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Ma prima del diluvio, Noè predicò l’imminente fine?

Ultimo Aggiornamento: 10/11/2005 09:11
24/10/2005 13:44
 
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Una delle cose cui credevo da TdG era proprio che Geova avrebbe incaricato Noè di avvertire i suoi contemporanei dell’imminente diluvio, ma se ciò fosse vero allora dobbiamo prendere atto che come “pioniere” Noè fu proprio un disastro! Possibile che in 120 anni non sia riuscito a convertire NESSUNO all’infuori della propria famiglia cioè moglie, figli e nuore? Neanche i cognati dei suoi figli, o i consuoceri, o i suoi più stretti parenti?
Ma ve lo immaginate Noè uscire per bussare porta a porta per 120 anni (dico centoventi anni!), e prendere solo ed esclusivamente pesci in faccia? Se ai tempi del Giudice Rutherford, i patriarchi dell’antico testamento fossero stati davvero risuscitati, sicuramente il giudice non avrebbe potuto fare affidamento su Noè come Pioniere Speciale! Forse fu proprio per questo che Noè non ebbe il suo alloggio a Beth-Sarim cioè “la casa dei principi”, e fu per questo che ci alloggiò il giudice, il quale non ebbe insuccessi da “proclamatore” in quanto di casa in casa non proclamò mai (ma fece solo discorsi pubblici) un bel niente in vita sua!
Comunque in altro sito, una lettrice ha risposto così a questa mia domanda:


La predicazione di Noè fu inefficace a causa della mancanza di supporti che invece i moderni "Noè" hanno a loro disposizione del rendere testimonianza. Questi supporti sono una benedizione amorevolmente messa a disposizione del predicatore dallo schiavo fedele e discreto, e sono:

- il territorio: grazie a questo provvedimento il moderno proclamatore può visitare ordinatamente la zona assegnatagli dalla congregazione (1 Corinti 14:33);

- le note di casa in casa: che permettono di contattare gli assenti, e compiere efficaci visite ulteriori. Noè parlava sempre con le stesse persone che magari avevano già rifiutato il messaggio, e questo è giusto, ma probabilmente avrà tralasciato di coltivare gli interessati con accurate visite ulteriori, o contattare gli assenti tornando in orari diversi, provando a contattarli per telefono o lasciando un volantino accompagnato da un breve biglietto di presentazione, nella cassetta delle lettere;

- il ministero del regno: che indica ogni mese quali pubblicazioni offrire in servizio, così che il cibo offerto nel campo sia progressivo e completo. Noè avrà certamente voluto finire le scorte della prima rivista: "Viviamo davvero negli ultimi giorni?", tralasciando le campagne delle successive riviste: "Il Diluvio: quanto manca?", "Accorrete all'arca di Dio finchè siete in tempo" e "Alzate gli occhi al cielo! Ve l'avevamo detto!"

- la scuola di ministero teocratico: i cui insegnanti amorevolmente correggono e riprendono i difetti che il proclamatore ha nell'esporre la verità: la bibbia non lo dice chiaramente, ma l'evidenza mostra che Noè non faceva esempi adeguati, non era chiaro e comprensibile e non faceva corretto uso di note e dello schema!


Che dire dunque, Noè fallì perché non ebbe il supporto di un’organizzazione nel compito che Geova gli affidò di predicare la fine imminente tramite diluvio? Ma Geova non poteva fornirgliela? Tantopiù visto che oggigiorno, partendo da zero, anche le sette con le dottrine più da idioti riescono a pescare tanti poveri fessi che ci credono? pqgp
25/10/2005 09:16
 
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Trascuri un aspetto fondamentale. Geova decise di distruggere un mondo empio, pieno di malvagità. Altrimenti non avrebbe preso una decisione così drastica. I tempi in cui viveva Noè erano caratterizati da persone che praticavano ogni sorta di malvagità. Non dev'essere stato affatto facile per Noè andare a parlare con tali persone e provare a farli riflettere che se non cambiavano atteggiamento sarebbero stati distrutti. Il messaggio di Noè poi era chiaro. Parlava di distruzzione imminente e tutti vedevono che lui si stava costruendo un Arca.
L'hanno sicuramente preso pure per pazzo per questo. Quindi non è difficile immaginare che nessuno gli credette. Mi sembra che pure i figli dubitavano, ma ubbidirono a suo padre.

