Persecuzione dei Cristiani nel Mondo

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: 1, [2]
descubridor
00lunedì 16 aprile 2007 18:31
Uzbekistan: Il governo chiude un'altra congregazione dei Testimoni di Geova

di Igor Rotar, Forum 18 News Service www.forum18.org


Forum 18 News Service è venuto a conoscenza che i Testimoni di Geova stanno valutando se presentare appello o no contro la decisione di annullare il riconoscimento giuridico della loro congregazione di Fergana, Uzbekistan orientale. La decisione del governo significa che adesso
tutte le attività dei Testimoni di Geova nella città sono illegali e soggette a pene severe. Alle oltre 30 comunità dei Testimoni di Geova in Uzbekistan, eccetto una, è stato rifiutato con insistenza il .....

[Modificato da @tiskio@ 16/04/2007 19.04]

benimussoo
00mercoledì 18 aprile 2007 22:08
ANKARA - Tre persone sono state uccise a Malatya, nelle regioni orientali della Turchia, in un assalto armato a una casa editrice che stampava libri sul cristianesimo. Tre delle quattro vittime sono state «legate, bendate e sgozzate con coltelli», mentre un'altra persona creduta morta dopo essere caduta da una finestra è in fin di vita e un'altra è grave dopo essere stata anch'essa accoltellata alla gola. Lo ha rivelato il governatore di Malatya, Ibrahim Dasoz. Le vittime, secondo il governatore, sono un cittadino tedesco (c'è la conferma dell'ambasciatore), un turco e un'altra di origini imprecisate. Dasoz non ha escluso che si sia trattato di uno «scontro interno» alla casa editrice, e ha confermato che sono stati fermate quattro persone. «Potrebbe non essersi trattato di un attacco. Stiamo cercando di capire. Le indagini proseguono», ha affermato il governatore.



MANIFESTAZIONI - Secondo il sito internet del giornale Hurriyet, invece, contro la casa editrice Zirve vi erano state proteste e manifestazioni del gruppo terrorista dei Lupi grigi che la accusavano di pubblicare e distribuire la Bibbia, tanto che aveva dovuto cambiare il nome dal precedente Kay-Ra. Il direttore della casa editrice, Hamza Ozant, in seguito al reiterarsi delle minacce, stava per chiedere una protezione alla polizia. Secondo monsignor Luigi Padovese, vicario apostolico per l'Anatolia, la casa editrice non era cattolica, ma ortodossa o protestante.

DINK - Anche l'editore turco di origine armena, Hrant Dink, ucciso a Istanbul da un fanatico nazionalista in gennaio, era originario della città di Malatya. Originario di Malatya anche il terrorista Mehmet Ali Agça, attentatore di Papa Giovanni Paolo II. Non è il primo attacco in Turchia contro la comunità cristiana. Lo scorso anno venne ucciso nella sua chiesa da un fanatico islamico di 16 anni il sacerdote italiano don Andrea Santoro.
18 aprile 2007
descubridor
00giovedì 19 aprile 2007 09:27
Persecuzione religiosa a Mosca
A Mosca il 12 Aprile 2006 , i duecento componenti di una congregazione di Testimoni di Geova stavano celebrando la Commemorazione in un locale preso in affitto.
Ad un tratto comparvero cinquanta poliziotti armati e il capo del dipartimento di polizia di Lyublino interruppe la celebrazione sostenendo che l'interdizione delle attivita' dei Testimoni di Geova a Mosca riguardava anche questi raduni.
La polizia controllo' documenti confisco' pubblicazioni e porto' quattordici fratelli al commissariato di polizia, dove vennero trattenuti per quattro ore. Quando un testimone di Geova si reco' li' per offrire assistenza legale fu spinto a terra e minacciato con un coltello. Gli fu intimato di non sporgere querela . Tuttavia il 17 Aprile , quattro dei quattordici testimoni querelarono il distretto di polizia di Lyublino
Fonte: Annuario dei Testimoni di Geova 2007 p.29-30

Viviana.30
00domenica 3 giugno 2007 20:46
Ucciso un sacerdote caldeo e tre diaconi a Mosul
P. Ragheed Ganni, 34 anni, è stato colpito da armi da fuoco davanti alla chiesa del Santo Spirito. Con lui sono morti tre diaconi suoi aiutanti


Baghdad (AsiaNews) - Oggi pomeriggio un gruppo armato ha ucciso a colpi di arma da fuoco il p. Ragheed Ganni e tre suoi aiutanti diaconi. L'assassinio è avvenuto poco dopo la messa domenicale, davanti alla chiesa del Santo Spirito di cui il sacerdote era parroco. Secondo fonti di AsiaNews, i corpi sono ancora abbandonati in strada perchè nessuno osa andare a recuperarli, data la tensione palpabile della situazione.

Da diverso tempo nell'Iraq del dopo-Saddam, i cristiani sono fatti oggetto di vera e propria persecuzione, denunciata spesso anche dai vescovi caldei e ortodossi. Lo stesso p. Ragheed ha subito diversi attentati e la chiesa del Santo Spirito è stata attaccata e bombardata negli anni precedenti e pochi mesi fa.

P. Ganni era un grande amico di AsiaNews. Aveva studiato in Italia e parlava correntemente arabo, italiano, francese e inglese. Nel 2005 era venuto in Italia offrendo la sua testimonianza durante la Veglia per il Congresso Eucaristico di Bari.
descubridor
00mercoledì 6 giugno 2007 11:31







Incendio doloso in una sala dei Testimoni di Geova




La sala del regno è stata distrutta dal fuoco.


In seguito ad un incendio doloso, sono rimasti in piedi solo i muri di una sala dei Testimoni di Geova.

