"l'impronta" [charakter] della sostanza del Padre dove sostanza non indica certo "ousia" in senso trinitario"
E a questo abbiamo già risposto:
“Perché continui a ragionare come se non avessi davanti il termine ipostasi. Solo di ciò che ha una forma esterna l’impronta ricalca l’esterno e non l’interno, mentre qui si dice che è il la riproduzione dell’essere di Dio, della sostanza, e la riproduzione della sostanza è una sostanza, perché è un’essenza non una forma solida che è stata inchiostrata e dunque su un foglio lascia solo la riproduzione della superficie.[…] sogna vedere che cosa intendi. Il sigillo è un attrezzo di pietra o di metallo sulla cui superficie sono incisi a incavo uno stemma. Ma il sigillo non è di per sé lo strumento di pietra bensì solo il disegno che vi è raffigurato sopra. Comunque se per sigillo intendi ciò che è disegnato/scavato sulla parte inferiore dell’attrezzo ciò che apparirà sul foglio è la riproduzione esatta del sigillo, mentre se per “non ha la sostanza del sigillo” intendi dire che non ha la sostanza di cui è fatto il sigillo, ciò il “timbro” sul foglio non è di pietra o metallo,questo avviene appunto perché l’impronta non riproduce l’interno del sigillo, cioè l’ipostasi/sostanza) del siglillo, ma solo il suo involucro esterno. Qui al contrario ci viene detto che ad essere riprodotto non è la forma esterna ma l’essere, la sostanza, che non è un’esteriorità che lascia un segno vuoto ma l’essenza.”
“Non sono d'accordo, questo è vero di fronte a dichiarazioni ambigue o opinabili. Se gli apostoli volevano comunicare una novità assoluta come quella di Dio che si era materializzato in un Figlio che era anche lui Dio ma solo in quanto sostanza e non persona mi aspetto di trovarlo a chiare lettere.”
Si continua a dire che nella Bibbia non c'è la Trinità e che Paolo non la spiega, ma questo ve l'ho già detto anch'io: la Trinità è come far stare diversi dati sotto lo stesso cappello, e non i dati stessi. Quanto al fatto che il NT spieghi i dati di base abbiamo già illustrato, in particolare Giovanni e Paolo sono i cantori della divinità di Cristo, e gli stessi giudei avvertirono che quelle categorie non erano così neutre infatti volevano lapidare Gesù con l'accusa che si faceva Dio: evidentemente Barnabino che vede l'appiattimento e la normalità ovunque pensa di conoscere meglio dei giudei del I secolo il pensiero giudaico: la rottura c'era, e sono loro stessi a dircelo.
Inoltre Barnabino vive ancora nell’illusione che se il cristianesimo primitivo avesse voluto comunicare qualcosa ai suoi fedeli l’avrebbe scritto a chiare lettere nel testo biblico, come se la dottrina apostolica si trovasse lì. Sappiamo invece che i Vangeli sono solo l’appendice della predicazione orale della Chiesa, dei surrogati, e che dunque se vogliamo pescare le dottrine base, che erano già chiarite dalla predicazione orale a monte, possiamo farlo solo perché le citano en passant, si impone dunque di chiarire il tutto sulla base dei Padri apostolici.
“Per gli ebrei, giustamente dico io, la tradizione che la spiega è quella rabbinica (che nega la trinità) e per i cristiani è quella niceana (che la afferma).”
La trinità sia come parola sia come concetto precede Nicea, quanto alla divinità di Cristo essa si rintraccia già nel primo secolo, Giovanni, Paolo, Ignazio, ecc. E’ l’arianesimo il fenomeno tardo.
“Hai ragione, certo dobbiamo chiederci quanto tali testi abbiano importanza visto che risultano praticamente ignorati nel NT dove è citato quasi esclusivamente l'AT come poi fu cristalizzato a Jamnia.”
