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II Giornata di Studi di Storia del Cristianesimo

Ultimo Aggiornamento: 04/07/2007 22:59
09/01/2005 11:49
 
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Vediamo plinio
“Gaio Plinio all’imperatore Traiano. Sire, è per me una regola sottoporti tutte le questioni sulle quali ho dei dubbi. Chi infatti potrebbe meglio dirigere la mia incertezza o istruire la mia ignoranza? Non ho mai partecipato a inchieste sui Cristiani: non so pertanto quali fatti, e in quali misura, si debbano punire o perseguire. E con non piccola esitazione mi sono chiesto se non vi siano discriminazioni a cagione dell’età, o se la tenera età debba essere trattata diversamente dall’adulta; se si deve perdonare a chi si pente, o se a colui che è del tutto cristiano nulla giova abiurare; se viene punito il solo nome, anche se mancano atti delittuosi, o i delitti connessi a quel nome. Frattanto, ecco come mi sono comportato con coloro che mi sono stati deferii quali Cristiani. Domandai a loro stessi se fossero Cristiani. A quelli che rispondevano affermativamente ripetei due o tre volte la domanda, minacciando il supplizio: quelli che perseveravano li ho fatto uccidere. Non dubitavo, infatti, qualsiasi fosse ciò che essi confessavano, che si dovesse punire almeno tale pertinacia ed inflessibile ostinazione. Altri, presi dalla stessa follia, poiché erano cittadini romani, li misi in nota per mandarli a Roma. Ben presto, come accade in simili casi, estendendosi il crimine per il perseguire dell’inchiesta, si presentarono parecchi differenti casi. Fu presentata una denuncia anonima contenente i nomi di molte persone. Coloro che negavano di essere Cristiani o di esserlo stati, se invocavano gli Dèi secondo la formula da me imposta, e se facevano sacrifici d’incenso e vino davanti alla tua immagine, che avevi fatto recare per tale intento, e inoltre maledicevano il Cristo, tutte cose che mi dicono sono impossibili da ottenere da coloro che sono veramente Cristiani, io ho riferito dovessero essere rilasciati. Altri, il cui nome era stato fatto da un denunciatore, dissero di essere Cristiani e poi lo negarono; lo erano stati, ma poi avevano cessato di esserlo, alcuni da tre, altri da più anni, alcuni perfino da vent’anni. Anche tutti costoro hanno adorato la tua immagine e la statua degli Dèi, e maledissero il Cristo. D’altra parte essi affermavano che tutta la loro colpa o il loro errore erano consistiti nell’abitudine di riunirsi in un determinato giorno, avanti l’alba, di cantare fra loro alternatamente un inno al Cristo, come a un Dio, e di obbligarsi, con giuramento, non a perpetuare qualche delitto, ma a non commettere furti o brigantaggi o adulteri, a non mancare alla parola data, né a negare, se invitati, di effettuare un deposito. Compiuti i quali riti, avevano l’abitudine di separarsi e di riunirsi ancora per prendere il cibo, che è, checché si dica, ordinario e innocente. Perfino da questa pratica avevano desistito, dopo il mio decreto, con il quale, secondo i tuoi ordini, avevo vietato le etarie. Ho ritenuto tanto più necessario di strappare la verità, anche mediante la tortura, a due schiave che venivano dette sacerdotesse. Ma non venni a scoprire altro che una superstizione irragionevole, smisurata. Perciò, sospendendo l’inchiesta, ricorro a te per consiglio. L’affare mi è parso degno di tale consultazione, soprattutto per il gran numero dei denunciati: sono molti, infatti, di ogni età, di ogni ceto, di ambedue i sessi, coloro che sono o saranno posti in pericolo. Non è soltanto nelle città, ma anche nelle borgate e nelle campagne, che si è propagato il contagio di questa superstizione. Mi sembra pertanto si possa contenerla e farla cessare. Mi consta senza dubbio che i templi, ormai quasi disertati, e le cerimonie rituali, da tempo interrotte, vengano riprese, e ovunque si vende la carne delle vittime, che fino a ora trovava scarsi acquirenti. Donde è facile dedurre quale follia di uomini potrebbe essere guarita, se si accettasse il loro pentimento.” (Gaio Plinio Cecilio Secondo, “Lettere”)



E HO ANCHE LA RISPOSTA DELL'IMPERATORE!!!!

