Significato di Religione/Cultura

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Justee
00venerdì 3 settembre 2004 09:43
s. f. 1 Complesso delle narrazioni mitiche, delle norme etiche e salvifiche e dei culti che esprimono, nel corso della storia, la relazione delle varie società umane con il mondo divino: storia delle religioni . 2 Complesso dei comportamenti che corrispondono al sentimento di dipendenza della creatura dal mondo divino | Religione monoteistica, che riconosce un Dio unico | Religione politeistica, che è fondata sulla credenza di una pluralità di rappresentazioni divine. 3 Rispetto devoto e fervido per entità astratte profondamente sentite o per sentimenti nobili: la religione dell'arte , della famiglia | Con –r, con intenso raccoglimento. 4 Solennità, santità che incute rispetto. ETIMOLOGIA: dal lat. religio , religionis , di etim. incerta, forse da avvicinare a relegere ' raccogliere' o a religare ' fissare'.

Credo che la Religione sia le fondamenta essenziali per un vivere sereno e tollerante nei confronti di altre Religioni e Culture
Topsy
00sabato 4 settembre 2004 12:44
Re:
Credo che la Religione sia le fondamenta essenziali per un vivere sereno e tollerante nei confronti di altre Religioni e Culture




Credo che la religione sia un ottimo sistema di prevenzione del crimine e un ottimo deterrente qualora il potere legislativo faccia "cilecca"...anche se potrebbe rivelarsi rischiosa quando i precetti di un sistema religioso risultino ambigui,soggetti a una moltitudine di interpretazioni,ovvero incitino alla punizione del reo per volere divino,oppure non escludino categoricamente certe forme di intolleranza religiosa...
Mi piace la struttura di questo forum e anche il tema degli argomenti trattati.Complimenti!
Ciao[SM=g27994]m1:

[Modificato da Topsy 04/09/2004 12.45]

Teo60
00sabato 4 settembre 2004 20:40
Re: Re:


Credo che la religione sia un ottimo sistema di prevenzione del crimine e un ottimo deterrente qualora il potere legislativo faccia "cilecca"...anche se potrebbe rivelarsi rischiosa quando i precetti di un sistema religioso risultino ambigui,soggetti a una moltitudine di interpretazioni,ovvero incitino alla punizione del reo per volere divino,oppure non escludino categoricamente certe forme di intolleranza religiosa...
Mi piace la struttura di questo forum e anche il tema degli argomenti trattati.Complimenti!
Ciao[SM=g27994]m1:

[Modificato da Topsy 04/09/2004 12.45]




E come la mettiamo con i crimini fatti in nome della religione? Gli esempi di questi ultimi giorni sembrano che ti contraddicano, Topsy. Purtroppo molti poteri legislativi sono anche poteri religiosi e questo genera conflitti sia nell'amministrazione della giustizia che nei rapporti tra gli uomini.
Serenità
Teo
Topsy
00sabato 4 settembre 2004 22:28
Re: Re: Re:
E come la mettiamo con i crimini fatti in nome della religione? Gli esempi di questi ultimi giorni sembrano che ti contraddicano, Topsy. Purtroppo molti poteri legislativi sono anche poteri religiosi e questo genera conflitti sia nell'amministrazione della giustizia che nei rapporti tra gli uomini.
Serenità
Teo




Ciao Teo,
si, infatti era questo proprio ciò che intendevo esprimere,ma forse non mi sono spiegata un granchè...so che nella tua "biblioteca" disponi di manuali che trattano di confessioni religiose diverse,forse avrai letto anche la Gita, oppure il Sutra del Loto,o il Corano...io mi sono resa conto di come certi testi sacri possano risultare "ambivalenti",possano ispirare ed illuminare il cammino degli uomini miti e riflessivi, oppure giustificare gesti di intolleranza religiosa/razziale di una crudeltà inaudita.

Se in una comunità, all'insegna di una certa ideologia religiosa,con un preciso sistema di credenze, viene insegnato che la buona azione di coloro che hanno fede garantisce un futuro meraviglioso, mentre una cattiva azine procura un biglietto di sola andata per gli inferi, è ovvio che laddovè il sistema legislativo/giudiziario non è forte nella repressione dei reati,questo sistema religioso può fungere da ottimo deterrente nella prevenzione dei crimini perchè il fedele è invitato dietro minaccia di tremende punizione divine future ad uniformarsi nei confronti dell'ideologia religiosa ufficiale.
Fin qui,la cosa potrebbe non essere poi così male,no?