Cinque squadre antincendio hanno affrontato le fiamme nella Sala del Regno dei Testimoni di Geova, a Watling Street, a Dartford, alle 23.30 del 19 aprile.

L'edificio era vuoto nell'occasione, ma i vigili del fuoco hanno dovuto lottare per evitare che l'incendio si propagasse agli edifici circostanti.

Gerald Tobias, cui è stato affidato l'incarico di ricostruire la sala, dichiara che il fuoco l'ha distrutta.

Il cinquantanovenne di Hurstpierpoint, nel Sussex, ha affermato: "I muri di mattone ci sono ancora ma, dall'esame condotto sabato, risulta che il muro sul retro si è incrinato e un muro laterale è gonfio. Si dovrà procedere alla demolizione".

Tobias è il presidente del comitato regionale di costruzione dei Testimoni di Geova per il sud-est, comitato che si occupa di circa 100 edifici della regione.


"La situazione avrebbe potuto essere di gran lunga peggiore poiché due ore prima dell'incendio c'erano circa 60 persone all'interno del locale".

Tobias dichiara che la congregazione che si riunisce nella sala si sposterà temporaneamente nella Sala del Regno di London Road, a Swanley.

La nuova sala di Dartford sarà pagata attraverso l'utilizzo di fondi raccolti dai Testimoni di Geova in tutto il mondo.

Tobias ha dichiarato: "Gran parte dei nostri fondi vengono usati per costruire sale del Regno in Africa e nell'Europa orientale ed è un peccato dovervi ricorrere."

L'opera di ricostruzione sarà effettuata [da volontari specializzati, N.d.T.] attingendo dal database dei volontari dell'organizzazione.

Tobias ha aggiunto: "La congregazione è determinata a fare tutto il possibile per riavere la sala al più presto".

La sala era stata costruita da volontari nel 1999. È utilizzata dalle congregazioni di Darenth Valley e Heathside.

Jill Edwardes, amministratore della ditta di materiale elettrico Edwardes Brothers Ltd, con sede a Watling Street, è rimasto impressionato quando ha visto i danni alla sala. Il quarantaduenne ha affermato: "Tutto il tetto è distrutto. Penso che il luogo sia stato completamente sventrato. È un vero peccato che debba essere ricostruito. È stato completamente costruito lì da loro, lavorando tutti insieme ed è durato solo sette anni".

Il consigliere di Dartford Nancy Wightman, che rappresenta il distretto di Brent, ha dichiarato: "Sono molto rattristata dalla notizia, specialmente perché si tratta di un edificio molto recente".

Un portavoce dei Vigili del Fuoco del Kent afferma che si ritiene che l'incendio sia stato appiccato utilizzando fiammiferi. E un portavoce della polizia del nord Kent ha affermato: "Stiamo conducendo indagini su un incendio doloso".



fonte


Questo articolo è stato pubblicato sul sito News Shopper, in data 25 Aprile 2007, da parte del giornalista Mark Chandler, sezione News, rubrica Top Stories (http://www.newsshopper.co.uk)";




Viviana.30
00martedì 12 giugno 2007 18:08
Filippine, rapito missionario italiano
Giancarlo Bossi, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere

Giancarlo Bossi è stato sequestrato
mentre si stava recando in chiesa.
L'appello del Papa per la liberazione
ROMA
Un sacerdote italiano, Giancarlo Bossi, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere è stato sequestrato da un gruppo di armati stamattina nel villaggio costiero di Bulawan, nella zona di Zamboanga (Mindanao) delle Filippine meridionali, dove operano numerosi movimenti separatisti. La notizia, inizialmente annunciata da fonti della polizia locale, è stata confermata all’agenzia AsiaNews da padre Gianni Sandalo, superiore della missione del Pime nelle Filippine. All’Angelus Benedetto XVI ha lanciato un appello per la liberazione di tutti i rapiti, tra i quali anche sacerdoti cattolici, che «per diversi motivi e in varie parti del mondo» vengono «tenuti sotto sequestro».

Secondo le prime ricostruzioni fornite dalla radio locale, il sacerdote è stato rapito da dieci persone armate, che lo avrebbero sequestrato dopo che ha finito di celebrare la messa a Payao, cittadina della zona di cui padre Giancarlo è parroco, e si stava dirigendo verso altre cappelle nella zona. Il rapimento è avvenuto alle 9.35 di stamattina ora locale (le 3.35 in Italia): il commando avrebbe costretto l’ostaggio a salire a bordo di un battello con cui è riuscito a fuggire nelle isole vicine.

Al momento non è stata presentata alcuna richiesta di riscatto. Le operazioni di ricerca del sacerdote sono state affidate alla Brigata 102 dell’esercito filippino, che agisce in stretto coordinamento con la guardia costiera e la polizia locale. Del rapimento è sospettato Aka Kedie, dissidente del Fronte Islamico di Liberazione Moro (Milf - Moro Islamic Liberation Front), una delle principali formazioni ribelli che agiscono nel sud delle Filippine. Il portavoce del Fronte Moro, Eid Kabalu, ha negato, da parte sua, ogni coinvolgimento: i sequestratori, ha detto, «non appartengono al Milf. Siamo pronti a offrire tutto il nostro aiuto alle autorità filippine». Il Fronte Moro (cui fu addebitata, nel 2001, la responsabilità del sequestro di un altro religioso italiano, padre Giuseppe Pierantoni, rimasto sei mesi nelle mani dei rapitori prima di essere liberato) conta circa 12mila membri e, dal 1978, lotta per l’autonomia dell’isola di Mindanao, dove è molto forte la presenza di musulmani.

