Re:
Scritto da: LaseRiprova 15/09/2005 14.54
E no caro Mauri, dal momento in cui ammetti che un male, da DIO viene trasformato in bene, allora dovrai pure ammettere che il male non è più male. Altrimenti ti trovi ( come ti ho già detto ) di fronte la contraddizione di dover dire che DIO, in alcuni casi, per poter fare del bene ha bisogno che venga fatto del male. E quale pazzo oserebbe dire che un vero e sommo DIO non può operare il bene senza il contributo del male? Non c’è scappatoia Mauri, o il male è e resta male, oppure se il suo fine è un bene non si può più chiamare male.
Non viene trasformato! Dio riesce a trarre del bene anche dal male.
Il bene riesce ad operarlo sempre...sia che ci sia, sia che non ci sia il male.
La contraddizione che citi tu, è sulla base di presupposti tuoi che ti fanno vedere la questione in una prospettiva errata.
(ok...ora lo so, la tua DIALETTICA, perchè di questo si tratta, ora ti farà dire: "possibile che non capisci niente di quello che dico"? Invece ho capito benissimo quello che intendi e la mia risposta è questa che ti ho appena dato: Dio non usa il male a fin di bene, Dio trae dal male che deriva da una libera scelta, un bene maggiore.
Riguardo invece le altre cose che hai aggiunto per rispondere a elimon, voglio fare due osservazioni:
1) visto che DIO ha creato tutto buono, da dove ha tratto fuori satana la sua natura malvagia? Ok era libero, ma essendo stato creato buono come mai la sua natura si è pervertita fino a questo punto? Vogliamo forse ammettere che DIO creandolo ha lasciato la possibilità che un essere potesse pervertirsi al male? Beh allora si torna al discorso di prima, cioè che il male nel mondo esiste solo perché DIO non solo lo permette, ma fa parte dei progetti fin dalla creazione.
NO, sei giunto ad una conclusione assolutamente gratuita ed errata.
Dio, creando creature in grado di scegliere se amarlo o meno, ha deciso di RISCHIARE.
Ha lasciato la possibilità, esattamente come hai detto tu, che uno spirito si potesse pervertire al male.
Ha dato libera scelta agli spiriti puri e agli spiriti incarnati di scegliere se amarlo o meno.
Si è messo di fronte la possibilità di poter essere rifiutato.
HA RISCHIATO! Per l'immenso amore nei confronti delle sue creature superiori.
E Dio non poteva preconoscere ciò che non era preconoscibile.
Cioè NON ERA NEI PROGETTI CHE LUCIFERO SI PERVERTISSE.
ERA NEI PROGETTI CHE LA SCELTA FOSSE LIBERA, CIOE' INCONOSCIBILE FINO A QUANDO LA COSCIENZA DELLO SPIRITO PURO, NON AVESSE DATO IL SUO PRIMO MINIMO CONTRIBUTO.
L'istante nel quale è stato creato, è stato creato con libera scelta...in quell'istante della sua creazione era buono.
Nell'istante nel quale ha iniziato a prendere consapevolezza e quindi ad "offrire il suo contributo alla scelta"...per minimo e microscopico che fosse...
Dio preconosceva ciò che avrebbe scelto.
E TUTTA LA STORIA DELL'UNIVERSO è stata plasmata sull'ingresso del male nel mondo.
Idem quando Adamo ed Eva sono caduti di fronte alla tentazione ed hanno peccato...
Prima di quell'istante il Figlio si sarebbe incarnato NON COME SALVATORE...
Dopo quell'istante il Figlio sarebbe venuto come SALVATORE.
Venuto comunque, ma con diverso ruolo nella storia dell'umanità.
Perchè in Lui ogni creatura ricapitolerà...in qualsiasi modo, ed è cosa meditata nella Mente di Dio prima di tutti i secoli.
2) Dicendo che Dio facendosi uomo ha vinto il male, rifletti forse sul fatto che comunque nel mondo il male continua a persistere?
La vittoria di Gesù Cristo sul male è qualcosa che interessa l'intera umanità.
