Religione e Armi come stanno le cose

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MauriF
00sabato 14 aprile 2007 12:13
Volevo riprendere l'episodio del Getzemani e dell'arresto di Gesù.



Matteo 26:52 Allora Gesù gli disse: «Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada.
Matteo 26:53 Pensi forse che io non possa pregare il Padre mio, che mi darebbe subito più di dodici legioni di angeli?
Matteo 26:54 Ma come allora si adempirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?».



L'insegnamento che vuol dare a Pietro e a ciascun cristiano è diverso.

Gesù non sta condannando la difesa di Pietro nei suoi confronti se non in quella particolare circostanza nella quale si dovevano adempiere le scritture.

Condanna forse la violenza necessaria per la legittima difesa? Non sembra...parla di "DODICI LEGIONI DI ANGELI" che non sarebbero stati chiamati per "accarezzare" o "tenere ferme" le guardie...ma per combatterle.

Che cosa condanna allora dell'azione di Pietro? Forse il fatto che voglia difendere la propria fede (che è l'amore per il Signore Gesù Cristo) con la spada.
Forse condanna, con lungimiranza divina, "la guerra santa"...la difesa della fede in Gesù Cristo che si spinge a calpestare la vita delle altre persone.


Se si prende il commentario del sito protestante www.laparola.net si trova addirittura quest'interpretazione:

Matteo 26:52: "Riponi la tua spada nel suo luogo; perciocché tutti coloro che avran presa la spada, periranno per la spada". Queste parole significano: "Se fate appello alle armi, esporrete voi a morte, e la causa mia a sconfitta, sottomettendo il mio regno e voi ai casi delle guerre umane".

Cioè si intende sottolineare il fatto che le parole di Gesù siano atte più a cercare di preservare l'integrità della Chiesa che, se in quei momenti avrebbe impugnato le armi sarebbe stata cancellata...piuttosto che evidenziare un comportamento contrario all'amore per la vita.

In effetti, se ci si pensa bene, l'affermazione è totalmente rivolta nei confronti di "TUTTI QUELLI,COLORO".

"tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada".

Forse Gesù sta intendendo la guerra come una vera e propria tentazione...anzi un tentativo di trascinare gli apostoli a cadere in una trappola tesa alla Chiesa delle origini che l'avrebbe portata alla sua stessa distruzione.


E l'elemento della legittima difesa risulta comprensibile anche da altre parole di Gesù:

Luca 22:35 Poi disse: «Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla».
Luca 22:36 Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una.
Luca 22:37 Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine».


Gesù fa appello ad una situazione critica per la quale si sarebbe resa necessaria ogni accortezza per preservare la propria vita...
A partire dalla "bisaccia" per finire alla "spada".

ciao
Mauri

[Modificato da MauriF 14/04/2007 12.05]

saulo1976
00lunedì 16 aprile 2007 19:33
"l'insegnamento che vuol dare a Pietro e a ciascun cristiano è diverso...Gesù non sta condannando la difesa di Pietro nei suoi confronti se non in quella particolare circostanza nella quale si dovevano adempiere le scritture"

se non mi sbaglio Girolamo non capiva il senso di Luca 22:36 ...e in effetti questo versetto "stona" con gli insegnamenti di Gesù ...per lo meno sembra così a primo impatto...anche io sono rimasto un pò perplesso come Girolamo...però ho trovato questa spiegazione interessante...

"quella notte, Gesù desiderava che tra i discepoli fosse disponibile una spada per dimostrare chiaramente che, anche in circostanze che potevano facilmente indurre alla resistenza armata, non intendeva ricorrere alla spada ma si sarebbe arreso volontariamente secondo la volontà di Dio." (Perspicacia nello studio delle scritture volume 1 pag.201)

quella circostanza era sì particolare perchè appunto dovevano adempiersi le scritture...ma doveva essere considerata pure da esempio per i suoi discepoli...perchè ognuno di noi ha il suo calice ...e in determinati casi vorremmo avere la possibilità di toglierlo...ma Gesù ci ricorda" sia fatta non la mia volontà ma la tua volontà (di Dio)...


