00 22/06/2006 15:16
La crisi dei seminari

Ecône non è un’opera personale di Monsignor Lefebvre così come lui stesso dichiara: "Prima di agire non ho mai avuto intenzione di agire così, non mi sono mai detto: farò un seminario, lo farò in questo modo, lo farò nel tal posto

Ecône è nato dalla constatazione che non era più possibile, nemmeno a Roma, trovare un seminario che desse ai giovani aspiranti al sacerdozio la formazione che la Chiesa ha sempre dato loro e che sola può farne degli autentici sacerdoti cattolici.

È questa crisi dei seminari, crisi latente da una ventina di anni, ma bruscamente accelerata dopo il Concilio Vaticano II, che ha portato Monsignor Lefebvre ad abbandonare il ritiro a cui pensava dopo la sua dimissione da Superiore Generale della Congregazione dei Padri del Santo Spirito, per fondare la Fraternità Sacerdotale San Pio X.

Roma, Friburgo, Ecône

Nel 1968, infatti, di fronte alla carenza dei seminari francesi, alcuni seminaristi vennero da Monsignor Lefebvre per domandargli dove avrebbero potuto ricevere una vera formazione sacerdotale.

Un primo tentativo fu fatto al Seminario francese di Roma che dipendeva dai Padri del Santo Spirito.

Fallito questo tentativo, Monsignor Lefebvre si volse verso l’Università di Friburgo, e il 6 giugno 1969, alle ore 15, Monsignor Charrière, vescovo di Friburgo, dava la sua autorizzazione e il suo incoraggiamento per l’apertura nella città, sua sede vescovile, di un "Convitto Internazionale di San Pio X", sotto la direzione di Monsignor Lefebvre.

Di fronte all’aumento delle domande di ammissione, Monsignor Lefebvre acquistò una seconda casa a Ecône, nel Vallese. Questa, all’inizio, non doveva ospitare che seminaristi del I anno, detto di spiritualità, che avessero fatto i loro studi a Friburgo Ma quando fu chiaro che l’Università di Friburgo non assicurava più un insegnamento veramente cattolico, Monsignor Lefebvre si decise a fare di Ecône la propria casa di formazione, e il 6 giugno 1971 egli benedisse la prima pietra dei nuovi edifici, composti di tre ali, per ospitare circa 140 fra professori e seminaristi, le sale di studio e di comunità.

Nel frattempo era stata fondata la Fraternità Sacerdotale Internazionale San Pio X.

La Fraternità Sacerdotale San Pio X

In data 1° novembre 1970, infatti, Monsignor Charrière firmava il decreto di fondazione della "Fraternità Sacerdotale Internazionale San Pio X".

Egli erigeva nella diocesi di Friburgo la Fraternità San Pio X e ne approvava e confermava gli statuti per un periodo di sei anni "ad experimentum", periodo che poteva essere tacitamente rinnovato, prima dell’erezione definitiva.

A questo decreto faceva seguito, il 18 febbraio 1971, una lettera di incoraggiamento del cardinale Wright, prefetto della Congregazione per il Clero.

La Fraternità San Pio X è una "società di vita comune senza voti sull’esempio delle Società delle Missioni Estere". Essa è composta da sacerdoti ma anche da fratelli e da religiose. È diretta da un Superiore Generale, aiutato da due Assistenti e da un Economo generale.

Il suo spirito è essenzialmente cattolico. Vuol essere anzitutto opera di Chiesa e nel medesimo tempo opera sacerdotale, avendo come centro il Santo Sacrificio della Messa, e missionaria, destinata ad un apostolato attivo.

Lo spirito di Ecône
Un’opera di Chiesa

La Fraternità San Pio X non ha altra ambizione che di continuare quello che la Chiesa ha sempre fatto. Presentando la sua opera a Parigi nel marzo 1973, Monsignor Lefebvre dichiarava: "I miei collaboratori ed io stesso non lavoriamo contro nessuno, né persone né istituzioni. Lavoriamo per costruire, per continuare quello che la Chiesa ha sempre fatto e per nessun altra ragione. Non siamo legati ad alcun movimento, ad alcun partito, ad alcuna organizzazione particolare. Noi siamo legati alla Chiesa Cattolica Romana e noi vogliamo continuare il Sacerdozio della Chiesa Cattolica e Romana. Nient’altro! Noi vogliamo operare per la Chiesa".

