00 21/12/2004 22:29
BERNA, 21 dic (ats) Cattolici e protestanti sono in costante diminuzione in Svizzera, mentre aumentano i musulmani. Pure in crescita sono le persone senza appartenenza religiosa e i matrimoni misti, indica uno studio commissionato dall'Ufficio federale di statistica e presentato oggi a Berna.

Nel 2000, cattolici e protestanti costituivano rispettivamente il 41,8 e il 33 per cento della popolazione, ossia quasi il 75% del totale, rileva lo studio, intitolato "Il paesaggio religioso in Svizzera". Nel 1970, le due comunità religiose cristiane maggioritarie superavano ancora insieme il 95%. I gruppi minoritari si sono nel contempo rafforzati. Il più importante, quello dei musulmani è passato dallo 0,26 nel 1970 al 2,2% nel 1990 e al 4,3% nel 2000. La crescita è stata particolarmente forte nelle grandi città e nella Svizzera tedesca.

La comunità islamica comprende la più forte percentuale di stranieri (88,3%), provenienti principalmente dalla ex Jugoslavia (56,4%) e dalla Turchia (20,2%). I maomettani sono il gruppo religioso di gran lunga più giovane dal punto di vista dell'età dei fedeli: il 39,2% ha meno di 20 anni e quasi l'80% meno di 40.

Un dato che contrasta con quello delle due chiese cristiane maggioritarie, ha rilevato l'autore dello studio Claude Bovay, della Haute Ecole specialisée Santé-Social de Suisse romande con sede a Losanna: fra i protestanti gli ultraquarantenni sono il 54%, fra i cattolici, grazie all'immigrazione, il 48%.

La comunità islamica è composta in maggioranza di uomini (54,6%), anche se la proporzione delle donne è passato dal 36,4 al 45,4% tra il 1990 e il 2000. E la media di figli delle famiglie musulmane (2,4) è nettamente superiore a quella svizzera complessiva (1,2). Essa è inferiore soltanto a quella (2,[SM=g27989] delle famiglie induiste (per lo più tamil dello Sri Lanka), che tuttavia rappresentano meno dello 0,4% della popolazione.

L'integrazione linguistica dei musulmani avviene progressivamente: nel 1970, soltanto il 10,5% di loro dichiaravano di parlare un idioma nazionale come lingua principale. Oggi sono il 47,6%. La loro integrazione nel mercato del lavoro è per contro resa difficile da un livello di formazione medio relativamente basso: il 20% non ha concluso una formazione e oltre la metà non è andata oltre la scuola obbligatoria.

In aumento sono anche gli altri gruppi cristiani, tra cui le Chiese evangeliche libere, i Testimoni di Geova, la Chiesa neoapostolica, i cattolici-cristiani ("vecchi cattolici") e gli ortodossi: insieme costituiscono ormai il 4,4% della popolazione, contro il 3,5% nel 1990. I loro adepti sono in genere più giovani e hanno più figli (2 in media) degli altri cristiani, che sono nella media svizzera.

La comunità ebraica rimane stabile, con lo 0,2%, ed è fortemente insediata nelle grandi città, in particolare Ginevra e Zurigo: il 42,7% degli israeliti vive in questi due agglomerati. Il 42,8 per cento degli ebrei dichiara di essere nato all'estero, ma solo il 21,2% è di nazionalità straniera. La popolazione israelita si caratterizza per il numero elevato di persone con una formazione terziaria (università o formazione professionale superiore): 42,7% contro il 19,2% dell'insieme della popolazione. Il numero di figli - 2 per famiglia - è superiore alla media.

La "pluralizzazione religiosa" - l'appartenenza a una confessione che non sia quella cattolica romana o protestante - è più marcata nella Svizzera tedesca, dove interessa il 10,5% della popolazione, rispetto alle altre regioni linguistiche. Essa caratterizza piuttosto le regioni urbane: le due confessioni maggioritarie hanno perso importanza soprattutto nelle cinque grandi città elvetiche.

Contemporaneamente sono in aumento le coppie miste, costituite di partner di diversa religione o confessione. Nel 1970 le coppie cattolico-protestanti erano il 13,3% del totale, nel 2000 il 17%. Una coppia mista su cinque non dichiara alcuna appartenenza religiosa per i figli, una quota più che raddoppiata nel giro di 30 anni.

Lo studio rivela pure la presenza sempre più cospicua di persone che si dichiarano senza religione. Fenomeno marginale nel 1970 (1,1%), questo gruppo rappresenta oggi l'11,1% della popolazione. I "senza appartenenza religiosa" hanno generalmente una formazione di alto livello e costituiscono un fenomeno prevalentemente urbano: nelle città di oltre 100'000 abitanti superano il 20%. A Basilea Città raggiungono addirittura il 31,4%, a Ginevra il 23,2%, a Neuchâtel il 22%. La loro proporzione è invece inferiore al 5% in cinque cantoni (VS, AI, UR, OW, SZ).

I senza religione fanno anche pochi figli: 1,1 in media. Lo studio prevede tuttavia un loro aumento, quale conseguenza dell'inurbamento e della maggiore formazione.



ATS