"Condanna forse la violenza necessaria per la legittima difesa? Non sembra.. parla di 'DODICI LEGIONI DI ANGELI' che non sarebbero stati chiamati per 'accarezzare' o 'tenere ferme' le guardie...ma per combatterle"

Giovanni 18:36 dice " Gesù rispose: Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perch'io non fossi dato in man de' Giudei; ma ora il mio regno non è di qui."

Gesù rispondeva a Pilato così...in questo mondo il cristiano non deve combattere per Gesù...al contrario deve essere pacifico ...non deve imparare la guerra...perchè nel nuovo mondo non ci saranno più guerre...ma solo amore...questo insegnamento di Gesù è importantissimo perchè come lui ci ha insegnato "riconosceranno che siete miei discepoli dall'amore che avrete fra di voi"...

ovviamente quando parlo di legittima difesa intendo soprattutto le guerre per legittima difesa...

MauriF
00giovedì 19 aprile 2007 07:52

"l'insegnamento che vuol dare a Pietro e a ciascun cristiano è diverso...Gesù non sta condannando la difesa di Pietro nei suoi confronti se non in quella particolare circostanza nella quale si dovevano adempiere le scritture"

se non mi sbaglio Girolamo non capiva il senso di Luca 22:36 ...e in effetti questo versetto "stona" con gli insegnamenti di Gesù ...per lo meno sembra così a primo impatto...anche io sono rimasto un pò perplesso come Girolamo...però ho trovato questa spiegazione interessante...

"quella notte, Gesù desiderava che tra i discepoli fosse disponibile una spada per dimostrare chiaramente che, anche in circostanze che potevano facilmente indurre alla resistenza armata, non intendeva ricorrere alla spada ma si sarebbe arreso volontariamente secondo la volontà di Dio." (Perspicacia nello studio delle scritture volume 1 pag.201)

quella circostanza era sì particolare perchè appunto dovevano adempiersi le scritture...ma doveva essere considerata pure da esempio per i suoi discepoli...perchè ognuno di noi ha il suo calice ...e in determinati casi vorremmo avere la possibilità di toglierlo...ma Gesù ci ricorda" sia fatta non la mia volontà ma la tua volontà (di Dio)...



La motivazione che Gesù da, però, mi sembra fortemente orientata nella direzione che ho specificato.

L'affermazione "Rimetti la spada nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada."

Non ha un significato "pacifistico" o comunque "altruistico".
Ha un significato molto legato a chi compie questo gesto...
Quando Gesù parla dell'amore del prossimo, invece, quantomeno "il prossimo" lo inserisce nell'affermazione che fa...qui invece non è presente l'oggetto che è ferito ma c'è una discussione precisa su "chi mette mano alla spada".
Credo non si possa esulare da questo punto se si vuole interpretarlo correttamente.



"Condanna forse la violenza necessaria per la legittima difesa? Non sembra.. parla di 'DODICI LEGIONI DI ANGELI' che non sarebbero stati chiamati per 'accarezzare' o 'tenere ferme' le guardie...ma per combatterle"

Giovanni 18:36 dice " Gesù rispose: Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori combatterebbero perch'io non fossi dato in man de'Giudei; ma ora il mio regno non è di qui."

Gesù rispondeva a Pilato così...in questo mondo il cristiano non deve combattere per Gesù...al contrario deve essere pacifico ...non deve imparare la guerra...perchè nel nuovo mondo non ci saranno più guerre...ma solo amore...questo insegnamento di Gesù è importantissimo perchè come lui ci ha insegnato "riconosceranno che siete miei discepoli dall'amore che avrete fra di voi"...

ovviamente quando parlo di legittima difesa intendo soprattutto le guerre per legittima difesa...



