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Tertulliano

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2007 22:03
21/11/2007 23:41
 
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Cerco la citazione di
Contro Marcione, III, 18,3-4 di Tertulliano

Qualcuno la può scrivere se ce l'ha?
22/11/2007 07:15
 
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Chiedilo a Adriano Baston.

Lui ha tutti i libri che ti possono servire.

Puoi scrivergli una ffzmail a Vera. Ciao.
22/11/2007 12:57
 
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Re:
Sonnyp, 22/11/2007 7.15:

Chiedilo a Adriano Baston.

Lui ha tutti i libri che ti possono servire.

Puoi scrivergli una ffzmail a Vera. Ciao.



Devo ridere? Potrei chiedere anche a tutta la combriccola di Torino Lucento, Madonna di Campagna, Le Vallette, Venaria ... devo continuare? Conosco tutta la zona e molti fatti.
Torino la conosco come le mie tasche.

22/11/2007 14:45
 
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Davvero non ti capisco!
Ma cosa vuoi allora?

Hai fatto una richiesta. Io ti ho risposto chi poteva darti l'aiuto che cerchi.

La mia voleva essere una gentilezza....


Vai a fare i favori alla gente! Arrangiati allora! Ciao!
22/11/2007 15:41
 
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Re: Davvero non ti capisco!
Sonnyp, 22/11/2007 14.45:

Ma cosa vuoi allora?

Hai fatto una richiesta. Io ti ho risposto chi poteva darti l'aiuto che cerchi.

La mia voleva essere una gentilezza....

Vai a fare i favori alla gente! Arrangiati allora! Ciao!



Il mio post diceva:

Qualcuno la può scrivere se ce l'ha?


Sai leggere? Non ho chiesto Qualcuno conosce qualcuno che ce l'ha?
Giusto, dimenticavo che noi TdG che abbiamo il cervello lavato non riusciamo a farci comprendere dalla gente comune.
Cerchiamo di adattarci pero'.
Comunque il consiglio delle canne rimane lo stesso. [SM=g27987]
23/11/2007 16:13
 
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Re:
jwfelix, 21/11/2007 23.41:

Cerco la citazione di
Contro Marcione, III, 18,3-4 di Tertulliano

Qualcuno la può scrivere se ce l'ha?



Le eresie non fanno che provare costanza e saldezza, di fede, la quale non può, nè deve essere abbandonata per alcuni che si allontanano dalla credenza vera cristiana