Bossi è nato ad Abbiategrasso, in provincia di Milano, 57 anni fa. Lavora nelle Filippine dal 1980, a parte una parentesi di tre anni in Italia, dal 1996 al 1999. Ha una madre molto anziana e una sorella sposata e con figli. Il Superiore generale del Pontificio l’Istituto Missioni Estere (Pime), Giambattista Zanchi, ha riferito che «padre Bossi è stato portato via da dieci uomini armati che lo hanno fatto salire su un’imbarcazione. Si sospetta che possa essere stato sequestrato da un gruppo separatista islamico. Siamo stati avvertiti del rapimento alle 5 di questa mattina dal superiore delle Filippine e sono già state avvertite l’ambasciata Italiana, l’Unità di Crisi della Farnesina e i familiari».

Bossi è il terzo sacerdote italiano ad essere rapito nella zona negli ultimi dieci anni. Oltre al caso di Pierantoni - missionario del Sacro Cuore di Gesù sequestrato nell’ottobre 2001 mentre celebrava messa a Dimantaling (Zamboanga del Sur) e rilasciato sei mesi dopo - l’8 settembre del 1998, padre Luciano Benedetti del Pime venne sequestrato nei pressi di Sebuco a Zamboanga del Norte, sull’isola di Mindanao. Fu liberato il 16 novembre, dopo 68 giorni di prigionia.

L'istituto , la sede centrale si trova a Milano

www.pime.org/it/index.htm
presso
00venerdì 27 luglio 2007 15:38
ASIA/INDIA - Una scuola cattolica attaccata e devastata in India settentrionale: la Chiesa chiede giustizia e protezione
New Delhi (Agenzia Fides) - Un nuovo sconcertante episodio di violenza gratuita ha toccato la comunità cattolica indiana, dicono all’Agenzia Fides fonti della Chiesa locale: una scuola cattolica gestita dalle Suore Francescane di Nostra Signora delle Grazie e nello stato di Uttarakhand (noto anche come Uttaranchal), nell’India settentrionale, è stata attaccata e devastata nei giorni scorsi da un folto gruppo di radicali militanti indù dell’organizzazione estremista “Sangh Parivar”.
Le autorità civili del luogo, le organizzazioni locali, le associazioni che difendono i diritti umani, la Chiesa indiana, hanno espresso profondo disappunto e shock per un attacco del tutto gratuito e ingiustificato, che ha seminato il terrore fra il personale della scuola e fra gli studenti e ha completamente devastato la struttura, che si trova nel villaggio di Vikas Nagar nei presi della città di Dehra Dun.
Al trauma si è aggiunto lo sdegno della Chiesa locale, che ha chiesto ripetutamente l’arresto dei responsabili della violenza, mentre si è registrato un atteggiamento compiacente di settori della polizia locale che sembrano voler lasciar del tutto impunito l’episodio. Anche perché la violenza era stata ampiamente annunciata da una serie di minacce, di cui la polizia era a conoscenza.
Il gruppo di militanti, di oltre 250 persone, si è in un primo momento assiepato minacciosamente davanti alla scuola e ha iniziato a urlare slogan contro l’istituto e contro il preside. Poi sono i radicali passati all’azione, compiendo ogni atto di vandalismo possibile, rompendo finestre e danneggiando tutto ciò che capitava a tiro. Giorni prima alcuni rappresentanti del Partito nazionalista indù Baratiya Janata Party erano andati a lamentarsi dalle autorità scolastiche per la mancata ammissione nell’istituto di alcuni ragazzi di religione indù. Il preside aveva risposo con correttezza che la scuola, ampiamente frequentata da cristiani, indù e ragazzi di altre fedi, compie le sue valutazioni in base al merito, non all’appartenenza religiosa. A questo punto erano arrivate minacce e intimidazioni, che i responsabili della scuola avevano prontamente segnalato alla polizia locale. E anche dopo l’aggressione, i colpevoli, pur segnalati, sono tuttora a piede libero.
Nel 2007 sono oltre 100 gli episodi di violenza contro strutture o personale cristiano, mentre nel 2006 i casi censiti sono stati 215, e nel 2005 oltre 200. I cristiani hanno manifestato in massa, in un pacifico corteo di preghiera, il 29 maggio scorso a Delhi per chiedere al governo del paese il rispetto dei diritti fondamentali di espressione e di culto, della libertà di coscienza e di religione, maggiore protezione e sicurezza.
I cristiani dell’India sono circa 25 milioni e, su una popolazione totale che supera il miliardo di persone, rappresentano circa il 2,5%. Sono molto presenti nel campo dell’istruzione e delle opere sociali, gestendo il 17% dei servizi di istruzione nel paese. Forniscono un servizio di alta qualità e possono giocare un ruolo chiave per la crescita culturale, sociale e politica della nazione.
benimussoo
00mercoledì 1 agosto 2007 16:11
www.comboniane.org/decedute.asp Questo è un link dove trovate le donne decedute legate alle comboniane
presso
00giovedì 23 agosto 2007 11:08
22 Agosto 2007

La persecuzione è nota: Mohamed Hegazi convertitosi al cristianesimo è fatto oggetto in Egitto, e dunque in un paese musulmano cosiddetto moderato, di condanna a morte per apostasia lanciata dalle autorità religiose musulmane del Cairo. Il simulacro di laicità egiziana è una vana chiacchiera legislativa nei confronti del coltello o del revolver che autorità religiose egiziane, Corano alla mano, hanno invitato ad impugnare contro chi ha scelto la fede in Cristo.

Questi i fatti.

Nudi e crudi.

Ogni persona, credente o no, ma liberale e libertario e democratico, si deve impegnare per quest'uomo e per la sua libertà di religione, e anche la comunità musulmana deve esprimersi in modo tangibile appoggiando ogni libertà di fede nei paesi arabi e oltre.

RECIPROCITÀ. Quando vengono richieste moschee in ogni città italiana un egiziano deve correre il rischio di essere ucciso se cristiano o se va in giro con la catenina al collo con la croce?

