Scritto da: ballodasola 09/03/2007 21.30
E di chi è la colpa?
E' quello che sto (stiamo!) cercando di capire.
Mi muovo dal presupposto che se tante persone hanno un'opinione negativa della Chiesa e dell'insegnamento cristiano (perchè bene o male qua dentro vedo che ci consideriamo quasi tutti cristiani, ma fuori di qui non solo l'anti-cattolicesimo, ma l'anti-cristianesimo in tutte le sue forme dilaga) ciò sia dovuto al fatto che non hanno sufficienti elementi per valutare con cognizione di causa e che quindi giudicano in base a pregiudizi e luoghi comuni derivati dalla propaganda anti-cristiana che proviene da vari ambienti (anche presuntamente intellettuali) con cui più o meno tutti nella vita quotidiana abbiamo a che fare.
Dal sondaggio emerge che lascia la Chiesa chi non la conosce, mentre chi la conosce non la lascia. Questo vorrà pur dire qualcosa. A questo punto bisogna capire a cosa sia dovuta quest'ingoranza diffusa: se alla Chiesa che non insegna ai propri fedeli o se ai fedeli che non sono interessati a fare quello sforzo minimo necessario per ricevere l'insegnamento. Probabilmente la verità sta nel mezzo. La Chiesa sicuramente offre l'insegnamento, ma senza imporlo se non in determinati brevi momenti del cammino sacramentale e a quanto mi dici tu e mi dicono gli altri che sono intervenuti nel dibattito dopo essersi trovati in situazioni analoghe alla tua, fa poco anche per incentivarlo. Di conseguenza, già il fedele di suo è poco interessato, in più vedendo che nessuno lo stimola, finisce per essere del tutto disamorato e va avanti un po' per inerzia fino a quando qualcuno non lo svia definitivamente.
Personalmente devo dire che ho difficoltà a capire questa situazione, perchè la mia esperienza è totalmente diversa. Battezzato da neonato, ma mai istruito alla religione cattolica, nè spinto a frequentare la Chiesa, ho intrapreso un cammino di (ri)scoperta della fede in età adulta e spontaneamente. Finchè non l'ho desiderato, nessun cattolico è venuto a cercarmi, ma quando mi sono fatto avanti, ho trovato tutto quello di cui ho avuto bisogno e anche di più. Certo non senza un po' di sforzo da parte mia, ma d'altra parte le cose che giungono facilmente raramente sono di valore.
Quindi forse e dico forse non può rappresentare Dio
Ti invito a riflettere sulla scrittura di Matteo 24:10-13: "Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda. Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. Poiché l'iniquità aumenterà, l'amore dei più si raffredderà. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato."
Purtroppo questa dispersione dalla Chiesa cattolica era prevista. Dio sa cos'è destinato a succedere, ma non per questo ha rinnegato la sua Chiesa, anzi ha messo in guardia i suoi figli dal pericolo di essere sedotti e sviati, anticipando che la salvezza sarebbe venuta dalla perseveranza.
lo sto facendo e Rivedendole alla luce di un po’ di cognizione di causa,devo dire che ho letto e sto leggendo ,su questo forum e altri, tutto quanto può colmare le lacune che ho,e cercare di farmi una visione a tutto tondo.Attualmente,anche se le posizioni dei tdg sono le più impopolari,mi continuano a sembrare le più credibili(tipo la tanto discussa Trinità:io non ti so tradurre il greco o l’aramico,ma leggendo mi sono fatta l’idea che a Dio non interessa proprio niente di questa storia nel senso
-che non ci condannerà o salverà per aver creduto o no alla trinità,
-credere o no a questo dogma -che è già un concetto irrazionale -non aggiunge o toglie niente alla nostra fede,anzi la complica oso dire inutilmente
-dando una lettura da profana,non evinco questa importanza di Maria,tanto da elevarla a Madre di Dio.
