00 23/12/2007 03:06
L'interpretazione della dottoressa Rose è che maschi e femmine fanno un uso diverso dello sfogo. Entrambi i sessi lo usano, innanzi tutto, per cementare la coesione col gruppo; ma le femmine ne fanno anche un altro uso: paradossalmente sembra che lo impieghino per radicare i loro problemi più in profondità e non per affrontarli meglio. La ricercatrice descrive questo comportamento delle ragazze come "co-ruminazione", cioè ruminare in gruppo sulle proprie difficoltà senza uscirne mai.

Questo dovrebbe far pensare tutti i fautori del dialogo senza se e senza ma: la via d'uscita ai propri problemi non è in un generico "parlarne" ma nell'uso che, dello sfogo, se ne fa. Non sempre chi si sfoga lo fa per trovare una soluzione: c'è anche chi lo fa semplicemente per confermare i suoi problemi. Noi italiani abbiamo un'espressione per definirlo: piangersi addosso. Non dico che piangersi addosso sia sbagliato, intendiamoci: dico che dobbiamo andarci piano a pensare che sfogarsi sia automaticamente un modo per risolvere i guai. A volte non lo è.