Famiglia

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Sonnyp
00venerdì 25 febbraio 2005 19:42
Sono un TdG solo più in apparenza, in quanto per poter avere il contatto con mio figlio, non ho voluto denunciare nessuna dissociazione pubblica, anche se questo mi costa terribilmente perchè non sono mai stato ipocrita dal professare una cosa e viverne un'altra, ma... non avevo fatto i conti con costoro!

E' ormai un anno che non vado più in sala ma sebbene io non abbia mai dato confidenza a nessuno delle mie motivazioni, qualche mese fa mi sono trovato al mercato rionale a parlare confidenzialmente con un fratello di come mi stava trattando la mia congregazione....
Sono un'emarginato, sebbene io non sia nemmeno segnato, non vengo più invitato dai fratelli, e coloro che io invito mi rispondono sempre con qualche scusa. Questo l'ho capito... non andando più in sala, non sono più una compagnia spirituale, ma... da qui ad essere proprio abbandonato del tutto... ce ne passa, non è vero? Dicevo... non sono nemmeno segnato!
Detto fatto! Quel fratello a cui ho confidato il mio pensiero intimo, ritenendolo un'amico confidenziale, ci ha pensato lui a regalarmi il segno! Senza ne ricevere un processo, ne poter essere messo a confronto con il mio accusatore, si sono presentati due "mastini" a casa mia e mi hanno comunicato la mia segnatura! Ho ribadito il mio diritto costituzionale nell'appellarmi ai miei diritti sia di cittadino che di religioso e mi sono sentito rispondere che tanto ormai che non vado più in sala cosa ci tengo a fare questa mia rivalsa?
Ci tengo così tanto a mangiare con i fratelli? Ma dico! Questo vi sembra un comportamento cristiano? Una risposta biblica da dare a una loro pecora? E questi sarebbero i pastori amorevoli da cui uno dovrebbe cercare riparo dal temporale o le intemperie?
La cosa tragica è che mio figlio ha deciso di dare loro ascolto e addirittura, in base a questo verdetto mi ha oggi comunicato che se ne vuole andare da mia sorella per non avere più associazione con me! A nulla sono valse le mie proteste e le mie disperate grida d'innocenza ai fatti! Se così ha decretato il corpo degli anziani, significa che così è giusto e lui deve obbedire alle regole bibliche di non associarsi più con un disordinato! Capite? Ovviamente mia sorella, un'altra bigotta inquadrata come una forsennata, è stata felicissima di dargli pieno appoggio e così in un colpo solo ho perso mio figlio e mia sorella! E poi mi dicono che qui c'è amore????? E se non ci fosse cosa succederebbe, mi chiedo! Termino qui, non ho altro d'aggiungere se non l'avvertimento: "Fuggite da essa se non volete ricevere le piaghe della pazzia e del fanatismo allo stato puro!" Perdonatemi la manipolazione della scrittura, ma tanto dovreste esserci abituati, non è vero? Saluti, dimar."

[ Pre moderato - Modificato da Justee 26/02/2005 18.15]

[Modificato da Justee 26/02/2005 18.16]

libero1978
00sabato 26 febbraio 2005 11:11
Io non sono testimone e non lo sò cosa c'è scritto sotto il titolo perchè " il messaggio non è visualizzabile", ma mi pare proprio dal titolo che Sonny ancora una volta non cerca un dialogo ma vuole solo attizzare una polemica con i testimoni di Geova, per rovinare l'atmosfera di questo forum che mi sembra diventato un campo di battaglia.

E allora vi dico che questo titolo non promette niente di buono,
perchè non lo eliminate proprio?

[SM=g27994]m22:

Sonnyp
00sabato 26 febbraio 2005 18:50


"Non credo che tu sia un esaltato, forse a quanto mi si dice sei irruento e chi non lo sarebbe quando gli si toccano gli affetti? Tua moglie me l' hanno descritta come una colonna, come una donna molto dolce, fiera che allo stesso tempo rimane nel posto proprio della donna, e che soffre moltissimo.
Abbi cura dei tuoi affetti, perchè oltre la speranza che Dio mio e tuo, non abbiamo altro e quando troviamo dei fratelli sinceri, allora questi sono un dono di Dio che ci avvicina al Regno di un Signore Giusto che ci giudicherà, non secondo le leggi dell' uomo, ma secondo il proprio cuore, vedendo dentro di noi come attraverso ad un vetro, noi non abbiamo alcun segreto per Lui, infatti come il Padre " ci scruta attraverso i reni ed i cuori". Non abbandonarti al dolore, ma pensa che questo ti raffina, e che i veri servitori del Vero Dio Geova si riconoscono dall'amore e da nient'altro."

[Modificato da Justee 17/11/2005 14.44]

rinata4
00sabato 26 febbraio 2005 19:07
Caro Sonny per come ti ho conosciuto io sò che sei una persona buona e sincera...la tua esperienza è purtroppo molto comune ai tdg inattivi o agli ex tdg e solo chi passa queste determinate situazione può capire cosa si prova..ti sono sempre vicino col cuorefdetr
F.ebe
00sabato 26 febbraio 2005 20:23
Mi dispiace che vedo che non si possono leggere le risposte.

Sono stata disassociata da circa un anno dai TdG.
Ho sbagliato allacciando una relazione con un uomo sposato e sono stata disassociata.
Ma prima di essere disassociata devo dare atto agli anziani di aver fatto di tutto per aiutarmi anche dopo che il mio errore è venuto alla luce.
Non mi hanno disassociata su due piedi, anzi....
Ho troncato con quest'uomo tre mesi fà quando ho capito che stavo rovinando me stessa e una famiglia con due figli.
Me ne ero andata di casa volontariamente ma quando ho troncato questa brutta storia sono tornata e sono stata riaccolta come una figlia ( nella mia famiglia tutti, mio padre mia madre i miei fratelli e mia sorella sono dedicati battezzati TdG).
da alcune settimane ho ricominciato a frequentare la Sala dopo essere stata visitata dagli anziani che sono stati molto amorevoli con me.
Quando ho pianto davanti a loro un anziano mi ha preso amorevolmente al mano e me l'ha stretta forte ed è stato un gesto molto bello.
Quando sono ritornata in Sala, pur mantenendo la lealtà ai principi, si vedeva che i fratelli erano contenti di vedermi e anche gli anziani.
Siccome era stata una decisione improvvisa e lo avevo la rivista Torre di Guardia un anziano si è avvicinato a me e mi ha detto:se vuoi puoi andare dall'usciere e ti darà la rivista.
Così ho fatto e mi è stata subito data.

