Esperienze di Testimoni di Geova

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Aialon
00martedì 9 ottobre 2007 12:48
Re: Re:
descubridor, 09/10/2007 12.30:



Io non ti chiedo niente, amico.


Io non sono tuo amico ancora non ti è chiaro?
-----------------

Ti ho solamente scritto che quando dalle tue altezze mi dedichi 30 secondi( evidentemente si, si vede che ti sto sulle croste) di scrivere qualcosa di tuo , che viene dalla tua testa( forse) e possibilmente meno chilometrico.
Invece vedo che continui coi copia/incolla.Deprimente.


Accontentati è pure troppo

_______________________________________


Spero non mi sparerai. Sai di te mi fido poco.

cosa ti fà credere di essere importante oltre che comico? [SM=g27987]

------------------------------------------


Le feste, come i compleanni, il Natale, il carnevale, ecc., o certi "gesti" con significato sociale o affettivo come i brindisi, sono condannati in base alla dottrina attuale del Corpo Direttivo dei TdG essenzialmente per tre motivazioni:

1.

hanno un origine pagana
2.

la Bibbia non dice che i primi cristiani praticassero tali feste o "riti"
3.

incoraggerebbero l’idolatria

Riguardo il punto 1, la Svegliatevi! dell'8/6/77 pag.12-15, in un articolo sui simboli pagani, diceva in sostanza che ciò che conta è il significato che oggi hanno tali simboli e che è una perdita di tempo investigare sulla loro origine pagana. Altre dichiarazioni simili si trovano nella Torre di Guardia del 1°/11/72 e nella Svegliatevi! dell'8/1/2000. Siamo completamente d’accordo su questo, anche perché gli stessi TdG accettano usanze e gesti di origine pagana come l’anello di matrimonio, i saluti (dire "buongiorno" e "buonasera" ha un'origine pagana; per gli antichi Romani, infatti, salutare in questo modo aveva un significato augurale e di invocazione alle divinità "competenti"), ecc., in quanto giustamente oggi non hanno più quel significato.

Ma allora perché si può festeggiare l’anniversario di matrimonio (che non è menzionato nella Bibbia) e non quello della nascita (= compleanno) che per la Bibbia è un evento ugualmente felice? (Luca 2:10-14) Perché non brindare con significato di socializzazione festosa?; perché impedire ai bambini di giocare mascherati da "Principessa" o da "Indiano" (non certo da soldato in armi, per evidenti e ben più profondi motivi), ecc.?

Riguardo il punto 2, la Bibbia non menziona certe feste o gesti per il semplice motivo che non esistevano; è significativo però che i cristiani erano liberi di partecipare alle feste nazionali ebraiche anche dopo l’abolizione della legge (Col.2:16-17). In base alle dottrine del Corpo Direttivo anche l’apostolo Paolo sarebbe quindi considerato un "apostata" perché disse che osservare o meno certi giorni è un fatto puramente individuale! (Vedi Rom. 14:5-6).

Riguardo il compleanno, che è citato nella Bibbia, i TdG sostengono che, essendo in relazione al culto idolatrico del Faraone o del Re, non è adatto ad un cristiano. In realtà, oltre al compleanno del Faraone (Genesi 40:20) e a quello di Erode (Matteo 14:6), vi è una terza festa menzionata dalla Bibbia per una nascita ed è quella di Gesù! In Luca 2:10-14 troviamo in occasione della nascita di Gesù tutti gli elementi tipici di una festa di compleanno: i canti e le lodi in cielo, allegria, le visite degli ospiti ed i regali. Anche oggi infatti, nessun cristiano si sognerebbe di "idolatrare" suo figlio ma vorrebbe solo ricordare il momento felice della sua nascita. A maggior ragione non taglierebbe certo la testa a qualcuno come regalo di compleanno! D’altra parte, anche in occasione di feste nuziali, accettate dal Corpo Direttivo, si verificavano occasionalmente comportamenti poco cristiani come l’ubriachezza, ma questo non impedisce oggi di festeggiare i matrimoni purché non ci si ubriachi.

Riguardo il punto 3, gli stessi TdG continuano ad usare ad esempio il calendario che era una forma di idolatria verso divinità pagane (come si può notare ancora oggi nei nomi dei giorni della settimana e dei mesi). Ma anche qui i cristiani, non attribuendo ora più quel significato, possono tranquillamente usarlo. La Bibbia è chiara al riguardo, l’idolo in se non è nulla, siamo noi a creare gli idoli nel momento in cui crediamo che essi abbiano potere su di noi (I Cor. 8:4) Se l’apostolo Paolo avesse "ragionato" come il Corpo Direttivo non avrebbe mai mangiato qualcosa che era stata appena offerta nel corso di una cerimonia idolatrica; altro che accettare una fetta di torta di compleanno! (I Cor. 8:9-13).