Il vero problema sorge quando,come hai sottolineato tu,le scritture sacre di una comunità religiosa o gli insegnamenti che se ne traggono (per via interpretativa) finiscono con il garantire l'accesso al paradiso in cielo se, elimini "materialmente" o rendi parecchio difficile l'esistenza di coloro che si ritiene "nemici di Dio" o "infedeli" o "eretici" ecc.
Siccome i Testi Sacri, proprio per la loro "ambivalenza" possono prestarsi a interpretazioni ambigue,può accadere che un sistema religioso, in un dato periodo storico, in un particolare contesto sociale e politico,più che da deterrente finisce con il rivelarsi alquanto rischioso e temibile per la pacifica convivenza fra credenze diverse.
Un salutone!
Teo60
00domenica 5 settembre 2004 09:11
Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Topsy 04/09/2004 22.28

Il vero problema sorge quando,come hai sottolineato tu,le scritture sacre di una comunità religiosa o gli insegnamenti che se ne traggono (per via interpretativa) finiscono con il garantire l'accesso al paradiso in cielo se, elimini "materialmente" o rendi parecchio difficile l'esistenza di coloro che si ritiene "nemici di Dio"
Un salutone!



Ciao Topsy,
hai centrato il punto della questione quando parli di interpretazione. I testi sacri di tutte le civiltà non rappresentano altro che il punto di contatto tra l'individuo e la/le divinità. Di solito mostrano alle persone la via per raggiungere lo stato di "santità" ma, purtroppo, quando ci si mette di mezzo un interprete è la sua volontà a venir fuori e non più quella della divinità (se mai ci fosse).
Serenità
Justee
00domenica 5 settembre 2004 11:26
Cultura
cultura s. f. 1 Complesso di cognizioni, tradizioni, procedimenti tecnici, comportamenti e sim., trasmessi e usati sistematicamente, caratteristico di un gruppo sociale, di un popolo o dell'intera umanità: i vari aspetti della cultura moderna | (per anton.) Complesso delle tradizioni scientifiche, storiche, filosofiche, artistiche, letterarie di un popolo o di un gruppo di popoli: la cultura orientale, francese. 2 Patrimonio di conoscenze di chi è colto: erudizione non è sinonimo di –c. 3 Mentalità, concezione acquisita: la cultura dell'ambiente. 4 Coltivazione.

Volevo aggiungere questo contributo per capire ancora meglio la questione della Religione in funzione della Cultura che secondo me dovrebbero in molte occasioni essere separate , sicuramente la Cultura ha influito sugli scritti Biblici , ma non nei punti cruciali , quelli sono ed erano fissi m categorici
Topsy
00domenica 5 settembre 2004 12:52
Re: Cultura

Volevo aggiungere questo contributo per capire ancora meglio la questione della Religione in funzione della Cultura che secondo me dovrebbero in molte occasioni essere separate , sicuramente la Cultura ha influito sugli scritti Biblici , ma non nei punti cruciali , quelli sono ed erano fissi m categorici





Credo che sia realmente difficoltoso a tutt'oggi riuscire a tracciare delle linee di confine ben definite tra le tradizioni religiose di una singola comunità e quelle culturali, oppure stabilire con approssimativa certezza quanto esse si siano reciprocamente influenzate,in special modo in riferimento alla Bibbia ed il popolo ebraico.

Hai scritto come, secondo te cultura e religione dovrebbero, in molte occasioni, essere separate.
Intendi forse alludere alla distinzione fra potere religioso e quello politico/legislativo?
A presto
Claudio Cava
00lunedì 6 settembre 2004 03:06
Re: Re:

> Credo che la religione sia un ottimo sistema di prevenzione
> del crimine e un ottimo deterrente qualora il potere
> legislativo faccia "cilecca"...

Ahiaaaaaaaa :-))))
Tu quoque, mia quasi .....correligionaria :-))

E' da una vita che combatto 'sta cosa .........
O meglio, cio' che sottintendono le tue tre
sciagurate (scherzo ^_^) righe di cui sopra. :-))))))

I credenti NON sono migliori degli atei.
Le persone sono persone, punto.
Il credere NON le rende migliori.