Io sò per esperienza personale e per esperienza di alcune altre sorelle disassociate che stanno facendo i passi per la riassociazione con la quale sto in contatto e che vivono in altre città ( io sto in un paese di 15.000 abitanti ) che l'esperienza raccontata all'inizio o è un caso limite o è una pura invenzione detta per mettere in cattiva luce i Testimoni di Geova.
A me comunque i consigli degli anziani e la disassociazione sono stati utili per capire l'enormità dello sbaglio che stavo facendo.

Siccome non vorrei dare l'impressione di non credere a quel che è stato scritto nel topic allora dirò che si tratta veramente di un caso limite, ma proprio limite perchè la mia esperienza è totalmente all'opposto.

Ciao, Ebe [SM=g27994]m1:


F.ebe
00sabato 26 febbraio 2005 20:25
Ma perchè non si può leggere il mio messaggio, non credo di aver offeso nessuno, nè di avere detto qualcosa di male, spero!

Ciao, Ebe













libero1978
00sabato 26 febbraio 2005 22:28
comunque sono contento che Justee abbia modificato il titolo del topic che in origine non era " Famiglia ", ma era un titolo che era una brutta offesa verso i testimoni di geova.

Anche se io non sono testimone questa volta mi pare che Justee ha fatto una cosa buona, se lasciava quel titolo erano grosse polemiche in vista.

Bravo Admin


lokj

[Modificato da libero1978 26/02/2005 22.29]

rinata4
00domenica 27 febbraio 2005 13:02
per f.ebe
..sono felice per te dell'amore che hai ricevuto sia dalla tua famiglia che dalla congregazione... è incoraggiante vedere che c'è ancora rispetto per la dignità altrui..i mei più sinceri auguri per le scelte di vita che intendi intraprendere anche se non le condividolokj
spinoza
00domenica 27 febbraio 2005 14:16
Re:
Carissimo
leggendo la tua esperienza ,non ho potuto far a meno di ricordare la mia e di tutti quelli che come noi che per il solo fatto di allontanarsi vengono emarginati
vorrei dirti tante cose
non scoraggiarti
sappi che da ultimo il bene vince sempre il male
grazie a tutte le angherie che ho subito solo per il solo fatto che io non frequentavo più ,queste angherie han fatto riflettere tutta la mia famiglia e quella dei miei suoceri che erano tdg da 50 anni
ora più nessuno è tdg
mia suocera è morta e non ha voluto essre portata in sala del regno ,ma solo una preghiera e breve discorso da un amico di famiglia e mia moglie nata tdg non frequenta ormai più da anni
inveci tutti gli altri tre figli e suocero siamo usciti
io ora non credo più a nessuna religione
ma ritengo che la Bibbia dia sempre buoni consigli
un passo recita
Getta su Geova il tuo peso ed Egli ti sosterrà
ti posso assicurare che è vero
abbi pazienza
Come Gesù non rispondere al male ma vincerai il male con il bene
è vero è così
ti faccio tanti auguri per te e famiglia
con tanto tanto tanto affetto
Spinoza ma per gli amici Renato
ciao


solitary man
00domenica 27 febbraio 2005 14:59
Re:
Ciao Ebe, mi fa piacere che i tuoi anziani e la tua famiglia stiano dimostrando il vero spirito che l'Organizzazione esorta di mostrare nel caso della disassociazione.

Nel mio caso per assurdo, una delle cose che mi ha frenato di più nel tornare è proprio sapere che i fratelli han sofferto parecchio per la mia espulsione. Mi è stato raccontato che in diversi singhiozzavano ... una sorella è persino uscita dalla sala piangendo [SM=g27994]m10 ... Dopo due anni di assenza pensavo che i fratelli si fossero finalmente dimenticati di me... invece proprio due giorni fa una mia cliente (una sorella della mia congregazione) mi ha detto che spesso si parla di me ... e tutti aspettano che io rientri ... e non ero ne anziano, ne servitore di ministero, ne pioniere, ma uno che è stato disassociato due volte, ripreso due volte in forma pubblica e due in forma privata ... sei comitati giudiziari in cui mai ho visto un atteggiamento avverso nei miei confronti quanto invece il desiderio di aiutarmi.

Ma onor del vero bisogna dire che i casi limite lamentati da Sonny purtroppo esistono, e in certe zone so' più diffusi che in altri, e purtroppo a farne le spese sono persone sensibili come Sonny.

Ciao Ebe. [SM=g27994]m1:
F.ebe
00lunedì 28 febbraio 2005 12:09
Noto in te Solitary man un'atteggiamento diverso che in altri disassociati.
Infatti tu dici che verso di me viene dimostrato lo spirito che l'Organizzazione di Geova incoraggia giustamente di avere verso i disassociati.
In effetti avevo 14 anni quando la mia famiglia ( 3 fratelli e
due sorelle oltre a mio padre e mia madre ) siamo diventati tutti Testimoni di Geova.
Sono passati 16 anni e a causa del lavoro di mio padre ho cambiato cinque città e una decina di congregazioni.
Ecco perchè, conoscendo tante diverse congregazioni nei posti più disparati conosco come vengono trattati i disassociati, ho conosciute sorelle e fratelli disassociati e poi riassociati
la cui esperienza è abbastanza simile alla mia.
Ciò che l'Organizzazione amorevolmente incoraggia di fare è ciò che viene normalmente applicato nelle congragazioni, e adesso lo sò per personale esperienza.
Invece vedo che alcuni accusano l'Organizzazione come se incoraggiasse di accanirsi contro i disassociati e nulla è più contrario alla verità.
Ecco perchè parlo di casi limite. Io non stò qui a contestare l'esperienza di Sonny o di Spinoza, evidentemente ci sono stati anche contrasti di personalità, imperfezione umana, incomprensioni che possono avere determinato i casi limite di cui leggo. Dico senza voler giudicare nessuno perchè sono la prima a sostenere il principio " chi stà all'impiedi badi di non cadere" ( e considetarata la mia esperienza non posso che dir questo ), dico cioè che anche se qualcun ritiene di essere stato trattato in maniera ingiusta, se ha vera fede e si mette nelle mani di Geova, può ricucire qualunque rapporto invece di rendere insanabile lo strappo.
Per quanto riguarda la tua esperienza Solitary man scusami la schiettezza ( te lo dico bonariamente da disassociata a disassociato) ma tu devi essere abbastanza " birichino " per avere sei comitati giudiziari, due riprensioni e due disassociazioni. Ma lo sai che li fai lavorare parecchio ai tuoi anziani? [SM=g27994]m6:
Comunque , malgrado i tuoi precedenti non certo accattivanti, il modo giusto in cui gli anziani hanno sempre cercato di aiutarti conferma il modo corretto e amorevole con cui normalmente sono trattati i casi di trasgressione.
Auguro a te e a me stessa di ritrovarci insieme come riassociati.
Ciao. Ebe
Sonnyp
00lunedì 28 febbraio 2005 15:45
Casi limite? Non direi proprio!
I casi limite da te ammessi, ahimè, non corrispondono al vero!
Sono in comunicazione con quasi tutta Italia, e in ogni dove vengono denunciati abusi, ingiustizie, drammi famigliari, ecc. ecc. Anche il fatto che ci sono fuori usciti da ogni luogo mostra la vericidità delle mie parole! Sono tutti apostati? Ma che strano? Prima fanno uno sforzo sincero per entrare tra le file dei tdg e poi inspiegabilmente impazziscono o si incattiviscono tutti e se ne escono! Che coincidenza!
Aloha!