In conclusione la dottrina del Corpo Direttivo riguardo alle feste è intrinsecamente contraddittoria, non in armonia con lo spirito della Parola di Dio e molto simile all’attitudine dei Farisei (fariseo significa separato, puro) che impiegavano il loro tempo a discutere su ciò che era puro e ciò che era impuro e a stabilire regole, che poi il popolo doveva seguire, come se dipendesse dalle regole essere puri! La conseguenza di questi divieti è stata quella di porre carichi inutili e pesanti sulle spalle dei TdG che hanno causato sofferenze e problemi familiari, ma che sono molto utili a rendere i TdG ancor più "separati dal mondo" e quindi sempre più intrappolati nell’organizzazione dello "Schiavo".

Claudio Forte

I TdG e il Natale


L'ultimo Natale celebrato alla Betel di Brooklyn nel 1926

I TdG smisero di celebrare il Natale solo nel 1927 (Proclamatori, p. 200), molti anni dopo la loro presunta "liberazione da Babilonia la Grande" (la "falsa religione") che sarebbe avvenuta nel 1919. È piuttosto strano quindi che per quasi cinquant'anni della loro "storia" i Testimoni non avessero eliminato dalle loro pratiche quella che attualmente essi definiscono un'‛usanza che dispiace a Dio’ (Cosa richiede Dio da noi?, p.5).

Come giustificavano gli "Studenti Biblici" (così venivano chiamati i TdG fino al 1931) il fatto che essi festeggiassero il Natale, nonostante la data del 25 dicembre sia solo una delle date possibili - e per alcuni probabile - della nascita di Gesù? Ecco cosa si legge in alcune loro pubblicazioni:

- "È del tutto senza importanza il giorno in cui il Natale è celebrato; noi possiamo giustamente celebrarlo" - WT del 15/12/1903; cliccare qui per visualizzare l'articolo originale (formato jpg, 106 kb).
- «Anche se il giorno di Natale non è realmente l'anniversario della nascita di nostro Signore... Poiché la celebrazione della nascita di nostro Signore non è materia di decreto divino, ossia di comando, ma semplicemente un segno di rispetto per Lui, non è necessario cavillare sulla data. Possiamo quindi unirci al mondo civilizzato celebrando questo grande avvenimento nel giorno in cui la maggioranza lo celebra, il giorno di Natale» - WT del 1/12/1904; qui l'articolo originale (186 kb).
- «Non è molto importante che il 25 dicembre non sia l'anniversario della nascita del nostro Signore, o che egli sia nato in effetti verso il 25 dicembre. Un giorno vale l'altro se si tratta di commemorare la nascita nella carne di nostro Signore» - WT del 15/12/1908; qui l'originale (38 kb).
- «Questo evento [il Natale] è così importante che è sempre appropriato richiamarlo alla mente dei credenti, indipendentemente dalla data» - WT del 15/12/1926, p.371, § 3; qui l'originale (156 kb).
- «Caro [Fratello Russell], ... augurandoti un Buon Natale e un felice e vantaggioso nuovo anno, con molto amore cristiano...» - WT del 1° febbraio 1903, pag. 51; qui l'originale (146 kb).
Come doni per il Natale veniva suggerita l'offerta degli "Studi sulle Scritture", i volumi scritti da C.T. Russell - WT 15/11/1907; qui l'originale (110 kb).

Molti TdG credono che un tempo venisse festeggiato il Natale solo perché la Watch Tower non era ancora a conoscenza delle cosiddette "origini pagane" della festa, o perché si credeva che Gesù fosse nato davvero il 25 dicembre. I TdG sono convinti che i "fratelli" abbiano smesso immediatamente di seguire tali "consuetudini pagane" appena compresero come stavano le cose. Invece, come si nota dalle citazioni riportate in questa pagina, Russell e successori, erano a conoscenza del fatto che la data del 25 dicembre non è certa, però non ritenevano significativo questo particolare. Era più importante per loro commemorare la nascita del Salvatore che cavillare sulla data in cui questa sarebbe avvenuta e continuarono quindi a festeggiare il Natale per molti anni.

descubridor
00martedì 9 ottobre 2007 16:04
Re: Re: Re:
Aialon, 09/10/2007 12.48:

descubridor, 09/10/2007 12.30:



Io non ti chiedo niente, amico.


Io non sono tuo amico ancora non ti è chiaro?
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Ti ho solamente scritto che quando dalle tue altezze mi dedichi 30 secondi( evidentemente si, si vede che ti sto sulle croste) di scrivere qualcosa di tuo , che viene dalla tua testa( forse) e possibilmente meno chilometrico.
Invece vedo che continui coi copia/incolla.Deprimente.


