Gesù è stato creato ( Prov. 8:22 ). Per questa ragione è definito il principio della creazione di Dio ( Apoc.3:14 ) e il primogenito della creazione ( Colossesi 1:14 ). Viene generato nel senso che assume l'altissimo incarico di Re nel momento che risorge e che Dio ne decreta l'autorità come è scritto in Salmo 2:6-8
Mi stai riproponendo tutti temi già diverse volte affrontati e confutati.
Su Proverbi occorre dire innanzitutto che non nasce come un libro su Gesù, né come un libro profetico; si tratta di un libro sapienziale, che contiene norme di saggezza e di buon comportamento e solo molto successivamente alcune parti di questo libro vengono usate dagli apostoli come
figura di Gesù. Quindi sarebbe assurdo andarci a cercare una letteralità, e questo già è indice del modo acritico con cui si affronta a volte la lettura, tanto più che tu stessa ti contraddici, riportando il salmo 2, dove invece appare il termine “generato”.
Inoltre occorre dire che
non è affatto vero che in Pr. 8,22 ci sia il termine “creato”.Questo che tu riporti infatti è la traduzione di una traduzione, che in riferimento ad un nome astratto come “sapienza” ci può anche stare, in italiano. Ma il termine originale “quanah” che significa possedere, comprare, stabilire, formare, generare, non comprende invece il “creare” che nel VT viene reso con “barà” (vedi Genesi 1,1). L’equivoco è venuto fuori con la LXX che ha reso in greco “quanah” con ektisen, che ha uno spettro molto ampio di significati, tra i quali anche sia generare che, costruire, fabbricare, per cui alcuni hanno reso questo termine con creare. La traduzione corretta di Pr. 8,22 sarebbe quindi “Fin dall’inizio mi ebbe con sé, mi generò, mi possedette”.
Io direi anzi che questo uso delle Scritture è sintomatico di una certa carenza di scrupoli, per cui pur di addomesticare le Scritture per i propri usi, si arriva persino ad affermare che per un certo periodo il Padre fosse privo della sapienza (non avendola ancora creata!).
In quanto al salmo 2,6-8 quella è semplicemente una formula abituale di consacrazione o adozione, che non c’entra nulla con la reale generazione.
Per quanto riguarda infine il “principio della creazione di Dio” ed il “primogenito della creazione”, ti ha già risposto Polymetis (vedi 3D su differenza tra generato e creato).
'Perciò, rispondendo, Gesù proseguì e disse loro: "Verissimamente vi dico: Il Figlio non può fare una sola cosa di propria iniziativa, ma solo ciò che vede fare dal Padre. Poiché qualunque cosa Egli faccia, questa fa pure il Figlio in modo simile. Poiché il Padre ha affetto per il Figlio e gli mostra tutte le cose che egli stesso fa, e gli mostrerà opere più grandi di queste, affinché vi meravigliate. Poiché come il Padre desta i morti e li rende viventi, così anche il Figlio rende viventi quelli che vuole".
E' chiaro che Gesù dichiara la sua limitazione del non poter fare nulla di propria iniziativa
Se la lettura di questa frase fosse letterale come tu stai sostenendo ci troveremmo al paradosso che il Padre avrebbe dovuto camminare sulle acque e morire sulla croce, visto che il Figlio fa solo ciò che vede fare dal Padre; e come avrebbe potuto vedere dal Padre come si resuscitano i morti se, secondo te, l’unico ad essere resuscitato direttamente dal Padre è proprio il Figlio, che non può assistere alla propria resurrezione, essendo morto; e come potrebbe poter essere Gesù l’unico ad essere resuscitato dal Padre se, come tu scrivi, la resurrezione di Lazzaro “è evidente che è operata
solo dal Padre”?Come vedi una contraddizione dietro l’altra.
Contraddizioni che invece scompaiono se applichiamo la soluzione da te definita, ma senza argomentazioni, “un assoluto controsenso”. Il Padre ed il Figlio sono “una cosa sola” (non la stessa persona!) e le loro azioni sono inseparabili.
Scriveva già S.Agostino (Trinità, Cap.II, 1-3):
“Infatti per Lui aver origine dal Padre, cioè nascere dal Padre, non è altra cosa che vedere il Padre ed il vederlo agire non è altra cosa che agire con Lui,
come la bocca esprime le medesime lettere che la mente ha pensato”
E che potere è quello di farsi ammazzare, visto che il potere lo esercitano gli altri.