[Modificato da Justee 28/02/2005 15.59]

F.ebe
00lunedì 28 febbraio 2005 17:33
Io non metto in dubbio la parola degli altri, perchè viene messa in dubbio la mia? E quale interesse ho io per dare una versione falsata della realtà? Io credo di avere gli elementi sufficienti, ed un'altro dissassociato me ne dà la conferma, per parlare di casi limite ( anche se a me personalmente di casi così " singolari " non me ne risulta nessuno ).
E quale interesse avrebbero alcune congregazioni di maltrattare le pecore per indurle ad uscire dal gregge dopo gli sforzi che vengono fatti per farle affluire?
Io vedo da una parte che i TdG vengono accusati di proselitismo disonesto per ingrossare astutamente le fila e nello stesso tempo di agire con crudeltà per esppellerne i suoi componenti.
Ma allora i pazzi chi sono?
In effetti siamo onesti, e io per prima ( dal momento che non ho fatto mistero per la mia caparbia sbandata ) devo cercare di esserlo. La verità è che rimanere all'altezza degli elevati principi di vita dei TdG non è facile per nessuno, e io stessa non ci sono riuscita. Prendere la borsa o la borsetta per andare a predicare è duro per tutti. Rinunciare ad un allettante week end per partecipare all'adorazione per alcuni diventa pesante. A questo aggiungiamo malintesi, imperfezioni umane e quant'altro alcune volte la corda si spezza e l'insofferenza prende il posto della fede e può manifestarsi nelle forme più aspre.
Non voglio giudicare nessuno, ognuno ha la sua vita e non escludo che alcuni ex TdG possano avere subito delle ingiustizie a causa
dell'umana imperfezione, ma generalizzare il fenomeno come se lo sport preferito di alcuni anziani sia di angariare e disassociare i loro fratelli è assolutamente una tesi insostenibile.
Gli anziani hanno famiglia, figli, impegni di lavoro e dedicano quello che possono come tempo risorse personali ed energie ai bisogni del gregge, senza essere mica pagati per questo. Per un caso giudiziario come il mio si sono impegnati per circa un mese per prestare attenzione ad una caprona ostinata col solo intento di indurmi ( invano ) a ragionare.
Ma partendo da quelli che continuo a definire casi limite per generalizzare un fenomeno e dargli i connotati di regola ce ne corre parecchio.
Io credo di far parte della regola e conto di rientrare al più presto nel gregge col mio abito morale ripulito dalle mie macchie di sporco.
Saluti, Ebe.


[Modificato da Justee 28/02/2005 17.39]

Chi.dove.quando
00lunedì 28 febbraio 2005 17:37
Re:

Scritto da: F.ebe 26/02/2005 20.23

Sono stata disassociata da circa un anno dai TdG.
Ma prima di essere disassociata devo dare atto agli anziani di aver fatto di tutto per aiutarmi...Quando ho pianto davanti a loro un anziano mi ha preso amorevolmente al mano e me l'ha stretta forte ed è stato un gesto molto bello.

Io sò... che l'esperienza raccontata all'inizio o è un caso limite o è una pura invenzione detta per mettere in cattiva luce i Testimoni di Geova.

... ma proprio limite perchè la mia esperienza è totalmente all'opposto.

Ciao, Ebe [SM=g27994]m1:






Poichè spesso ho scritto sul concetto di scomunica, vorrei ancora una volta precisare alcune cose.
Tu, Febe, dici di essere stata trattata dovutamente. Personalmente non oso mettere in dubbio nemmeno una sola delle tue affermazione. Sono certo che racconti il vero. D'altraparte la maggioranza dei TdG sta bene dove sta.
Il problema sorge quando tu metti in dubbio la buona fede e le intenzioni altrui, quando affermi "che l'esperienza raccontata all'inizio o è un caso limite o è una pura invenzione".
Non hai nessun elemento e nessun motivo per mettere in dubbio il disagio altrui, anche se la tua esperienza, per la tua gioia, si pone all'altro estremo.
Come tu ami essere presa sul serio, anche gli altri gradiscono essere presi sul serio. Perchè dunque supponi che le reazioni altrui, allorchè raccontano le proprie sofferenze, siano esagerate e prive di riscontro pratico?
Chi o che cosa te lo fa pensare?
Concordo con te nel dire che non è corretto inveire contro tutti per un fatto che va visto nella sua specificità, ma quando qualcuno si limita a raccontare il suo proprio disagio e la sua propria frustrazione, non c'è motivo per non prestargli orecchio ed una mano socorrevole.

Ora io ti chiedo, riproponendo un mio post:

E' morale che un ente religioso che si definisce cristiano, aldilà di indicare ai fedeli la via del bene e del male secondo una propria interpretazione del testo biblico, si organizzi in modo tale da formulare veri e propri teoremi morali e che, in seguito a ciò, costituisca preposti umani, come veri e propri giudici, per far rispettare i dettami religiosi provvedendo, in presenza di dissidenti o di fedeli che infrangono normative morali, ad emettere giudizi che si spingono sino ad interferire nella vita familiare, sociale, economico/finanziaria, nella libertà di coscienza e d'azione, giungendo ad infrangere o a mettere in discussione, o addirittura reprimere, i fondamentali diritti umani?

E' giustificabile, in senso strettamente cristiano, l'esercizio di un tale potere?

Tu sei decisa a tornare e molti ti tendono la loro mano, come si evince dalla tua esperienza, ma ce ne sono molti altri che non intendono tornare ed hanno bisogno di ritrovare la loro dignità, la loro libertà di coscienza e di pensiero ed un trattamento che rispecchi i fondamentali diritti umani, come, ad esempio, il diritto al saluto dei propri amici e familiari e a non essere apostrafati a vita con termini dispregiativi.
Non è tutto oro quello che luccica in seno alle organizzazioni religiose di ogni matrice ed epoca.


