e poi, la lettera di Paolo ai Romani.. a chi si riferisce? leggila: vedrai che si rivolge direttamente e chiaramente solo a non ebrei
Bene, visti gli inviti a del nostro Teodoro volti a lasciare una seconda possibilità al caro Samuele (anche una terza, una quarta) cominciamo a valutare il grado di attendibilità delle sue informazioni.
Come filologo non mi permetto, ma come "storico" ho i miei dubbi sulla sua preparazione a tutto tondo.
A chi si riferisce Paolo ai Romani? Innanzitutto fra i destinatari figura un certo Aquila che mi pare un ebreo (o no, Samuele? Atti 18:2) e questo la dice lunga sulle informazioni che dici di dare. Ma non vogliamo ignorare il tuo richiamo all'editto di Claudio. Il fatto che questi ordinò "a tutti gli ebrei" di lasciare Roma non vuol dire che tale editto fu effettivamente eseguito. Infatti, è improbabile che potesse espellere ciascuno dei cinquantamila ebrei che si ritiene abitassero nella capitale, considerando che molti dei quali erano schiavi e quindi di proprietà di cittadini romani (questo solleva ostacoli di natura legale).
Pochi anni dopo, alla sua morte (anno 54) o poco prima, gli ebrei espulsi poterono fare ritorno a Roma ed è per questo che troviamo Aquila con la moglie Priscilla.
Si dibatte se la lettera ai Romani, scritta comunque dopo l'editto ed intorno all'anno della morte di Claudio, sia effettivamente indirizzata a giudeo-cristiani o ad etnico-cristiani. Probabilmente ai secondi anche se i diversi riferimenti al giudaismo fanno ritenere che la comunità doveva confrontarsi con la sinagoga (abbastanza incomprensibile se non vi fossero ebrei).
(Informazioni tratte dall'Almanacco di Frate Indovino
)
PS Caro Samuele, non pensare che abbiamo tutti l'anello al naso e vedrai che, nonostante le diverse opinioni (grazie a Dio!), potrai fare anche nuove amicizie che comunque ti arricchiranno ...
fdetr
[Modificato da M.Tamburino 28/09/2006 21.37]