Accontentati è pure troppo

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Spero non mi sparerai. Sai di te mi fido poco.

cosa ti fà credere di essere importante oltre che comico? [SM=g27987]

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Le feste, come i compleanni, il Natale, il carnevale, ecc., o certi "gesti" con significato sociale o affettivo come i brindisi, sono condannati in base alla dottrina attuale del Corpo Direttivo dei TdG essenzialmente per tre motivazioni:

1.

hanno un origine pagana
2.

la Bibbia non dice che i primi cristiani praticassero tali feste o "riti"
3.

incoraggerebbero l’idolatria

Riguardo il punto 1, la Svegliatevi! dell'8/6/77 pag.12-15, in un articolo sui simboli pagani, diceva in sostanza che ciò che conta è il significato che oggi hanno tali simboli e che è una perdita di tempo investigare sulla loro origine pagana. Altre dichiarazioni simili si trovano nella Torre di Guardia del 1°/11/72 e nella Svegliatevi! dell'8/1/2000. Siamo completamente d’accordo su questo, anche perché gli stessi TdG accettano usanze e gesti di origine pagana come l’anello di matrimonio, i saluti (dire "buongiorno" e "buonasera" ha un'origine pagana; per gli antichi Romani, infatti, salutare in questo modo aveva un significato augurale e di invocazione alle divinità "competenti"), ecc., in quanto giustamente oggi non hanno più quel significato.

Ma allora perché si può festeggiare l’anniversario di matrimonio (che non è menzionato nella Bibbia) e non quello della nascita (= compleanno) che per la Bibbia è un evento ugualmente felice? (Luca 2:10-14) Perché non brindare con significato di socializzazione festosa?; perché impedire ai bambini di giocare mascherati da "Principessa" o da "Indiano" (non certo da soldato in armi, per evidenti e ben più profondi motivi), ecc.?

Riguardo il punto 2, la Bibbia non menziona certe feste o gesti per il semplice motivo che non esistevano; è significativo però che i cristiani erano liberi di partecipare alle feste nazionali ebraiche anche dopo l’abolizione della legge (Col.2:16-17). In base alle dottrine del Corpo Direttivo anche l’apostolo Paolo sarebbe quindi considerato un "apostata" perché disse che osservare o meno certi giorni è un fatto puramente individuale! (Vedi Rom. 14:5-6).

Riguardo il compleanno, che è citato nella Bibbia, i TdG sostengono che, essendo in relazione al culto idolatrico del Faraone o del Re, non è adatto ad un cristiano. In realtà, oltre al compleanno del Faraone (Genesi 40:20) e a quello di Erode (Matteo 14:6), vi è una terza festa menzionata dalla Bibbia per una nascita ed è quella di Gesù! In Luca 2:10-14 troviamo in occasione della nascita di Gesù tutti gli elementi tipici di una festa di compleanno: i canti e le lodi in cielo, allegria, le visite degli ospiti ed i regali. Anche oggi infatti, nessun cristiano si sognerebbe di "idolatrare" suo figlio ma vorrebbe solo ricordare il momento felice della sua nascita. A maggior ragione non taglierebbe certo la testa a qualcuno come regalo di compleanno! D’altra parte, anche in occasione di feste nuziali, accettate dal Corpo Direttivo, si verificavano occasionalmente comportamenti poco cristiani come l’ubriachezza, ma questo non impedisce oggi di festeggiare i matrimoni purché non ci si ubriachi.

Riguardo il punto 3, gli stessi TdG continuano ad usare ad esempio il calendario che era una forma di idolatria verso divinità pagane (come si può notare ancora oggi nei nomi dei giorni della settimana e dei mesi). Ma anche qui i cristiani, non attribuendo ora più quel significato, possono tranquillamente usarlo. La Bibbia è chiara al riguardo, l’idolo in se non è nulla, siamo noi a creare gli idoli nel momento in cui crediamo che essi abbiano potere su di noi (I Cor. 8:4) Se l’apostolo Paolo avesse "ragionato" come il Corpo Direttivo non avrebbe mai mangiato qualcosa che era stata appena offerta nel corso di una cerimonia idolatrica; altro che accettare una fetta di torta di compleanno! (I Cor. 8:9-13).

In conclusione la dottrina del Corpo Direttivo riguardo alle feste è intrinsecamente contraddittoria, non in armonia con lo spirito della Parola di Dio e molto simile all’attitudine dei Farisei (fariseo significa separato, puro) che impiegavano il loro tempo a discutere su ciò che era puro e ciò che era impuro e a stabilire regole, che poi il popolo doveva seguire, come se dipendesse dalle regole essere puri! La conseguenza di questi divieti è stata quella di porre carichi inutili e pesanti sulle spalle dei TdG che hanno causato sofferenze e problemi familiari, ma che sono molto utili a rendere i TdG ancor più "separati dal mondo" e quindi sempre più intrappolati nell’organizzazione dello "Schiavo".