Con altrettanto rispetto
[SM=g27994]m2:
solitary man
00lunedì 28 febbraio 2005 18:05
Re:

Scritto da: F.ebe 28/02/2005 12.09
Per quanto riguarda la tua esperienza Solitary man scusami la schiettezza ( te lo dico bonariamente da disassociata a disassociato) ma tu devi essere abbastanza " birichino " per avere sei comitati giudiziari, due riprensioni e due disassociazioni. Ma lo sai che li fai lavorare parecchio ai tuoi anziani? [SM=g27994]m6:



in effetti ... moooolto birichino [SM=g27994]m16: ... ma il fatto che su sei comitati mi han disassociato solo due volte significa che probabilmente c'erano motivazioni "particolari" che andavano al di la della semplice debolezza .. na' luuunga storia .... [SM=g27994]m1:
F.ebe
00lunedì 28 febbraio 2005 19:27

Ho precisato infatti che non metto minimamente in dubbio l'esperienza specifica esposta. Ho pure precusato che secondo la mia esperienza deve trattarsi di un caso limite. Più in generale esperienze del genere appartengono sempre a casi limiti o anche ad alcuni che pur di autolettitimarsi esagerano e inventano.
Sul fatto di principio posto da Chidove quando se una autorità religiosa debba avere il potere di interferire su determinati rapporti interpersonali io rispondo che questo è possibile a determinate condizioni che a mie parere sono pienamente soddisfatte dai Testimoni di Geova.
Infatti io avevo 14 anni, ero la più piccola della mia famiglia quando i miei familiari hanno accettato il credo dei TdG.
Volevo battezzarmi in fretta, ma prima ho dovuto aspettare quattro anni. Prima i miei genitori, poi gli anziani si sono voluti accertare che fossi pienamente consapevole del passo che stavo per fare.
Prima del battesimo sono venuti, secondo prassi, tre anziani in tre incontri diversi per considerare insieme una serie di domande che facessero luce su tutto ciò che implicava diventare TdG: dottrine, morale, adorazione, restrizioni etc.etc.
HO VOLONTARIAMENTE ACCETTATO e mi sono impegnata in tal senso.
Adesso che sono venuta meno che diritto avrei di lamentarmi se mi è successo quel che mi è stato prospettato in anticipo?
E poi non andiamo agli estremi: la mia famiglia mi è vicina, lavoro come impiegata e ho modo di riempire le mie giornate, per quanto riguarda il saluto dei fratelli e delle sorelle quanto prima confido di essere riassociata e tornare pienamente con loro.
La restrizione che mi è stata imposta è mitigata dalla consapevolezza che me la sono voluta. Per me è un'esperienza positiva.
Certo ognuno può vederla a suo modo, c'è chi vede il bicchiere mezzo pieno, c'è chi lo vede mezzo vuoto.
Ma se è mezzo vuoto devo prendermela solo con me stessa, d'altra parte comunque preferisco vedere la parte mezza piena contando di colmarla di nuovo. Una nota canzone dice: "pensa positivo".
Cordialmente. Ebe

[Modificato da Justee 28/02/2005 19.30]

Teo60
00lunedì 28 febbraio 2005 21:20
Re:

Scritto da: F.ebe 28/02/2005 19.27

Ho precisato infatti che non metto minimamente in dubbio l'esperienza specifica esposta. Ho pure precusato che secondo la mia esperienza deve trattarsi di un caso limite. Più in generale esperienze del genere appartengono sempre a casi limiti o anche ad alcuni che pur di autolettitimarsi esagerano e inventano.
Sul fatto di principio posto da Chidove quando se una autorità religiosa debba avere il potere di interferire su determinati rapporti interpersonali io rispondo che questo è possibile a determinate condizioni che a mie parere sono pienamente soddisfatte dai Testimoni di Geova.
Infatti io avevo 14 anni, ero la più piccola della mia famiglia quando i miei familiari hanno accettato il credo dei TdG.
Volevo battezzarmi in fretta, ma prima ho dovuto aspettare quattro anni. Prima i miei genitori, poi gli anziani si sono voluti accertare che fossi pienamente consapevole del passo che stavo per fare.
Prima del battesimo sono venuti, secondo prassi, tre anziani in tre incontri diversi per considerare insieme una serie di domande che facessero luce su tutto ciò che implicava diventare TdG: dottrine, morale, adorazione, restrizioni etc.etc.
HO VOLONTARIAMENTE ACCETTATO e mi sono impegnata in tal senso.
Adesso che sono venuta meno che diritto avrei di lamentarmi se mi è successo quel che mi è stato prospettato in anticipo?
E poi non andiamo agli estremi: la mia famiglia mi è vicina, lavoro come impiegata e ho modo di riempire le mie giornate, per quanto riguarda il saluto dei fratelli e delle sorelle quanto prima confido di essere riassociata e tornare pienamente con loro.
La restrizione che mi è stata imposta è mitigata dalla consapevolezza che me la sono voluta. Per me è un'esperienza positiva.
Certo ognuno può vederla a suo modo, c'è chi vede il bicchiere mezzo pieno, c'è chi lo vede mezzo vuoto.
Ma se è mezzo vuoto devo prendermela solo con me stessa, d'altra parte comunque preferisco vedere la parte mezza piena contando di colmarla di nuovo. Una nota canzone dice: "pensa positivo".
Cordialmente. Ebe

[Modificato da Justee 28/02/2005 19.30]



Ciao Ebe
tu parli di caso limite, per quanto mi riguarda il caso limite mi sembra proprio il tuo. Probabilmente hai conosciuto poche persone che sono state allontanate dai tdg ed inoltre, scusa la mia franchezza, leggendo i tuoi post mi nasce una sensazione strana: perchè mi sa tanto di falso? Perchè mi sa tanto di costruito a tavolino solo per fare un pò di apologia?
Forse mi sbaglio, e se così fosse ti prego di scusarmi, ma sai di solito le mie impressioni sono abituato a condividerle e così faccio anche stavolta.
Shalom

[Modificato da Teo60 28/02/2005 21.24]

solitary man
00lunedì 28 febbraio 2005 21:46
Re: Re:

Scritto da: Teo60 28/02/2005 21.20

Ciao Ebe
tu parli di caso limite, per quanto mi riguarda il caso limite mi sembra proprio il tuo.

[Modificato da Teo60 28/02/2005 21.24]




Ciao Teo ... a dire il vero quello menzionato da F.ebe è il modo corretto dal punto di vista della wts di considerare la disassociazione ... come dissi ad Alenis ...