“Traiano a Plinio. Mio caro Secondo, tu hai eseguito la condanna che dovevi nell’esame delle cause di coloro che a te furono denunciati come Cristiani. Perché non si può istituire una regola generale, che abbia per così dire valore di norma fissa. Non devono essere perseguiti d’ufficio. Se sono stati denunciati e confessi, devono essere condannati, però in questo modo: chi negherà di essere cristiano, e ne darà prova manifesta, cioè sacrificando ai nostri Dèi, anche se sia sospettato circa il passato, sia perdonato per il suo pentimento. Quanto alle denunce anonime, esse non devono aver valore in nessun accusa; perché detestabile esempio e non più del nostro tempo.” (Gaio Plinio Cecilio Secondo, “Lettere”)
09/01/2005 15:24
 
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Cosa si può concludere da questa lettera?
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Diceva Rabbi Yeudà in nome di Rav:"Dodici ore ci sono nel giorno: nelle prime tre il Santo, benedetto sia, si dedica alla Torà; nelle seconde tre giudica tutto il mondo e, quando vede che questo meriterebbe la distruzione, si alza dal trono del Giudizio e si siede su quello della Misericordia...(b'Avodà zarà 3b)
09/01/2005 20:37
 
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Quali furono i cristiani cui Plinio fa riferimento?

Riporto alcune notizie.


La lettera che Plinio il Giovane scrisse nel 110 a Traiano per essere edotto sul comportamento da tenere verso i seguaci di una certa “superstizione” che venivano chiamati cristiani viene spesso citata dalla cristianità come prova della loro esistenza.
On realtà i seguaci della "superstizione" a cui si riferisce Plinio il Giovane altro non erano che gli Esseni noti già a Giuseppe Flavio, a Filone Alessandrino e spesso citati nei documenti di Qumran (Libro delle Regole)

Inoltre un autore osserva che:
"L'espressione secondo la quale costoro pregano il loro Cristo 'come se fosse un dio', non può che riferirsi al Logos di Filone che viene considerato un essere intermediario tra dio e gli uomini, inferiore a Dio, perché creato, ma occupante nella creazione un posto di preminenza che, investendolo di alcuni attributi divini, lo rende un 'quasi dio'." (Guy Fau. pag. 235).

Il nome di cristiani non se l'attriburono da sè i seguaci di Cristo ma fu loro attribuita in senso dispregiativo dda altri, come afferma A. Donini:" Il nome di cristiani è nato in un ambiente non palestinese e veniva usato in senso d'ironico disprezzo (gli 'unti', gli 'impomatati') per distinguere gli ebrei della Sinagoga (ortodossi) dai nuovi convertiti, considerati gente strana, dalla lunga capigliatura, un po' come i nostri capelloni." (Storia del Cristainesimo- Edt. Teti- pag. 29)

Inoltre il termine di "cristiani" dato da Plinio non era la prima volta che veniva usato.

(Bossi. - 'Gesù Cristo...' pag.36) afferma:
"L'appellativo di cristiani abbinato ad una setta di superstizione, dato da Plinio il Giovane alle comunità della Bitinia, lo troviamo già in Tacito allorché si riferisce alle loro espulsioni avvenute sotto Augusto e sotto Tiberio già molti anni prima della presunta morte di Gesù Cristo. Non è un gioco di parole il dire che il cristianesimo esistette sotto forma di superstizione giudaico-cristiana prima che Gesù nascesse e la Chiesa facesse proprio questo nome sostituendosi agli esseni". (Il grassetto è mio)

Un altro fatto importante è raccontato dall'imperatore Adriano che, recatosi ad Alessandria nell'anno 131, affermò che:
"il Dio dei cristiani era Serapide e che i devoti di Serapide erano quelli che si dicevano 'vescovi dei cristiani'.
(Bossi. op.cit. pag.40).

Il titolo di vescovo passò alla CCR solo molto più tardi.


18/01/2005 13:21
 
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Per quanto mi risulta i cristiani erano perseguitati principalmente perchè annunciavano il regno di Cristo e perciò nell'ambito dell'impero romano erano considerati dei sovversivi.
Per il resto i romani erano noti per il loro spirito di tolleranza in genere verso tutte le religioni.


Francesco



E di sicuro combatteranno contro di te, ma non prevarranno contro di te, poiché ‘io sono con te’, è l’espressione di Geova, ‘per liberarti’”
(Geremia 1:19)
18/01/2005 15:18
 
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Re:

Scritto da: fr44 18/01/2005 13.21
Per quanto mi risulta i cristiani erano perseguitati principalmente perchè annunciavano il regno di Cristo e perciò nell'ambito dell'impero romano erano considerati dei sovversivi.
Per il resto i romani erano noti per il loro spirito di tolleranza in genere verso tutte le religioni.