Claudio Forte

I TdG e il Natale


L'ultimo Natale celebrato alla Betel di Brooklyn nel 1926

I TdG smisero di celebrare il Natale solo nel 1927 (Proclamatori, p. 200), molti anni dopo la loro presunta "liberazione da Babilonia la Grande" (la "falsa religione") che sarebbe avvenuta nel 1919. È piuttosto strano quindi che per quasi cinquant'anni della loro "storia" i Testimoni non avessero eliminato dalle loro pratiche quella che attualmente essi definiscono un'‛usanza che dispiace a Dio’ (Cosa richiede Dio da noi?, p.5).

Come giustificavano gli "Studenti Biblici" (così venivano chiamati i TdG fino al 1931) il fatto che essi festeggiassero il Natale, nonostante la data del 25 dicembre sia solo una delle date possibili - e per alcuni probabile - della nascita di Gesù? Ecco cosa si legge in alcune loro pubblicazioni:

- "È del tutto senza importanza il giorno in cui il Natale è celebrato; noi possiamo giustamente celebrarlo" - WT del 15/12/1903; cliccare qui per visualizzare l'articolo originale (formato jpg, 106 kb).
- «Anche se il giorno di Natale non è realmente l'anniversario della nascita di nostro Signore... Poiché la celebrazione della nascita di nostro Signore non è materia di decreto divino, ossia di comando, ma semplicemente un segno di rispetto per Lui, non è necessario cavillare sulla data. Possiamo quindi unirci al mondo civilizzato celebrando questo grande avvenimento nel giorno in cui la maggioranza lo celebra, il giorno di Natale» - WT del 1/12/1904; qui l'articolo originale (186 kb).
- «Non è molto importante che il 25 dicembre non sia l'anniversario della nascita del nostro Signore, o che egli sia nato in effetti verso il 25 dicembre. Un giorno vale l'altro se si tratta di commemorare la nascita nella carne di nostro Signore» - WT del 15/12/1908; qui l'originale (38 kb).
- «Questo evento [il Natale] è così importante che è sempre appropriato richiamarlo alla mente dei credenti, indipendentemente dalla data» - WT del 15/12/1926, p.371, § 3; qui l'originale (156 kb).
- «Caro [Fratello Russell], ... augurandoti un Buon Natale e un felice e vantaggioso nuovo anno, con molto amore cristiano...» - WT del 1° febbraio 1903, pag. 51; qui l'originale (146 kb).
Come doni per il Natale veniva suggerita l'offerta degli "Studi sulle Scritture", i volumi scritti da C.T. Russell - WT 15/11/1907; qui l'originale (110 kb).

Molti TdG credono che un tempo venisse festeggiato il Natale solo perché la Watch Tower non era ancora a conoscenza delle cosiddette "origini pagane" della festa, o perché si credeva che Gesù fosse nato davvero il 25 dicembre. I TdG sono convinti che i "fratelli" abbiano smesso immediatamente di seguire tali "consuetudini pagane" appena compresero come stavano le cose. Invece, come si nota dalle citazioni riportate in questa pagina, Russell e successori, erano a conoscenza del fatto che la data del 25 dicembre non è certa, però non ritenevano significativo questo particolare. Era più importante per loro commemorare la nascita del Salvatore che cavillare sulla data in cui questa sarebbe avvenuta e continuarono quindi a festeggiare il Natale per molti anni.




***Io non sono tuo amico ancora non ti è chiaro?

Sicuro. Infatti tu mi spareresti in testa( parole tue) anche se io non ti ho fatto niente. Invece io, essendo cristiano, non ti torcerei neanche un capello. E pensa che tutto questo l'ho imparato da un ebreo come te.E per questo ti compatisco( da cum patire, patire con) E' proprio vero che non siete tutti dello stesso livello.

***Accontentati è pure troppo

Guarda che il fatto che tu mi scriva o meno te l'ho gia' detto....
Lo so, ti sto sulle croste . Ma io ti avevo avvertito.


***cosa ti fà credere di essere importante oltre che comico?

Importante per nulla. Ma e' proprio per quello che i tipi come te
sono pericolosi.Inoltre se io sono comico tu sei tragico. Scegli cos'e' meglio

***I TdG e il Natale

Guarda, un ebreo che si preoccupa perche' io non festeggio il Natale.
Non c'e' piu' religione. Tra l'altro nemmeno molti cattolici credono sia nato il 25 Dicembre.E che mette il Natale sullo stesso piano di Sabra e Shatila. Robb de matt.

Ti riporto parte dell'esperienza di un ebreo come te. Chissa' come lo consideri. Forse un traditore.