¶ Bastano alcuni individui, che siano rimasti presi dall'eresia, perche, con gran facilità, si abbandonino alla rovina di una credenza falsa questi ingenui creduloni. Perchè quella donna, queir uomo dalla fede così salda, persone dotate di tanta saggezza e che alla Chiesa avevano dato opera di tanto amore e di tanto zelo, passarono dalla parte degli eretici? Chi è che, ponendosi tale quistione, non risponderà a sè stesso che quelli che le eresie hanno |6 potuto far deviare dalla retta via, vuoi dire, che non erano da considerarsi veramente ne saggi, nè stretti da saldezza di fede, nè dediti con tutto l'animo loro alla Chiesa? Ma è proprio una cosa da far molta meravìglia, penso, che da uno, che per il passato sia stato riconosciuto uomo al dì sopra di ogni dubbio e di fede saldissima, dopo ne venga ad uscir fuori uno diverso? Saul, sopra tutti gli altri eccellente, finisce poi colf essere turbato e sconvolto dal sentimento della gelosia; David, la bontà del quale era secondo quanto il cuore del Signore desiderava (4), sì rese colpevole dì omicidio e di adulterio (5); Salomone ebbe pure da Dio ogni più grande dono di grazia e dì sapienza: ebbene: da donne venne spinto all'idolatria (6). Soltanto al Figlio di Dio fu riservato dì rimanere sempre senza colpa (7). Eppoi... anche se un vescovo, se un diacono, se una vedova, se una fanciulla, se un dottore, se perfino un martire si allontanano, ammettiamo, dalia regola di fede, basterà forse questo fatto perche l'eresie debbano acquistare carattere di verità? Dobbiamo noi dunque riconoscere il valore della fede dalle persone o le persone dalla fede che |7 esse professano? Non v' è nessuno che sia sapiente veramente, nessuno che possa dir di possedere purità di fede; nessuno si chiamerà grande, se non il Cristiano; ma nessuno potrà chiamarsi così, se non chi abbia perseverato in questo lume di fede fino agli ultimi giorni della sua vita (8). Tu, data la tua natura di uomo, conosci ciascuno, ma soltanto dalla esteriorità: credi ciò che vedi, ma vedi solo dove il tuo occhio giunge; lungi invece penetra lo sguardo del Signore: dicono i Sacri Libri (9): l'uomo guarda nella faccia del suo simile; è Iddio che penetra e intende l'intimo del cuore umano (10). Ed è così che il Signore conosce quelli che sono Suoi (11), e sradica la pianta che non ha piantato (12), e ci fa vedere come gli ultimi divengono i primi, e tiene in mano un ventilabro, perchè vuole che il terreno intorno a Lui sia lindo e puro (13). Prendano pure il volo e se ne vadano lontano, quanto lor piaccia, le pagliuzze di una fede inferma e leggera, appena che esse avranno sentito l'afflato caldo delle tentazioni; tanto più pulita e sana la massa del frumento s'accumulerà allora nel granaio del Signore (14). Non è pur vero che alcuni dei Discepoli dallo |8 stesso Signore si allontanarono quasi di Lui stesso turbati? (15). Ma non per questo gli altri pure crederono di doversi staccare dall'orme Sue: quelli che riconobbero che Costui era il Verbo delia vita e che da Dio Egli traeva l'origine Sua, Lo seguirono fedelmente, fino al termine della Sua vita, sebbene il Signore avesse loro offerto il modo di allontanarsi im-punemente da Lui, qualora essi l'avessero voluto (16). Non ha valore alcuno, se un Figello, un Ermogene (17), un Fileto, un Imeneo abbandonarono il loro Apostolo (18): appartenne proprio alla schiera degli Apostoli colui che si rese colpevole di tradimento verso il Signore. Ci meravigliamo noi, se da taluni vengono disertate le Sue Chiese, ma dobbiamo sapere che quello che ci fa veramente, chiaramente Cristiani, è appunto la capacità di perseverare e di soffrire secondo l'esempio che Cristo ci ha lasciato (19). Egli dice: Essi si sono allontanati da noi, ma non furono dei nostri; se alle nostre file avessero veramente appartenuto, costoro sarebbero rimasti fedelmente con noi (20). |9

Ho trovato questa , dimmi se è giusta



23/11/2007 18:45
 
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Re: Re:
@tiskio@, 23/11/2007 16.13:



Le eresie non fanno che provare costanza e saldezza, di fede, la quale non può, nè deve essere abbandonata per alcuni che si allontanano dalla credenza vera cristiana