Gesù sapeva qual'era il concetto di "Messia" che gli ebrei ed anche Pilato si aspettavano...
Un Messia che avrebbe liberato Israele...concretamente e con la forza e la gloria.
Se Gesù risponde così a Pilato è perchè vuol mettere in chiaro che il Messia era venuto nell'umiltà e per un combattimento ed una salvezza spirituale e non carnale.

Fin qui non ci piove...ma Gesù, quando ha parlato a Pietro nel Getzemani facendo riferimento alle legioni angeliche che avrebbero potuto salvarlo...indica una realtà SACROSANTA che però non avrebbe messo in pratica perchè la volontà del Padre era che Gesù desse la vita.

La morte di Gesù non è un atto di pacifismo ma un atto di obbedienza al Padre. Infatti, Giuda, i capi della Sinagoga, Pilato e i carnefici non hanno su Cristo alcun potere tranne quello che Lui stesso vuole concedere e solo quando è venuta l’ora decisa dal Padre.
La vita, dice Gesù, - nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio -. ( Gv10,18 ).



Per dimostrare la sua potenza, Gesù, in un primo momento fa stramazzare al suolo tutti quelli che sono venuti ad arrestarlo nel Gethzemani ( cfr Gv 18,4-6 ).
Il – calice – della passione è il destino che gli ha riservato il Padre: nella letteratura biblica il calice è il simbolo del destino perché i nomi degli interessati che venivano tirati a sorte erano posti dentro un calice. Il sacrificio della vita è stato voluto dal Padre e Gesù, come uomo, solo a Dio chiede di togliere tale pena:- Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!- ( Mt 26,39 ).



La morte di Gesù non deve essere confusa con la logica del pacifismo: la crocifissione di Nostro Signore è un atto di obbedienza alla giustizia voluta dal Padre, è un atto di amore per noi e un atto di condivisione dell’umana sofferenza. (5)



La guerra per legittima difesa è legittima difesa...


Giovanni Paolo II, nella lettera enciclica Evangelium vitae, citando il Catechismo della Chiesa Cattolica, insegna che – (…)” la legittima difesa può essere non soltanto un diritto, ma un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri, del bene comune della famiglia o della comunità civile “. Accade purtroppo che la necessità di porre l’aggressore in condizione di non nuocere comporti talvolta la sua soppressione. In tale ipotesi, l’esito mortale va attribuito allo stesso aggressore che vi si è esposto con la sua azione (…)-. ( 7 )


La legittima difesa è forse in contrasto con il V comandamento che dice di – non uccidere - ?



Il Catechismo della Chiesa Cattolica precisa il senso del V comandamento citando integralmente il passo biblico dove viene enunciato:- la Scrittura precisa la proibizione del V comandamento: “ non far morire l’innocente e il giusto “ ( Es. 23,7 ). L’uccisione volontaria di un innocente è gravemente contraria alla dignità dell’essere umano, alla - regola d’oro – e alla santità del Creatore. La legge che vieta questo omicidio ha una validità universale: obbliga tutti e ciascuno, sempre e dappertutto-. ([SM=g27989]



La rinuncia al diritto di difendersi da parte del singolo contro un ingiusto aggressore – quando non provoca danni ai diritti del prossimo e non è fatta per vigliaccheria o per odio e indifferenza verso la propria vita – può assumere un significato profetico, cioè attestare in maniera assolutamente credibile la fede in un’altra vita e nella giustizia definitiva e perfetta di Dio.


Ma la legittima difesa, dato il vincolo di solidarietà che ci lega agli altri uomini, è quasi sempre un grave dovere, soprattutto per i governanti che sono responsabili del bene comune. Un operaio, per esempio, può rinunciare ad esigere la giusta mercede defraudatagli da un datore di lavoro, ma i governanti devono comunque impegnarsi perché venga impedita l’ingiustizia attraverso l’uso lecito della forza e cioè attraverso l’opera delle forze dell’ordine, dei tribunali e attraverso l’applicazione delle pene stabilite dai tribunali.


