00 29/06/2007 12:03
Per Barnabino ed Esperidia
Scusami Sasori se turbo ancora per un attimo il tema del 3rd.
Ma devo una precisazione a Barnabino e Esperidia.

Io sostengo che per un cristiano, e a maggior ragione per un TdG, sia importante che la cura psticoterapeutica venga fornita da chi ha un bagaglio di principi morali condivisi (non che il medico debba necessariamente essere un anziano).
Questo per evitare conflitti interiori o consigli "pericolosi" da parte di chi cura verso chi viene assistito.

Barnabino mi risponde che il mio è “un luogo comune” e aggiunge che "si vede che non hai alcuna esperienza del lavoro che lo psicologo fa con il paziente" , e che lo psicoterapeuta non sconfina affatto nel terreno dei principi morali personali dicendo “Ma cosa credi che uno psicologo (magari cattolico) suggerisca al paziente di andare contro la propria moralità? Forse non ti rendo conto di cosa significa la psicoterapia! “
In più aggiunge che “usare la Bibbia in psicologia mi pare che sia un metodo piuttosto poco ortodosso” sottolineando con ironia che è come usare “il capitale “ di Marx per curare un ateo (Mr. B. questa ti è venuta bene ..)

Esperidia è allineata sul Barnabino-pensiero e scrive con tale proprietà che si capisce opera nel settore . Tra l’altro scrive “Anch'io condivido il pensiero di Barnabino: lo psicoterapeuta non deve insegnare nulla al paziente, se non un nuovo modo di analizzare se stesso e la realtà. Lo psicoterapeuta non entra nel merito dei contenuti, ma nel modo in cui questi vengono vissuti.”

Ora , premesso tutto questo volevo solo precisare due cosette:
1) Non ho competenza specifica nel settore , come avevo fatto presente, e some Barnabino ha opportunamente sottolineato.
2) Le mie riflessioni sono il frutto di quanto ho appreso dalle pubblicazioni , che in questo caso mi sento di condividere (evento raro). In particolare mi riferisco a una domanda dei lettori del 1996 che ieri mi sono andato a ricercare :


*** w96 1/9 p. 31 Domande dai lettori ***
Similmente sarebbe pericoloso consultare un esperto di igiene mentale che non rispetta le nostre idee in campo religioso e morale.

.. Secondo certi terapeuti, qualsiasi restrizione imposta dalle convinzioni scritturali non è necessaria ed è potenzialmente dannosa per la salute mentale. Possono approvare, e addirittura raccomandare, pratiche che la Bibbia condanna, come l’omosessualità o l’infedeltà coniugale.

.. Perciò il cristiano che ritiene necessario consultare un esperto di igiene mentale dovrebbe valutare attentamente le qualifiche, la mentalità, e la reputazione del professionista e il possibile effetto di qualsiasi trattamento proposto.



Ci sono anche altre pubblicazioni che esprimono lo stesso concetto , ma non penso sia il caso di citarle.
Insomma , per concludere , io resto della mia posizione (da “ignorante” in materia) che avevo espresso così: “chi ha una morale cristiana e si rivolge ad uno psicologo "esterno" si ritrova spesso con un conflitto interiore ancora più accentuato” .
Facendo presente che la mia posizione si basa su nozioni derivate dalle pubblicazioni della WTS.
Barnabino ed Esperidia , convinti del contrario, e padroni della materia possono senza troppa difficoltà contestare questa mia posizione e magari anche farmi cambiare opinione ala riguardo.

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Il MALE sono quelli che impongono la propria autorità come verità assoluta e non si dispongono alla verità come autorità assoluta.