Questa battaglia di libertà non va lasciata soltanto alla Lega o ad AN.

TELLUS annuario “Cattolicesimo”, in tutte le presentazioni del volume in Italia ricorderà Mohamed Hegazi e il suo diritto alla fede cristiana. E ospiterà i commenti e le associazioni di chi aderisce a questa battaglia per la libertà religiosa in questa rubrica su TELLUSfolio-Critica della Cultura.



Claudio Di Scalzo


mioooo
00mercoledì 12 settembre 2007 23:31
SHIJAZHUANG, 11set07 - Lunedì scorso, in un ospedale di Shijazhuang, capoluogo della provincia cinese di Hebei, è morto dopo una lunga malattia mons. Giovanni Han Dingxian, vescovo di Yongnian. Aveva 68 anni. Poche ore dopo il decesso, la salma è stata cremata e le ceneri sono state seppellite nel cimitero cittadino. Nel 1952, a 13 anni, mons. Han entrò nel seminario minore di Pechino, che dovette però lasciare dopo la chiusura ordinata dal regime comunista. Nonostante la repressione, egli riuscì ad essere ordinato prete a 47 anni di età nel novembre del 1986. Tre anni dopo veniva consacrato vescovo di Yongnian. Nel novembre del 1999, mentre conduceva un ritiro spirituale per religiose, mons. Han veniva arrestato dalla polizia e tenuto agli arresti domiciliari in un appartamento. Dal 23 settembre del 2005 non si è saputo piùà nuilla di mons. Han. Precipitate le condizioni di salute, il prelato è stato condotto in ospedale e la polizia ha avvisato i parenti, che lo hanno vegliato sino alla fine. Il territorio della diocesi di Yongnian è incorporato attualmente in quello della diocesi di Handan. Il vicario generale di questa ha informato oggi tutte le parrocchie della morte di mons. Han con l'invito a fare una visita al cimitero di Shijazhuang. Diversi parroci hanno già celebrato Messe di suffragio.
(Ucanews, Ckf - MANCINI)

@tiskio@
00giovedì 27 settembre 2007 15:39
ASIA/SRI LANKA - Sacedote Gesuita vittima della guerra in Sri Lanka: svolgeva lavoro umanitario
Colombo (Agenzia Fides) - Un sacerdote cattolico è l’ennesima vittima della guerra civile in Sri Lanka: il Gesuita p. Nicholaspillai Packiyaranjith, coordinatore del Jesuit Refugee Service nel distretto di Mannar, è rimasto ucciso dall’esplosione di una bomba piazzata sulla strada che il religioso percorreva per portare assistenza al campo rifugiati e all’orfanotrofio di Vidathalvu. L’esplosione si è verificata sulla Poonery Road, in località Kalvi’laan, la sera di ieri, giovedì 26 settembre, e ha lasciato sgomenta tutta la comunità cattolica locale, che apprezzava molto l’opera instancabile di p. Nicholas.
Profondamente scosso dall’accaduto, S. Ecc Mons. Oswald Gomis, Arcivescovo di Colombo, ha diffuso un messaggio di condoglianze in cui afferma: “Siamo profondamente scioccati dalla tragica morte di p. Nicholas. Condanniamo questi atti di violenza che infliggono dolore e lutto ai civili innocenti. Esprimiamo la nostra profonda solidarietà al Vescovo di Mannar, Mons. Rayappu Joseph, al clero, ai fedeli e alla famiglia di p. Packiyaranjith”.
Inoltre il Vescovo afferma: “Con gratitudine per l’opera che il Gesuita svolgeva, come sacerdote impegnato per il suo popolo, offriamo ferventi preghiere a Dio, Padre di misericordia, perchè doni a lui il riposo eterno e ogni consolazione spirituale a quanti piangono la sua perdita”.
Il messaggio osserva che, tantopiù dopo questo tragico evento “la pace è un imperativo urgente”: “Quanto a lungo deve durare ancora questo massacro? Episodi di tal genere dovrebbero far intendere alla nostra coscienza la gravità della situazione e la necessità di ristabilire la pace immediatamente”, si nota, pregando infine che p. Nicholas non abbia donato la sua vita invano.
Nella zona Nord dello Sri Lanka continuano i combattimenti tra l’esercito regolare e le milizie delle Tigri per la Liberazione della Patria Tamil Eelam (Ltte), con numerose morti di civili. Dalla ripresa degli scontri su vasta intensità, nel 2006, le vittime sono oltre 5.000. (PA) (Agenzia Fides 27/9/2007 righe 28 parole 281)
mioooo
00lunedì 22 ottobre 2007 17:09
ASIA/IRAQ - Liberati i due sacerdoti iracheni rapiti nel nord Iraq
Mosul (Agenzia Fides)- Sono stati liberati ieri, domenica 21 ottobre, i due sacerdoti iracheni di rito siriaco, rapiti lo scorso 13 ottobre a Mosul, nel nord Iraq (vedi Fides 15 e 16 ottobre 2007). P. Pius Afas e p. Mazen Ishoa, dopo aver ritrovato la libertà, hanno dichiarato di essere stati trattati bene dai loro rapitori.
Gli autori del rapimento sono probabilmente criminali comuni e non appartenenti a gruppi politici e militari.
Papa Benedetto XVI aveva lanciato un appello per la liberazione dei due sacerdoti nell’Angelus di domenica 15 ottobre. “Faccio appello ai rapitori perché rilascino prontamente i due religiosi e, nel ribadire ancora una volta che la violenza non risolve le tensioni, elevo al Signore un’accorata preghiera per la loro liberazione, per quanti soffrono violenza e per la pace” aveva detto il Santo Padre.
Appresa la notizia della liberazione dei sacerdoti, P. Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa vaticana, ha rilasciato questa dichiarazione: “Siamo estremamente contenti di questa liberazione, perché abbiamo intensamente partecipato alla vicenda, abbiamo avuto grande preoccupazione. Speriamo che rapimenti come questo non si possano più ripetere”
M.B.C.
00lunedì 22 ottobre 2007 22:36
cristiani perseguitati
mi e' capitato piu' volte leggere o sentire interventi del papa, a favore dei cristiani TUTTI che sono perseguitati, e' bello sentire il pontefice vicino a ognuno di essi senza distinzione di appartenenza . voglio segnalare un libro, che a me e' piaciuto molto : venuti dal'islam , storie di musulmani convertiti al cristianesimo piemme
Gennaro S
presso
00lunedì 17 dicembre 2007 09:54
In Turchia torna l’incubo delle aggressioni ai religiosi. Ieri mattina a Smirne, Adriano Franchini, 65 anni, frate cappuccino, è stato accoltellato da Ramazan Bey, un giovane di 19 anni. Secondo le dichiarazioni rilasciate dall’aggressore, non si tratterebbe di una violenza dettata dal fanatismo religioso. Padre Adriano sarebbe stato assalito per aver negato il battesimo al giovane.