"Spesso fra i TdG viene invece citato l'esempio del figlio prodigo quando si parla di disassociazione. Il figlio prodigo (paragonato all'espulso) è sempre stato amato dal padre (Dio) anche quando era fuori casa e lo si capisce chiaramente dall'accoglienza riservatagli, e questo costituisce l'esempio positivo sui sentimenti che i TdG sono esortati ad avere nei confronti di chi viene espulso: DOLORE per espulsione GIOIA per il ritorno. Mentre il fratello del figlio prodigo viene citato ad esempio negativo per il fatto che mostrava i sentimenti di avversione e invidia nei confronti del fratello.
Altro ragionamento citato spesso dai TdG è quello che Paolo disse che siamo membra dello stesso corpo. Ora se un membro viene tagliato (disassociato) per evitare la cancrena (contaminazione spirituale e/o morale) il corpo soffre. Insegnamento: i TdG soffrono per la disassociazione di qualcuno, provano dolore ... non devono odiarlo ... se lo fanno significa che non lo amavano neanche prima, come il fratello del figlio prodigo."

Come è vero quello che dice Sonny sull'atteggiamento di alcuni (comunque troppi) è vero quello che dice F.ebe e il suo non è un caso limite ...
Ciao Teo [SM=g27994]m1:
Chi.dove.quando
00martedì 1 marzo 2005 01:01
Re:

Ho precisato infatti che non metto minimamente in dubbio l'esperienza specifica esposta. Ho pure precusato che secondo la mia esperienza deve trattarsi di un caso limite. Più in generale esperienze del genere appartengono sempre a casi limiti o anche ad alcuni che pur di autolettitimarsi esagerano e inventano.

Da un lato precisi di non mettere "minimamente in dubbio l'esperienza specifica esposta", dall'altro, dicendo che "esperienze del genere appartengono...ad alcuni che pur di autolettitimarsi esagerano e inventano", pronunci un giudizio di parte non suffragato dalla conoscenza dei fatti che determinerebbero la tua supposta altrui autolegittimazione.
Come dire che sarebbe più profittevole una franca ammissione di responsabilità proprie, così come hai fatto tu, piuttosto che nascondere o negare le ragioni del proprio comportamento scomposto. Un tale comportamento, a parer tuo, sarebbe solo ed esclusivamente addebitabile ad una parte, mai all'altra.


Sul fatto di principio posto da Chidove quando se una autorità religiosa debba avere il potere di interferire su determinati rapporti interpersonali io rispondo che questo è possibile a determinate condizioni che a mie parere sono pienamente soddisfatte dai Testimoni di Geova.

Come vedi, cara Febe, poni le cose dal tuo punto di vista, secondo "un tuo parere", ma non prendi in considerazione il parere altrui. Forse perchè supponi che il parere debba essere unilaterale e che, oltre quel parere solo ed unico, nessun altro parere possa stare in piedi e giustificarsi?
Circa le "condizioni" possibili sei di nuovo tu a determinarle, o chi per te, escludendo categoricamente che possano essere altri a formularle o ad interpretarle diversamente.


Prima i miei genitori, poi gli anziani si sono voluti accertare che fossi pienamente consapevole del passo che stavo per fare.

Bravi costoro a leggere il tuo cuore e ad accertare la consapevolezza del passo che stavi per fare...chissà perchè non hanno accertato che questa consapevolezza potesse durare vita natural durante.

HO VOLONTARIAMENTE ACCETTATO e mi sono impegnata in tal senso.

Bene. Ovvio che questa è stata una tua scelta ponderata a cui intendi prestar fede.
Ma ammetterai che non per tutti potrebbe essere così. Ammetterai che per altri potrebbe essere un particolasre momento di illuminazione che poi, con il tempo, potrebbe finire per non apparire più tale. In ogni cosa si fa progresso e le conoscenze si ampliano, determinando nuove visioni della vita e della religiosità. Questa è cosa che può capitare a chiunque in ogni momento.
In che modo potrebbe essere giustificato un impegno per sempre e, ancora, in che modo terze persone potrebbero sentirsi autorizzate a far rispettare il tuo impegno coattivamente, infliggendo punizioni previste in anticipo ricorrendo alla famosa affermazione "ma tu sapevi in partenza tutto questo, di che cosa dunque ti lamenti?"
In che modo è possibile ipotecare il futuro altrui?
A chi devono rendere conto i milioni di donne in paesi mussulmani che ora sono state affrancate dall'obbligo religioso dell'infibulazione?
Piuttosto io mi chiederei se è legale e giusto pretendere da un individuo un impegno di natura morale a vita, anche quando questo impegno assume poi nel tempo, per quella persona, un non senso. E' legale che deve rispondere a terzi e pagare, volente o nolente? In questo modo nessuno può più uscire dalla mafia, dal mondo della droga, dal mondo della sopraffazione, dal mondo dell'usura ecc., e questo semplicemente perchè gli impegni presi erano conosciuti in partenza dall'individuo. Invece non è così...perchè se tu denunci un usuraio o uno spacciatore o un mafioso hai il diritto d'essere difeso e protetto dalla scoietà civile, così' come hai il diritto che gli imnpegni presi vengano considerati nulli dagli organi giudiziari statali.
Ci sono quelli che pagano agli usurai le somme richieste...ok...ma anche quelli che, oppressi e non potendone più, si ribellano e gridano al mondo le loro sofferenze...e nessuno di noi può sottovalutarle e dire "si son messi nei guai e paghino".


Adesso che sono venuta meno che diritto avrei di lamentarmi se mi è successo quel che mi è stato prospettato in anticipo?
Tu sei libera di pensarla in questo modo. La tua posizione è rispettabilissima. Ma non puoi pensare che anche gli altri o tutti debbano condividere questa tua opinione. Gli altri, per contro, possono invocare il loro diritto di difendersi e di rivendicare la loro dignità che essi, non tu o io, ritengono violata. Nè tu nè io siamo autorizzati a negare la loro sofferenza ed il diritto all'inviolabilità delle loro coscienze.

E poi non andiamo agli estremi: la mia famiglia mi è vicina, lavoro come impiegata e ho modo di riempire le mie giornate, per quanto riguarda il saluto dei fratelli e delle sorelle quanto prima confido di essere riassociata e tornare pienamente con loro.
La restrizione che mi è stata imposta è mitigata dalla consapevolezza che me la sono voluta. Per me è un'esperienza positiva.


Tutto bene dunque per te. Ma io non ho voluto parlare di te, ma di quelli che invece pensano diversamente e sentono il dolore delle ferite inflitte da una normativa che, diciamolo, non so quanto sia cristiana.

Certo ognuno può vederla a suo modo, c'è chi vede il bicchiere mezzo pieno, c'è chi lo vede mezzo vuoto.

Allora vogliamo assegnare lo stesso onore sia a chi vede mezzo vuoto che a chi vede mezzo pieno ed offrire ad entrambi una speranza, un'opportunità e la dignità?