Narrato da Max Liebster

FU ALL’IDDIO di Abraamo che gridai dal profondo della mia angustia quando, a 24 anni, mi trovai privo della libertà per la sola ragione che ero ebreo. Nella cella della prigione di Pfortzheim nella Foresta Nera, in Germania, mi ponevo ogni sorta di domande sul genocidio degli ebrei che stava avvenendo nella Germania nazista....
Infine, nel gennaio del 1945 fui trasferito a Buchenwald, un campo situato in mezzo ai boschi, cinque chilometri a nord-ovest di Weimar, in Germania. All’approssimarsi delle truppe americane il comandante del campo decise di sterminare tutti gli ebrei. Dovevano essere trasportati in treno fino a una fossa comune, quindi fucilati dopo averla scavata. Nel mio convoglio c’era un altro ebreo di nome Heikorn, che a Buchenwald aveva accettato le verità bibliche insegnate dai testimoni di Geova.

Nel trambusto che ci fu sulla banchina della stazione, ci ritirammo dietro una catasta di legna per leggere e meditare sulle poche pagine del libro biblico di Rivelazione che erano in possesso di Heikorn. E benché sembri incredibile, nello scompiglio che seguì le guardie si dimenticarono di noi!

Stemmo lì fino al calare delle tenebre. All’improvviso giunse un annuncio da un altoparlante: ‘Tutti i testimoni di Geova vadano all’Isolato N. 1’. Ubbidimmo alla chiamata e vi trovammo 180 Testimoni. Alcuni giorni più tardi fummo liberati dalle truppe americane.

Liberazione! Com’era meraviglioso essere liberi! Quelle ore della nostra liberazione furono davvero memorabili. Consolazione, come si chiamava prima Svegliatevi!, narra a questo riguardo nel numero del 19 dicembre 1945:
“Il 12 aprile, quando infine Buchenwald fu preso, vi si trovavano solo venti o trentamila prigionieri, mezzo morti di fame. Uno spettacolo raccapricciante anche per dei soldati induriti fu quello che si presentò loro entrando in questo campo: i corpi morti ammucchiati come cataste di legna fuori delle baracche. Dentro c’erano dei ripiani, non dei letti, su cui giacevano le forme emaciate di quelli che riuscivano ancora a respirare. I visi e i corpi erano avvizziti e secchi, e molti erano così deboli che potevano appena girare gli occhi. Avevano subìto alcune delle più brutali torture. Harold Denny, corrispondente del Times di New York, dice che fu ‘informato di punizioni inflitte dalle SS così depravate e oscene che non potrei mai riferirle tranne che all’orecchio di altri uomini’”.
La mia salute rimase danneggiata permanentemente, ma ero grato d’essere vivo. La lunga prova in un campo della morte dopo l’altro mi aveva solo rafforzato nella mia precedente risoluzione. Allora avevo detto: ‘Se Dio mi fa uscire da questa fossa di leoni servirò esclusivamente lui’. Così, subito dopo la liberazione, mentre ero ancora a Buchenwald, fui battezzato insieme a Fritz Heikorn. Da quel giorno a oggi mi sono sforzato d’essere fedele a Geova. Da quando mi sono sposato nel 1956, questa è stata la risoluzione mia e di mia moglie, Simone.

P.S. Claudio Forte e' un ex proclamatore non battezzato e la sua esperienza e' sul sito di Lorenzi. Sei proprio un copione. E il sito, nonostante gli strombazzamenti che hai fatto lo conosci molto bene. Mamma mia che figure.
Ciao marine contro i tdg.








Aialon
00martedì 9 ottobre 2007 18:55
Re: Re: Re: Re:

P.S. Claudio Forte e' un ex proclamatore non battezzato

Con ciò?

________________________________________________________


e la sua esperienza e' sul sito di Lorenzi.

Vedo che sei un entusiasta di quel sito, peccato che non ci capisci niente.


________________________________________________________


Sei proprio un copione.

decubitor cosa vuoi che ti scriva un romanzo io personalmente??
Non farmi uccidere dalle risate. [SM=x511455]
Non sai dir altro che copione. copione, copianincolla.....,
ma perchè non cerchi di capire ciò che c'è scritto.
Se non l'hai capito questo non è il sito del premio pulitzer.
Si possono postare articoli interessanti è bene che la gente conosca
il pericolo quando suonate alla porta.

_________________________________________________________


Mamma mia che figure.

Io non parlerei di figure al tuo posto [SM=g27993]

Guarda se ti piace questo è tratto da:

alessiaguidi.provocation.net/menu05.htm


La mia ribellione a una fede da marketing

Ex testimone di Geova: matrimonio a rischio dopo la decisione di lasciare il gruppo

Milano - «Avevo sedici anni, un'infanzia difficile alle spalle, ero irrequieta e piena di domande. A casa di una parente incontrai una signora sulla sessantina, molto dolce, la nonna che avrei voluto avere. Aveva sempre una Bibbia in mano, e parlava di giustizia e di salvezza. Io l'assalii con la mia rabbia d'adolescente: Dio è ingiusto, le dissi.