Stando alla ricostruzione, prima della Messa nella chiesa di Sant’Antonio il religioso si era fermato a parlare per un quarto d’ora con Ramazan. Il giovane gli avrebbe chiesto di essere battezzato, ma lui avrebbe rifiutato, sostenendo che per una scelta così importante sono necessari tre anni. Poi, dopo la funzione, mentre il frate si trovava con un gruppo di fedeli, si è fatto largo fra la folla e lo ha accoltellato al ventre. Un gesto che ha colto tutti di sorpresa, per prima la vittima, che gli ha detto: «Non vedi che mi stai ferendo?».

Il frate è stato operato e le sue condizioni non sono gravi. L’aggressore, già interrogato, si trova in carcere. In attesa che venga confermato il movente dell’aggressione, fra i rappresentanti della Chiesa cattolica in Turchia sorgono i primi dubbi. Se monsignor Luigi Padovese, Vicario apostolico in Anatolia, preferisce aspettare la conclusione delle indagini, il vescovo di Smirne, Ruggiero Franceschini, ha espresso perplessità sull’accaduto. «Ancora una volta diranno che questo è un atto di un pazzo. Ma allora - ha dichiarato monsignor Franceschini - dobbiamo ammettere che da circa un anno e mezzo gli atti di follia in questo Paese sono notevolmente aumentati, guarda caso contro i religiosi cristiani stranieri».

Dall’assassinio di don Andrea Santoro, ucciso a Trebisonda, apparentemente per mano di un fanatico, il 5 febbraio 2006, le aggressioni ai danni dei religiosi si sono ripetute con regolarità, anche a Smirne, che pure rappresenta una delle città più aperte e moderne del Paese. L’ultima, prima di quella di ieri, è la strage di Malatya, il 18 aprile scorso: tre presbiteriani furono torturati per ore e poi sgozzati da quattro giovani. La scorsa settimana le indagini hanno rivelato retroscena inquietanti: sembra che gli assassini abbiano avuto legami con poliziotti e forse anche con un magistrato.
Justee
00martedì 26 agosto 2008 14:24
India, violenze indù contro cattolici: altri tre morti
Il Vaticano condanna. Rapiti due gesuiti


NEW DELHI (26 agosto) - Ancora sangue nello stato nord orientale indiano dell'Orissa per le tensioni tra indù e cristiani. Oggi altri tre morti. Il Vaticano condanna le violenze e fa un appello per porre fine «ad ogni sopraffazione».

Altri tre morti. Ieri una missionaria laica Rajnie Majhie, 22 anni, è morta bruciata viva a Padampur mentre cercava di salvare i bambini di un orfanotrofio incendiato da estremisti induisti. Stessa sorte per un altro credente cristiano in un villaggio vicino. Oggi Times of India parla di altre tre persone uccise negli scontri nel distretto di Kadhamal, dove si sono verificati gli scontri di ieri e nel quale è avvenuto sabato l'omicidio del religioso induista che ha scatenato le violenze. Le tre vittime sono morte per asfissia dopo che alle loro abitazioni sono state appiccate le fiamme. Scuole, uffici pubblici e altre istituzioni sono rimaste chiuse e personale paramilitare è stato dispiegato nella zona. Il governo, vista l'emergenza, ha deciso di imporre un coprifuoco a tempo indeterminato.

Ritrovati i bimbi dell'orfanotrofio. I 19 bambini sfuggiti all'incendio dell'orfanatrofio a Padampur sono stati ritrovati. I piccoli, tra i 5 e i 14 anni, erano fuggiti nascondendosi nella giungla grazie all'aiuto della missionaria laica ventenne poi morta bruciata viva. A riferirlo all'agenzia missionaria Misna padre Alphonse Towpo, assistente del vescovo di Sambalpur, monsignor Lukas Merketta, sotto la cui diocesi ricadeva l'orfanotrofio distrutto. Padre Towpo ha riferito che oggi si svolgeranno i funerali di Rajnie Majhie, la missionaria laica di 22 anni che ieri è morta nell'intento di far uscire i bambini dall'istituto in fiamme. È stato intanto dimesso dall'ospedale padre Ewdard Sequeira, che gestiva il centro per gli orfani, ricoverato per le ustioni e le ferite riportate dopo essere stato percosso con bastoni dagli aggressori. Troppo presto per dire se e quando l'orfanotrofio sarà riaperto: «Per ora - ha spiegato il religioso - le istituzioni hanno preso in carico i bambini, che sono stati trasferiti in comunità e orfanotrofi indù».