Cordialmente.

Altrettanto, Febe.



Chi.dove.quando
00martedì 1 marzo 2005 01:11
Re: Re: Re:

Scritto da: solitary man 28/02/2005 21.46


Ciao Teo ... a dire il vero quello menzionato da F.ebe è il modo corretto dal punto di vista della wts di considerare la disassociazione ... come dissi ad Alenis ...

"Spesso fra i TdG viene invece citato l'esempio del figlio prodigo quando si parla di disassociazione. Il figlio prodigo (paragonato all'espulso) è sempre stato amato dal padre (Dio) anche quando era fuori casa e lo si capisce chiaramente dall'accoglienza riservatagli, e questo costituisce l'esempio positivo sui sentimenti che i TdG sono esortati ad avere nei confronti di chi viene espulso: DOLORE per espulsione GIOIA per il ritorno. Mentre il fratello del figlio prodigo viene citato ad esempio negativo per il fatto che mostrava i sentimenti di avversione e invidia nei confronti del fratello.
Altro ragionamento citato spesso dai TdG è quello che Paolo disse che siamo membra dello stesso corpo. Ora se un membro viene tagliato (disassociato) per evitare la cancrena (contaminazione spirituale e/o morale) il corpo soffre. Insegnamento: i TdG soffrono per la disassociazione di qualcuno, provano dolore ... non devono odiarlo ... se lo fanno significa che non lo amavano neanche prima, come il fratello del figlio prodigo."

Come è vero quello che dice Sonny sull'atteggiamento di alcuni (comunque troppi) è vero quello che dice F.ebe e il suo non è un caso limite ...
Ciao Teo [SM=g27994]m1:




Per una questione di corretezza bisogna dire che il figliul prodigo della parabola ha deciso in proprio ed è stato libero di farlo. Non c'è nessuna pronuncia di scomunica o di limitazione delle sue libertà e della sua dignità da parte del padre. Egli lo lascia andare liberamente e poi liberamente lo riceve al ritorno, facendo festa. L'atteggiamento criticabile è invece quello del fratello, do colui che l'aveva tutto sommato scmunicato nel proprio cuore ed avrebbe voluto che a scomunicarlo fosse stato anche il padre.
Si rifletta su questa parabola. In nessun rigo si parla di scomunica e, mi spiace, usare questa parabola per sostenere la prassi della scomunica, è arbitrario, oltre a costituire un violenza al significato profondo di essa.
Seabiscuit
00martedì 1 marzo 2005 11:44
Re: Re:
Scritto da: Teo60 28/02/2005 21.20


..." ,leggendo i tuoi post mi nasce una sensazione strana: perchè mi sa tanto di falso? Perchè mi sa tanto di costruito a tavolino solo per fare un pò di apologia?"




Ciao Teo[SM=g27994]m1:
Come va?

Forse ho una risposta a queste domande.
Non pensi che potrebbe dipendere da CHI frequenti che ti induce a pensare o a dare una sensazione di falso in quello che ha scritto F.ebe?

Ma cosa sarebbe se avresti la possibilità di ascoltare TUTTE le esperienze di TUTTI i disassociati o dissociati? Non credi che potrebbe cambiare del tutto il tuo punto di vista?
Penso che sai che anche io ero un dissociato e lo sono stato ancora fino a poco tempo fa. QUindi conosci la mia posizione, quella di Solitary Man e F.ebe. Sono stato un dissociato per 7 anni e non mi ero mai sognato di visitare questi forum. Viveo la mia vita in pace e non condannavo i TdG o parlavo male di loro e dei loro insegnamenti. Pensi che io sia un caso isolato fra TUTTI i TdG disassociati? Non credo proprio, vero?
Adesso hai incontrato 3 persone con una posizione differente da quelle persone che conosci tu in questi forum, quindi ritorno alla domanda iniziale, che sarebbe se ne conosceresti molte di più? Vedi molti che escono dai TdG non hanno il bisogno di frequentare questi siti per sparlare male dei TdG, quindi non puoi determinare se il nostro è un caso "limite" solo perchè tu frequenti un gruppo di persone che non fanno altro che parlare male dei TdG.

Spero di aver espresso chiaramente quello che intendevo dire[SM=g27994]m1:


in amicizizia
Seabiscuit

[Modificato da Justee 01/03/2005 18.35]

F.ebe
00martedì 1 marzo 2005 11:54
Dato che i messaggi sono in parte non visualizzabili preferisco non rispondere ancora in modo compiuto e neppure pronunciarmi rispetto ad un assurdo sospetto lanciato in merito alla mia esperienza. Dico solo che chi possiede un siffatto spirito e non riesce a modellarlo secondo lo spirito di Dio manifestandone i suoi nove frutti difficilmente potrà mantenere una buona relazione con Geova.
Comunque aspetto di leggere tutti i posts prima di pronunciarmi dovutamente in maniera compiuta.
Vorrei invece soffermarmi sull'esperienza di Giobbe, anche se nota ai più.
Giobbe era un uomo giusto che non saperva di essere oggetto di una controversia celeste.
Giobbe diventa oggetto del trattamento più ingiusto concepibile
per un essere umano e non conoscendo i retroscena celesi la sua conclusione è una sola: "Dio ha dato e Dio ha tolto", ma conclude dicendo:" si continui a benedire il nome di Geova".
Di conseguenza Giobbe pur attribuendo le sue disgrazie a Dio si rifiuta di rivoltarglisi contro. Perfino la moglie, addolorata per la perdita dei figli, gli si rivolge dicendo:" mantieni ancora da tua integrità? Maledici Dio e muori." Ma Giobbe rimane esemplare nella sua condotta e nelle sue risposte.
Di fronte a tre anziani delle antiche comunità patriarcali Giobbe, accusato falsamente, rivendica la sua innocenza anche se scontertato per la sua inspiegabile condizione: malridotto, lacero, emarginato dalla moglie e dagli amici, di fronte ad accuse ingiuste e gratuite risponde: " finchè spirerò non rimuoverò da me stesso la mia integrità".
La sua fede è più forte di qualunque ingiustizia e vede nel suo grande creatore il suo punto di riferimento quando precorrendo di secoli la speranza di risurrezione esclama:" se un uomo muore può tornare a vivere.....tu chiamerai e io stesso risponderò, bramerai l'opera delle tue mani".
Il suo atteggiamento umile, sottomesso, consapevole di dipendere interamente da Dio non gli fà assumere un atteggiamento ribelle e rifiuta ogni compromesso.
Come considerò Geova la cosa? Basta leggere la conclusione del libro di Giobbe per capirlo.
Quale conclusione dovrei trarre io che invece dell'innocente Giobbe stò semplicemente raccogliendo ciò che ho mal seminato?
Quale dovrebbe essere il mio atteggiamento? Dovrei risentirmi? dovrei ribellarmi? Dovrei rivendicare a gran voce i miei presunti diritti calpestati? E questo lo spirito che Geova si apetta che io manifesti?
E anche se fossi stata oggetto di una ingiustizia, dovrei per questo apostatare rivoltandomi contro? Non dovrei piuttosto seguire l'umile esmpio di Giobbe, mettere la cosa nelle mani di Geova aspettando fiduciosamente la sua benedizione?
" Chi è senza peccato scagli la prima pietra" esclama Gesù in un versetto di Giovanni che ( seppure non presente in tutti i manoscritti ) emana verità.
Tanto più io che sono "con peccato" potrei scagliare delle pietre contro Geova e la sua organizzazione?
Il mio post è pieno di domande, è evidente che le mie risposte me le sono date. Se qualcuno preferisce darsi risposte diverse sono l'ultima in grado, nelle mie circostanze, di dare un'appropriato giudizio.
Cordialmente, Ebe.

