Prendo atto che non s’è detto nulla di nuovo.
“ui non si tratta di studiare, ma di rigirare le frittatine. Tu parli di dieci episodi facendo lo gnorri, giacchè uno di questi episodi che cito, ovvero l’inquisizione nella sua totalità, racchiude migliaia di episodi e di mort”
Per la precisione le vittime dell’inquisizione oscillano tra le 30.000 e le 70.000
nell’arco della sua intera esistenza. Nella sola Francia del ‘300 c’erano 21 milioni di abitanti (parlo di questo secolo perché grazie ai morti di peste abbiamo un conteggio anche dei vivi che s’era fatto più rigoroso), e ovviamente più sono i secoli e più questo numero deve raddoppiare, triplicare, ecc, perché la gente muore. Nell’arco di tutto il medioevo sono vissute centinaia di milioni di persone, l’incidenza statistica dell’inquisizione è ridicola. I famosi “nove milioni di streghe” bruciate come è noto oggi esistono solo nei pamphlet delle femministe wiccan.
Come già ricordati i processi inquisitoriali si chiudevano con condanne in meno dell’1% dei casi. L’immagine dell’inquisitore rozzo e ignorante che ti tortura fino a farti confessare è statisticamente fasulla.
“La gerarchia non è altro che l’insieme delle persone che presero le decisioni all’epoca e che prendono le decisioni tutt’ora. Papi, cardinali, vescovi… et similia.”
E come tale, siccome sono un insieme, non possono avere nessuna responsabilità collettiva, così come del resto qualunque gruppo di più di una persona. Nessun tribunale processerebbe mai “lo stato italiano”, si potrebbero processare i politici corrotti, e andrebbero chiamati tutti per nome anche se fossero il 90%.
“o, tu precisi, sapendo benissimo che io conosco la terminologia”
Puoi conoscere quello che vuoi ma te ne dimentichi.
“Note non significa che si sia stabilito con esattezza quali fossero tutte le motivazioni, note significa che vi sono una serie di motivazioni plausibili per tale abominio.”
Ma ancora non hai risposto alla mia domanda, come sia possibile che tu dica che le motivazioni della caccia alle streghe romana siano diverse da quella cristiana se per tua stessa ammissione non sapevi che esistesse una legislazione romana contro la magia.
Teso, il curriculum di studi in filosofia dell’università di Venezia prevede il seguente piano di studio:
www.unive.it/nqcontent.cfm?a_id=20823
Come è noto uno studente che esca da filosofia dev’essere in grado di insegnare: storia, filosofia, materie psicologiche. Siccome il curriculum di laurea è umanistico gli esami spaziano nelle materie antichistiche, religiose e demo-etno-antropologiche. Per fare qualche esempio io ho dato esami di greco, di storia delle chiese cristiane, antropologia, filosofia (specie antica e tardo-antica), psicologia, anzi, ho dato pure un esame di analisi matematica visto che non ci si può laureare senza passare per delle discipline scientifiche. Tutto come puoi vedere sta nel curriculum umanistico della laurea in filosofia dell’università di Venezia.
“ià in passato ebbi modo di dirti che i tuttologi mi puzzano moltissimo”
Se tu non sai come sono strutturate le università non è un mio problema, a te puzzerebbe chiunque esca dalla mia università visti i piani di studio che ti ho linkato.
“
C’entra perché egli ha affrontato la questione e ha pubblicato diversi articoli anche in riviste di settore.”
E quali sono? Diversi articoli presume il plurale. Qui ci sono tutte le sue pubblicazioni e non ne ho trovata una sola su riviste di storia della scienza o epistemologia, ho trovato un solo articolo su Galileo e neppure sul processo, a quanto pare un contributo di fisica
:
www.fisicamente.net/index-100.htm
Quell’uomo è un autentico illuso quando parla di storia, turlupinato anche lui da quello che crede di sapere, specie in storia antica, basti solo dire che ha dedicato un articolo sul Concilio di Nicea (da che pulpito non si sa), che inzia così: “Anche qui avrò l'eccellente guida di Karlheinz Deschner, Il gallo cantò ancora (Massari, 199
, che è uno dei più grandi ed eruditi teologi contemporanei ed al quale rimando per ogni referenza bibliografica” Per non sapere che Deschner per il mondo accademico è nessuno e le sue panzane bisogna studiare veramente…
“Io non sono uno storico, cerco tuttavia di capire se all’epoca i papi, i vescovi, insomma la famosa gerarchia della CCR, ossia quella che prendeva le decisioni in merito a crociate, inquisizione, ecc… agì per il bene comune o per i propri interessi di potere.”