L'origine delle violenze. A dare il via alle violenze degli estremisti del Visha Hindu Parishad e del Bajrang Dal l'uccisione del loro leader Swami Laxanananda Saraswati, impegnato una campagna contro le conversioni da parte dei cristiani, lo scorso week-end da parte dei ribelli maoisti. Gli estremisti induisti incolpano i cristiani dell'uccisione.

Non solo guerra di religione. Lo stato dell'Orissa sta vivendo un momento di grande slancio economico grazie alla presenza di minerali. Nonostante questo il 72% della popolazione tribale vive sotto la soglia della povertà. La lotta tra poveri viene fiancheggiata dai vari gruppi di estremisti indù, da gruppi cristiani e anche da guerriglieri maoisti.

Vaticano: basta sopraffazioni. Solidarietà alle vittime, riprovazione per le violenze e un appello a porre fine «ad ogni sopraffazione»: questa la reazione della Santa Sede. «In riferimento alle tragiche notizie di violenze contro fedeli e istituzioni della Chiesa cattolica che provengono dall'India - si legge nella nota diffusa dalla sala stampa vaticana - la Santa sede, mentre esprime solidarietà alle Chiese locali e alle Congregazioni religiose coinvolte, riprova queste azioni che ledono la dignità e la libertà delle persone e compromettono la pacifica convivenza civile. Nello stesso tempo - aggiunge nella nota la Santa Sede - fa appello a tutti affinché, con senso di responsabilità, si ponga fine ad ogni sopraffazione e si ricostituisca un clima di dialogo e rispetto vicendevole».

Rapiti due sacerdoti gesuiti da un gruppo di fondamentalisti indù a Duburi. A dare la notizia l'agenzia Misna che cita una nota ricevuta da alcuni religiosi attivi nella regione. Nella nota si confermano gli avvenimenti di ieri, incluso il pestaggio del sacerdote che gestiva l'orfanotrofio di Padampur, e si denunciano aggressioni contro il direttore di un centro pastorale ed una suora.
Justee
00mercoledì 27 agosto 2008 16:31
Torino, rapina
Torino, rapina in un convento: bastonate a 4 frati, uno è in coma


«Non comprendiamo tanta violenza». Così Padre Gabriele, padre provinciale dei Frati Minori, commenta il tragico episodio avvenuto martedì sera nel Convento di San Colombano Belmonte in Canavese. Uno dei frati francescani, Sergio Baldin, di 49 anni, è ricoverato in coma all'ospedale San Giovanni Bosco di Torino, ed altri tre religiosi, Basilio Guarini, Giorgio Battagliotti e Giuseppe Magliano, rispettivamente di 76, 81 e 86 anni, che hanno riportato un trauma cranico, con una prognosi di 30 giorni.

I maviventi incappucciati dopo essere penetrati nel Convento hanno malmenato i religiosi colpendoli a bastonate, poi si sono dati alla fuga, dopo aver sottratto del denaro, il cui importo non è stato ancora al momento quantificato. Solo verso le 21 uno dei religiosi è riuscito a liberarsi e a dare l'allarme. Nel convento è stato fatto un sopralluogo per verificare cosa realmente è stato sottratto e se gli aggressori abbiano lasciato tracce utili alle indagini.

«C'erano stati altri piccoli episodi di furti - aggiunge Padre Gabriele - ma come avvengono in tutti i conventi. Non capiamo però quanto avvenuto».
presso
00sabato 20 settembre 2008 11:58
ASIA/INDIA - Incendiata la Cattedrale di Jabalpur, intitolata ai Santi Pietro e Paolo: cresce la preoccupazione nella Chiesa indiana
Bhopal (Agenzia Fides) – La violenza anticristiana si allarga e la Chiesa cattolica è preoccupata: episodi di violenza si sono verificati nei giorni scorsi in Karnataka, Madhya Pradesh, Kerala, Tamil Nadu.
L’allarme è lanciato, attraverso l’Agenzia Fides, dalla Conferenza Episcopale Indiana, nel comunicare l’ultimo grave episodio: ieri, 18 settembre, è toccato alla Cattedrale cattolica della città di Jabalpur, nell’omonima diocesi, sita nello stato del Madhya Pradesh (India centrale). Alle 20.15 un piccolo gruppo di estremisti è penetrato nella chiesa cospargendola di benzina e dandole fuoco. La chiesa, intitolata ai Santi Pietro e Paolo, è andata quasi del tutto distrutta. Era divenuta, in occasione dell’Anno di San Paolo, un centro di irradiazione della spiritualità paolina, ospitando un programma di incontri, di celebrazioni e di attività pastorali dedicate all’Apostolo delle Genti.
Sono stati bruciati l’altare maggiore, le statue dei Santi, libri e oggetti sacri, le panche e il materiale ligneo, incluse le travi che sostenevano l’edificio, ora inagibile.
Il disastro, comunica a Fides la Chiesa locale, per fortuna non ha fatto vittime, ma conferma il clima di intimidazione in cui oggi vivono i fedeli cristiani, dopo gli altri due episodi di chiese date alle fiamme nei due distretti di Ratlam e Indore, sempre nella stessa area.
I responsabili dell’accaduto sono membri del gruppo radicale Indù “Dharm Raksha Sena”, che alcuni testimoni oculari hanno visto allontanarsi dal luogo del delitto.
Le autorità del Madhya Pradesh hanno promesso maggiore protezione e lo stanziamento di personale di sorveglianza presso chiese e conventi cristiani. La Chiesa locale intende incontrare il Primo Ministro dello stato. S. Ecc Mons. Leo Cornelio, Arcivescovo di Bhopal, capoluogo dello stato, ha convocato una riunione di emergenza con altri Vescovi e leader cattolici per affrontare la crisi. S. Ecc. Mons. Jerald Almeda, Vescovo di Jabalpur, ha detto: “E’ un tempo tragico per noi, ma dobbiamo pregare e restare uniti, senza rispondere alla violenza”.
Felio69
00domenica 29 agosto 2010 20:25
Ho deciso di conoscere meglio le problematiche che affrontano i cattolici nel resto del mondo, ho visto video di youtube tratti dalle convention di comunione eliberazione che mi hanno svelato un mondo che non conoscevo, in particolare sono rimasto estremamente colpito dal caso di una bambina irakena che è stata uccisa degli integralisti a causa del suo rifiuto di abiura del cristianesimo.
Che coraggio sorprendente! Volevo recuperare altri informazioni ma purtroppo non riesco più a rintracciare il filmato originale. Potete aiutarmi?