Ma il potere di cui parla Gesù è quello di dare la vita e di riprenderla, non del modo in cui questo avvenga. E’ Lui stesso cioè che liberamente ed in perfetta unità con il Padre ha voluto offrirla.
No, la norma è che chi manda non è la stesso soggetto di chi è mandato, chi prega non è lo stesso soggetto del destinatario della preghiera, le contorsioni sono di chi cerca di eludere a queste semplici e chiare dichiarazioni.
Nessuno ha mai detto il contrario; qui si sostiene semplicemente che il mandare o l’essere mandati non comporta alcuna differenza di natura.
Innanzitutto bisogna credere in Dio che è il creatore del piano di salvezza.
Infatti noi crediamo in Dio, che ha completato la Sua rivelazione manifestandoci Gesù Cristo il quale, essendo anch’egli l’
unico Dio, è divenuto “
l’unico Nome che ci è stato dato in cui vi è salvezza”.
Non in concorrenza con il Padre, ma nell’unità.
E poi qui si parla sempre e unicamente di due persone, dov'è mai la terza persona della trinità.
Si parla di due persone perché di quelle stiamo parlando noi: è vero che lo Spirito ha un ruolo più nascosto ma questo è proprio il tempo dello Spirito, perché Gesù ci lasciato questo Consolatore, che progressivamente ci guiderà alla verità tutta intera. Non a caso è lo Spirito che, nell’Apocalisse, dice alla sposa (la chiesa) “Vieni”.
Non lo avevano capito e, cosa più importante, non lo credevano affatto e non predicarono mai nulla di simile. Le polemiche fra i discepoli di Gesù e i giudei riguardarono aspetti molto minori rispetto ad un fatto così eclatante.
Se fosse stata una verità in cui avevano creduto avrebbero sfidato la morte pur di predicarla. Ma non c'è traccia nè negli Atti nè negli altri Scritti Sacri del NT di tale controversia.
Non so che cosa tu abbia letto.
Pietro chiama Gesù “l’autore della vita”;
Stefano muore pregando Gesù e chiedendo a Lui di accogliere il suo spirito;
Tommaso chiama Gesù “mio Signore e mio Dio”, ed era il più dubbioso;
Pietro nella sua prima lettera scrive: “Ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati (sta parlando di Gesù) diventate santi anche voi; poiché sta scritto “Voi sarete santi perché io sono Santo (Lev. 19,2)” e questa frase del Levitico è riferita all’unico Dio;
Pietro nella seconda lettera scrive “non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma
mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio (2Pt.1,21)”, ma nella prima aveva scritto “Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti che profetizzarono sulla grazia a voi destinata, cercando di indagare a quale momento ed a quali circostanze accennasse
lo Spirito di Cristo che era in loro (1Pt.1,10-11)”;
Paolo nella lettera a Tito (Tt.2,13) scrive”nell’attesa della beata speranza e della manifestazione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo”;
Cosa predicarono gli apostoli?
“Filippo sceso in una città della Samaria, cominciò a
predicare il Cristo” (atti 8,5)
“”li fecero fustigare e ordinarono loro di non continuare a
parlare nel nome di Gesù…ma essi se ne andarono dal Sinedrio
lieti di essere stati oltraggiati per amore del nome di Gesù. E ogni giorno, nel Tempio e a casa, non cessavano di insegnare e di
portare il lieto annunzio che Gesù è il Cristo” (Atti 5,41-42);
“(Paolo) rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe
proclamava Gesù Figlio di Dio” (Atti 9,20);
“Pietro gli disse:”Enea,
Gesù Cristo ti guarisce; alzati e rifatti il letto. E subito si alzò. Lo videro tutti gli abitanti di Lidda e del Saròn
e si convertirono al Signore” (Atti 9,34);
“E ordinò che fossero battezzati
nel nome di Gesù Cristo” (atti, 10,4
;
“…i nostri carissimi Barnaba e Paolo,
uomini che hanno votato la loro vita al nome del nostro Signore Gesù Cristo” (atti 15,26)
ecc.
Direi che questi sono “Testimoni di Cristo”, da cui cristiani.