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sei gay? la chiesa ti cura

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    purolator
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    Scripta Manent...
    00 31/12/2007 11:54
    www.unita.it/view.asp?IDcontent=71639
    non commento che è meglio...

    Corsi clandestini per "guarire" dall'omosessualità. Lo ha scoperto un giornalista di “Liberazione”, che fingendo di essere un gay desideroso di cambiare corso alla propria sessualità si è avventurato in un mondo sconosciuto ai più, legato alla Chiesa e alla psichiatria cattoliche.



    Il giornalista dietro indicazione di un sacerdote che ha un ruolo di intermediario tra i "pazienti" e i "guaritori", ha frequentato per sei mesi un corso psicoterapeutico, gestito dall'equipe del professor Tonino Cantelmi (presidente dell'Associazione degli psicologi cattolici italiani) e avente lo scopo, appunto, di guarire chi è "malato di omosessualità".

Secondo quanto emerso dall'inchiesta, i terapeuti del gruppo Cantelmi applicano il metodo della cosiddetta "terapia riparativa", importata dagli Stati Uniti. In America, sono molti i gruppi legati alla Chiesa e «che segue l'insegnamento e la pratica di Joseph Nicolosi”, uno psicologo clinico che "vanta ben 500 casi di “gay trattati”».

    L'inchiesta ha spinto il presidente dell'Arcigay, Aurelio Mancuso, a chiedere l'intervento dell'Ordine nazionale degli Psicologi e del ministro alla Salute, Livia Turco. «Un quadro allarmante» ha detto Mancuso commentando l'articolo, «con figure di primo piano coinvolte nell'applicazione di pseudo terapie di guarigione dall'omosessualità che derivano dalle teorie imbevute di pregiudizi e luoghi comuni di un sedicente terapeuta cattolico americano».

    «Vogliamo inoltre sapere - prosegue Mancuso - se Cantelmi, i suoi collaboratori, i corsi di terapie individuali e collettivi, siano in qualsiasi modo riconosciuti o sostenuti finanziariamente dalla sanità pubblica oppure attraverso fondi derivanti dall'8 per mille». «Denunciamo infine - conclude Mancuso - come in tutto il paese, come più volte evidenziato da nostre comunicazioni e di altre associazioni di persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender, imperversino gruppi di psicologi o sanitari cattolici, che nelle parrocchie e in altri ambiti ecclesiastici propagandino la cura dell'omosessualità, senza che alcuna autorità preposta sia per ora intervenuta a contrastare teorie altamente lesive della dignità delle persone omosessuali».
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    (Upuaut)
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    Scripta Manent...
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    00 31/12/2007 14:18
    Cercare di "guarire" qualcuno dall'omosessualità è come cercare di "guarire" qualcuno dall'avere la pelle nera. E' semplicemente vergognoso, oltre che impossibile. Un atto di intolleranza puro ed inutile.
    Quando l'ignoranza si mescola al fanatismo succedono sempre i guai peggiori...
    Coloro che si professano cattolici prendano le distanze, per favore.

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    presso
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    Scripta Manent...
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    00 02/01/2008 12:34
    Re:
    (Upuaut), 31/12/2007 14.18:

    Cercare di "guarire" qualcuno dall'omosessualità è come cercare di "guarire" qualcuno dall'avere la pelle nera. E' semplicemente vergognoso, oltre che impossibile. Un atto di intolleranza puro ed inutile.
    Quando l'ignoranza si mescola al fanatismo succedono sempre i guai peggiori...
    Coloro che si professano cattolici prendano le distanze, per favore.




    ascolta , forse non hai bene chiaro .. l'omosessualità per i Cattolici non è proprio una malattia e dunque la gurigione è legata alla questione di poter curare le persone , percui è l'aiuto che si vuole far capire , percui mettere in piedi addirittura l'arcy per delle problematiche del genere mi sembra assurdo , òa posizione Cattolica è ben definita verso le persone di quel sesso
    Non ci possono essere dubbi


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    (Upuaut)
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    00 02/01/2008 19:32
    Re: Re:
    presso, 02/01/2008 12.34:



    ascolta , forse non hai bene chiaro .. l'omosessualità per i Cattolici non è proprio una malattia e dunque la gurigione è legata alla questione di poter curare le persone , percui è l'aiuto che si vuole far capire , percui mettere in piedi addirittura l'arcy per delle problematiche del genere mi sembra assurdo , òa posizione Cattolica è ben definita verso le persone di quel sesso
    Non ci possono essere dubbi




    Tu non hai bene presente il fatto che l'omosessualità è considerata dalla Chiesa Cattolica una condizione "oggettivamente disordinata" da cui, detto in parole povere, è meglio uscirne, quasi come si trattasse di avere la peste.
    L'omosessualità non è e non può essere considerata una condizione "oggettivamente disordinata", perchè, oggettivamente, è una comune e diffusissima condizione NON PATOLOGICA dell'essere umano (e non solo umano), tanto quanto essere eterosessuale!
    Continuare a demonizzare gli omosessuali a questa maniera non è solo antiscientifico, è anche disastroso per la psiche dei gay che volessero continuare a definirsi cattolici... nonostante sarebbe come se un ebreo volesse continuare a definirsi nazista!