Mi interesserebbe anche conoscere di più in merito alle persecuzioni verso i cattolici attuate dal governo cinese. Come viene gestito dalla chiesa il problema del controllo forzato delle nascite?
1x2x
00lunedì 30 agosto 2010 10:35
Re:
Felio69, 29/08/2010 20.25:

Ho deciso di conoscere meglio le problematiche che affrontano i cattolici nel resto del mondo, ho visto video di youtube tratti dalle convention di comunione e liberazione che mi hanno svelato un mondo che non conoscevo, in particolare sono rimasto estremamente colpito dal caso di una bambina irakena che è stata uccisa degli integralisti a causa del suo rifiuto di abiura del cristianesimo.
Che coraggio sorprendente! Volevo recuperare altri informazioni ma purtroppo non riesco più a rintracciare il filmato originale. Potete aiutarmi?

Mi interesserebbe anche conoscere di più in merito alle persecuzioni verso i cattolici attuate dal governo cinese. Come viene gestito dalla chiesa il problema del controllo forzato delle nascite?




per approfondire
www.ilfoglio.it/soloqui/415

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=4369352

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7580523

Per la Cina

www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=34381&lan=ita

All'interno del forum c'è una discussione bellissima sulla Chiesa Che soffre , ma non riesco a trovarla magari l'admin potrà aiutarti
Le mie idee sono queste , io non credo molto nel rapporto Politica Chiesa , comunione liberazione cerca attraverso la politica una energia per migliorare il mondo attraverso il Politico /Cristiano o Cattolico
Come avrai potuto notare c'è un grande sforzo , perchè anche qui tutto basato sul volontariato , credo 3000 ragazzi
per il discorso islam sono abbastanza rigido , sono in contrasto due Testi Sacri , e dunque il confronto è serrato , da parte Cristiana/Cattolica meno sangue dall'altra molto di più
La questione cinese è complessa dal link puoi trovare alcune indicazioni e in questo
sulle Nascite spero di essrti stato di aiuto


Felio69
00lunedì 30 agosto 2010 12:06
Re: Re:
1x2x, 30/08/2010 10.35:




per approfondire
www.ilfoglio.it/soloqui/415

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=4369352

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7580523

Per la Cina

www.fides.org/aree/news/newsdet.php?idnews=34381&lan=ita

All'interno del forum c'è una discussione bellissima sulla Chiesa Che soffre , ma non riesco a trovarla magari l'admin potrà aiutarti
Le mie idee sono queste , io non credo molto nel rapporto Politica Chiesa , comunione liberazione cerca attraverso la politica una energia per migliorare il mondo attraverso il Politico /Cristiano o Cattolico
Come avrai potuto notare c'è un grande sforzo , perchè anche qui tutto basato sul volontariato , credo 3000 ragazzi
per il discorso islam sono abbastanza rigido , sono in contrasto due Testi Sacri , e dunque il confronto è serrato , da parte Cristiana/Cattolica meno sangue dall'altra molto di più
La questione cinese è complessa dal link puoi trovare alcune indicazioni e in questo
sulle Nascite spero di essrti stato di aiuto





Grazie per i link li ho già letti tutti, su comunione e liberazione se ne dicono tante, effettivamente il solo fatto che tenga conferenze sponsorizzate da banche e grandi industriali fa riflettere (vedi recente meeting di rimini) però avevo trovato su youtube un video relativo ad un vecchio meeting di rimini inenrente la persecuzione dei cristiani in iraq e ricordo in particolare il caso di questa bambina figlia di genitori cristiani che piuttosto che convertirsi all'islam (o alla versione integralista dell'islam) ha "preferito" morire.

Vabè, se non ne sapete nulla non fa niente.

La cina impone la "legge del figlio unico", immagino che oltre alle ingerenze dello stato per influenzare le gerarchie locali ci siano anche problemi in merito all'attuale dottrina sociale della chiesa in ambito di contraccezione.

Quello che volevo capire è come reagiscono i cattolici, non penso che usino i preservativi e rimanere "casti" non è sempre facile. deve essere molto dura per loro vivere in quel regime.
Viviana.30
00lunedì 30 agosto 2010 12:49
Re: Re: Re:

Grazie per i link li ho già letti tutti, su comunione e liberazione se ne dicono tante, effettivamente il solo fatto che tenga conferenze sponsorizzate da banche e grandi industriali fa riflettere (vedi recente meeting di rimini)



E quindi quali le tue conclusioni , apri una discussione cosi ti illuminiamo



però avevo trovato su youtube un video relativo ad un vecchio meeting di rimini inenrente la persecuzione dei cristiani in iraq e ricordo in particolare il caso di questa bambina figlia di genitori cristiani che piuttosto che convertirsi all'islam (o alla versione integralista dell'islam) ha "preferito" morire.



Cosa cerchi il video dell'uccisione o vuoi la confessione ? perchè se vuoi ti scrivo io , come ho sentitto dalle mie orecchie queste eseguzioni



La cina impone la "legge del figlio unico", immagino che oltre alle ingerenze dello stato per influenzare le gerarchie locali ci siano anche problemi in merito all'attuale dottrina sociale della chiesa in ambito di contraccezione.