Francesco







Mi spiace, ma non è proprio così!
Riprova a leggere il post a cui hai risposto, ma anche gli altri precedenti.
Appunto perchè i romani erano noti per il loro spirito di tolleranza, perchè mai avrebbero dovuto perseguitare i cristiani che predicavano un vangelo di pace?
Il fatto è che i cristiani di oggi si ostinano a riconoscere che, contemporaneamente all'avvio del cristianesimo neotestamentario, ve ne era già un altro operante ed era quello che subiva le persecuzioni per mano dei romani, in quanto movimento sovversivo. Ho già detto che i famosi cristiani delle arene non erano i pacifici seguaci di Gesù, ma combattenti rivoluzionari giudei anch'essi chiamati cristiani. A meno che tu voglia cancellare i fatti della storia. Solo quando divennero concorrenti della CCR i cristiani pacifici dissidenti cominciarono ad essere perseguitati, prima no.


18/01/2005 17:47
 
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Re: Re:

Scritto da: Chi.dove.quando 18/01/2005 15.18



Mi spiace, ma non è proprio così!
Riprova a leggere il post a cui hai risposto, ma anche gli altri precedenti.
Appunto perchè i romani erano noti per il loro spirito di tolleranza, perchè mai avrebbero dovuto perseguitare i cristiani che predicavano un vangelo di pace?
Il fatto è che i cristiani di oggi si ostinano a riconoscere che, contemporaneamente all'avvio del cristianesimo neotestamentario, ve ne era già un altro operante ed era quello che subiva le persecuzioni per mano dei romani, in quanto movimento sovversivo. Ho già detto che i famosi cristiani delle arene non erano i pacifici seguaci di Gesù, ma combattenti rivoluzionari giudei anch'essi chiamati cristiani. A meno che tu voglia cancellare i fatti della storia. Solo quando divennero concorrenti della CCR i cristiani pacifici dissidenti cominciarono ad essere perseguitati, prima no.





Allora rileggi il capitolo 19 di Matteo in particolare dal versetto 12 fino al versetto 22.
Potrai vedere che Pilato non aveva alcuna intenzione di condannare a morte Gesù, l'unico argomento che lo convinse fù
l'accusa ( che Gesù non smentì ) di essere Re, e questa accusa in effetti faceva di Gesù un sovversivo. Come mostra il racconto degli Atti degli apostoli al capitolo 17 versetti 6 e 7 l'accusa fatta ai cristiani era di sovversione in quanto riconoscevano come Re Gesù Cristo e non l'imperatore.

Io mi attengo ai testi sacri in quanto a fonte di verità, altre fonti sono sempre contraddittorie e perciò a mio parere poco attendibili.


Francesco


E di sicuro combatteranno contro di te, ma non prevarranno contro di te, poiché ‘io sono con te’, è l’espressione di Geova, ‘per liberarti’”
(Geremia 1:19)
17/11/2005 12:37
 
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Desideravo segnalare(se la cosa può interessare) che si terrà a NAPOLI, il 1° Dicembre 2005, presso la Facoltà Teologica - sez.S.Luigi (Via Petrarca - Posillipo), la II
Giornata di Studi di Storia del Cristianesimo sul tema "Gesù e i messia di Israele"

Purtroppo il programma dettagliato non mi è possibile allegarlo,l'opzione in questo forum non è attivata.

Si tratterà del messianismo cristiano e degli inizi della Cristologia.Delle pretese messianiche di Gesù,del messianismo rabbinico tra Qumaran e il cristianesimo primitivo; il professore Paolo Sacchi si occuperà delle "figure superumane e dell'attesa messianica tra il II sec. a.c e il I sec d.c", e Luca Arcari del "Libro delle Parabole di Enoc e il Figlio dell'Uomo:problemi storici e filologici".
Quest'ultima relazione ho avuto modo di ascoltarla nel corso di un Convegno in Sicilia a Settembre, e l'ho trovata di grande interesse!


Questa giornata di studio è aperta a tutti,ma per motivi organizzativi coloro che intendono prendervi parte devono fare pervenire entro il 25 Novembre la propria adesione o all'indirizzo e-mail segreteria@storiadelcristianesimo.it o al Seminario di Studi Storico Religiosi della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale sezione San Luigi,via Petrarca 115 - 80122 Napoli.



Un caro saluto
Topsy

Locandina

Se l'allegato non è immediatamente leggibile,perchè i caratteri troppo piccoli,è sufficiente cliccare sull'immagine stessa per ingrandirla.
04/07/2007 22:59
 
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Ma è una conferenza del 2005... nel frattempo Barbaglio, purtroppo, è morto.

[SM=g27992]
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