Ti dirò, senza entrare nel merito delle questioni dottrinali e dogmatiche a cui hai fatto riferimento e di cui è già stato a lungo discusso in altri thread, un cammino spirituale è fatto di studio, ma anche e forse soprattutto di esperienza. A mio avviso è impossibile compenetrare in verità divine come quella della Trinità o della figura di Maria, semplicemente "studiandole". Uno può passare anni nella contemplazione e nella lettura dei testi.. gli rimarranno sempre lettera morta se non li accompagna ad una pratica spirituale che gli permetta di sperimentare il contatto con Dio in una forma un po' più intima e diretta. Per questo esiste il dogma: per semplificare le cose ed elaborarle in una forma che sia già pronta per essere creduta anche da chi non voglia o tempo di addentrarsi in una ricerca spirituale che lo porterebbe comunque a trarre le stesse conclusioni affermate dal dogma. Per questo, a mio modesto parere, qualunque religione che si riproponga di debellare o di ridurre al minimo la presenza del Mistero (e dell'aspetto simbolico/rituale che permette di compenetrarlo), proponendo in alternativa delle soluzioni "perfette" basate sulla pura logica, è in partenza fallace.
La differenza tra un cattolico e un tdg è che il cattolico non sa nemmeno che non dovrebbe ubriacarsi,o avere rapporti prematrimoniali etc.non si pone neppure il problema,non collega assolutamente il suo comportamento alla sua religione,ed è questo che mi fa specie.
Lo capisco, fa specie anche a me e sinceramente ho delle difficoltà a considerare quei cattolici veri cattolici. Magari lo sanno anche che certi comportamenti e certe scelte non si addicono ad un cristiano, ma scelgono di adottarle lo stesso senza farsene un problema e mi spiace che con il loro esempio negativo influenzino i dubbiosi e diano modo ai detrattori di puntare il dito contro alla Chiesa in toto. Non si può che chiedere scusa per il loro comportamento e al tempo stesso invitare ancora una volta a distinguere tra quello che la Chiesa insegna e quello che i fedeli individualmente recepiscono e successivamente scelgono di fare.
(non puoi contestare questo,perché questa è la mia costante esperienza personale,che sperimento quotidianamente,parlando con comuni cattolici)il tdg lo sa e questa consapevolezza a volte è scomoda.
Non la contesto, è la tua esperienza. In un cammino di fede, come in qualunque altra esperienza della vita, capita d'incontrare persone che ti rafforzano e che danno vigore alla fede, e persone che invece ti deludono e ti scoraggerebbero, se glielo permettessi. Ricordi la scrittura citata prima? "Chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato".
Poi...perchè nella cc nessuno formalizza le scomuniche-disattendendo quanto esplicitamente richiesto dalla bibbia- che forse la renderebbero più credibile?
Quand'è possibile le scomuniche vengono anche formulate esplicitamente. Non so con esattezza come il diritto canonico regoli la questione, ma non è vero che la scomunica non venga mai comunita al pubblico. Il fatto è che che si possono commettere degli atti talmente gravi, come appunto il compiere un aborto, che la scomunica avviene direttamente perchè appena lo si commette si perde automaticamente la comunione con Cristo e quindi con la Chiesa. La formulazione ufficiale avverrà semmai in seguito, quando (e se) chi di dovere ne verrà a conoscenza. E' chiaro anche che non esercitando un controllo stretto sui propri fedeli, a meno che uno non si costituisca di sua spontanea iniziativa, è difficile che la Chiesa possa ficcare il naso negli affari di una persona al punto di comminarle sempre la scomunica con puntualità e in grande stile. Inoltre la scomunica cattolica fa meno rumore perchè non è accompagnata da quell'ostracismo crudele verso il fuoriuscito che invece contraddistingue i tdG. Alla fine quel che conta non è la credibilità della scomunica inflitta dalla Chiesa, ma la scomunica che proviene da Dio, che non ha bisogno di essere ufficializzata dagli uomini.
Ho altro da aggiungere,lo farò al più presto.
E io ti risponderò con piacere!