Il mio problema è un giudizio complessivo. La storia della Chiesa ha conosciuto uomini di potere, basti pensare a personaggi come Bonifacio VIII, quello che si vuole far notare è che non è affatto la norma, e anche anzi le strutture della Chiesa hanno contribuito in modo essenziale alla cultura, all’arte, all’istruzione, alla sanità, alla carità, alla trasmissione del sapere, all’enciclopedismo, e addirittura la scienza (Alberto Magno, R. Bacone. ecc.) Il medioevo non è un periodo di cupo ristagno ma un periodo di estrema vivacità intellettuale e di ricerca.
“Falso, il suo presunto amico cardinale Barberini, futuro Urbano VIII, si adirò per altri motivi e lo sai benissimo, ossia per il presunto riferimento ai suoi nipoti (così si chiamavano i figli illegittimi dei papi all’epoca, bella roba) che lui intravide nel logo della casa editrice con il quale venne pubblicato il lavoro di Galileo.”
Questa è solo una concausa. La causa principale furono le frasi di Simplicio che corrispondevano a quelle del papa. Simplicio, che notoriamente fa la figura dello stupidotto, viene fatto diventare portavoce delle tesi di urbano VIII, e Sagredo commenta le sue battute con un “Oh che bella dottrina è la vostra! Davanti ad essa dobbiamo tacere; ma io l’ho già sentita da una somma autorità…". Se non ti fidi di me puoi andare a leggerla anche su un sito di alta scientificità come quello dell’Enciclopedia Treccani, di cui riporto un paragrafo:
“Galileo fece menzione di questa medesima dottrina alla conclusione del suo Dialogo, ponendone una riformulazione in bocca all'aristotelico Simplicio, la maschera della saccenteria e dell'ottusità dell'aristotelismo accademico. Alla fine della quarta giornata, questo personaggio riporta il pensiero del Papa, parlandone come di una "saldissima dottrina, che già da persona dottissima ed eminentissima appresi ed alla quale è forza quietarsi». È pertanto assai probabile che, anche per questo, Galileo si sia attirato l'ira del Pontefice, fortemente inasprito ritrovando il proprio sottile ragionamento beffardamente difeso da una crassa figura.”
www.treccani.it/site/Scuola/Zoom/storiadipapi/guerrini.htm
“Non comprendi che io questo lo so benissimo, siete voi che facendovi portavoce infallibile del messaggio divino, ritenete infallibile e assoluta la vostra morale”
Come sopra dicevo la nostra morale non è assoluta perché i dogmi morali si contano sulle dita di due mani, e la pena di morte non è fra questi. O per meglio dire, la dottrina della Chiesa distingue tra liceità e opportunità della pena capitale. La pena di morte è inapplicabile perché ci sono misure per impedire al condannato di fare del male alla società quali la prigione. Nel caso tuttavia non ci fossero forme di pena alternative per tutelare la società si potrebbe ricorrere alla pena di morte. Tuttavia una simile società per fortuna non esiste e dunque non si danno casi in cui la pena di morte sono applicabili.
“Davvero ? Peccato che vi siano stati come L’Afghanistan. Non mi sembra che il papa abbia plaudito alla guerra del USA o mi sbaglio ?”
L’ Afghanistan non ci stava attaccando mi sembra.
“Non c’è scritto, mai più la guerra tranne quella di difesa !! Ma tanto ne verrai fuori con argomenti capziosi e inconsistenti, dicendo che il papa non è infallibile se non parla ex cathedra, che voleva dire tutt’altro, insomma le solite acrobazie.”