E lei cominciò a parlarmi, a farmi leggere la sua Bibbia. Molto presto, mi assicurava, tutte le sofferenze del mondo sarebbero finite. Le sue parole mi conquistarono. La sua Bibbia, era quella di Geova. Mi ritrovai a leggere con fervore un libro, "La Verità che conduce alla vita eterna", diffuso in milioni di copie nel mondo, e conosciuto come la 'Bomba blu'».

Anna oggi, di anni, ne ha 42 . Coi Testimoni di Geova ha passato 23 anni. Ha convertito suo marito, e ha educato in questa confessione i suoi due figli, oggi adulti. Poi, con una grande fatica interiore e rischiando di distruggere il suo matrimonio, se ne è andata. Dopo mesi di discussioni e liti, anche il marito l'ha seguita, e i figli. Il ragazzo nel frattempo ha sposato una Testimone: con lui e la nuora, Anna non riesce ad avere praticamente alcun rapporto.

E lei oggi guarda la sua vita e la racconta con passione e sbalordimento, come se all'improvviso si fosse svegliata da un sogno. Sposa a 18 anni, e subito i due bambini. «Casalinga, perchè i Testimoni spingono in questo senso. A comandare è il marito, la donna deve ubbidire, è stata creata in funzione dell'uomo. La concezione della vita è fortemente puritana, la famiglia deve essere esemplare, i figli obbedienti e sottomessi.

Abbiamo educato i bambini molto rigidamente. È ciò di cui più mi pento: mi sembra di avere tolto loro l'infanzia. Quanti drammi per le festicciole dei compagni di scuola, a cui loro non potevano andare perchè le feste sono considerate diaboliche, una partecipazione al regno di Satana. Tutto, al di fuori di noi ‘salvati', era in potere del Male.

Oggi mi rendo conto di quanto quest'educazione li abbia portati a vedere in tutti gli estranei dei nemici. Gli insegnavamo che la fine era vicina, imminente, e che Dio avrebbe distrutto i cattivi, cioè gli altri. Ci davano retta, ma con un crescente rancore verso l'esterno, verso quegli ‘altri' che si divertivano».

Ad Anna piaceva, racconta, andare casa per casa con i fasci della "Torre di Guardia" sottobraccio. Tre ore al giorno, tutti i giorni. «Chi mi dava retta? Persone di ogni età, accomunate da una ricerca, da un bisogno di senso. Allora non mi rendevo conto che i testi geovisti sono tradotti non fedelmente rispetto agli originali biblici. Ma più ancora che questo, secondo me, funziona un meccanismo psicologico che ti porta a delegare la tua coscienza all'organizzazione. L'organizzazione non può sbagliare, e tu sei a posto, sei salvo. Ti ritrovi presto a vivere in una realtà a parte. Anche perchè, convinto come sei di dovere convertire tutti, vieni subito evitato dagli amici di prima. Ti chiudi un mondo diverso. Usi parole diverse. E ti senti a tuo agio solo 'dentro'. Il tuo senso critico è metodicamente soppresso. Non è possibile avanzare alcun dubbio sulla dottrina. Il dubbio viene da Satana. In un momento diventi un ‘apostata'. E l'apostata non deve nemmeno essere salutato dai compagni. Anzi, bisogna odiare gli apostati. Se dubiti, sei subito solo. Non puoi avere dubbi nemmeno parlando con un amico. C'è l'obbligo della delazione».

Cinque adunanze alla settimana, lunghe funzioni domenicali, la scuola di ministero («Ti insegnano come contattare le persone da convertire. Ci si esercita in domande e risposte. È strutturata come una scuola di marketing»).

Libri e articoli da leggere. «Non ti resta il tempo per guardare ‘fuori'», dice la signora. Lei , però, continua a covare, silenziosa, la sua inquietudine. «Facevo fatica a ammetterlo, ma non ero felice. Mi sembrava d'avere addosso un giogo. E la figura del Testimone ideale dipinto dalla Torre di Guardia era irraggiungibile per me. Non sono abbastanza spirituale, mi rimproveravo. Ma mi guardavo anche attorno: vedevo i figli adolescenti di tanti amici cadere in crisi profonde per quell'educazione così rigida. Avrebbero avuto bisogno di uno psicologo, ma non si poteva portarceli: anche lo psicologo era considerato uno strumento del Male.

Non mi era possibile nemmeno confrontarmi su queste cose con gli altri: in realtà, i rapporti, dentro al gruppo, sono molto superficiali. Finalmente mi sono decisa a parlare con una coetanea, in piena sincerità. Ci siamo ascoltate, ci siamo guardate sbalordite: soffrivamo lo stesso disagio, avevamo le stesse inquietudini. Lei, non mi ha denunciato. Anzi ha portato un'altra donna. In tre, poi in quattro, abbiamo cominciato a dirci cosa non andava. Di nascosto».

