Scritto da: barnabino 23/09/2005 18.48 Karl Baus che dice (in Storia della Chiesa, vol. I): "nel documento più antico della chiesa sub-aposolica, la lettera della comunità romana a quella di Corinto, a capo delle singole comunità stanno due gruppi di uomini, il primo ha la duplice designazione di presbiteri o vescovi e l'altro costituito dai diaconi" e poi dopo aver analizzato Erma, Policarpo e la Didachè aggiunge "solo le lettera di Sant'Ignazio distinguono tre uffici. Solo ad Antiochia ed in un certo numero di chiese dell'Asia minore esiste dunque nel II secolo l'episcopato monarchico che assegna ad un unico vescovo la giuda della singola comunità mentre altrove tale viluppo non è attestabile"
[Modificato da barnabino 24/09/2005 0.04]
Ecco, facciamo il punto della situazione. Ciò che tutti gli storici sostengono è che, dall'analisi delle poche fonti che abbiamo, sembra che il modello monarchico si sia diffuso in oriente a partire almeno dall'inizio del II secolo, per poi diffondersi in occidente successivamente (quando con esattezza non lo sappiamo, comunque prima del III secolo).
Questo perché Ignazio parla chiaro sulla gerarchia, mentre Clemente ed Erma lasciano spazio all'interpretazione. Però né Clemente né Erma affermano che i vescovi fossero sullo stesso piano gerarchico dei presbiteri, questo lo affermi tu, non loro!
Al massimo mi puoi dire che non affermino esplicitamente il contrario!
Stando così le cose, non si può che essere d'accordo (prudentemente) con quanto detto poc'anzi.
Se poi a te il modello monarchico orientale dell'età traianea non piace, va benissimo, ma per favore non venirmi a dire che è extra-biblico, babilonico, satanico, pagano e bla bla bla
Questa è retorica di bassissimo profilo, noi cerchiamo piuttosto di mantenere contegno e rigore. Sappiamo bene che il canone si completa cronologicamente in quegli anni, e anche dopo, non c'è pertanto motivo di dubitare che le comunità di età apostolica, almeno in oriente, si andassero organizzando con un principio monarchico. Ti sembra strano? Cosa c'è di più normale nella mentalità antica?
Poi, se oggi la parola "vescovo" assume un'accezione che per te è negativa, pazienza, non è quello che pensa la gente (o che secondo te pensa la gente) a far diventare sbagliata un'idea. "Vescovo" è la forma greca di "Sorvegliante", punto, che cosa c'è da dire di più? Pensi che se, da domani, la Chiesa Cattolica cominciasse a chiamare i vescovi "sorveglianti", allora la parola "sorvegliante" diventerebbe extrabiblica? Ma che razza di ragionamento è questo, che facciamo i giochini?
Allora se "episkopos" è extrabiblico, analogamente lo sono "liturgia", "diacono", "presbitero", "chiesa", "eucaristia", tutte parole che nel lessico cristiano sono lasciate nella forma greca, e che i TdG traducono (servizio, ministro, anziano, congregazione, rendimento di grazie)
Amico mio, non è la WTS che può decidere cosa è extrabiblico e cosa no, a seconda delle "accezioni" che di volta in volta gli piace attribuire, o ai loro sofismi o alle loro operazioni di marketing (cambiamo nome alle cose, così ci distinguiamo dai cattivi).
Noi cerchiamo di tenere il livello della conversazione su binari più... scientifici (come sono politically correct oggi).