Non si tratta dia acrobazie, si tratta del fatto che tu continui a pontificare sulla filosofia morale cattolica non sapendone nulla e dunque fraintendi tutto quello che leggi, e poi sarebbero gli altri a non capire. Cito dal Catechismo della Chiesa Cattolica del 1992:
2308 Tutti i cittadini e tutti i governanti sono tenuti ad adoperarsi per evitare le guerre.
« Fintantoché esisterà il pericolo della guerra e non ci sarà un'autorità internazionale competente, munita di forze efficaci, una volta esaurite tutte le possibilità di un pacifico accomodamento, non si potrà negare ai governi il diritto di una legittima difesa ».( Gaudium et spes, 79)
2309 Si devono considerare con rigore le strette condizioni che giustificano una legittima difesa con la forza militare. Tale decisione, per la sua gravità, è sottomessa a rigorose condizioni di legittimità morale. Occorre contemporaneamente:
— che il danno causato dall'aggressore alla nazione o alla comunità delle nazioni sia durevole, grave e certo;
— che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano rivelati impraticabili o inefficaci;
— che ci siano fondate condizioni di successo;
— che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione.
Questi sono gli elementi tradizionali elencati nella dottrina detta della « guerra giusta ».
La valutazione di tali condizioni di legittimità morale spetta al giudizio prudente di coloro che hanno la responsabilità del bene comune.
2310 I pubblici poteri, in questo caso, hanno il diritto e il dovere di imporre ai cittadini gli obblighi necessari alla difesa nazionale.
Coloro che si dedicano al servizio della patria nella vita militare sono servitori della sicurezza e della libertà dei popoli. Se rettamente adempiono il loro dovere, concorrono veramente al bene comune della nazione e al mantenimento della pace.
Auspicarsi che non ci sia mai più una guerra è profondamente diverso dal dire che se ti attaccano, e soprattutto se devi difendere le vite di altre persone affidate a te, tu non possa difenderti.
“E ciò non dice nulla sulla sua giustificazione alla guerra”
Il che è già stato dato dalla fonte succitata che ci viene da un testimone oculare, il confratello Illuminato.
“Non ho detto questo, ho detto che ciò che ci è pervenuto è sempre filtrato dagli stessi che crearono l’indice dei libri proibiti, ci vuole tanto a capirlo ?”
Come già detto questo è un invenzione senza fondamento. Non c’è stato alcun filtro nelle fonti francescane che al momento abbiano in mano, una vita ufficiale fu stilata solo durante il generalato di Bonaventura ma siccome abbiamo anche le fonti scritte prime questo filtro non esiste.
“Tutti gli uomini erano fratelli per lui, non solo i cristiani.”
Motivo di più per difenderli dalle aggressioni.
“Invasori ?”
Sì, i maomettani avevano invaso l’impero romano d’Oriente, la richiesta d’aiuto è venuta da Bisanzio.
“u questo puoi metterci la mano sul fuoco, ma non tanto per il fatto di essere cattolico in senso generale, ma per appartenere alla CCR dell’epoca”
E ancora non hai dimostrato che la Chiesa all’epoca fosse questo gran male. Inoltre non hai capito quello che capì Francesco, ossia che la santità e la necessità della Chiesa non c’entra nulla con la santità ipotetica dei suoi membri.
“Che ingenuità, ciò vorrebbe dire che i ricercatori, soprattutto in ambiti dai confini così labili e dalle pochissime certezze, non siano influenzati dalla propria ideologie”
Lo so perché lo vedo tutti i giorni, vedo i miei amici cattolici che fanno a gara per far vedere quanto siano “indipendenti”. Per fare un parallelo con le scienze bibliche si registra un fenomeno paradossale. Molti biblisti protestanti diventano possibilisti riguardo all’idea che Maria fu sempre vergine, mentre alcuni cattolici come Meier o Giuseppe Barbaglio si dicono sicuri del contrario. Tempo fa Nicolotti rispose ad un idiota che lo accusava si leggere solo fonti “di parte” per criticare il suo paladino Deschner in una maniera esemplare che faccio mia:
1) Non esiste la differenza tra testi cattolici e testi critici, né sono due
cose sullo stesso piano. Uno è problema di fede e l’altro di metodo storiografico. E’ come dire che sulla pittura io leggo testi di storia dell’
arte e tu di buddismo.
2) Non esiste una critica cattolica, una protestante e una atea o agnostica, esistono le leggi della storiografia e basta.
3) Io non utilizzo e non cito libri non critici, perché questa è la mia
formazione.
