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legalizzare la prostituzione

Ultimo Aggiornamento: 13/01/2008 18:17
13/01/2008 17:55
 
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in GERMANIA da alcuni anni la prostituzione è stata legalizzata dallo Stato; conseguentemente sono sorti moltissimi locali dove ci si può prostituire e dove si può appagare i propri desideri.
Il tutto va avanti attraverso semplici ma rigide regole, dei tariffari espliciti ed esaustivi e una certa autonomia individuale alla prostitute.
Alla fine, tutti ne guadagnano.

E in Italia? Siamo indietro anni luce!
Da anni sostengo che la riapertura delle cosiddette "case chiuse" o "bordelli" sarebbe una mossa azzeccata.

I numeri della prostituzione in Italia sono sconvolgenti e non meritano molti commenti. Ecco come li ha riportati nel 2002 un settimanale: "70 mila le persone che si prostituiscono in Italia. Il 94 per cento sono donne, il 5,2 per cento transessuali, lo 0,8 per cento travestiti. Il 65 per cento lavora in strada, il 30 per cento in albergo, il 5 per cento in casa. Il 20 per cento del totale è minorenne. 20-25 mila le prostitute straniere che operano in Italia. La maggior parte proviene dalla Nigeria. Ma ci sono anche molte albanesi, polacche e bielorusse. Il 10 per cento delle lucciole immigrate è schiavizzato e in mano al racket. 50 euro la tariffa di una prostituta che esercita per strada. 750 euro il costo di una serata con una accompagnatrice di alto bordo. 90 milioni di euro il giro d'affari mensile della prostituzione in Italia. 5 mila euro la rendita media mensile di una prostituta anche se lavora solo tre sere a settimana. 4.600 le giovani prostitute straniere espulse dall'Italia nel 2001 (nel 2000 erano state 1.300). Di queste, 2 mila erano albanesi, 600 romene e 600 nigeriane. 3 milioni la stima degli italiani che ha rapporti sessuali a pagamento con minorenni straniere. Il totale dei clienti sarebbe di 9 milioni. Il 43 per cento chiede di non usare il profilattico. Il 3,8 per cento ha meno di 18 anni, il 21,4 per cento ha un'età compresa tra i 19 e i 25 anni".

Legalizzare la prostituzione porterebbe innumerevoli vantaggi. Ne cito alcuni:

1) Diminuzione della trasmissione di malattie sessuali
2) Diminuzione della presenza lungo le strade delle prostitute
3) Diminuzione dello sfruttamento sessuale e del racket
4) Nuove entrate finanziarie per lo Stato Italiano
5) Aumento dell'occupazione

A fronte di tutti questi vantaggi, non riesco a vedere i lati negativi di una simile proposta.
La solita demagogia porterebbe a dire che lo Stato sfrutta la prostituzione per arricchirsi… ma considerato che stiamo parlando del mestiere più antico del mondo, non vedo che male ci sia a trarre dei benefici (per tutti) da usi e costumi radicati nella società che non moriranno mai.
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Re:
purolator, 13/01/2008 17.55:

in GERMANIA da alcuni anni la prostituzione è stata legalizzata dallo Stato; conseguentemente sono sorti moltissimi locali dove ci si può prostituire e dove si può appagare i propri desideri.
Il tutto va avanti attraverso semplici ma rigide regole, dei tariffari espliciti ed esaustivi e una certa autonomia individuale alla prostitute.
Alla fine, tutti ne guadagnano.

E in Italia? Siamo indietro anni luce!
Da anni sostengo che la riapertura delle cosiddette "case chiuse" o "bordelli" sarebbe una mossa azzeccata.

I numeri della prostituzione in Italia sono sconvolgenti e non meritano molti commenti. Ecco come li ha riportati nel 2002 un settimanale: "70 mila le persone che si prostituiscono in Italia. Il 94 per cento sono donne, il 5,2 per cento transessuali, lo 0,8 per cento travestiti. Il 65 per cento lavora in strada, il 30 per cento in albergo, il 5 per cento in casa. Il 20 per cento del totale è minorenne. 20-25 mila le prostitute straniere che operano in Italia. La maggior parte proviene dalla Nigeria. Ma ci sono anche molte albanesi, polacche e bielorusse. Il 10 per cento delle lucciole immigrate è schiavizzato e in mano al racket. 50 euro la tariffa di una prostituta che esercita per strada. 750 euro il costo di una serata con una accompagnatrice di alto bordo. 90 milioni di euro il giro d'affari mensile della prostituzione in Italia. 5 mila euro la rendita media mensile di una prostituta anche se lavora solo tre sere a settimana. 4.600 le giovani prostitute straniere espulse dall'Italia nel 2001 (nel 2000 erano state 1.300). Di queste, 2 mila erano albanesi, 600 romene e 600 nigeriane. 3 milioni la stima degli italiani che ha rapporti sessuali a pagamento con minorenni straniere. Il totale dei clienti sarebbe di 9 milioni. Il 43 per cento chiede di non usare il profilattico. Il 3,8 per cento ha meno di 18 anni, il 21,4 per cento ha un'età compresa tra i 19 e i 25 anni".

Legalizzare la prostituzione porterebbe innumerevoli vantaggi. Ne cito alcuni:

1) Diminuzione della trasmissione di malattie sessuali
2) Diminuzione della presenza lungo le strade delle prostitute
3) Diminuzione dello sfruttamento sessuale e del racket
4) Nuove entrate finanziarie per lo Stato Italiano
5) Aumento dell'occupazione

A fronte di tutti questi vantaggi, non riesco a vedere i lati negativi di una simile proposta.
La solita demagogia porterebbe a dire che lo Stato sfrutta la prostituzione per arricchirsi… ma considerato che stiamo parlando del mestiere più antico del mondo, non vedo che male ci sia a trarre dei benefici (per tutti) da usi e costumi radicati nella società che non moriranno mai.



potrei essere daccordo , almeno prendiamo un po di soldi per le tasse



«Il Mondo non sarà mai abbastanza vasto, né l’Umanità abbastanza forte per essere degni di Colui che li ha creati e vi si è incarnato»
(P. Teilhard de Chardin, La vision du passé, in “Inno dell’universo”, Queriniana, Brescia 1995, p. 76)>>



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