Di conseguenza nel contesto a cui
accenni tu la religione serve a NULLA. ;-)

Augh! :-))

Ciao
Claudio

Topsy
00lunedì 6 settembre 2004 03:53
Re:

Mai detto che i credenti siano migliori degli atei o degli agnostici...sarei proprio masochista a farlo dato che, mi reputo agnostica[SM=g27994]m2:

Si può maturare "benevolenza,tolleranza,e rispetto" per pura sensibilità personale e predisposizione naturale ma, in altri questa predisposizione potrebbe anche fare difetto e, di fronte alla "incertezza" nell'applicazione di una pena giudiziaria e alla prospettiva di "impunità", la minaccia di terribili punizione divine facendo leva sul senso di colpa, può in una certa misura "contenere" gli impulsi violenti, aggressivi e distruttivi (e autodistruttivi) di individui che altrimenti non si farebbe scrupolo alcuno!!![SM=g27994]m21:
Augh anche a te!:-)))

[Modificato da Topsy 06/09/2004 3.56]

Claudio Cava
00giovedì 9 settembre 2004 13:53
Re: Re:

Scritto da: Topsy 06/09/2004 3.53

Mai detto che i credenti siano migliori degli atei o degli agnostici...sarei proprio masochista a farlo dato che, mi reputo agnostica[SM=g27994]m2:

Si può maturare "benevolenza,tolleranza,e rispetto" per pura sensibilità personale e predisposizione naturale ma, in altri questa predisposizione potrebbe anche fare difetto e, di fronte alla "incertezza" nell'applicazione di una pena giudiziaria e alla prospettiva di "impunità", la minaccia di terribili punizione divine facendo leva sul senso di colpa, può in una certa misura "contenere" gli impulsi violenti, aggressivi e distruttivi (e autodistruttivi) di individui che altrimenti non si farebbe scrupolo alcuno!!!:
----------------------------------------------------------

Ah, ecco, ora fila alla grande. ^__^

Sai, ormai ho il dente avvelenato, anzi
un vero e proprio nervo scoperto. ;-)))

Sapessi quanti si appropriano del monopolio
della cosiddetta "etica cristiana".

Dico "cosiddetta" perche' e' un' appropriazione indebita,
dato che certi principi sono insiti nell' animo umano,
oltre che essere colonna portante di *tutte* le religioni
rivelate.

Invece per certa gente no.
Loro sono dei privilegiati, gli altri, specialmente
gli atei, dei poveri esseri immorali da compatire,
se non da disprezzare.

Nel tuo primo post, (io paranoico ^__^) credevo intendessi
implicitamente che le religioni migliorano la societa'
in quanto maestre di vita. ;-))

Chiedo scusa. ^__^

Ciao
Claudio
Topsy
00giovedì 9 settembre 2004 21:49
Re:
Ah, ecco, ora fila alla grande. ^__^
Sai, ormai ho il dente avvelenato, anzi
un vero e proprio nervo scoperto. ;-)))
Sapessi quanti si appropriano del monopolio
della cosiddetta "etica cristiana".
Dico "cosiddetta" perche' e' un' appropriazione indebita,
dato che certi principi sono insiti nell' animo umano,
oltre che essere colonna portante di *tutte* le religioni
rivelate.
Invece per certa gente no.
Loro sono dei privilegiati, gli altri, specialmente
gli atei, dei poveri esseri immorali da compatire,
se non da disprezzare.
Nel tuo primo post, (io paranoico ^__^) credevo intendessi
implicitamente che le religioni migliorano la societa'
in quanto maestre di vita. ;-))
Chiedo scusa. ^__^
Ciao
Claudio




Ciao Claudio!
No, non intendevo fare considerazioni a proposito dell'etica cristiana,ma solo sulla "natura" di certuni insegnamenti (socialmente utili oppure penalmente perseguibili)ad opera delle varie confessioni religiose (cristiane e non); l'argomento "etica",al momento mi coinvolge poco,ed inoltre possiedo a riguardo opinioni del tutto "personali" in via di ulteriore sviluppo[SM=g27994]m23:

Un salutone dalla tua amica Topsy

Squarepusher
00lunedì 11 ottobre 2004 23:09

Scritto da: Topsy 06/09/2004 3.53

Si può maturare "benevolenza,tolleranza,e rispetto" per pura sensibilità personale e predisposizione naturale ma, in altri questa predisposizione potrebbe anche fare difetto e, di fronte alla "incertezza" nell'applicazione di una pena giudiziaria e alla prospettiva di "impunità", la minaccia di terribili punizione divine facendo leva sul senso di colpa, può in una certa misura "contenere" gli impulsi violenti, aggressivi e distruttivi (e autodistruttivi) di individui che altrimenti non si farebbe scrupolo alcuno!!![SM=g27994]m21:

[Modificato da Topsy 06/09/2004 3.56]




Beh, questa non è una questione di religione, ma di Sistema di Potere. Anche gli stati fanno la stessa cosa, più o meno.
Le due caratteristiche principali di un Sistema di Potere sono il monopolio della violenza e la fabbrica del consenso.
Vediamoli uno alla volta.
1) Il monopolio della violenza è l'unica cosa che separa un dato Sistema di Potere dall'anarchia. Praticamente è il metodo con cui il Sistema di Potere dice: "Io posso fare ogni cosa orribile, tu no, perchè io lo faccio per il Bene del Mondo, mentre tu per egoistici motivi".
E' un concetto profondamente ingiusto e antidemocratico, anche se si basa proprio su questo la democrazia. Fondamentalmente, garantisce al Sistema di Potere di spaccare ossa e ammazzare persone in nome della "pubblica sicurezza" e, dall'altra parte, impedisce al privato cittadino di compiere tali atti. La pena di morte è l'esempio più plateale.
Insomma, ci dicono che devono infrangere la legge per difendere la legge, che è un controsenso. Quando la polizia controlla la posta di un privato cittadino (per le indagini) infrange il 17 articolo della costituzione, ma non gliene frega niente, perché dice che è per una giusta causa.
Tra l'altro, la legislazione stessa è profondamente iniqua, costruita appositamente per permettere alle forze al governo di compiere azioni illegali nell'esercizio (e spesso abuso) del loro potere.
Non si spiega perché uccidere ti dà l'ergastolo mentre il falso in bilancio non è un crimine. Con l'omicidio danneggi una persona, con il falso in bilancio puoi danneggiare milioni di persone (che magari saranno costrette ad uccidere per avere i soldi per vivere).
Per la questione religiosa, è esattamente la stessa cosa: la violenza propugnata dalla chiesa si auto-espìa proprio perché è propugnata dalla chiesa. Quindi è giusta. E' logica circolare, assolutamente priva di senso. La chiesa, come Sistema di Potere, si prende la briga di proibire ai fedeli un tot di azioni considerate antisociali, ma è liberissima di compierle con la scusa della sua santità e "giusta causa". L'inquisizione è l'incarnazione più pura di questa logica.
Il cardine su cui si regge la chiesa non è Dio, ma l'Inferno.
Senza l'Inferno, ed il terrore che suscita, la chiesa non avrebbe il monopolio della violenza.
Proprio come uno stato senza carceri non lo avrebbe.
Quindi, c'è molto poco di religioso nella religione.
E' un Sistema di Potere: come uno stato, come la Mafia, come una multinazionale.
Il resto (Cristo, Santi, etc.) serve solo a giustificare il potere, a convincere i fedeli che la Chiesa meriti "per diritto naturale" tale potere. Gli stessi concetti di Bene e Male hanno come unico obiettivo quello di consolidare il Controllo.
Quindi, da quando la Chiesa è stata approvata da Costantino, ha smesso di essere una religione e i suoi dogmi sono divenuti pura retorica, tipica dei Sistemi di Potere.
E' il terrore, non la fede, che regge la religione (ogni religione).

2) Ma vediamo un pò come fa un Sistema di Potere a perpetuarsi e a mantenere una "faccia pulita". La fabbrica del consenso.
Ho accennato a questo metodo di controllo quando ho detto che tutto ciò che non sia l'Inferno serve solo a giustificare il potere ecclesiastico.
La fabbrica del consenso è quel processo di disinformazione e di induzione dei bisogni che mantiene una popolazione dipendente dal Sistema di Potere.
L'uomo, in sè, non ha bisogno di andare in chiesa. E' proprio l'opera di propaganda che lo convince di avere bisogni che in realtà non ha. L'evangelismo non è altro che pubblicità mirata a convincerti di questo. Ogni Sistema di Potere si basa su bisogni che in sè sono assolutamente superflui alla vita dell'uomo (identità nazionale, coca cola light, eucarestia...).