Scrive il Vescovo Sandro Maggiolini: - la persona può rinunciare al diritto di difendersi (…)- ma – (…) chi rinuncia al diritto di difendersi deve interrogarsi sui danni e sulla mancanza di aiuto che provoca a chi da lui dipende.
Si pensi, come esempio, a un padre che ha la responsabilità di figli ancora incapaci di provvedere a se stessi -. (9)



L’apostolo Paolo, nella lettera ai Romani, dice :- Vuoi non avere da temere l’autorità? Fa il bene e ne avrai lode, poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male -. ( Rm 13,3 - 4 ). Quindi, Dio ha affidato ai governanti la spada per punire chi fa il male.

saulo1976
00mercoledì 25 aprile 2007 14:49
la morte di Gesù è un atto di obbedienza al Padre...su questo siamo d'accordo MauriF...ma la bibbia chiama il Messia pure Principe della pace...in effetti c'è una chiara distinzione tra il Gesù-uomo...e il Gesù che siede alla destra del Padre nei cieli...come uomo Gesù aveva come compito fondamentale quello di predicare la buona notizia del regno di Dio sulla terra...mentre in cielo ha l'autorità per giudicare l'umanità...autorità conferitagli dal Padre suo e Padre nostro...i due ruoli sono molto diversi...

Gesù come uomo ci indica la strada per ottenere la salvezza...come essere celeste invece giudicherà se noi uomini abbiamo seguito quella strada...e quindi se meritiamo quella salvezza...

Gesù non vuole insegnare solo un concetto pacifista ma molto di più...ubbidire al Padre significa far decidere al nostro Creatore quello che è giusto o sbagliato per l'uomo...la vendetta quando sarà... spetta solo a Dio...

l'uomo non è nemmeno in grado di dirigire il suo passo...come può pensare di stabilire se una guerra è giusta o sbagliata ...anche se fosse una guerra per legittima difesa...

Dio tramite la bibbia ci dice che dopo la venuta del suo figlio diletto...chi ha fede in lui non deve più partecipare a nessuna guerra...perchè nel nuovo mondo che ha preparato per noi non ci saranno più guerre...nessuno imparerà a combattere...ci sarà invece solo amore...amore per Dio e per il prossimo...

l'invito del nostro Creatore è chiaro...costruite un nuovo mondo sin da ora...così da capire e da meritarvi il mondo che verrà...

i primi cristiani avevano questo approccio nei confronti della guerra...Ippolito nella sua "tradizione apostolica" ce lo conferma...

verifica il pensiero dei primi cristiani nei confronti della guerra e confrontalo con quello dell'odierna Chiesa Cattolica...le differenze sono notevoli caro MauriF

@tiskio@
00sabato 28 aprile 2007 19:22
Re:

verifica il pensiero dei primi cristiani nei confronti della guerra e confrontalo con quello dell'odierna Chiesa Cattolica...le differenze sono notevoli caro MauriF



Ciao Saulo , vorrei chiederti una cosa , ma i primi Cristiani probabilmente hai ragione ma se dobbiamo dare un'occhio al vecchio testamento credo che di guerra ne abbiamo di esempi , e bada è IL PADRE e non il figlio , e dunque il massimo esempio del Dio Vivente , cosa puoi dire a riguardo
saulo1976
00lunedì 30 aprile 2007 00:15
Re: Re:

Scritto da: @tiskio@ 28/04/2007 19.22

verifica il pensiero dei primi cristiani nei confronti della guerra e confrontalo con quello dell'odierna Chiesa Cattolica...le differenze sono notevoli caro MauriF