Per Adamo noi tutti soffriamo di ciò che abbiamo perso con il peccato originale: l'assenza del dolore, della morte...la perdita dell'integrità.
Per Gesù Cristo noi vinceremo la morte, recupereremo l'incorruttibilità del corpo (un corpo nuovo, un corpo celeste), l'integrità (l'equilibrio fra spirito e corpo)...e diverremo partecipi della divinità di Dio.
Esattamente come da progetto originario...ma per mezzo di Gesù Cristo, che, all'opposto di Adamo...ha seguito il volere del Padre fino alla morte in croce, sotto ogni aspetto.
Facendo quello che avrebbe dovuto fare Adamo...trascina l'umanità con se nella partecipazione della divinità (in questi passaggi occhio a non confondersi...perchè è Gesù nella sua natura di "vero uomo" che ha permesso questo...non confondiamoci con la natura di "vero Dio" di Gesù Cristo...che VERO DIO è per l'eternità e non per concessione di alcuno).
Per non confondersi riguardo alle due nature di Gesù Cristo:
www.freeforumzone.com/viewmessaggi.aspx?f=43257&idd=1206
3) E tanto per aggiungere un ulteriore motivo di riflessione riguardo al male: se DIO non avesse dato una legge ad Adamo ed Eva, il demonio avrebbe potuto mai tentarli?
Ciao a tutti
Quei versetti della Genesi sono ricchi di simbologia.
Il peccato di Adamo ed Eva è quello di aver pensato di poter raggiungere la divinità con le proprie forze naturali...
Che è lo stesso peccato di Lucifero...ma relativamente meno grave per via della natura di "spirito incarnato" dell'uomo.
Ricordati che ogni legge di Dio è per il bene dell'uomo, non per obbligarlo o per metterlo alla prova.
L'essenza di quella "legge" era pari a quella di un consiglio accorato di un padre:
Genesi 3:3 ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete».
Non ha detto...vi farò morire, o vi ucciderò.
MORIRETE...CAUSA-EFFETTO.
NE MANGERETE O LO TOCCHERETE? - MORIRETE.
Si fa riferimento all'Albero della conoscenza del bene e del male...
E' ardua l'esegesi ma si intravvede qualcosa che Dio non vede affrontabile per l'uomo nella condizione nella quale è in quel momento...che non è ancora la partecipazione alla Sua divinità.
E' un punto debole...una conoscenza che l'uomo deve attendere da Dio.
Però la sua somiglianza con Dio è un elemento che fortemente lo fa tendere verso questa conoscenza...
Cito un passo che spiega bene questa condizione:
Vorrei tuttavia che oggi ci concentrassimo su quel “primo peccato” che – malgrado quanto comunemente si pensa – è descritto nel libro della Genesi con tanta precisione che dimostra tutta la profondità della “realtà dell’uomo” in esso racchiusa. Questo peccato “nasce” contemporaneamente “dal di fuori”, cioè dalla tentazione, e “dal di dentro”. La tentazione è espressa nelle seguenti parole del tentatore: “Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male” (Gen 3,5). Il contenuto della tentazione colpisce ciò che il Creatore stesso ha plasmato nell’uomo, perché, difatti, egli è stato creato a “somiglianza di Dio”, che vuol dire: “così come Dio”. Esso colpisce anche il desiderio della conoscenza che è nell’uomo, e il desiderio della dignità. Solo che l’uno e l’altro vengono falsificati, così che il desiderio della conoscenza come quello della dignità – cioè della somiglianza a Dio – sono nell’atto della tentazione adoperati per contrapporre l’uomo a Dio. Il tentatore mette l’uomo contro Dio suggerendogli che Dio è suo avversario, che cerca di mantenere lui, l’uomo, nello stato di “ignoranza”; che cerca di “limitarlo” per sottometterlo. Il tentatore dice: “Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che qualora voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male” (Secondo l’antica traduzione: “sarete come dei”) (Gen 3,4-5).
che ho preso da qui:
www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/audiences/1978/documents/hf_jp-ii_aud_19781220...
[Modificato da MauriF 15/09/2005 20.12]