«Presto lo hanno saputo. Hanno tentato di dividerci. Ma io avevo cominciato a leggere dei libri di furiusciti da Geova. Li tenevo nascosti sotto i maglioni, nell'armadio. Poi ho iniziato a dire ciò che non mi convinceva. Sono andata a dirlo anche ai capi. Hanno detto che ero stata presa dagli spiriti maligni. Io intanto cercavo di spiegarmi con mio marito, ancora Testimone convinto. Liti interminabili, minacce, da parte sua, di separazione. E i ‘fratelli' gli dicevano: ma non puoi metterla a posto con due ceffoni? Abbiamo rischiato di lasciarci. L'ho supplicato: leggi quello che ho letto, ascolta quello che ho capito, sono tua moglie, ti prego».











descubridor
00martedì 9 ottobre 2007 19:04
Re: Re: Re: Re: Re:
Aialon, 09/10/2007 18.55:


P.S. Claudio Forte e' un ex proclamatore non battezzato

Con ciò?

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e la sua esperienza e' sul sito di Lorenzi.

Vedo che sei un entusiasta di quel sito, peccato che non ci capisci niente.


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Sei proprio un copione.

decubitor cosa vuoi che ti scriva un romanzo io personalmente??
Non farmi uccidere dalle risate. [SM=x511455]
Non sai dir altro che copione. copione, copianincolla.....,
ma perchè non cerchi di capire ciò che c'è scritto.
Se non l'hai capito questo non è il sito del premio pulitzer.
Si possono postare articoli interessanti è bene che la gente conosca
il pericolo quando suonate alla porta.

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Mamma mia che figure.

Io non parlerei di figure al tuo posto [SM=g27993]

Guarda se ti piace questo è tratto da:

alessiaguidi.provocation.net/menu05.htm


La mia ribellione a una fede da marketing

Ex testimone di Geova: matrimonio a rischio dopo la decisione di lasciare il gruppo

Milano - «Avevo sedici anni, un'infanzia difficile alle spalle, ero irrequieta e piena di domande. A casa di una parente incontrai una signora sulla sessantina, molto dolce, la nonna che avrei voluto avere. Aveva sempre una Bibbia in mano, e parlava di giustizia e di salvezza. Io l'assalii con la mia rabbia d'adolescente: Dio è ingiusto, le dissi.

E lei cominciò a parlarmi, a farmi leggere la sua Bibbia. Molto presto, mi assicurava, tutte le sofferenze del mondo sarebbero finite. Le sue parole mi conquistarono. La sua Bibbia, era quella di Geova. Mi ritrovai a leggere con fervore un libro, "La Verità che conduce alla vita eterna", diffuso in milioni di copie nel mondo, e conosciuto come la 'Bomba blu'».

Anna oggi, di anni, ne ha 42 . Coi Testimoni di Geova ha passato 23 anni. Ha convertito suo marito, e ha educato in questa confessione i suoi due figli, oggi adulti. Poi, con una grande fatica interiore e rischiando di distruggere il suo matrimonio, se ne è andata. Dopo mesi di discussioni e liti, anche il marito l'ha seguita, e i figli. Il ragazzo nel frattempo ha sposato una Testimone: con lui e la nuora, Anna non riesce ad avere praticamente alcun rapporto.

E lei oggi guarda la sua vita e la racconta con passione e sbalordimento, come se all'improvviso si fosse svegliata da un sogno. Sposa a 18 anni, e subito i due bambini. «Casalinga, perchè i Testimoni spingono in questo senso. A comandare è il marito, la donna deve ubbidire, è stata creata in funzione dell'uomo. La concezione della vita è fortemente puritana, la famiglia deve essere esemplare, i figli obbedienti e sottomessi.

Abbiamo educato i bambini molto rigidamente. È ciò di cui più mi pento: mi sembra di avere tolto loro l'infanzia. Quanti drammi per le festicciole dei compagni di scuola, a cui loro non potevano andare perchè le feste sono considerate diaboliche, una partecipazione al regno di Satana. Tutto, al di fuori di noi ‘salvati', era in potere del Male.

Oggi mi rendo conto di quanto quest'educazione li abbia portati a vedere in tutti gli estranei dei nemici. Gli insegnavamo che la fine era vicina, imminente, e che Dio avrebbe distrutto i cattivi, cioè gli altri. Ci davano retta, ma con un crescente rancore verso l'esterno, verso quegli ‘altri' che si divertivano».