Ciao Saulo , vorrei chiederti una cosa , ma i primi Cristiani probabilmente hai ragione ma se dobbiamo dare un'occhio al vecchio testamento credo che di guerra ne abbiamo di esempi , e bada è IL PADRE e non il figlio , e dunque il massimo esempio del Dio Vivente , cosa puoi dire a riguardo



ciao tiskio...Matteo 5:38-48 è molto chiaro...Dio ha mandato suo figlio per indicarci la strada finale ...il volere ultimo del Padre nostro...come ad un bimbo inizialmente si da il latte...all'uomo è stata data la legge mosaica...poi Dio ha mandato suo figlio Gesù...perchè ha ritenuto che l'uomo era ormai pronto per il cibo solido...di Gesù appunto viene detto che è il fine della legge...quello che dice Gesù...è come se lo dicesse il Padre suo e Padre nostro...mi è capitato spesso di sentire una frase del genere..."il Dio del vecchio testamento è un Dio della guerra e anche crudele ...in aperto contrasto col Dio amorevole e pacifico del nuovo testamento" ...ma in realtà non si capisce che il vero Dio è solo uno...ed è sempre lo stesso...sia nel vecchio che nel nuovo testamento...bisogna imparare a conoscerlo Tiskio...come già è stato scritto altre volte in questo forum...il Dio della bibbia ha una sua logica "particolare" ...appunto una logica divina...che differisce dalla nostra logica umana...il Dio della bibbia è un Dio d'amore dall'inizio alla fine...ti assicuro che non è affatto facile comprendere questo...però studiando le sacre scritture con la giusta umiltà...lo si comprende...ed è bellissimo Tiskio....se lasci che Dio entri nel tuo cuore...ne otterrai un'enorme felicità...e una vera pace interiore...che solo Dio può darti...
Justeee
00domenica 24 giugno 2007 22:28
Re: Re: Re:

ciao tiskio...Matteo 5:38-48 è molto chiaro...Dio ha mandato suo figlio per indicarci la strada finale ...il volere ultimo del Padre nostro...come ad un bimbo inizialmente si da il latte...all'uomo è stata data la legge mosaica...poi Dio ha mandato suo figlio Gesù...perchè ha ritenuto che l'uomo era ormai pronto per il cibo solido...di Gesù appunto viene detto che è il fine della legge...quello che dice Gesù...è come se lo dicesse il Padre suo e Padre nostro...mi è capitato spesso di sentire una frase del genere..."il Dio del vecchio testamento è un Dio della guerra e anche crudele ...in aperto contrasto col Dio amorevole e pacifico del nuovo testamento" ...ma in realtà non si capisce che il vero Dio è solo uno...ed è sempre lo stesso...sia nel vecchio che nel nuovo testamento...bisogna imparare a conoscerlo Tiskio...come già è stato scritto altre volte in questo forum...il Dio della bibbia ha una sua logica "particolare" ...appunto una logica divina...che differisce dalla nostra logica umana...il Dio della bibbia è un Dio d'amore dall'inizio alla fine...ti assicuro che non è affatto facile comprendere questo...però studiando le sacre scritture con la giusta umiltà...lo si comprende...ed è bellissimo Tiskio....se lasci che Dio entri nel tuo cuore...ne otterrai un'enorme felicità...e una vera pace interiore...che solo Dio può darti...



ma che è un trattato di amore .. mettendo da parte le battute , però il vero fedele deve leggere tutta la Bibbia da cima a fondo e nutrirsi di essa , e di tutti quei libri di cui parliamo e discutiamo capisci che una spiegazione dobbiamo darla , non dicendo che Dio è amore bisogna comprenderlo ,qualcuno ha scritto quei libri sotto ispirazione e in quei libri sono molto importanti non bastano queste giustificazioni , lo so che tu puoi dire che ci posso fare ma il fedele deve capire e avere una spiegazione di tutto ciò
mioooo
00mercoledì 4 luglio 2007 09:32
Re: Re:

Scritto da: Justee 29/01/2007 21.28


Allora a seguito di alcune chiaccherate fatte con amici e conoscenti su la questione dei Re e delle loro guerre imposte da Dio ho probabilmente trovato una connessione logica che potrebbe essere questa cioè che tutte queste erano fatte per proteggere la Dinastia di Davide per riuscire a far nascere il Messia preannunciato , certo potrebbe essere plausibile ma cozza almeno da parte mia con la ubbidienza incondizionata verso Dio ..
Cosa ne pensate




Il primo e il secondo libro dei Re, che la Volgata latina congiunge con quelli di Samuele in un’unica successione, costituiscono un’opera unitaria sulla storia della monarchia ebraica dalla morte di Davide (circa 970 a.C.) fino all’esilio del popolo di Dio in Babilonia (587 a.C.). la prima parte è dedicata al successore di Davide, il magnifico Salomone (1 Re cc. 1-11); la seconda segue le tumultuose vicende che alla morte di Salomone (931 a.C.) diedero origine ai due regni di Israele a nord della Palestina e di Giuda al sud (1 Re c. 12-2 Re c. 17), per concentrarsi poi, dopo il crollo del regno del nord nel 721 a.C., sul solo regno del sud che, con la dinastia davidica e il tempio, era sempre il cuore vivo del popolo eletto. La narrazione con la catastrofe di Gerusalemme e di Giuda nel 587 a.C. (2 Re cc. 18-25). I due libri, a parte la storia di Salomone e dei profeti Elia ed Eliseo, offrono notizie biografiche assai schematiche dei vari re, con un giudizio complessivo sul loro comportamento religioso, l’autore anonimo ha avuto a sua disposizione documenti di varie origini ed epoche, dei quali ne ricorda esplicitamente tre, utilizzati secondo una prospettiva religiosa. L’opera fu pubblicata dopo la tragedia del 587 o dopo il 561 a.C. e si ispira alla corrente dei grandi profeti del sec. VIII-VII a.C., nello spirito del Deuteronomio (vedi introd. al Dt). Di particolare importanza come quadro in cui si inseriscono i libri profetici, questa opera testimonia il decadimento d’Israele e la disgregazione delle sue istituzioni, che danno ai profeti lo slancio per orientare la speranza del popolo nelle promesse divine, mai smentite né annullate dal crollo della nazione, verso valori più scopertamente spirituali e universali, da partecipare anche agli altri popoli.

Ciao
andreiu2
00mercoledì 11 luglio 2007 17:32
Diciamo che dietro alle promesse di Dio a Davide, vi era la volontà, da parte del Signore, di adempiere i Suoi piani che avevano come oggetto proprio la dinasta davidica.

Non per niente Davide risulta essere un punto di riferimento per tutti i re che si sono succeduti sul trono di Israele e Giuda, lui è definito "il re secondo il cuore di Dio", nonostante le sue cadute e sbagli.

Davide è una bellissima figura che poi ci porta al Signore Gesù.

[SM=g27985]
Justee
00mercoledì 18 luglio 2007 12:28
Re:

Scritto da: andreiu2 11/07/2007 17.32
Diciamo che dietro alle promesse di Dio a Davide, vi era la volontà, da parte del Signore, di adempiere i Suoi piani che avevano come oggetto proprio la dinasta davidica.

Non per niente Davide risulta essere un punto di riferimento per tutti i re che si sono succeduti sul trono di Israele e Giuda, lui è definito "il re secondo il cuore di Dio", nonostante le sue cadute e sbagli.

Davide è una bellissima figura che poi ci porta al Signore Gesù.

[SM=g27985]



Ciao Andrea , hai ragione e capisco , quello però che mi premeva sottolineare era che tutti questi Re instaurati da Dio hanno usato la forza senza guardare nulla ,hanno distrutto tutto ciò che potevano ?
Grazie
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