    [Modificato da (Upuaut) 02/01/2008 19:34]
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    xiro.70
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    00 07/01/2008 11:28
    Ah quanto sono lontani i tempi in cui Bertinotti citava un giorno si e l'altro no il "Santo Padre"... [SM=g27986]

    Comunque volevo precisare che "tecnicamente", un "disordine morale" non è che sia la peste...
    Per intenderci, è un disordine morale anche divorziare e risposarsi, o utilizzare il preservativo.
    Un esempio di disordinato morale è l'onorevole Casini. Non credo faccia la comunione, però non viene escluso dalla comunità. Un altro disordinato morale sono io, che uso metodi anticoncezionali, ma nessuno mi discrimina.
    Ecco, gli omosessuali andrebbero visti allo stesso modo, liberi di essere cristiani nella loro identità. Ma forse nei loro confronti c'è una certa morbosità che va oltre il "disordine morale", e che va superata.
    In effetti è curioso il fatto che, nonostante esistano confessioni cristiane molto aperte nei confronti degli omosessuali (tipo i protestanti), la maggior parte di essi, che si sentono cristiani, vogliano rimanere nell'ambito cattolico.
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    benimussoo
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    00 21/01/2008 20:46
    Re: Re: Re:
    (Upuaut), 02/01/2008 19.32:


    Tu non hai bene presente il fatto che l'omosessualità è considerata dalla Chiesa Cattolica una condizione "oggettivamente disordinata" da cui, detto in parole povere, è meglio uscirne, quasi come si trattasse di avere la peste.
    L'omosessualità non è e non può essere considerata una condizione "oggettivamente disordinata", perchè, oggettivamente, è una comune e diffusissima condizione NON PATOLOGICA dell'essere umano (e non solo umano), tanto quanto essere eterosessuale!
    Continuare a demonizzare gli omosessuali a questa maniera non è solo antiscientifico, è anche disastroso per la psiche dei gay che volessero continuare a definirsi cattolici... nonostante sarebbe come se un ebreo volesse continuare a definirsi nazista!



    Ho trovato questa nota che credo sia esplicativa su alcune affermazioni
    Grazie

    Il rogo di Liberazione per lo psichiatra cattolico brucia ancora, alimentato da sotterfugio e violenza

    Triste, e preoccupante, quando il dibattito culturale si muove attraverso le tecniche della violenza e del sotterfugio.
    Tuttavia, nel nostro amato (detto senza alcuna ironia, anzi con autentico dolore) paese, è sempre più spesso così.

    Ecco la storia.



    Tempo fa si presenta dal professore Tonino Cantelmi, presidente dell'Associazione psichiatri cattolici, un uomo, che dichiara di aver bisogno delle sue cure.
    Cantelmi accetta.
    Dopo qualche mese escono su Liberazione degli articoli del "paziente" di Cantelmi, che racconta come in Italia esista una rete nascosta di terapeuti cattolici che pretendono di guarire i gay dalla loro omosessualità, malgrado sia stranoto che la stessa non è una patologia.
    Indignazione dello stesso giornale, del partito di cui è espressione, di Arcigay ed altri che non ricordo, che, dando voce all'anima liberale che li contraddistingue, chiedono immediati interventi repressivi, in particolare dall'Ordine degli psicologi, contro Cantelmi e gli altri reprobi che congiurano per convincere i gay ad abbandonare ogni gaiezza.

    Cantelmi ha nel frattempo querelato penalmente il finto paziente/giornalista e scritto su Avvenire che le opinioni personali dei pazienti vanno certamente rispettate (come lui fa da sempre): quelle dei gay, ma (già che ci siamo) anche quelle dei credenti che vengono assai spesso irrise e derise da psicoterapeuti per nulla tolleranti verso i sentimenti di fede.

    A questo punto il presidente dell'Ordine degli psicologi, Giuseppe Luigi Palma, scrive una lettera a Liberazione (o gli trasmette un documento dell'Ordine, non si capisce se l'iniziativa è personale o dell'Ordine) che il quotidiano di Rifondazione presenta così: "L'Ordine degli psicologi condanna Cantelmi".
    Il che non può essere, perché io sono stato nel direttivo dell'Ordine (lombardo) e so che per dare una condanna ci vuole prima un procedimento, con accuse precise, difesa dell'imputato, eccetera.