Okay, ho fatto tutto questo post per spiegare che l'opera della religione non ha niente di umanitario ed è in tutto e per tutto simile a quella di altri Sistemi di Potere meno apprezzati dalla popolazione (vedi Mafia), ma è basata su menzogne che sono moralmente più accettabili.
Mi scuso se ho ripetuto concetti oppure detto banalità, ma volevo mettere tutti i vari punti di vista in un testo un pò organico.
Tutto questo, ovviamente IMHO.

[Modificato da Squarepusher 11/10/2004 23.12]

spinoza
00domenica 17 ottobre 2004 11:07
tempo fà ho fatto questo studio sulla religione
il punto di vista è umanistico

Sulla Religione

Materiale studiato dai libri di Fromm Erich cui io ammiro molto ed ho dedotto quanto segue :

In materia di religione ,io penso che la religione debba servire all’uomo ,perché Dio non ha bisogno di niente ,invece contrariamente sarà pur vero che l’uomo abbisogna di Dio ,per cui deduco che la religione debba aiutare l’uomo a sviluppare la sua spiritualità ,aiutarlo a sviluppare l’amore ,giustizia , sapienza ecc.di cui l’uomo riflette l’immagine di Dio o è fatto a sua immagine .
Per immagine di Dio l’etimologia della parola ebraica è “ombra “ l’ombra della persona prodotta dalla luce del sole come immagine della persona ,per cui potrai immaginare quanto l’uomo è lontano da essere come Dio in queste qualità spirituali.
Interessante anche l’etimologia di “religione” deriva dal latino religere e significa “ ciò che lega assieme “ per questo legame si intende i vincoli spirituali d’amore e d’affetto e anche giustizia misericordia ecc. le qualità di Dio per intendersi e che ciò doveva servire ad unire uomo con uomo .
Per cui in origine questa parola era usata da laici ,ma che poi con l’avanzare della religione ,la religione se né appropriò .
Cosa intendo per religione ?
La religione è un sistema di pensiero e azione condiviso da un gruppo
La religione offre agli individui un orientamento e un oggetto di devozione..
Perciò il comportamento dell’orientamento dell’oggetto’ verso cui si dimostra devozione , perseguendolo come meta come orientamento , in effetti dimostra cosa si crede davvero.
Succede perciò che un. dice di essere questo o quello , cristiano o non , ma poi dimostra invece dal comportamento che la sua meta o l’oggetto di devozione è qualcos’altro, per esempio persegue potere ,denaro, ideologia politica uomini, successo o organizzazioni ecc.
Infatti spesso la gente ha una ideologia per esempio cristiana , ma in effetti è tutto fuorché cristiano.
Anche Dio o la religione può diventare una ideologia ma in effetti non essere l’oggetto di devozione proposto .
Se ne conclude che una religione dice di essere religione dell ’ Amore ma in effetti come disse Gesù si sarebbero riconosciuto dai frutti (Mat..7:I5—20 )

Per religione desidererei distinguere quella autoritaria e quello non autoritaria .

Cosa intendo per religione Non autoritaria ?

Religione non autoritaria..

Nella religione NON autoritaria Dio non è simbolo di forza e potere anche se possiede tali forze ma è il simbolo della Amore e rappresenta il più alto valore dei beni morali..
L’uomo secondo questa modalità e concepito come un figlio e come tale è amato da Dio perché Dio è Amore e Dio ama tutti i suoi figli e per Lui i figli sono tutti uguali
Quello che l’uomo fa non può condizionare l’amore di Dio in quanto Dio è Amore e ama tutti i suoi figli per Grazia e non per merito ,il buon comportamento lo può solo . rallegrare , ma capisce che siamo polvere , perciò come una madre ama i suoi figli incondizionatamente e non può amare più uno e meno un alto , perché l’amore o non esiste, o è e basta , non c’è altro .
La sottomissione non ‘e costrizione , ma volontaria umiltà vera , dovuta alla consapevolezza che Dio è amore ,misericordia ecc..