Questo è lo spirito del Seminario Internazionale San Pio X. "La sua dottrina è quella della Chiesa nella totalità dell’insegnamento dottrinale di tutti i papi e di tutti i concili ecumenici e della Tradizione viva, attraverso tutti i secoli, con quella continuità in cui si manifesta la presenza del Signore che ha detto: "Io sono con voi tutti i giorni sino alla fine dei secoli". L’ordinamento del seminario si ispira al Diritto Canonico che esprime lo spirito nel quale la Chiesa intende formare i suoi sacerdoti. Questo spirito è quello stesso di Nostro Signore, spirito che si è trasmesso nel corso dei secoli e che si è espresso nella Tradizione, i Decretali dei Papi, le dichiarazioni conciliari, i canoni della Chiesa".

Un’opera sacerdotale
La prima cura della Fraternità San Pio X è la formazione dei sacerdoti. "Lo scopo della Fraternità è il sacerdozio e tutto quanto vi si riferisce e solo quello che lo concerne, così come Nostro Signore lo ha voluto quando ha detto: "Fate questo in memoria di me" (Statuti). E questo perché la formazione dei sacerdoti è "l’opera capitale della Chiesa". La Chiesa, infatti, è stata fondata per trasmettere la verità e la vita della grazia: Andate, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo" (Mt. XXVIII, 19) e questa opera la Chiesa la compie con il ministero dei sacerdoti.

Ora, l’essenziale della vita del sacerdote, è la Messa. Il sacerdote è fatto per il sacrificio. È nella Messa che il sacerdote trova la ragione d’essere del suo celibato, della sua obbedienza, del suo distacco dai beni della terra. È vivendo la sua Messa che il sacerdote realizza la sua santità personale e concorre così alla santità della Chiesa, che ne è la nota essenziale. Perciò la Fraternità San Pio X si è data per compito di "orientare e realizzare la vita del sacerdote verso ciò che è essenzialmente la sua ragione di essere: il Santo Sacrificio della Messa, con tutto quello che significa, tutto quello che ne deriva, tutto quello che ne è il complemento" (Statuti).

Ed è qui che risiede la ragione fondamentale dell’attaccamento della Fraternità San Pio X alla Messa della Tradizione cattolica.

Se rifiuta di usare il nuovo rito autorizzato dal Papa Paolo VI non è per ragioni sentimentali, né per rifiuto incondizionato di ogni riforma, ma perché, col pretesto dell’ecumenismo, questo nuovo rito tende a sostituire la nozione del sacrificio con quella di una cena. E per fedeltà alla concezione cattolica della Messa, sacramento del sacrificio della Croce. che la Fraternità San Pio X rifiuta una riforma che tende a fare della Messa un semplice memoriale.

Un’opera missionaria

La Fraternità San Pio X "è essenzialmente apostolica, perché anche il Sacrificio della Messa lo è e perché i suoi membri dovranno in generale esercitare un ministero esterno" (Statuti).

La Fraternità San Pio X è dunque una società di vita attiva. Ma la sua attività trova il suo alimento nella contemplazione. I suoi membri, infatti, "vivranno nella convinzione che tutta l’efficacia del loro apostolato deriva dal Sacrificio di Nostro Signore che essi offrono ogni giorno" (Statuti). A questa scuola impareranno la carità pastorale, che è tutta dolcezza e pazienza, che cerca solo il bene senza rallegrarsi del male "che tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta" (1 Cor. XIII, 4-7).

La Fraternità San Pio X è anche una società di vita comune il cui apostolato missionario si esercita partendo dai Priorati che "essendo composti di una casa per i sacerdoti ed i fratelli, un’altra per le suore e una casa di 20-30 camere per gli esercizi spirituali, saranno fonti di vita di preghiera, di santificazione per i fedeli, per i sacerdoti e dei centri missionari" (Statuti).

Ma l’opera principale della Fraternità è quella che è stata lo scopo della sua fondazione: i seminari, totalmente orientati verso il fine essenziale della formazione sacerdotale: la santità del sacerdote nel contesto di una sufficiente cultura".

