Rispondo cominciando dall'ultimo intervento fatto da Dana.
Noi imperniamo il nostro messaggio sull'amore di Dio verso il genere umano.
Predichiamo la venuta del Regno di Dio che eliminerà morte e dolore.
Come è scritto in Apocalisse 21:3-4 noi annunciamo essenzialmente il sicuro adempimento della profezia che
predice:
“Ecco, la tenda di Dio è col genere umano ed egli risiederà con loro, ed essi saranno suoi popoli. E Dio stesso sarà con loro.
Ed egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore. Le cose precedenti sono passate”.
Chi, in contrasto con ciò che prega quando recita il Padre nostro, non vuole che Il Regno venga, si risentirà.
Chi, al contrario, anela alla venuta del Regno di Dio, sarà lieto della buona notizia che noi proclamiamo ( Matteo 24:14 )
Rispondo adesso sul modo, a mio modo corretto, di intendere i matrimoni tra persone della nostra religione e persone di altra o nessuna religione.
La Bibbia consiglia caldamente di sposarsi solo nel Signore ( 1 Corinti 7:39 ). Noi TdG crediamo fermamente che la Bibbia sia veramente la Parola di Dio.
E se lo crediamo veramente non saremo saggi nel seguire un consiglio che viene da un Padre così alto, autorevole e che dà consigii per il nostro bene?
Se ignorare i consigli di un genitore secondo la discendenza nella carne è indice che un figlio dà poco peso sia a suo padre sia ai suoi consigli, non è tanto più da considerare mancanza di fede ignorare i consigli del nostro Padre celeste?
Questo comportamento che ha un che di mancanza di apprezzamento verso Geova e la sua parola dovrebbe essere accolto favorevolmente dalla congregazione o dovrebbe essere indicato apertamente come esempio da non seguire?
La Parola di Dio ci aiuta ad avere il giusto punto di vista della limitazione indicata in 1 Corinti 7:39.
Dio ce lo indica anche con diversi esempi.
Cosa pensò di fare Abraamo quando i tempi erano più che maturi perchè Isacco scegliesse una consorte? Abraamo e la sua famiglia abitavano in Canaan, circondati da adoratori di falsi dèi.
Dove poteva trovare e far scegliere una buona moglie al suo caro figlio?
La cosa più conveniente poteva essere quella di scegliere una cananea con buone qualità e di vedute abbastanza larghe da permettere che gli eventuali figli fossero allevati come adoratori di Geova.
Tuttavia Abraamo si rifiutò di far questo, poiché sarebbe equivalso a essere sleale a Geova. Piuttosto, nonostante la fatica extra che richiese, fu cercata una moglie che Isacco potesse scegliere e amare fra i parenti di Abraamo in un paese lontano. Perché?
Perché quei parenti riconoscevano il vero Dio. ( Gen. 24:1-67; confronta 26:34, 35; 28:6-9.) E Isacco si innamorò subito di Rebecca e la condusse subito in sposa avendo conforto della perdita di sua madre Sara.
In un periodo successivo, quando Dio diede la sua legge a Israele, i suoi servitori ricevettero l’avvertimento: “Non devi formare nessuna alleanza matrimoniale con gli abitanti della terra promessa. Non devi dare tua figlia a suo figlio, e non devi prendere sua figlia per tuo figlio”.
Quale era il motivo? forse Geova era un Dio che discriminava quegli abitanti ritenendoli una razza inferiore?
Certamente Dio non è razzista. La ragione è ben altra e Dio stesso ce la spiega dicendo: “Poiché farà allontanare tuo figlio dal seguire me, e per certo serviranno altri dèi”. — Deut. 7:2-4; Eso. 34:14-16.
Che succedeva se nell'antico Israele se qualcuno sposava uno che praticava la falsa adorazione? La Legge non comandava di uccidere l’israelita.
Il fatto che non c’era una tale pena per chi sposava un non credente significava forse che la cosa era poco importante? No! L’avvertimento dato da Dio era preciso e ce n’era buona ragione: affinché il credente non fosse allontanato dal seguire Geova.
Ribadendo il fatto che questo avvertimento divino non era troppo severo, la Bibbia ci narra quanto accadde a Salomone.
Pur avendo ricevuto sapienza da Dio, Salomone prese delle mogli straniere. Col passar degli anni esse allontanarono il suo cuore da Geova e lo fecero volgere a dèi stranieri.( 1 Re 11:1-6.)
Quando i giudei tornati dalla cattività babilonese si presero delle mogli straniere, sia Esdra che Neemia li condannarono con vigore.
Esdra disse che avevano “agito con infedeltà” e si erano attirati la “colpa”; dovevano ripudiare le mogli pagane.
E Neemia, citando il cattivo esempio di Salomone, disse che i giudei che avevano sposato tali non credenti praticavano il male nell’agire con infedeltà contro Dio”. ( Esd. 10:10-14; Nee. 13:23-27 )
Queste informazioni del VT dovrebbero farci capire come la congregazione cristiana e noi personalmente dovremmo considerare la cosa.
Il fatto che un o una TdG sposi una o un TdG non è indicato come motivo di disassociazione, come un israelita non doveva per questo essere stroncato nell’antichità per non avere tenuto in considerazione Geova ed il suo consiglio.
