Caro Claudio, anch'io sono d'accordo che ciò che conta sono i cuori e non le usanze culturali. Il matrimonio davanti a un ufficiante è un rituale che discende dalla nostra cultura e dalle nostre consuetudini, mentre una volta non era così. Ma il patto sociale istituito col matrimonio è una cosa universale, che non tiene conto dei tempi. Per patto sociale intendo che il matrimonio non è un'istituzione solo davanti a Dio ma anche davanti agli uomini. Così come lo è il battesimo.
E' soltanto l'acqua in cui ti immergi a fare la differenza fra un credente dedicato a Dio e un uomo che non si è dedicato? No di certo! Quella è solo acqua, composto chimico H20; la dedicazione a Dio viene già fatta nel cuore. Dio sa se uno ha dedicato tutta la sua vita a Lui o no. Non ha bisogno di nessun simbolo per saperlo! Eppure, Egli richiede da noi il battesimo in acqua, per testimoniare agli uomini che noi non viviamo più per noi stessi ma per Lui e la Sua volontà.
La stessa cosa vale anche per il matrimonio. Dio sa che ti sei legato intimamente a una donna e che hai fatto voto per lei di non venire mai meno a questa unione, ma, come desidera che ci si battezzi, desidera altresì che si testimoni in pubblico questa 'dedicazione matrimoniale'.
Certo se non è possibile celebrare il matrimonio pazienza, come due naufraghi su un'isola deserta! Dio sa che se potrebbero lo farebbero! Ma si può farlo e non lo si fa, allora quali sono le vere motivazioni del cuore? Perchè sottrarsi dal rendere pubblico questo impegno se ci si crede veramente (con la C maiuscola)?
Non dimenticare Claudio che Gesù disse: "Ma io vi dico che chiunque divorzia da sua moglie, se non a causa di fornicazione, la rende soggetta all'adulterio" (Matteo 5:32). Anche se il matrimonio non veniva celebrato come oggi, anche nel primo secolo esisteva, altrimenti non sarebbe esistita l'usanza di divorziare dalla moglie. Non c'è divorzio se non c'è anche matrimonio, non ti pare?
E' del tutto naturale che allora le persone non si sposavano come oggi, le usanze erano diverse, però, come oggi, facevano le loro promesse davanti agli uomini (anche se questo era un semplice atto del tipo "porto questa donna a casa mia"). La comunità sapeva che i due erano sposati.
Ora le leggi sono cambiate. Se uno non celebra il matrimonio, la comunità sa che non sono sposati. Ne consegue che avendo rapporti violerebbero i comandamenti della Parola di Dio. Sarebbero come dei dedicati a Dio che non vogliono battezzarsi! "Tanto Dio guarda nei cuori", dicono! Ma Dio vuole che i Suoi sacramenti siano pubblici e così desidera che due si sposino davanto a Lui e agli uomini e poi, com'è naturale che sia, consumino il loro matrimonio facendo l'amore.
[Modificato da Bicchiere mezzo pieno 18/12/2005 15.01]