Quale sono le tue idee , cioè cosa conosci della dottrina ?


Quello che volevo capire è come reagiscono i cattolici, non penso che usino i preservativi e rimanere "casti" non è sempre facile. deve essere molto dura per loro vivere in quel regime.



Sicuramente , è molto dura .... puoi espandere un pochino il tuo pensiero ?
Grazie


Felio69
00lunedì 30 agosto 2010 13:03
Perfetto, mi interessa il nome di questa ragazza in modo da poter conoscere meglio la sua storia, per quanto riguarda la cina invece siccome so che la politica governativa cinese del figlio unico si trasforma spesso in aborti forzosi o altre forme di violenza volevo capire come vivono i cattolici questa situazione. Per intenderci, la predicazione è identica a quella che si fa nei paesi liberi oppure avviene in modo sotteraneo? ci sono casi di donne cattoliche obbligate ad abortire?
Felio69
00lunedì 30 agosto 2010 13:26

Quale sono le tue idee , cioè cosa conosci della dottrina ?



Non ne so molto, a parte che che il metodo Billings (efficace) e oginoknauss (non efficace) sono autorizzati, mentre non sono autorizzati profilattici le spirali e le pillole.

Da quelle parti è un problema per i cattolici predicare contro certi metodi anticoncezionali?
Felio69
00martedì 31 agosto 2010 09:32
Ho trovato questo articolo , però non specifica se fosse cristiana



www.asianews.it/notizie-it/Giovane-madre-cinese-rapita-e-sterilizzata-per-far-rispettare-la-legge-del-figlio-unico-19...


Giovane madre cinese rapita e sterilizzata per far rispettare la legge del figlio unico

La donna è scomparsa dal 15 luglio ed è stata sottoposta a sterilizzazione forzata. A causa dell’operazione si trova ancora in ospedale. La madre, che ha denunciato la scomparsa è stata arrestata per 10 giorni. I danni della legge sul figlio unico.

Hong Kong (AsiaNews/Chrd) – Una giovane madre di 23 anni è stata rapita e sterilizzata a forza dai membri dell’Ufficio per il controllo della popolazione del’Anhui. La notizia è stata diffusa oggi dal Chrd (Chinese Human Rights Defenders).

Li Hongmei, 23 anni, della contea di Changfeng, ha dato alla luce la sua prima bambina lo scorso 21 giugno. Il 15 luglio scorso, l’ufficio per la pianificazione familiare l’ha rapita insieme alla sua bambina. Quando la sua famiglia ha denunciato la sua scomparsa, la madre di Li, Yang Yonglian, è stata arrestata dalla polizia locale e detenuta per 10 giorni con l’accusa di “ostacolare il corso dei doveri ufficiali”.

In seguito la famiglia ha appreso che Li, madre da meno di un mese, era stata portata all’ospedale di Shuangfeng, dove i membri del controllo sulla popolazione l’hanno costretta a firmare il consenso per la sterilizzazione.

Chrd dichiara che dopo la sterilizzazione forzata Li si è ammalata e soffre di vertigini e dolori al petto. Al momento si trova ancora in ospedale.

Per garantire i programmi di sviluppo economico, e tenere basso l’incremento della popolazione, la Cina ha adottato dalla fine degli anni ’70 la legge del figlio unico che permette a una coppia di avere solo un figlio. A ogni provincia, città, villaggio viene fissata una quota annuale di nuove nascite. Per rispettare la quota i rappresentanti dell’Ufficio per la popolazione ricorrono ad aborti forzati (anche al nono mese), sterilizzazione delle donne e dei maschi, enormi multe fino a uno-due anni di salari annuali per chi ha un secondo figlio.

Sociologi ed economisti mettono in guardia da tempo sul veloce invecchiamento della popolazione. Inoltre, per la preferenza sul figlio maschio da parte di contadini, si è diffusa la pratica degli aborti selettivi, uccidendo i feti femmine e creando un pesante squilibrio nel rapporto fra maschi e femmine. Per questo, diverse personalità chiedono che lo Stato cambi la legge del figlio unico, permettendo di avere almeno due figli per coppia. Ogni anno, però, il governo riafferma la “bontà” della legge sul figlio unico.
Viviana.30
00lunedì 1 novembre 2010 14:14
ROMA - Al Qaida torna a seminare il terrore a Baghdad: un commando armato ha assaltato al tramonto una chiesa di rito cattolico orientale nel cuore della capitale irachena ma il successivo blitz delle forze di sicurezza si e' concluso con un bagno di sangue.

Un gruppo iracheno legato ad Al Qaida, lo Stato islamico dell'Iraq (ISI), ha rivendicato l'attacco e ha dato anche un ultimatum di 48 ore alla Chiesa copta d'Egitto perché liberi due mogli di sacerdoti che (secondo i terroristi) sarebbero "imprigionate nei monasteri" perché convertite all'islam. Lo riferisce il centro americano di sorveglianza dei siti islamisti SITE. "Un gruppo di mujaheddin in collera fra i fedeli di Allah - si legge in un comunicato del gruppo terrorista - ha effettuato un raid su uno dei rifugi osceni dell'idolatria, che era stato sempre usato dai cristiani dell'Iraq come quartier generale per la lotta contro la religione dell'islam e il sostegno a quelli che combattono questa religione".

Lo Stato islamico dell' Iraq afferma che l'attacco alla chiesa è stato deciso "per aiutare le nostre povere sorelle musulmane prigioniere nel paese musulmano dell'Egitto". L'ISI ha dato alla Chiesa copta egiziana 48 ore per liberare queste donne "imprigionate nei monasteri dell'infedeltà nelle chiese dell'idolatria in Egitto".
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:52.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com