Caro Polymetis,
testi di riferimento apostolici? E quali? Un canone inesistente?
Non rentro in polemiche su cui in passato hai già preso una sonora lezione, io mi riferisco semplicemente a quelli che
siamo sicuri che essi usarono, non risulta infatti che facessero riferimento alla tradizione farisaica, essenica o sadducea. Il loro punto di riferimento quello del vecchio testamento che leggevano in ebraico ed in greco.
come ho già detto non è questione tanti di quali siano i libri ma di che cosa la tua cultura ti fa leggere in essi
Poichè su qusta questione non esisteva affatto una visione unitaria, condivisa e diffusa ma piuttosto opinioni frammentarie spesso oggetto di disputa tra i rabbini non possiamo invocare nessun paradigma preferenziale che non sia quello più diffuso del concetto veterotestamentario di anima. Ti ripeto che il DENT ed il DCBNT sono entrambi concordi nel ritenere che seppure in certi circoli giudaici il concetto di psychè aveva subito le inflenze dell'ellenismo, gli scrittori del NT rimasero ancorati al concetto di nephesh che conoscevano dall'AT. Questo è reso evidente proprio dal fatto che nel NT non si fa alcun riferimento a questa o quella tesi e non si tenti alcuna definizione, segno inequivocabile che psychè era usato nel suo senso più tradizionale e non filosofico.
Ci sono molte allusioni velate nell’AT ad una qualche continuità dell’anima concepita come ombra
Allusioni tanto velate, rare e comunque spiegabili secondo il paradigma tradizionale veterotestamentario da non influenzare minimamente il campo semantico di nephesh.
farisei non sono “una certa setta”, erano il partito di maggioranza, tutti odiavano i sadducei perché collaborazionisti
I farisei erano una "setta" e come ben sappiamo erano ben lontano dal tipo di religione professata dal popolo che essi disprezzavano. I loro concetti e dispute erano sconosciuti alla maggior parte della popolazione.
Inoltre sulla questione della nephesh e della risurrezione non vi era una corrente unitaria o maggioritaria come vorresti far credere, all'interno dei farisei vi erano diverse concezioni, spesso cntrastanti fra di loro. A complicare le cose vi era l'inflenza, oggi ritenuta sempre più importante, non solo dei sadducei ma anche degli esseni e di altri gruppi ad essi in qualche modo collegati. Viceversa
in tutto il NT il concetto di psychè rimane perfettamente inscrivibile in quello veterotestamentario. Non esiste nessuna evidenza che psychè nel NT sia usato nel senso di questa o quella corrente ebraica.
Non ho presente le citazioni cui ti riferisci ma sai benissimo che ci vuole ben poco a trovare altri tre lessici che dicono il contrario
Direi che qui vale il consensus accademico, mi pare che la maggior parte di lessici non indichi per psychè significati diversi da quelli che derivano da nephesh.
Paolo stesso con le sue lettere mette solo i puntelli ad una precedente predicazione data oralmente, ergo quelle immagini che a noi suscitano dubbi per loro non richiedevano alcuna precisazione
Ulteriore prova che psychè non venivo usato nei sensi molteplici, controversi e spesso oscuri delle diverse correnti giudaiche del tempo, ma nel suo senso più ovvio e immediato, che era appunto il senso privo di implicazioni filosofiche della tradizione neotestamentaria a cui gli apostoli fanno costante riferimento. Nella LXX chi leggeva psychè non poteva che avere una idea chiara ed univoca del significato del termine.
Le lettere di Paolo infatti non si occupano di esposizioni sistematiche di dottrine ma di problemi concreti come il correggere eresie nate dall’equivoco di punti oscuri
Non mi risulata che neppure per Paolo il termine psychè fosse equivoco oppure oscuro, anche lui lo usa coerentemente con il suo significato veterotestamentario.
Gesù non condanna in toto i farisei, anche perché condivide con loro diversi concetti
Gesù condanna le tradizioni farisaiche che veniva messa al di sopra delle scritture, non abbiamo ragione di pensare che condividesse una idea di psychè diversa da quelle delle scritture. E poi quale? Il pensiero dei farisei, come ti ho detto, non era certo unitario e nemmeno ben definito. In nessuna dichiarazione di Cristo psychè è usato in modo da farci pensare che abbia adottato la definizione di qualche gruppo particolare in contrasto con il senso veterotestamentario.
Il NT continuava a rimanere il punto di riferimento unitario della nazione, il minimo comun denominatore che univa tutte le anime del giudaismo. Gesù che si rivolgeva a tutta le nazione comprese le classi più basse è ovvio che abbia adottato un riferimento comune a tutti e non solo ad un gruppo.
Shalom
[Modificato da barnabino 10/09/2006 1.37]