Un altro scopo della Fraternità è il sostegno spirituale ai sacerdoti. Le sue case sono perciò aperte a tutti i sacerdoti che lo desiderano al fine di ritrovarvi la fede nel loro sacerdozio e la gioia che ne è il frutto.

Con questo apostolato sacerdotale la Fraternità San Pio X contribuisce alla grande opera politica, così necessaria e così urgente alla nostra epoca, di rifare una cristianità. I princìpi di questa restaurazione non sono da ricercare qui o là, ma esistono, e sono quelli della civiltà cristiana, che non è altro che il Regno sociale di nostro Signore Gesù Cristo, fondato sul Santo Sacrificio della Messa.

Nel loro apostolato i sacerdoti della Fraternità San Pio X sono aiutati da fratelli ausiliari e da religiose.

"Lo scopo specifico dei Fratelli della Fraternità è di essere di aiuto ai sacerdoti in tutti i loro ministeri, non volendo sostituirli nelle funzioni sacerdotali, ma facilitando loro il compito apostolico in molti modi: sia sollevandoli dai compiti materiali... sia partecipando più direttamente all’apostolato: responsabilità dei luoghi di culto, corali, catechismo, organista concorsi a scuola primaria" (regole particolari dei Fratelli della Fraternità).

Questo apostolato è animato dal medesimo spirito sacerdotale basato sul Santo Sacrificio della Messa. Uguale è la spiritualità delle Suore della Fraternità San Pio X di cui "il primo motivo della donazione totale a Nostro Signore consisterà nell’aspirazione di offrirsi con la Vittima Divina, a immagine e al seguito di Nostra Signora dei Sette Dolori" (Costituzioni delle Suore della Fraternità).

Benché il loro fine sia spirituale - hanno ogni giorno un’ora di preghiera davanti a Nostro Signore nel Santo Sacramento dell’altare - le religiose hanno anche un’attività apostolica che "in linea di massima avrà per scopo di facilitare e completare l’apostolato sacerdotale". Esse lo facilitano dedicandosi volentieri "a tutto quello che può sviluppare la fede nelle anime", accettando volentieri "i lavori di guardaroba, di vitto e di manutenzione della casa". Esse lo completano occupandosi delle scuole elementari, aprendo dispensari e sovvenendo ai bisogni dei poveri e degli handicappati.

Le opere della Fraternità San Pio X

Al 1° gennaio 2004 la situazione "numerica" della Fraternità Sacerdotale San Pio X nel mondo è la seguente:

- 453 sacerdoti (compresi i vescovi), presenti in 59 paesi (31 con sacerdoti in residenza, 28 con sacerdoti in missione)

- 70 fratelli

- 115 suore della fraternità

- 68 suore oblate

- 178 seminaristi

- 6 seminari

- 180 case (123 priorati)

- 260 cappelle

- circa 200 altri luoghi di culto

La Messa viene dunque celebrata regolarmente in circa 650 luoghi di culto.



Secondi i suoi Statuti, la Fraternità è governata da un Superiore generale e da due assistenti, eletti dal Capitolo generale per dodici anni.

Essendo il sacerdozio il suo scopo essenziale, l’opera principale della Fraternità è quella dei seminari. Attualmente circa 200 seminaristi seguono i corsi di formazione, della durata di sei anni (1 anno di spiritualità; 2 anni di filosofia; 3 di teologia) nei sei seminari sparsi nel mondo.

Dopo l’ordinazione sacerdotale i sacerdoti vengono mandati nel mondo intero, nel quale la Fraternità è organizzata in 12 distretti e 7 case autonome. In ogni distretto vi sono delle case, chiamate "priorati" nelle quali si organizza l’apostolato del distretto. In ogni priorato vi sono almeno due o tre sacerdoti e, per quanto possibile, dei fratelli e delle suore.

La prima opera dei priorati, oltre al sostegno dei sacerdoti stessi con la vita in comune, è il ministero in favore delle anime e delle famiglie che lo richiedono: Santa Messa, sacramenti, predicazione, catechismo, conferenze, ecc., conformi alla tradizione della Chiesa. Si aggiunge l’opera degli "Esercizi spirituali" predicati in ogni distretto in parecchie case (ad esempio, in Italia, a Montalenghe e ad Albano), per aiutare i fedeli nel progresso spirituale.