4) Che io legga testi soprattutto cattolici è falso, e ti ho anche detto che solitamente non conosco la fede di chi ha scritto il libro (che raramente d’altronde è riportata nel testo, è un fatto personale). Nella mia risposta addirittura ti riportavo indifferentemente esempi evidenziando se gli autori
erano cattolici o protestanti (non per abitudine, ma per fare un piacere a te e al tib, per il quale citavo anche Bultmann, che certo non è il preferito dai cattolici), e per i commentari vale lo stesso. Continuo a dire che se un libro è cattolico o protestante o ateo non mi interessa e non deve
interessare nessuno storico serio. Un libro si giudica in base al corretto uso della metodologia storico-critica, in base al corretto utilizzo delle fonti e in base alla serietà e affidabilità dello studioso. Tutto il resto è faziosità.
5) Nessuno dei critici moderni degli ultimi 50 anni da per scontate le cose che Deschner diceva, anzi.
6) Io non conoscevo Deschner perché evidentemente è studioso screditato, mai citato sulle bibliografie scientifiche, ed assente dalle biblioteche universitarie del settore perché evidentemente inutile per la ricerca scientifica. Conosco invece ad esempio Sanders che tanto piace al Tib, per i suoi studi sul giudaismo. Ma non c’è paragone.
Questo modo di sentire è difficile da spiegare a chi sta fuori.
“o infatti non sono presuntuoso, lo sei solo tu e non ne hai il diritto a mio avviso, perché sei solo alla ricerca di conferme alle la tua tesi, non indaghi con obbiettività tutte le possibilità, ma ti butti sul tuo eroe del momento che conferma quanto tu già credi.”
Io non ho nessun eroe, perché i professori universitari della Sorbona, nella laicissima Francia, sono portavoci della comunità scientifica e non inventano sciocchezze ad usum Delphini perché così pare a loro. Ripeto che ad Harvard non assumono i professori perché sono cattolici. Quello che dice Gilson lo puoi trovare in chiunque abbia una cattedra di storia medievale, chi invece sostenga da una cattedra siffatta che il medioevo sia un periodo buio e oscuro ancora non l’abbiamo visto. Non esiste una ricerca obiettiva, non esiste un oggetto di indagine, tutto è sempre compreso all’interno del proprio orizzonte ermeneutico, ma l’orizzonte ermeneutico del ricercatore è fatto di categorie storiografiche e prescinde dalla fede.
“Libero da condizionamenti ? Hai detto bene “nel pieno del loro cattolicesimo”. Il libero pensiero vero e proprio è arrivato solo con l’illuminismo.”
Cosa vuol dire? Non si può essere cattolici e al contempo liberi pensatori e anche non d’accordo con alcune posizioni della Chiesa? Se per te libero pensiero vuol dire essere atei allora stiamo parlando di cose diverse, per me il libero pensiero può approdare a qualunque dottrina, anche quella cattolica, e questi pensatori ne sono una dimostrazione. Sono una dimostrazione di ricerca indipendente, di fede in Dio e nel cattolicesimo, e contemporaneamente a volte di strenua critica all’organizzazione ecclesiastica in alcuni suoi membri, ad esempio Dante che mette all’inferno il papa allora regnante.
“Lessi quella discussione e fu di pessimo gusto, perché deridere chi non conosce qualcosa è il più bieco e arrogante dei comportamenti anche perché ognuno è ignorante in molte cose,”
Se quella tal persona si rivela ignorante proprio in argomento antichistico, cioè ciò di cui voleva parlare, allora la derisione è salutare perché lo mette al suo posto. Non si può pretendere di parlare di storia antica senza saper leggere i documenti originali
“Per quanto mi riguarda se speri che io perda tempo e fatica a scrivere in latino ti sbagli di grosso. Conosco bene la lingua nel senso che la comprendo”
Una preparazione solo liceale?
“inoltre tutto ciò non proverebbe niente perché anche se non lo conoscessi io potrei chiedere aiuto a qualche mio collega, come del resto potresti fare tu.”
E secondo te esiste un collega a cui potremmo chiedere se abbia il tempo di leggere i nostri post e di rispondere per conto nostro in latino? Ma siamo matti? Del resto esistono le chat se vuoi la diretta.
Riassunto: vorrei più dati e meno proclami.
[Modificato da Polymetis 19/02/2007 16.20]