Secondo me non conta il supporto che abbiamo oggi e che mancava a Noè. Lui predicava sia a voce che con le opere.
25/10/2005 10:23
 
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Re:

Scritto da: Seabiscuit 25/10/2005 9.16
Trascuri un aspetto fondamentale. Geova decise di distruggere un mondo empio, pieno di malvagità. Altrimenti non avrebbe preso una decisione così drastica. I tempi in cui viveva Noè erano caratterizati da persone che praticavano ogni sorta di malvagità. Non dev'essere stato affatto facile per Noè andare a parlare con tali persone e provare a farli riflettere che se non cambiavano atteggiamento sarebbero stati distrutti. Il messaggio di Noè poi era chiaro. Parlava di distruzzione imminente e tutti vedevono che lui si stava costruendo un Arca.
L'hanno sicuramente preso pure per pazzo per questo. Quindi non è difficile immaginare che nessuno gli credette. Mi sembra che pure i figli dubitavano, ma ubbidirono a suo padre.
Secondo me non conta il supporto che abbiamo oggi e che mancava a Noè. Lui predicava sia a voce che con le opere.


Scusami Sea, ma anche se il mondo di allora era pieno di ogni sorta di malvagità, non può essere peggiore di quello attuale che, secondo lo “Schiavo”, sta andando incontro ad “Armaghedon”, cioè per quanto gli uomini di allora potessero essere empi, almeno qualcuno avrebbe ascoltato Noè, proprio NESSUNO in 120 anni (ripeto centoventi anni!) non è possibile!
Certo che vedere Noè che si costruiva l’arca, avrebbe potuto far ridere i polli, ma oggigiorno girano sette che insegnano pagliacciate ben più ridicole, in America pochi anni fa ad esempio una “profetessa” insegnava che presto sarebbe arrivata la “fine del mondo” e che si sarebbe salvato solo chi si sarebbe trovato quella notte nel tempio da lei costruito, e per trovarsi lì in quella notte bastava la modica cifra di 10.000 dollari (!), tu magari mi dirai: “ma chi è così pollo da darle 10.000 dollari!”, ebbene, quella sera la santona ospitò ben … 40.000 polli!
Insomma se quella sedicente profetessa, in pochi mesi e senza il supporto della ... WTS [SM=g27988] , fece costruire quel tempio e riuscì ad … arricchirsi, come si può pensare che uno come Noè, che costruì l’arca, non possa aver trovato in 120 anni almeno, che so, 1.000 “polli”! Proprio ZERO non ci credo!
Mi dici che i suoi stessi figli dubitarono, però poi accettarono di ubbidirgli, e per essere quel mondo tanto empio da ignorare completamente Noè, allora anche i suoi stessi figli avrebbero dovuto essere abbastanza empi da non ubbidirgli, o si deve ritenere che solo la famiglia di Noè era fatta di santi!
Scusami Sea, ma l’insegnamento secondo il quale Noè per 120 anni predicò, lo ritengo inverosimile, tra l’altro dal racconto di Genesi pare di capire che i 120 anni cui alluderebbe Dio siano il limite massimo dell’esistenza umana, ed il racconto biblico narra che da quel tempo in poi la vita umana si ridusse progressivamente, fino ad attestarsi al limite massimo attuale di 120 anni, limite che viene raggiunto in rarissimi casi con condotte di vita sanissime, tuttavia essendo tutto il racconto di Genesi inverosimile, e NON essendo le Scritture un libro storico, ritengo che Dio consentì a Mosè di mettere per iscritto le leggende che circolavano fra il suo popolo, scritte in maniera tale da dare ad Israele un valido insegnamento morale, infatti sarebbe stato impossibile per Mosè far accettare al suo popolo, che ne so, un racconto genesiaco sull’evoluzione umana? (vedere Thread sul “peccato originale”), inoltre con tutta quell’acqua dolce i mari avrebbero perduto la salinità ed allora il povero Noè avrebbe dovuto caricare sulla sua arca anche le … balene!
Dunque ritengo che se diluvio c’è stato, si è trattato di una grande alluvione, seppur catastrofica, pur sempre locale! Dalla quale magari si salvò una famiglia, e ciò bastò per far nascere tutte le leggende su un diluvio universale, che col passare dei secoli, tramandate per via orale si arricchirono di nuovi e più sensazionali particolari, e si differenziarono da popolo a popolo.
25/10/2005 12:51
 