La seconda opera della Fraternità è l’educazione della gioventù: scuole e campeggi per ragazzi e ragazze. Le famiglie cattoliche cercano scuole conformi alla loro fede per affidare l’istruzione dei figli e, non trovando più tali scuole nei loro paesi, si rivolgono alla Fraternità. Così, a poco a poco, molte scuole si sono aperte vicino ai priorati, dalle scuole elementari sino all’università (ad esempio in Francia e negli Stati Uniti). Inoltre per tutti i giovani sono organizzati, soprattutto durante l’estate, campeggi adatti alle differenti fasce di età.

Una terza opera, che prende sempre più sviluppo, è quella della diffusione della buona stampa per diffondere la verità e confutare gli errori: bollettini, riviste, libri sono regolarmente pubblicati in ogni distretto e priorato.

Infine, secondo le possibilità dei vari distretti, la Fraternità organizza pellegrinaggi, riunioni private o pubbliche, convegni di studi, processioni, ecc.

La Fraternità San Pio X in Italia

Voluta dal “vescovo (cosiddetto) ribelle” la Fraternità sacerdotale san Pio X è divenuta negli anni, certamente il simbolo della difesa più assoluta della tradizione cattolica, contro tutte le novità e le “eresie” sorte all’interno della Chiesa dopo il Concilio Vaticano II. Una sciagura per tutti coloro che si ricollegano spiritualmente alla dottrina bi-millenaria della Chiesa eterna, lontana da ogni ecumenismo, sperimentazioni liturgiche e soprattutto contro la riforma della Messa, voluta da Paolo VI, perché traduce, nel linguaggio liturgico, le gravi deviazioni dottrinali contrarie alla vera fede.
La Fraternità nasce, dunque, nel 1970, con tutte le benedizioni di Roma, come risposta alla crisi delle vocazioni e alla mancanza di seminari validi per formare giovani sacerdoti secondo i dettami cattolici di sempre.
La prima struttura del seminario fu aperta a Roma, presso i padri dello Spirito Santo, ma ebbe vita breve, il vento delle novità conciliari era arrivato anche lì.
Nel 1969, grazie al vescovo di Friburgo, fu aperto un Convitto internazionale dedicato a San Pio X, ma ben presto, anche qui, le cose non vanno come sperate, così fu presa la decisione, anche per l’aumento dei seminaristi, di acquistare un terreno nella cittadina d’Ecône, nel Vallese, un nome che negli anni diventerà il punto di riferimento per tutti i tradizionalisti del mondo. Era il 1971 quando fu posta la prima pietra per l’edificio che doveva ospitare circa 140 fra professori e seminaristi con sale di studio e di comunità.
Nasceva così, con tante traversie, l’attuale Fraternità; una società di vita comune senza voti come per le missione Estere, composta di sacerdoti, da fratelli e da religiose, diretta da un superiore generale, coadiuvato da due assistenti e da un economo generale. Negli anni la Fraternità ha avuto un aumento considerevole, al 1° dicembre 2003 la situazione "numerica" nel mondo era la seguente: - 453 sacerdoti (compresi i quattro vescovi) - 70 fratelli- 115 suore- 68 oblate- 178 seminaristi- 6 seminari- 180 case (123 priorati- 260 cappelle- circa 200 altri luoghi di culto e la Messa celebrata regolarmente in circa 650 luoghi di culto.
"I miei collaboratori – diceva mons. Lefebvre - ed io stesso, non lavoriamo contro nessuno, né persone né istituzioni. Lavoriamo per costruire, per continuare quello che la Chiesa ha sempre fatto e per nessun’altra ragione. Non siamo legati ad alcun movimento, ad alcun partito, ad alcun’organizzazione particolare. Noi siamo legati alla Chiesa Cattolica Romana e noi vogliamo continuare il Sacerdozio della Chiesa Cattolica e Romana. Nient’altro! Noi vogliamo operare per la Chiesa".