    Ma in tempi di roghi, e non solo di spazzatura, anche di idee e di uomini, non si va per il sottile. Una lettera del presidente diventa una condanna.
    In realtà, poi, Palma, com'è sua funzione, cita il codice deontologico: «Nell'esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all'autodeterminazione e all'autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, non opera discriminazioni.».

    Quindi, verrebbe da dire, lo psicologo prende in terapia l'omosessuale scontento della sua sessualità, come fa con l'eterosessuale.
    No, la storia è un'altra.
    Come proclama il presidente di Arcigay in prima pagina di Liberazione, esultando, «da qualche anno denunciamo, come associazioni lgbt, una campagna di propaganda portata avanti da diversi medici e psicologi che sostengono come con la fede, la disciplina, la volontà sia possibile redimere i fratelli e le sorelle omosessuali e lesbiche».

    Ecco finalmente la verità, ottenuta con metodi, naturalmente, veritieri!
    Un pubblicista si spaccia per paziente.
    Una citazione del codice deontologico viene spacciata per condanna.
    In questa vittoria della trasparenza, preparate i roghi, campioni del libero pensiero.
    Ci sono dei bei polli da arrostire.

    di Claudio Risè
    Tempi num.3 del 17/01/2008




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    (Upuaut)
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    00 04/02/2008 15:50
    L'articolo postato da Benimussoo è spazzatura.

    Essere gay è come essere negri. Non si può "guarire".. anzi: non esiste proprio l'esigenza di "guarire" da alcunchè, dato che l'omosessualità non è una malattia, ma una semplice caratteristica, naturale e non patologica, come avere la pelle nera.

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    benimussoo
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    00 05/02/2008 21:32
    Re:
    (Upuaut), 04/02/2008 15.50:

    L'articolo postato da Benimussoo è spazzatura.

    Essere gay è come essere negri. Non si può "guarire".. anzi: non esiste proprio l'esigenza di "guarire" da alcunchè, dato che l'omosessualità non è una malattia, ma una semplice caratteristica, naturale e non patologica, come avere la pelle nera.




    ma chi lo dice ?? è come dire che tutti nasciamo con lo stampo , tutti appena nati abbiamo la nostra storia o la nostra strada , io invece credo che si possa guarire eccome , da bambini si capisce quali possono essere le nostre sensazioni sessuali e poter rimediare , tenendo presente però che IN QUESTO FORUM abbiamo molto rispetto per chi può essere omosessuale
    Giochi molto sul significato delle parole , "caratteristica" proprio perchè è definità cosi può essere curata se lo si vuole o meglio sistemata
    Una nota però devo dirla , credo che avete molta presunzione credete sempre di essere un gradino più in alto di altri



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    (Upuaut)
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    00 06/02/2008 14:17
    Non è "presunzione".. è che alcuni sanno cosa è l'omosessualità, e altri no.. e quindi dicono fesserie.

    Il "guarire" dall'omosessualità è come il "guarire" dall'avere la pelle nera anzichè bianca... molto semplicemente non si può, nè vi è il reale bisogno di farlo.

    Il solo fatto che qualcuno pensi che sia possibile e addirittura NECESSARIO "guarire" dall'omosessualità, come se fosse una malattia (cosa che NON è!), è a dir poco spaventoso. E' un atto di OMOFOBIA pura.



    [Modificato da (Upuaut) 06/02/2008 14:19]
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    Viviana.30
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    00 15/03/2008 17:22
    Re:
    (Upuaut), 06/02/2008 14.17:

    Non è "presunzione".. è che alcuni sanno cosa è l'omosessualità, e altri no.. e quindi dicono fesserie.

    Il "guarire" dall'omosessualità è come il "guarire" dall'avere la pelle nera anzichè bianca... molto semplicemente non si può, nè vi è il reale bisogno di farlo.

    Il solo fatto che qualcuno pensi che sia possibile e addirittura NECESSARIO "guarire" dall'omosessualità, come se fosse una malattia (cosa che NON è!), è a dir poco spaventoso. E' un atto di OMOFOBIA pura.



    mi sorge spontanea una domanda , ma tu sei un'altro di quelli che vengono da quelle associazioni contro la chiesa cattolica che combattono a priori tutto ciò che è di religioso e sopratutto cattolico , perchè mi domando chi dice di guarire per forza , chi dice che è una malattia , chi dice ecc.ecc..
    e poi tu sei sicuro di sapere quale possa essere il significato di essere omosessuali ?
    grazie
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