¶ Bastano alcuni individui, che siano rimasti presi dall'eresia, perche, con gran facilità, si abbandonino alla rovina di una credenza falsa questi ingenui creduloni. Perchè quella donna, queir uomo dalla fede così salda, persone dotate di tanta saggezza e che alla Chiesa avevano dato opera di tanto amore e di tanto zelo, passarono dalla parte degli eretici? Chi è che, ponendosi tale quistione, non risponderà a sè stesso che quelli che le eresie hanno |6 potuto far deviare dalla retta via, vuoi dire, che non erano da considerarsi veramente ne saggi, nè stretti da saldezza di fede, nè dediti con tutto l'animo loro alla Chiesa? Ma è proprio una cosa da far molta meravìglia, penso, che da uno, che per il passato sia stato riconosciuto uomo al dì sopra di ogni dubbio e di fede saldissima, dopo ne venga ad uscir fuori uno diverso? Saul, sopra tutti gli altri eccellente, finisce poi colf essere turbato e sconvolto dal sentimento della gelosia; David, la bontà del quale era secondo quanto il cuore del Signore desiderava (4), sì rese colpevole dì omicidio e di adulterio (5); Salomone ebbe pure da Dio ogni più grande dono di grazia e dì sapienza: ebbene: da donne venne spinto all'idolatria (6). Soltanto al Figlio di Dio fu riservato dì rimanere sempre senza colpa (7). Eppoi... anche se un vescovo, se un diacono, se una vedova, se una fanciulla, se un dottore, se perfino un martire si allontanano, ammettiamo, dalia regola di fede, basterà forse questo fatto perche l'eresie debbano acquistare carattere di verità? Dobbiamo noi dunque riconoscere il valore della fede dalle persone o le persone dalla fede che |7 esse professano? Non v' è nessuno che sia sapiente veramente, nessuno che possa dir di possedere purità di fede; nessuno si chiamerà grande, se non il Cristiano; ma nessuno potrà chiamarsi così, se non chi abbia perseverato in questo lume di fede fino agli ultimi giorni della sua vita (8). Tu, data la tua natura di uomo, conosci ciascuno, ma soltanto dalla esteriorità: credi ciò che vedi, ma vedi solo dove il tuo occhio giunge; lungi invece penetra lo sguardo del Signore: dicono i Sacri Libri (9): l'uomo guarda nella faccia del suo simile; è Iddio che penetra e intende l'intimo del cuore umano (10). Ed è così che il Signore conosce quelli che sono Suoi (11), e sradica la pianta che non ha piantato (12), e ci fa vedere come gli ultimi divengono i primi, e tiene in mano un ventilabro, perchè vuole che il terreno intorno a Lui sia lindo e puro (13). Prendano pure il volo e se ne vadano lontano, quanto lor piaccia, le pagliuzze di una fede inferma e leggera, appena che esse avranno sentito l'afflato caldo delle tentazioni; tanto più pulita e sana la massa del frumento s'accumulerà allora nel granaio del Signore (14). Non è pur vero che alcuni dei Discepoli dallo |8 stesso Signore si allontanarono quasi di Lui stesso turbati? (15). Ma non per questo gli altri pure crederono di doversi staccare dall'orme Sue: quelli che riconobbero che Costui era il Verbo delia vita e che da Dio Egli traeva l'origine Sua, Lo seguirono fedelmente, fino al termine della Sua vita, sebbene il Signore avesse loro offerto il modo di allontanarsi im-punemente da Lui, qualora essi l'avessero voluto (16). Non ha valore alcuno, se un Figello, un Ermogene (17), un Fileto, un Imeneo abbandonarono il loro Apostolo (18): appartenne proprio alla schiera degli Apostoli colui che si rese colpevole di tradimento verso il Signore. Ci meravigliamo noi, se da taluni vengono disertate le Sue Chiese, ma dobbiamo sapere che quello che ci fa veramente, chiaramente Cristiani, è appunto la capacità di perseverare e di soffrire secondo l'esempio che Cristo ci ha lasciato (19). Egli dice: Essi si sono allontanati da noi, ma non furono dei nostri; se alle nostre file avessero veramente appartenuto, costoro sarebbero rimasti fedelmente con noi (20). |9