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Dunque ritengo che se diluvio c’è stato, si è trattato di una grande alluvione, seppur catastrofica, pur sempre locale! Dalla quale magari si salvò una famiglia, e ciò bastò per far nascere tutte le leggende su un diluvio universale, che col passare dei secoli, tramandate per via orale si arricchirono di nuovi e più sensazionali particolari, e si differenziarono da popolo a popolo.

Quindi quando Gesù si riferì al diluvio ( infatti parlò dei giorni di Noè)trascurò questi fattori?
E quando lo citò anche Pietro?
25/10/2005 13:17
 
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Re:

Scritto da: =innuendo80= 25/10/2005 12.51
Quindi quando Gesù si riferì al diluvio ( infatti parlò dei giorni di Noè)trascurò questi fattori?
E quando lo citò anche Pietro?


Non mi risulta che Gesù e Pietro in quei passi volessero dare lezioni di storia, ma piuttosto stavano parlando di dottrina cristiana, ed il racconto del Diluvio Universale di Genesi è molto importante per le implicazioni morali che contiene, in primo luogo se tutto il mondo pecca allora tutti possono perire, ma Dio interviene per salvare chi confida il Lui, ed inoltre quel racconto dà un'idea di come avverranno le cose quando il Signore tornerà, infatti non per niente Pietro citava che quando Noè e la sua famiglia chiusero l'arca, il mondo andava avanti come se niente fosse.
Ciao.
25/10/2005 13:27
 
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Re: Re:
Scritto da: apostata felice 25/10/2005 13.17


ed il racconto del Diluvio Universale di Genesi è molto importante per le implicazioni morali che contiene, in primo luogo se tutto il mondo pecca allora tutti possono perire, ma Dio interviene per salvare chi confida il Lui,



In altre parole, stai dicendo che Dio bleffa. Ha usato un racconto falso, cioè una menzogna, per bleffarci.

E questo che pensi?
25/10/2005 13:56
 
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Re: Re: Re:

Scritto da: Seabiscuit 25/10/2005 13.27
Scritto da: apostata felice 25/10/2005 13.17


ed il racconto del Diluvio Universale di Genesi è molto importante per le implicazioni morali che contiene, in primo luogo se tutto il mondo pecca allora tutti possono perire, ma Dio interviene per salvare chi confida il Lui,



In altre parole, stai dicendo che Dio bleffa. Ha usato un racconto falso, cioè una menzogna, per bleffarci.

E questo che pensi?


Poteva forse per caso dirci la verità storica che nessuno avrebbe capito? In fondo la scienza l'ha lasciata alla ricerca scientifica umana, e nella sua Parola voleva solo dirci le implicazioni morali e dottrinali della nostra condizione umana!
25/10/2005 14:16
 
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Re: Re: Re: Re:

Scritto da: apostata felice 25/10/2005 13.56

Poteva forse per caso dirci la verità storica che nessuno avrebbe capito? In fondo la scienza l'ha lasciata alla ricerca scientifica umana, e nella sua Parola voleva solo dirci le implicazioni morali e dottrinali della nostra condizione umana!



Che difficoltà vedi fra il capire che il Diluvio era universale o dire che era locale?

Possibile che si pensa che i primi cristiani erano tutti tonti?