La vita è concepita ,sempre in questa modalità , non come un problema o come una domanda , o un mezzo per raggiungere l’aldilà o fini o scopi , ma egli concepisce la vita come una cosa bella e l ’ ama , la vive e ne acquista conoscenza e diviene una vita produttiva e perciò Ama .
Nella religione non autoritaria l’uomo non si svuota , ma si realizza è gioioso e sviluppa in se e negli altri Amore ,gioia , fede , giustizia ,pace ,ecc.

Nella religione invece Autoritaria le cose cambiano

Religione autoritaria

La definizione autoritaria della religione è :
Riconoscimento da parte dell’uomo di un potere superiore e invisibile da cui dipende il suo destino e che ha diritto di essere obbedito riverito adorate
Chiaro perciò il concetto che l’adorazione non risiede negli attributi morali del dio ma sulla sua superiorità e che il destino dipende dal forte dio
L’uomo è concepito come creatura meschina e davanti a dio è nullità..
Questa sottomissione non è umiltà ma costrizione sopraffatta dalla propria miseria .
L’uomo con questa religione proietta tutte se stesso e tutto ciò che ha di meglio su il suo dio
e così si trova alienato da se stesso e deve per forza cercare il suo dio per ritrovare la virtù persa e pregarlo di ridargli un. Po di quel che era suo . in quanto peccatore e come prova deve solo ubbidire chiedere perdono chiedere la sua guida mettersi nelle sue mani
Diventa succube.

Sofismi ( argomentazioni deduttive) che queste religioni adottano

1° Non si può criticare la religione perché sottolinea questa soggezione dell’uomo verso Dio in quanto l’uomo è conscio di una forza superiore trascendente o forze estranee che l’uomo non comprende ne controlla .
Risposta:
Che l’uomo sia soggetto a tali forze nessun lo nega. . Morte malattie ,vecchiaia ecc.
Ma un conto è sottomettersi in maniera masochista a queste forze e adorarle e un. conto e invece cercare di capirle e controllarle. Un conto è cedere alla disperazione e un conto é analizzare le motivazioni cercando di comprenderle .

2° Ci deve pur essere una potenza trascendentale in quanto l’uomo ha in se questo bisogno di mettersi in relazione.
Risposta .
Nessuno lo nega , ma come dedurre da un bisogno che esista un essere ?
Amore è un. Bisogno e non un essere
Il bisogno di comunicare c’è ma chi dice che è un essere capace di. soddisfare questa necessità ?
Nightwings
00giovedì 18 agosto 2005 01:02
Re:


Credo che la Religione sia le fondamenta essenziali per un vivere sereno e tollerante nei confronti di altre Religioni e Culture



E perchè? Perchè un sano, ateo buonsenso non dovrebbe riuscire?

Andrew
Justee
00domenica 28 agosto 2005 12:00
Re: Re:

E perchè? Perchè un sano, ateo buonsenso non dovrebbe riuscire?
Andrew



Io credo che il vivere Religioso non sia mai fine a se stesso , nel senso che una persona Religiosamente preparata può capire in miglior modo la Religiosità degli altri , mentre viceversa

"ateo agg. ; anche s. m. (f. -a ) Che (o Chi) nega l'esistenza di Dio."

non può capire fno in fondo la Religosità degli altri e percui fa piu fatica a dialogare di Religione
Justee
00domenica 4 settembre 2005 14:08
Re:


Scritto da: Justee 02/09/2005 14.14
Secondo Voi la Cultura Religiosa a cosa serve e quali potrebbero essere i suoi risvolti a livello Biblico e Spirituale ??
Grazie delle risposte [SM=g28002]




cultura s. f. 1 Complesso di cognizioni, tradizioni, procedimenti tecnici, comportamenti e sim., trasmessi e usati sistematicamente, caratteristico di un gruppo sociale, di un popolo o dell'intera umanità: i vari aspetti della cultura moderna | (per anton.) Complesso delle tradizioni scientifiche, storiche, filosofiche, artistiche, letterarie di un popolo o di un gruppo di popoli: la cultura orientale, francese. 2 Patrimonio di conoscenze di chi è colto: erudizione non è sinonimo di –c. 3 Mentalità, concezione acquisita: la cultura dell'ambiente. 4 Coltivazione.
Justee
00martedì 27 febbraio 2007 12:42
1° Capitolo

26Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. 27Una religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo.

Ho trovato spunto in questi versi Biblici del significato di Religione e ne aggiungero altri spunti
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