Lo scopo fondamentale della Fraternità era allora come oggi quello di formare i seminaristi che un giorno avrebbero celebrato, per la salvezza dei fedeli i sacri riti. “Questo spirito – aggiunge il fondatore della Fraternità- è quello stesso di Nostro Signore, spirito che si è trasmesso nel corso dei secoli e che si è espresso nella Tradizione, i Decretali dei Papi, le dichiarazioni conciliari, i canoni della Chiesa". Perciò la Fraternità San Pio X si è data per compito di "orientare e realizzare la vita del sacerdote verso ciò che è essenzialmente la sua ragione di essere: il Santo Sacrificio della Messa, con tutto quello che significa, tutto quello che ne deriva, tutto quello che n’è il complemento" Ed è qui che risiede la ragione fondamentale dell’attaccamento della Fraternità San Pio X alla Messa della Tradizione cattolica.
Il rifiuto di usare il nuovo rito autorizzato da Paolo VI, non è per ragioni sentimentali, né per rifiuto incondizionato d’ogni riforma - è ripetuto spesso dai cosiddetti lefebvriani - ma perché, col pretesto dell’ecumenismo, questo nuovo rito tende a sostituire la nozione del sacrificio con quella di una cena. E’ per fedeltà alla concezione cattolica della Messa, sacramento del sacrificio della Croce. Che la Fraternità San Pio X rifiuta una riforma che tende a fare della Messa un semplice memoriale.
Tra le domande che sono state rivolte spesso alla Fraternità la più usuale riguarda lo scisma e la relativa scomunica da parte delle autorità vaticane.
Riportiamo la risposta ufficiale dei sacerdoti della Fraternità:
“Né l’uno né l’altro.- Non c’è scisma, perché non rifiutiamo l’autorità del Papa e perché Monsignor Lefebvre non ha mai usurpato un potere che non teneva dal suo episcopato. Inoltre non ha mai negato il Primato del romano pontefice.
- Non c’è scomunica, perché la Chiesa si trova in un grave stato di necessità, nel quale le leggi ordinarie lasciano il posto alla legge suprema della salvezza delle anime, che autorizza a lasciare la lettera delle leggi per tenerne lo spirito, cioè il bene della Chiesa.
Inoltre, nessun documento ufficiale del Vaticano ha mai dichiarato l’apertura di un vero e proprio scisma; e nemmeno che la Fraternità ed i suoi sacerdoti siano stati scomunicati. Parecchi cardinali, vescovi, canonisti e teologi negano l’esistenza di uno scisma e di una scomunica, malgrado che la stampa, senza capire niente, continui a ripetere le stesse frasi ad effetto”.
Se il primo scopo della Fraternità è di formazione e di sostegno per i seminaristi e futuri sacerdoti non meno importante è anche l’educazione della gioventù: scuole e campeggi per ragazzi e ragazze. Le famiglie cattoliche cercano scuole conformi alla loro fede per affidare l’istruzione dei figli e, non trovando più tali scuole nei loro paesi, si rivolgono alla Fraternità. Così, a poco a poco, molte scuole si sono aperte vicino ai priorati, dalle scuole elementari sino all’università (ad esempio in Francia e negli Stati Uniti). A quest’opera d’educazione si deve aggiungere quella della predicazione degli Esercizi Spirituali in tutte le parti del mondo dove la Fraternità svolge il suo apostolato.
In questi anni, ha preso sempre più sviluppo, la diffusione della buona stampa per diffondere la verità e confutare gli errori: bollettini, riviste, libri sono regolarmente pubblicati in ogni distretto e priorato, ricordiamo, oltre la numerosa bibliografia, La Tradizione Cattolica, Roma Felix, il Crociato, ed il quindicinale SI SI No No, anche se non è l’opera propria della Fraternità.
In Italia ci sono tre case. La prima è quella d’Albano, vicino Roma, sorta nel 74, Sede del Distretto d’Italia dall’87. È una grande casa, ideale per la predicazione degli esercizi di S. Ignazio; essa accoglie spesso dei pellegrini da tutto il mondo che vengono per visitare la Città eterna; inoltre ogni anno i seminaristi vi trascorrono quattro settimane consacrate alla visita e allo studio di Roma, secondo il desiderio di Monsignor Lefebvre. 5 sacerdoti fanno il ministero ogni domenica a Roma, Velletri e Vigne di Narni, due volte al mese a Firenze e Napoli, e perfino in Puglia, Calabria e Sicilia ogni mese, mentre la casa è tenuta da 4 suore e un fratello. Via Trilussa, 45, 00041 Albano Laziale -RM- tel. 06/ 930.68.16-fax 06/ 930.58.48 E-mail: albano@sanpiox.it