Ma come abbiamo visto chiaramente, tale condotta era senz’altro errata in Israele. Era infedeltà, slealtà all’Iddio d’Israele.
Quindi le parole di Paolo di sposare “solo nel Signore” non si possono respingere come semplice opinione di un uomo. In effetti fanno seguito ai consigli generali della Parola di Dio sul soggetto. E ora fanno parte delle Scritture ispirate che sono utili “per correggere, per disciplinare nella giustizia”. ( 2 Tim. 3:16.)
Essendo imperfetti, tutti noi manchiamo ogni giorno di seguire così strettamente come vorremmo i saggi e amorevoli consigli di Dio. Quindi, forse per involontari contatti al lavoro o a scuola, alcuni TdG si lasciano coinvolgere sentimentalmente con dei non aderenti.
Questo è specialmente pericoloso quando non sembra che ci siano compagni adatti fra i cristiani. Ma quando l’affetto per un non credente diventa forte, un cuore ingannevole può indurre a credere che sia impossibile cancellare tale affetto. (Ger. 17:9; Prov. 28:26)
Inoltre qualcuno potrebbe essere indotto a pensare che riuscirà a fare del suo futuro coniuge non TdG un fratello in fede. Non è ovviamente detto che questo non possa verificarsi, e anzi talvolta si verifica ( 1 Cor. 7:12-16. )
Ma anche se alcuni coniugi non credenti hanno accettato il cristianesimo il consiglio di Dio non è certo sbagliato. Pensarlo significhrebbe ritenere di essere più saggi di Geova.
Ma effettivamente ne sappiamo noi più di Geova? Innumerevoli esempi dal tempo di Salomone al nostro confermano la saggezza dell’avvertimento di Dio: il non credente può allontanare il coniuge da Geova.
E anche se non lo induce a servire un falso dio, ne risultano solo continui contrasti e dispiaceri perché impedisce al cristiano di praticare con tutto il cuore la vera adorazione.
Ovviamente la speranza di tutti i cristiani maturi è che quelli che hanno sposato dei non credenti siano aiutati a non abbandonare Geova. (Gal. 6:1, 2)
Tuttavia, in quanto a coloro che vogliono sposarsi, quanto è meglio comprendere che il consiglio di Dio di sposarsi “solo nel Signore” è molto importante, e contribuisce di più a ottenere la felicità e la benedizione di Dio.
Ogni cristiano devoto che veramente accetta questo consiglio considererebbe la possibilità di sposare solo uno che ha già dato prova d’essere un devoto servitore di Geova.
E' senza conseguenze spirituali sposare chi non è credente o chi ripone fede in un altro credo? Cosa avverrà quando il cristiano è chiamato ad essere presente alla comune adunanza, cosa che il non TdG magari non condivide o desidera dare priorità ad un'altra contestuale attività?
Per alimentare e rafforzare la nostra fede ci dobbiamo regolarmente associare con altri che hanno questa forte, sicura speranza, dando ascolto con ciò all’apostolico comando di ‘non abbandonare la vostra comune adunanza’.
Le adunanza rafforzano la nostra determinazione a mettere la nostra vita personale in armonia coi giusti princìpi esposti nella Sacra Bibbia, poiché non possiamo avere una forte speranza se non viviamo in armonia con questi princìpi.
Ma potrà liberamente associarsi col popolo di Geova se ha un coniuge che non ne condivide le credenze religiose?
Sarà inoltre un TdG libero di predicare la buona notizia se avrà vicino qualcuno che non apprezza la nostra opera, come dimostra il precedente intervento di Dana?
Quando mandò i discepoli a predicare, Gesù indicò chiaramente qual era il messaggio che dovevano trasmettere. “Mentre andate, predicate, dicendo: ‘Il regno dei cieli si è avvicinato’”. (Matt. 10:7)
Riferendosi ai nostri giorni, Gesù disse: “Questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata”. (Matt. 24:14)
Siamo esortati a ‘predicare la parola’, cioè ad attenerci alla Bibbia nel dare testimonianza. (2 Tim. 4:2).
Siamo certi che aggiogandoci in matrimonio con chi non condivide il nostro credo potremo seguire questo comando che ci permette di mantenere una buona relazione con Geova riconoscendo l'autorità conferita al Figlio e attenendoci al suo comando?
Credo che potrebbero sorgere grosse difficoltà.
Alla luce di queste considerazioni, non pericoloso per la spiritualità essere inegualmente aggiogato con chi non crede nella venuta del Regno e si prostra davanti alle immagini scolpite, cosa duramente stigmatizzata da Dio? ( 2 Corinti 6:14-18 )
La Parola di Dio non mente, in tutti i campi è illuminante. Ubbidendo ad essa la nostra fede e la nostra spiritualità sarà sempre più forte e avremo successo anche in un impegno difficile come quello matrimoniale.
Il matrimonio è una vera impresa da affrontare, a volte è difficile andare d'accordo pur avendo le stesse idee, religiose o politiche o quant'altro.
Perchè dovremmo rendere questa impresa ancora più difficile e per di più andando contro gli amorevoli, saggi e nel contempo vigorosi consigli del nostro Padre celeste?
Cordialità
Francesco.
[Modificato da fr44 11/12/2006 11.45]