25/10/2005 15:21
 
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Non mi risulta che Gesù e Pietro in quei passi volessero dare lezioni di storia, ma piuttosto stavano parlando di dottrina cristiana, ed il racconto del Diluvio Universale di Genesi è molto importante per le implicazioni morali che contiene, in primo luogo se tutto il mondo pecca allora tutti possono perire, ma Dio interviene per salvare chi confida il Lui, ed inoltre quel racconto dà un'idea di come avverranno le cose quando il Signore tornerà, infatti non per niente Pietro citava che quando Noè e la sua famiglia chiusero l'arca, il mondo andava avanti come se niente fosse.


figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamech, 37figlio di Matusalemme, figlio di Enoc, figlio di Iaret, figlio di Malleèl, figlio di Cainam, 38figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio.

I versetti sopra riporati di Luca 3 sono da intendersi come una genealogia accurata riguardo alla nascita di Cristo o come?
26/10/2005 09:46
 
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Sea ha scritto:
Che difficoltà vedi fra il capire che il Diluvio era universale o dire che era locale?
Possibile che si pensa che i primi cristiani erano tutti tonti?



Semmai è tonto chi può pensare che nel 2370 a.c. ci sia stato il Diluvio universale, raccontatelo ad un geologo e si farà quattro risate, ti immagini tutta quella massa d’acqua che disastri avrebbe compiuto geologicamente? Inoltre l’acqua del mare sarebbe divenuta salmastra ed il povero Noè avrebbe dovuto accogliere nella sua arca anche tutte le specie di balene, senza contare che dopo il diluvio il mare avrebbe perso gran parte della sua salinità.
Inoltre mi sai dire perché in Australia, nel Madagascar ed anche in America esistono animali autoctoni, cioè che non vivono in altre parti del mondo? Mi sai dire, ad esempio, perché i canguri dopo il diluvio sarebbero andati tutti a vivere in Australia? O perché i lemuri sarebbero andati tutti nel Madagascar? O anche perché i tacchini (poi portati in Europa dai navigatori) sarebbero andati tutti in America?
Non mi puoi certo dire che queste specie (soprattutto i tacchini) non sono adatte a vivere all’infuori del loro continente, e dunque per credere alle favole creazioniste bisogna chiudere non un’occhio, ma tutti e due! Come vedi Sea, se già oggi nel XXI secolo mi fate fuoco per le mie affermazioni, figurati un po’ cosa avrebbero fatto gli ebrei di 3500 anni fa, al povero Mosè se avesse descritto l’evoluzione della specie umana! Certo se ciò fosse avvenuto, magari oggi i peontologi lo ringrazierebbero, ma ti posso assicurare che gli israeliti di 3500 anni fa, citandoti Giobbe Covatta: “lo avrebbero scorticato vivo e messo nel sale per fare piacere al Signore”!


Innuendo 80 ha scritto:
figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamech, 37figlio di Matusalemme, figlio di Enoc, figlio di Iaret, figlio di Malleèl, figlio di Cainam, 38figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio.
I versetti sopra riporati di Luca 3 sono da intendersi come una genealogia accurata riguardo alla nascita di Cristo o come?


La genealogia di Luca 3, fu presa dai documenti presenti nel tempio, e man mano che si retrocede nel tempo tale genealogia sfocia nei miti, infatti a quei tempi TUTTI i sovrani dicevano di discendere dagli dei, mentre nei documenti di Israele per i tempi antichi si era preso a prestito il racconto di Genesi con tutta genealogia di Abramo, Isacco e Giacobbe già bella e pronta, e dunque solo DOPO di loro era accurata, ti immagini persone vissute quasi 1000 anni? Tanto per fare un’esempio la colonna vertebrale così come è fatta non può reggere più di 200 anni (la testa è troppo pesante!), inoltre ti ricordo che a quei tempi non esisteva la scrittura e dunque non è rimasta memoria scritta accuratamente di quei personaggi, e dunque intorno alle loro figure, tramandate oralmente, si sono sviluppate leggende fra cui quella sulle loro lunghissime vite.
Dunque il racconto di Luca cita la genealogia di Cristo SOLO per provare che discende da Abramo, Isacco, Giacobbe e Davide così come era stato preannunciato dai profeti, e questo può bastare per un cristiano!
lokj
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