No, il NT cita anche un apocrifo. E oltre a questo ha alla base tutta la tradizione orale del giudaismo medio. Paolo Sacchi chiudeva un suo bell’articolo con queste parole: “I segmenti del pensiero cristiano, se presi uno per uno, sono tutti rintracciabili più o meno simili, quando non addirittura uguali, nelle varie sette giudaiche del tempo. Uguaglianza di segmenti non significa però uguaglianza di strutture; il che è ovvio e non riguarda solo il cristianesimo.” Lo puoi leggere qui:
www.christianismus.it/modules.php?name=News&file=articl...
“Hai perfettamente ragione, ma mi pare che gli amici trinitari sostengano il contario, ovvero che il NT si scostasse dell'ebraismo in modo repentino verso il (?) 50-60”
No, perché l’ebraismo da cui si sono staccati è quello che hai in mente solo tu e che non esisteva più dai tempi del deutero-Isaia.
“Paolo che avrebbe proclamato una messaggio ellenistico, in termini ellenistici per i pagani, in cui si sosteneva che YHWH era una sostanza in tre persone distinte e che lo spirito”
Dove di grazia qualcuno qui avrebbe sostenuto che Paolo aveva in mente il paradigma sostanzialistico? Qui s’è solo detto che Paolo aveva in mente la divinità delle tre persone.
“Stessa "Sostanza" che ci rende uomini? Ma dove vivi, nel medio evo?”
Ma sai che cosa vuol dire sostanza? Sostanza è la natura che ci accomuna tutti, ciò che fa sì che un uomo è un uomo e un cane è un cane. L’esistenza risponde alla domanda: che cos’è? L’essenza alla domanda: che cos’è? Se tu non hai una formazione umanistica e dunque quando ti parlano di sostanza hai in mente un oscuro sostrato fatto di un qualche genere di materia non è un mio problema.
“In esse Gesù, Dio, Satana e gli Angeli sono esseri spirituali, non si accenna a nessuna "sostanza" speciale di Dio o di Gesù.”
Che eresia, dunque Dio avrebbe la stessa sostanza degli angeli? Il che, per il significato che do io a questo termine, significherebbe che ha la stessa natura. Ma la natura o la sostanza è ciò che fa si che qualcuno sia quello che è, se Dio avesse la sostanza di un angelo sarebbe un angelo, perché è la sostanza ciò che siamo. Se tu invece intendi sostanza in un altro senso, ossia semplicemente qualsiasi sostanza spirituale in contrapposizione alla sostanza materiale, allora non hai detto nulla di interessante, perché lo sappiamo tutti che sia Dio che gli angeli sono puro spirito, ma è la qualità d’essere che differisce, quella qualità d’essere che fa differire il totalmente altro, il trascendente, il creatore dalla creatura.
“Argh! Ma come devo spiegarlo? Nelle scritture il termone theos”
L’hai già fatto, ma non attacca perché è falso, o per essere più precisi è vero solo in certi periodi. E cosa vorrai mai dire “nelle Scritture”? Parli come se il testo biblico avesse un’unità teologica.
“Non ci sono due dei, chè UN SOLO DIO (ho theos)
C’è un solo Dio, ma è theos senza l’articolo, come ci dice Paolo in Cor 8,6 (ed Isaia del resto “fuori di me non c’è elohim), e c’è un solo Signore.
“ma ci dice espressamente ha ricevuto da Dio tutte le qualità necessarie perchè potesse mostrare agli esseri umani il significato di Dio.”
Molto di più. Essendo il Figlio generato dal Padre riceve tutto il suo essere da lui, e non solo delle qualità. Ovviamente aspetto ancora la risposta sul problema “figlio di Dio” nel giudaismo medio, e sulla tua pia illusione che tutti i significati e gli usi attestati secoli prima nella Scrittura continuino a restare in auge, purtroppo come ci spiega il GLNT non è così.
Ad maiora
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Ά όταν έκτιζαν τα τείχη πώς να μην προσέξω.
Αλλά δεν άκουσα ποτέ κρότον κτιστών ή ήχον.
Ανεπαισθήτως μ' έκλεισαν απο τον κόσμο έξω
(Κ. Καβάφης)