Montalenghe, in provincia di Torino, fu comprato nel 1979 e fin dagli inizi è stato utilizzato per gli esercizi spirituali sia per i fedeli italiani sia per quelli francesi. Attualmente nella casa vivono tre sacerdoti. Ogni domenica è celebrata la Santa Messa a Torino,a Seregno (MI) e a Bergamo; due volte al mese a Lucca, e una volta al mese a Pavia e in provincia di Genova.
Priorato San Carlo, Via Mazzini, 19, 10090 Montalenghe -TO- tel. 011/ 983.92.72-
fax 011/ 983.94.86. E.mail: montalenghe@sanpiox.it

Ultimo acquisto, in ordine di tempo, della Fraternità in Italia, il priorato di Rimini, con la sua bella cappella, fedele riproduzione della Santa Casa di Loreto, serve il settore nord-est dell’Italia. Da qui i tre sacerdoti partono per celebrare la Santa Messa tutte le domeniche a Ferrara e a Treviso; due volte al mese a Trento e Bologna; una volta al mese a Trieste, Verona, Parma e Pescara.
Da Rimini si organizza l’annuale Pellegrinaggio della Tradizione, da Bevagna ad Assisi: fedeli di tutta Italia percorrono i 50 chilometri a piedi, in due giorni, per invocare grazie e benedizioni celesti. Ogni anno, inoltre, per la festa di Cristo Re, si svolge un Convegno di Studi Cattolici, i cui atti sono poi pubblicati.
Priorato Madonna di Loreto, Via Mavoncello, 25. 47828 Spadarolo -Rimini- tel. 541/72.7767. Fax: 0541/72.60.75. E.mail: rimini@sanpiox.it


La Fraternità Sacerdotale San Pio X nel mondo

Casa Generalizia:

Priorat Mariæ Verkündigung

Schwandegg

CH-6313 MENZINGEN ZG

Le case della Fraternità San Pio X in Italia:

Sede del Superiore del Distretto:
Don Marco Nély

Via Trilussa, 45

00041 ALBANO LAZIALE -RM-

tel. 06/ 930.68.16-fax 06/ 930.58.48

E-mail: albano@sanpiox.it


Priorato San Carlo

Via Mazzini, 19

10090 MONTALENGHE -TO-

tel. 011/ 983.92.72-fax 011/ 983.94.86

E- mail: montalenghe@sanpiox.it


Priorato Madonna di Loreto

Via Mavoncello, 25

47037 SPADAROLO -RN-

tel. e fax 0541/ 72.7767

E- mail: rimini@sanpiox.it

Seminari internazionali:
Séminaire Saint Pie X

CH-1908 ECONE (Riddes) VS

Priesterseminar Herz Jesu

D-84096 ZAITZKOFEN

Séminaire St-Curé d’Ars

Maison Lacordaire

F-21150FLAVIGNY sur OZERAIN

Holy Cross Seminary

P.O. Box 417

AUS-GOULBURN, NSW 2580

Seminario Nostra Señora Corredentora

c.c. 308, La Reja

RA-1744 MORENO

Saint Thomas Aquinas Seminary

Route, 1 - BOX 97 1-1

USA-WINONA, MN 55987


Distretti:

Argentina:


Fraternidad San Pio X

Rodriguiez Peña 125

RA-1640 MARTINEZ (Buenos Aires)

Asia:


Our Lady of Victory Church

2, Canon Road, (Corner Valley Road)

RP-NEW MANILA, Quezon City 1112

Australia:


Domus Dei

282 West Botany Street

ROCKDALE, NSW 2216

Austria:

Priesterbruderschaft St. Pius X

Jaidhof 1

A-3542 GFÖHL (NO)

Canada:


St. Michael’s Priory-Society of Saint Pius X

45, Guthrie Avenue

CDN-ETOBICOKE, TORONTO, Ontario M8Y 3L2

Francia:


Maison Saint Pie X

11, rue Cluseret - B.P. 125

F-92154 SURESNES CEDEX

Germania:


Priorat ST. Athanasius

Stuttgarter-Straße 24

D-70469 STUTTGART - FEUERBACH

Gran Bretagna:

Saint George’s House

Arthur Road, Wimbledon Park

GB-LONDON SW19 7DR

Messico:

Priorato Nuestra Señora de Guadalupe

c/ Jaime Torrés Bodet 237

MEX-06400 COL. STA MARIA DE LA RIBERA - (Mexico City DF)

Stati Uniti:

Society Saint Pius X - Regina Cœli House

2918 Tracy Avenue

USA-KANSAS CITY, MO 64109

Svizzera:

Prieuré Saint Nicolas de Flüe

Solothurnerstrasse 11

CH 4613 RICKENBACH SO


Case autonome:

Africa del Sud:

Priory Our Lady of Sorrows

P.O.Box 878

RSA-1725 ROODEPORT

Belgio:

Prieuré du Christ Roi

37-39, Rue de la Concorde

B-1050 BRUXELLES

Gabon:

Mission Saint Pie X

B.P. 3870 - La Peyrie

GAB-LIBREVILLE

Irlanda:

St. Pius House

12 Tivoli Terrace South

IRL-DUN LAOGHAIRE, co. Dublin

Paesi Bassi/

Prioij St. Clemens

Heuvel 23

NL-5674 NUENEN-GERWEN

Paesi dell’Est:

Przeorat Bractwa’sw. Piusa X

Ul. Zwanowiecka

45/50

PL-04.849 WARSZAWA

Spagna e Portogallo:

Casa San José

Carretera Navalcarnero a Griñon, Km. 5

E-28607 EL ALAMO (MADRID)


Priorat Mariæ Verkündigung

Schwandegg

CH-6313 MENZINGEN ZG

Risposte ad alcune obiezioni frequenti


- Voi siete contro il Papa!

Non è vero. Siamo contro alcune tesi del Concilio Vaticano II il quale, non essendosi voluto dottrinale ma pastorale, non può imporci come verità da credersi di fede delle dottrine nuove e contrarie alla tradizione, quali:

- la libertà religiosa, che dà gli stessi diritti alla libertà e all’errore, a Gesù Cristo e a Satana;


- l’ecumenismo, che non distingue più la vera religione rivelata da Gesù Cristo dalle false religioni che trascinano gli uomini lontani dalla verità e dalla loro salvezza;

- la nuova ecclesiologia, che non identifica più la Chiesa con il Corpo mistico di Gesù Cristo, ma l’estende a tutta l’umanità, che si troverebbe così salvata senza saperlo;

- la collegialità, che sminuisce l’autorità personale del papa e dei vescovi, in una forma di democratismo ecclesiale contrario alla costituzione della Chiesa.

Inoltre la Fraternità San Pio X rifiuta la riforma della Messa, operata nel 1969, perché essa traduce nel linguaggio liturgico le gravi deviazioni dottrinali contrarie alla bimillenaria tradizione della Chiesa, mettendo in pericolo la fede sia dei sacerdoti che dei fedeli.

- Voi siete scomunicati e scismatici!

Né l’uno né l’altro.

- Non c’è scisma, perché non rifiutiamo l’autorità del Papa e perché Monsignor Lefebvre non ha mai usurpato un potere che non teneva dal suo episcopato. Inoltre non ha mai negato il Primato del romano pontefice.

- Non c’è scomunica, perché la Chiesa si trova in un grave stato di necessità, nel quale le leggi ordinarie lasciano il posto alla legge suprema della salvezza delle anime, che autorizza a lasciare la lettera delle leggi per tenerne lo spirito, cioè il bene della Chiesa.

Inoltre, nessun documento ufficiale del Vaticano ha mai dichiarato l’apertura di un vero e proprio scisma; e nemmeno che la Fraternità ed i suoi sacerdoti siano stati scomunicati. Parecchi cardinali, vescovi, canonisti e teologi negano l’esistenza di uno scisma e di una scomunica, malgrado che la stampa, senza capire niente, continui a ripetere le stesse frasi ad effetto. yhuj


[Modificato da Viviana.30 20/09/2008 09:23]

«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>