Ho trovato questa , dimmi se è giusta



NO, è il terso volume cap. 18 vv 3, 4
24/11/2007 19:51
 
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"Giuseppe, che raffigurava anch'egli Cristo, e non solo per questo motivo (non voglio dilungarmi) che soffrì la persecuzione ad opera dei fratelli per la grazia di Dio così come Cristo la soffrì ad opera dei Giudei, suoi fratelli nella carne, quando viene benedetto dal Padre anche con queste parole: di toro è la sua bellezza, corna dell'unicorno sono le sue corna, con esse egli getterà in aria le genti fino al termine della terra (a) – dunque, l'unicorno non indicava il rinoceronte, né la bestia a due corna il minotauro, ma in lui era significato Cristo, toro per l'una e l'altra disposizione, per alcuni feroce in quanto giudice, per altri mansueto in quanto salvatore, le cui corna erano le parti estreme della croce. [ 4 ] Infatti, anche nel palo che fa parte della croce, le estremità sono chiamate corna, e unicorno è chiamato il palo centrale dello stipite. Per mezzo di questa potenza della croce e dotati di corna con questo significato, anche ora Egli getta in aria tutte le genti nella fede, sollevandole dalla terra al cielo, e anche allora le getterà in aria, abbattendole dal cielo alla terra". (Tertulliano; Opere scelte (1974) UTET; pag. 440)

e adesso di cosa vorremmo discutere ?
[Modificato da Justeee 24/11/2007 19:52]
24/11/2007 20:24
 
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"Giuseppe, che raffigurava anch'egli Cristo, e non solo per questo motivo (non voglio dilungarmi) che soffrì la persecuzione ad opera dei fratelli per la grazia di Dio così come Cristo la soffrì ad opera dei Giudei, suoi fratelli nella carne, quando viene benedetto dal Padre anche con queste parole: <>a – dunque, l'unicorno non indicava il rinoceronte, né la bestia a due corna il minotauro, ma in lui era significato Cristo, toro per l'una e l'altra disposizione, per alcuni feroce in quanto giudice, per altri mansueto in quanto salvatore, le cui corna erano le parti estreme della croce. [ 4 ] Infatti, anche nel palo che fa parte della croce, le estremità sono chiamate corna, e unicorno è chiamato il palo centrale dello stipite. Per mezzo di questa potenza della croce e dotati di corna con questo significato, anche ora Egli getta in aria tutte le genti nella fede, sollevandole dalla terra al cielo, e anche allora le getterà in aria, abbattendole dal cielo alla terra". (Tertulliano; Opere scelte (1974) UTET; pag. 440)

Di come ti sei procurato la citazione
24/11/2007 21:29
 
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Re:
Justeee, 24/11/2007 19.51:

"Giuseppe, che raffigurava anch'egli Cristo, e non solo per questo motivo (non voglio dilungarmi) che soffrì la persecuzione ad opera dei fratelli per la grazia di Dio così come Cristo la soffrì ad opera dei Giudei, suoi fratelli nella carne, quando viene benedetto dal Padre anche con queste parole: di toro è la sua bellezza, corna dell'unicorno sono le sue corna, con esse egli getterà in aria le genti fino al termine della terra (a) – dunque, l'unicorno non indicava il rinoceronte, né la bestia a due corna il minotauro, ma in lui era significato Cristo, toro per l'una e l'altra disposizione, per alcuni feroce in quanto giudice, per altri mansueto in quanto salvatore, le cui corna erano le parti estreme della croce. [ 4 ] Infatti, anche nel palo che fa parte della croce, le estremità sono chiamate corna, e unicorno è chiamato il palo centrale dello stipite. Per mezzo di questa potenza della croce e dotati di corna con questo significato, anche ora Egli getta in aria tutte le genti nella fede, sollevandole dalla terra al cielo, e anche allora le getterà in aria, abbattendole dal cielo alla terra". (Tertulliano; Opere scelte (1974) UTET; pag. 440)

e adesso di cosa vorremmo discutere ?



Caro Justee ma Tertulliano si cita solo quando fa comodo... lui era troppo impelagato nella filosofia brutta e cattiva, ecco perchè parlò dello strumento della morte di Cristo come della croce...
Che vuoi erano passati ben 130 anni dalla morte di Cristo e come saprai bene, tutti i suoi contemporanei lo attaccarono per questa sua affermazione dicendogli che era bugiardo e che Cristo morì impalato!
Ciao caro e grazie per la citazione
Mario

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