Ad Anna piaceva, racconta, andare casa per casa con i fasci della "Torre di Guardia" sottobraccio. Tre ore al giorno, tutti i giorni. «Chi mi dava retta? Persone di ogni età, accomunate da una ricerca, da un bisogno di senso. Allora non mi rendevo conto che i testi geovisti sono tradotti non fedelmente rispetto agli originali biblici. Ma più ancora che questo, secondo me, funziona un meccanismo psicologico che ti porta a delegare la tua coscienza all'organizzazione. L'organizzazione non può sbagliare, e tu sei a posto, sei salvo. Ti ritrovi presto a vivere in una realtà a parte. Anche perchè, convinto come sei di dovere convertire tutti, vieni subito evitato dagli amici di prima. Ti chiudi un mondo diverso. Usi parole diverse. E ti senti a tuo agio solo 'dentro'. Il tuo senso critico è metodicamente soppresso. Non è possibile avanzare alcun dubbio sulla dottrina. Il dubbio viene da Satana. In un momento diventi un ‘apostata'. E l'apostata non deve nemmeno essere salutato dai compagni. Anzi, bisogna odiare gli apostati. Se dubiti, sei subito solo. Non puoi avere dubbi nemmeno parlando con un amico. C'è l'obbligo della delazione».

Cinque adunanze alla settimana, lunghe funzioni domenicali, la scuola di ministero («Ti insegnano come contattare le persone da convertire. Ci si esercita in domande e risposte. È strutturata come una scuola di marketing»).

Libri e articoli da leggere. «Non ti resta il tempo per guardare ‘fuori'», dice la signora. Lei , però, continua a covare, silenziosa, la sua inquietudine. «Facevo fatica a ammetterlo, ma non ero felice. Mi sembrava d'avere addosso un giogo. E la figura del Testimone ideale dipinto dalla Torre di Guardia era irraggiungibile per me. Non sono abbastanza spirituale, mi rimproveravo. Ma mi guardavo anche attorno: vedevo i figli adolescenti di tanti amici cadere in crisi profonde per quell'educazione così rigida. Avrebbero avuto bisogno di uno psicologo, ma non si poteva portarceli: anche lo psicologo era considerato uno strumento del Male.

Non mi era possibile nemmeno confrontarmi su queste cose con gli altri: in realtà, i rapporti, dentro al gruppo, sono molto superficiali. Finalmente mi sono decisa a parlare con una coetanea, in piena sincerità. Ci siamo ascoltate, ci siamo guardate sbalordite: soffrivamo lo stesso disagio, avevamo le stesse inquietudini. Lei, non mi ha denunciato. Anzi ha portato un'altra donna. In tre, poi in quattro, abbiamo cominciato a dirci cosa non andava. Di nascosto».

«Presto lo hanno saputo. Hanno tentato di dividerci. Ma io avevo cominciato a leggere dei libri di furiusciti da Geova. Li tenevo nascosti sotto i maglioni, nell'armadio. Poi ho iniziato a dire ciò che non mi convinceva. Sono andata a dirlo anche ai capi. Hanno detto che ero stata presa dagli spiriti maligni. Io intanto cercavo di spiegarmi con mio marito, ancora Testimone convinto. Liti interminabili, minacce, da parte sua, di separazione. E i ‘fratelli' gli dicevano: ma non puoi metterla a posto con due ceffoni? Abbiamo rischiato di lasciarci. L'ho supplicato: leggi quello che ho letto, ascolta quello che ho capito, sono tua moglie, ti prego».














Alessia Guidi.
Senti, te l'ho gia' scritto ma qualcuno ha cancellato. Non mettere copia / incolla e poi scappare. Fermati che parliamo dei falangisti a Sabra e Shatila o se vuoi dell'esperienza dell'ebreo diventato tdg.
Non aver paura, fermati. Scambiamo le nostre opinioni. Va bene moderatori?
Brutte figure? Ehehehe.


Aialon
00venerdì 12 ottobre 2007 16:33
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
descubridor, 09/10/2007 19.04:



Alessia Guidi.
Senti, te l'ho gia' scritto ma qualcuno ha cancellato. Non mettere copia / incolla e poi scappare. Fermati che parliamo dei falangisti a Sabra e Shatila o se vuoi dell'esperienza dell'ebreo diventato tdg.
Non aver paura, fermati. Scambiamo le nostre opinioni. Va bene moderatori?
Brutte figure? Ehehehe.

Già risposto qui:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6852640

descubridor
00venerdì 12 ottobre 2007 17:29
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Aialon, 12/10/2007 16.33:

descubridor, 09/10/2007 19.04:



Alessia Guidi.
Senti, te l'ho gia' scritto ma qualcuno ha cancellato. Non mettere copia / incolla e poi scappare. Fermati che parliamo dei falangisti a Sabra e Shatila o se vuoi dell'esperienza dell'ebreo diventato tdg.
Non aver paura, fermati. Scambiamo le nostre opinioni. Va bene moderatori?
Brutte figure? Ehehehe.

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freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6852640




Te l'ho gia' detto. forse credevi di aver a che fare con uno sprovveduto, ma purtroppo per te non e' cosi'.
Tu non hai risposto ad un bel niente. Il documento che posti fa praticamente il resoconto di quello che e' successo dal punto di vista materiale. Ma ad esempio cosa mi dici di questa strana alleanza tra Israele e i falangisti( fascisti sanguinari) cosiddetti cristiani?


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