Cara ebe , ti chiedo cortesemente di non addentrarti troppo nei tuoi peccati , e commiserarti per le tue malefatte , fai le tue considerazioni dai le tue spiegazioni
Grazie






[Modificato da Justee 01/03/2005 18.41]

solitary man
00martedì 1 marzo 2005 20:13
scusa Chi ...
ma hai completamente travisato quello che intendevo comunicare con l'esempio del figlio prodigo. Non ho mica detto che viene citata per sostenere la scomunica quanto invece per indicare l'atteggiamento corretto da manifestarsi verso chi sceglie di allontanarsi ... ciao Chi
Teo60
00martedì 1 marzo 2005 20:18
Re: Re:

Scritto da: Teo60 28/02/2005 21.20

Ciao Ebe
[..]
Forse mi sbaglio, e se così fosse ti prego di scusarmi, ma sai di solito le mie impressioni sono abituato a condividerle e così faccio anche stavolta.
Shalom

[Modificato da Teo60 28/02/2005 21.24]




Come al solito a qualcuno sfugge sempre qualcosa. (notare il grassetto!!)
Shalom a tutti

F.ebe
00martedì 1 marzo 2005 20:42
Re:

Scritto da: F.ebe 01/03/2005 11.54

Cara ebe , ti chiedo cortesemente di non addentrarti troppo nei tuoi peccati , e commiserarti per le tue malefatte , fai le tue considerazioni dai le tue spiegazioni
Grazie






[Modificato da Justee 01/03/2005 18.41]




Caro Admin, non credo di essermi addentrata nella fattispecie nelle mie trasgressioni, tieni però presente che qui si è perfino dubitato in modo del tutto gratuito della mia esperienza.
Io commiserarmi? Ma ti sembra che io abbia assunto un atteggiamento di letale autocommiserazione? Tutt'altro, se leggi un attimino con più attenzione i m iei posts io sono rivolta più al mio presente e al mio futuro con spirito positivo e costruttivo. Ho perfino citato le parole di una canzone: " pensa positivo" e ho citato l'esempio del bicchiere per me mezzo pieno e in via di totale riempimento.
Ti sembra che mi stia semplicemente ripiegando su me stessa a piangermi addosso? ASSOLUTAMENTE NO.
Purtroppo alcuni spendono tante parole pregiudiziali mettendo in discussione oltre che le mie idee perfino i miei stessi sentimenti, non vorrei rispondere ma ne sono costretta e le mie risposte possono anche essere oggetto di fraintendimenti.
Ma come ci si può permettere di mettere in discussione i miei sentimenti? Con quale veggenza alcuni si sono permessi perfino di metterli in dubbio?
Con simpatia. Ebe.

[Modificato da Justee 01/03/2005 20.48]

Chi.dove.quando
00martedì 1 marzo 2005 20:50
Re: scusa Chi ...

Scritto da: solitary man 01/03/2005 20.13
ma hai completamente travisato quello che intendevo comunicare con l'esempio del figlio prodigo. Non ho mica detto che viene citata per sostenere la scomunica quanto invece per indicare l'atteggiamento corretto da manifestarsi verso chi sceglie di allontanarsi ... ciao Chi




Ah ecco!
Quindi sei d'accordo sull'"atteggiamento corretto da manifestarsi verso chi sceglie di allontanarsi"
(il grassetto è mio)

E qual'è l'atteggiamento corretto?
Te lo ripropongo citando dal testo di Luca e sottolineando in grassetto le parti che si rifanno am ns ragionamento:

Luca 15
1 Tutti i pubblicani e i «peccatori» si avvicinavano a lui per ascoltarlo. 2 Ma i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».

(penso sia chiaro il quadro presentato: pubblicani e peccatori, ai quali i capi religiosi di allora non si avvicinavano e con i quali non mangivano, nè li accoglievano. Gesù invece si lascia avvicinare, anche se non avrebbe dovuto secondo i capi religiosi , non solo, ma li accoglie e mangia con loro. Ovvio che li saluta. C'è da dire che per questo suo comportamento Gesù viene criticato, ma non a sua volta emarginato)

3 Ed egli disse loro questa parabola: 4 «Chi di voi, avendo cento pecore, se ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e non va dietro a quella perduta finché non la ritrova? 5 E trovatala, tutto allegro se la mette sulle spalle; 6 e giunto a casa, chiama gli amici e i vicini, e dice loro: "Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la mia pecora che era perduta". 7 Vi dico che così ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento.

(ovviamente per recuperare una pecora l'ha prima accolta, ha mangiato con lei, si è intrattenuto con lei, l'ha confortata, gli ha afferto la speranza)
Passiamo al figlio prodigo:

11 Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. 12 Il più giovane di loro disse al padre: "Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta". Ed egli divise fra loro i beni. 13 Di lì a poco, il figlio più giovane, messa insieme ogni cosa, partì per un paese lontano, e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente. 14 Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una gran carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. 15 Allora si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a pascolare i maiali. 16 Ed egli avrebbe voluto sfamarsi con i baccelli che i maiali mangiavano, ma nessuno gliene dava. 17 Allora, rientrato in sé, disse: "Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! 18 Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: 19 non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi". 20 Egli dunque si alzò e tornò da suo padre; ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò. 21 E il figlio gli disse: "Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". 22 Ma il padre disse ai suoi servi: "Presto, portate qui la veste più bella, e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; 23 portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, 24 perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto, ed è stato ritrovato". E si misero a fare gran festa. 25 Or il figlio maggiore si trovava nei campi, e mentre tornava, come fu vicino a casa, udì la musica e le danze. 26 Chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa succedesse. 27 Quello gli disse: "È tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano e salvo". 28 Egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscì e lo pregava di entrare. 29 Ma egli rispose al padre: "Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici; 30 ma quando è venuto questo tuo figlio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato". 31 Il padre gli disse: "Figliolo, tu sei sempre con me e ogni cosa mia è tua; 32 ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato"».
(il grassetto è mio)

