, ma non ha nulla a che fare con l’insegnamento dottrinale cristiano. E’ possibile quindi che il versetto 6 non si riferisse genericamente a chi si ribella contro l'ortodossia dottrinale ma a chi si ribella semmai contro le norme consuetudinarie che avrebbero dovuto tenersi fra i cristiani (cui Paolo effettivamente allude).
Quali erano queste norme e cosa avrebbe portato a classificare alcuni fratelli come ‘fratelli che camminano disordinatamente’? Al versetto 7 ce né già un accenno. Paolo dice che né lui né altri avevano mangiato gratuitamente il cibo di nessuno. Anzi, ribadisce con enfasi di aver sempre lavorato notte e giorno proprio per evitare di imporre un grandioso peso sulle spalle dei fratelli. Con questo Paolo specifica per bene cosa significa dunque ‘camminare disordinatamente’: vuol dire non avere un lavoro secolare;
significa approfittarsi della generosità dei fratelli per mangiare e bere a sbafo. E viene altresì dimostrato che non ha nulla a che vedere con l’essere sottomessi alla direttiva, in qualunque cosa gli anziani (o vescovi) impartivano come norma scritturale (come invece vogliono far capire le riviste dei Tdg). Il senso di ‘camminare disordinatamente’ è talmente chiaro e lapalissiano che al versetto 11 Paolo esplicita ancora più chiaramente chi sono coloro che camminano disordinatamente non seguendo la tradizione (anzi meglio dire insegnamento). Ribadiamolo:
11 Poiché udiamo che certuni camminano disordinatamente fra voi, non lavorando affatto ma intromettendosi in ciò che non li riguarda. (il grassetto è mio)
Ti associ con un disassociato? Allora non sei in linea con la direttiva dottrinale del CD! Ergo contrasti con direttive dottrinali, ma non cammini disordinatamente, perciò non meriti la segnatura (per non parlare poi dell’espulsione in quanto ho già detto più sopra che nella Bibbia non esiste nessuna riferimento scritturale che appioppi l’espulsione a chi non è sottomesso alla direttiva).
Eviti di associarti con un disassociato ma non hai un lavoro secolare alle spalle? Sei un fratello che cammina disordinatamente! Onde per cui meriteresti davvero la segnatura di fratello poco spirituale che merita di essere allontanato (e nemmeno in questo caso espulso).
Ecco, come inserendo le scritture nel loro contesto il senso del discorso cambia e comprendiamo meglio gli insegnamenti apostolici in merito a come seguire le orme di Gesù. (Difatti anche Gesù faticava! Faceva il falegname! Che lavoro fanno i sorveglianti viaggianti invece? Mah! E chi lo sa! Fossi un oratore che va sul podio
io segnerei loro e non i fratelli che parlano coi disassociati).
[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 19/12/2006 17.06]