Questa parabola non ha bisogno di commenti. Si commenta da sola, soprattutto considerando che è la conseguenza logica all'osservazione dei farisei e dei sacerdoti: "Ma i farisei e gli scribi mormoravano, dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro»".
Anche il padre del "prodigo" non si lascia scappare la prima occasione concreta per accogliere, ricevere, far festa e consumare un pasto con il figlio. E non necessariamente perchè si pentì, esattamente come peccatori e pubblicani furono accolti dal Cristo e da lui intrattenuti in conviviali riunioni, senza alcuna discriminazione, nonostante il peso dell'indignazione delle guide spirituali di allora, ed ancor prima d'avere la certezza di qualche cambiamento di condotta da parte di quei peccatori.

Anna Maria Greco
00martedì 1 marzo 2005 21:11
Re: Re: Re:


Altro ragionamento citato spesso dai TdG è quello che Paolo disse che siamo membra dello stesso corpo. Ora se un membro viene tagliato (disassociato) per evitare la cancrena (contaminazione spirituale e/o morale) il corpo soffre. Insegnamento: i TdG soffrono per la disassociazione di qualcuno, provano dolore ... non devono odiarlo ... se lo fanno significa che non lo amavano neanche prima, come il fratello del figlio prodigo."

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Il guaio è Caro Trimellino, che questo amore lo manifestano solo se rientra in congregazione. Dovrebbero invece, se è proprio indispensabile allontanare chi - secondo loro - ha "peccato", ma rispettare comunque la sua scelta di vita.
Si può manifestare amore anche se nn si condividono le azioni di una persona. Questo non mi pare ciò che succede a chi esce dalla Società. Ecco perch non si può , a mio avviso, parlare di casi limite. Sei sempre un emarginato per loro, se non fai i passi necessari per la riassociazione. Che qualcuno ne soffra se un fratello lascia o viene espulso è indubbio, ma questo non cambia le cose, se nn rientra è comunque messo da parte con annessi e connessi. Quanti sono Trimellino gli ex TdG che rientrano perchè si sentono soli? Sarebbe interessante anche considerare questa percentuale...

Ciao
solitary man
00mercoledì 2 marzo 2005 10:08
Re: Re: Re: Re:
scusa Trimellina, ma l'esempio era che il corpo soffre quando una parte viene tagliata ergo se una persona viene disassociata. Non mi riferivo quindi ai casi di chi rientra. Non è mia intenzione dire se l'applicazione in se della disassociazione è corretta oppure no ... quello che contesto sono i sentimenti che troppo spesso vengono attribuiti a tutti i TdG. NON E' VERO che i TdG (quelli veri) disprezzano gli ex o li odiano. Sono consapevole che alcuni tdg manifestino tali sentimenti negativi, ma QUELLI CHE LO FANNO SBAGLIANO. Per fortuna i casi come il mio, quello di F.ebe, di Biscottino sono testimonianze dei sentimenti che i TdG dovrebbero mostrare verso gli ex. Ciao trimellina.
F.ebe
00mercoledì 2 marzo 2005 11:22
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Anna Maria Greco 01/03/2005 21.11


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Quanti sono Trimellino gli ex TdG che rientrano perchè si sentono soli? Sarebbe interessante anche considerare questa percentuale...

Ciao



Personalmente credo pochissimi solo per questo motivo.
In genere ci si allontana per debolezza momentanea ( e si ritorna ) o per decisione irreversibile.
In ogni caso un amore ha sostituito un'altro amore e il mondo offre innumerevoli attrattive.
Ma ci si può sentire soli anche in mezzo ad una moltitudine se manca l'amore.
Il mondo offre tutta una gamma di alternative che la persona dimostra di scegliere nell'allontanarsi dalla congregazione, in fondo mi pare proprio questa la regola.
Si lascia una compagnia per sceglierne un'altra. " O amerai l'uno o amerai l'altro" disse Gesù.
Mi sembra che questo discorso sull'emarginazione non sia il nocciolo della questione, e lo dico alla luce della mia attuale esperienza di disassociata.
Io credo che chi come me è decisa a tornare lo fà per colmare un vuoto interiore e non una solitudine esteriore.
Almeno, questo è quello che io sento, e il mio modo di sentire è comune a tante esperienze di mia conoscenza simili alla mia.
Cordialmente. Ebe.
libero1978
00mercoledì 2 marzo 2005 13:42
Innanzitutto mi fa piacere rivedere Chidovequando in questo forum, come mi piacerebbe rivedere fr44 che invece non si sta più rivedendo.
Vorrei però dire una cosa a Chidovequando sul fatto che uno prende un impegno, poi cambia idea e l'impegno non vale più.
Questa volta non sono d'accordo.
Mio nonno era sottufficiale del genio militare e aveva giurato
fedeltà al Re. Quando arrivò la Repubblica, con tutto che non era monarchico, non fece il giuramento alla Repubblica e lasciò l'esercito perchè per lui era come fare il voltabandiera.
Rimase disoccupato, ma poi piano piano si sistemò facendo l'idraulico che aveva imparato sotto le armi.
Ma oggi questi esempi che ve li faccio a fare, questa lealtà agli impegni e ai giuramenti, come diceva mio nonno che è morto due anni fà, oggi non ci sono più e non si capiscono più.
Oggi si cambia idea, non si mantengono più gli impegni, nemmeno le cambiali si pagano più e tutto è giusto così.

Io invece dico che se prendo l'impegno a rispettare una legge, se io cambio non posso pretendere che cambia la legge insieme a me. E credo pure che nessuna legge si può stabilire in previsione dei miei possibili cambiamenti futuri.

Le regole sono come una livella, ma se ognuno sposta la livella
secondo i propri cambiamenti io credo che a quel punto diventa tutta una Babilonia e ognuno può fare i comodi propri.
Sto parlando in generale e non nel caso particolare dei testimoni di geova perchè non conosco le loro faccende.
A parte il fatto che vedo molto accanimento contro. Io penso che a questa Febe perchè la state attaccando e non la lasciate in pace?
Io dico che ognuno vive diversamente la propria esperienza di vita, è anche questione di carattere, e alla fine tutti hanno le proprie buone ragioni.

Una buona giornata di pace a tutti quanti.

opljyy
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